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...ricordi familiari, reminiscenze
dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza, quadretti di
vita contadina, fanno da sfondo a problematiche proprie dei tempi in
cui si svolgono i fatti e, ancora oggi, non del tutto risolte. Il
fenomeno dell'emigrazione in Francia, in Belgio, in Germania alla
ricerca di un lavoro. La questione meridionale dell'immediato
dopoguerra, periodo in cui miseria e fame hanno fomentato odi ed
acceso gli animi dei lavoratori che, al ritorno in patria, si sono
venuti a trovare senza terra e senza casa. Ma anche la lenta e
faticosa ripresa economica e sociale del Meridione e, quindi, di
questo paese del Sud: Veglie, in cui si svolgono le vicende narrate
e che mostra i segni della rinascita, quando al ritorno degli
emigranti si riattivano i frantoi, si estendono le coltivazioni del
tabacco e dei vigneti.
[...]
Particolarmente incisive diventano,
nel corso della narrazione, le scene di vita agreste che hanno come
teatro l'aia dove si svolgono le varie fasi della sgranatura e della
trebbiatura e i campi dove si vendemmia, descritti in maniera
particolareggiata e viva perché vissute in prima persona, le serate
danzanti sotto il cielo stellato, al suono della fisarmonica, a
conclusione dei lavori e delle fatiche dei contadini.
[...]
L'autrice, dunque, raccontando,
analizza la psiche dei suoi personaggi, ne evidenzia le loro azioni,
talvolta impulsive e contraddittorie, e spesso le loro incapacità a
cambiare gli eventi, ma anche il coraggio e la forza d'animo che li
sorregge. Ciò succede, appunto, a Dora, la principale protagonista.
Dora cresce in un ambiente contadino,
con una gioia di vivere prorompente e travolgente, partecipe, giorno
per giorno, della metamorfosi della natura, vivendo a stretto
contatto con essa.
Il suo carattere vivace e spensierato
e, al tempo stesso deciso e volitivo, la rende ben accetta a tutti,
anche se, talvolta, la sua esuberanza causa non pochi problemi alla
famiglia. Trascorre la prima infanzia, l'adolescenza e la prima
giovinezza serenamente, poi gli studi superiori a Lecce,
l'università a Bari e, prossima alla laurea, il viaggio a Parigi
dove, accanto all'entusiasmo di provare nuove emozioni, in un paese
straniero e con pochi soldi in tasca, essa avverte un profondo
smarrimento e una forte nostalgia per la terra natìa. Il ritorno a
casa con qualche delusione, ma con spirito rinnovato, le fa
apprezzare meglio le cose che le appartengono. Poi la svolta
decisiva della sua vita: l'arrivo dell'amore e il matrimonio.
Non mancheranno, però, le difficoltà...
[...]
Non potrei concludere senza
aver sottolineato l'efficacia della lingua e la linearità dello
stile. I fatti che, come ho già detto, si svolgono in uno scenario
paesano e in un ambiente contadino, sono fedelmente descritti in una
lingua fluida che, per essere più vera, si arricchisce di elementi
dialettali (ursuli, capase, menza, nzerte, sconca mintuni, a nuzzuli)
o specifici come nella descrizione delle varie fasi dell'attività
agreste (ventilare, sgranare i legumi, disporre i mannelli in biche,
ecc.). Linguaggio, dunque, realistico che invita ad una rapida
lettura, sollecitando chi legge ad arrivare al più presto alla fine,
anzi ad anticiparne la conclusione...
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Laura Borelli Maci |