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da "Giancarlo"  - 9 ottobre 2003


Evviva!

     Ciao. Mi chiamo Giancarlo xxx e sono nato a Veglie, ma avevo solo 1 mese di vita quando i miei genitori decisero di emigrare al nord. Non ricordo nulla se non i periodi di vacanza trascorsi fino all'età di 14 anni a Torre Lapillo.

     Ogni anno era la stessa storia. Quando arrivava l'ora di ripartire io facevo il diavolo in quattro, perché io mi trovavo bene da mia nonna (Che dio l'abbia in gloria ) che abitava a Salice Salentino e mi piaceva farmi svegliare al mattino dalle grida del venditore ambulante che passava tra le viuzze e la stanza dal letto altissimo e morbidissimo si riempiva di un odore di legna secca che bruciava nei campi vicini , il rumore della macchina da cucire a pedale di mia nonna era il dolce risveglio nel paese incantato.

     Ora non vengo a Veglie da 16 anni e ora ho scoperto per caso questo sito che mi ha dato la gioia di rivivere quei splendidi momenti passati con mia nonna.

     Grazie per le emozioni che mi avete regalato a riscriverci al più presto. Ciao.

Un abbraccio a tutti i Vegliesi.

Giancarlo


E da Veglie news non possiamo che ringraziare il signor Giancarlo per averci regalato questi splendidi pensieri.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Dopo averlo accolto con piacere sulle pagine di Veglie News, il signor Giancarlo ci propone un altro viaggio nella memoria ricordando le sue “emozioni” di una festa di San Giovanni. (Foto dall'archivio di Veglie News)


da "Giancarlo"  - 11 ottobre 2003


Ricordi di una festa di San Giovanni

     Carissimi conterranei, sono piacevolmente colpito dalla vostra tempestiva efficienza nel rispondere alle mie emozioni trascritte . Siete voi i veri artefici del mio viaggio a ritroso, siete voi che avete riaperto il cassetto dei miei preziosi ricordi e quindi un sentito grazie per l'opportunità di intraprendere questo fantastico viaggio.

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     Un dolce ricordo che galleggia nella mia mente è la festa di San Giovanni dove l'odore dolciastro di miele, di torrone e di noccioline tostate dava corpo al sogno, allora infantile, che il paese dei balocchi esistesse veramente e che mia nonna dicesse la verità quando mi raccontava, accarezzandomi i capelli, la storia di Pinocchio.
     La festa di San Giovanni nei miei ricordi riaffiora prepotentemente tanto da sentirne quasi gli odori che, miscelati alle urla dei bambini e al vociare frizzante dei venditori, avvolgeva il paese in un'atmosfera surreale, quasi mistica.

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     La cosa che più diede il sapore mistico alla festa fu il racconto di mia nonna.
Mia nonna sosteneva che San Giovanni in quel giorno prendesse l'intero paese e lo abbracciasse stretto stretto a sè, questa era la risposta di tanta gente accalcata in una piazza e di come invece fossero deserte le zone limitrofe del paese.

     Questa fantastica teoria veniva valorizzata nella mia mente di bambino, dando così un gusto particolare a questa festa. Il paese si vestiva a festa con mille luci, pareva che le case prendessero vita e partecipassero anche loro a questo grande evento.

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     Le persone sedute fuori dal proprio uscio, come se il paese fosse diventato una grande unica casa e che le strade fossero diventate dei salotti dove chiacchierare e scambiare opinioni. E’ questo che ricordo con nostalgia di Veglie.

     Anche i sapori hanno la loro importanza nei miei ricordi. Il sapore della “cupeta” (credo si chiami così), dei “mustazzueli” e delle insuperabili “pittule” di mia nonna che credo - se la memoria non mi inganna - vengano fatte in un altro periodo dell'anno.

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     A volte, anzi molto spesso, i piaceri che si hanno sotto il naso passano inosservati e di contro si va a cercare altrove e non si ha la giusta considerazione dei propri tesori, uno di questi la festa di San Giovanni.
     Solo quando vivi lontano apprezzi ciò che ti era vicino e questo sito ha il potere di accorciare la distanza e di stringere in un virtuale, ma caloroso unico abbraccio, tutti i vegliesi come fà il nostro San Giovanni nella sua festa .

Un saluto affettuoso.

Giancarlo