|
Dal Quotidiano di Lecce di Giovedì 20 febbraio 2003 - articolo di Eraldo Martucci Presentato a Lecce il primo corso che si terrà in un Conservatorio: anima dell'iniziativa è Daniele Durante La musica popolare sale in cattedra Un'esperienza unica in Italia Dalla musica antica a quella popolare. Il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce aggiunge un altro tassello alle sue iniziative, consentite da quella autonomia sempre più ampia che la legge sta concedendo per gli istituti di alta cultura quali ormai sono i conservatori italiani. Dopo aver attivato il corso triennale di musica antica, giunto al secondo anno ed al secondo ciclo, parte ora il corso triennale di musica popolare, unico del genere in Italia. Un'idea che nasce ovviamente dal forte radicamento territoriale della tradizione e cultura musicale salentina, che in questi anni ha trovato nuova linfa grazie al suo fenomeno più divulgato, la "pizzica". L'importante iniziativa è stata presentata ieri mattina dai vertici del conservatorio leccese, il nuovo presidente del consiglio d'amministrazione Giovanni De Rinaldis, il direttore Donato Di Palma ed il responsabile del dipartimento Antonio Farì. Con loro Daniele Durante, in rappresentanza del consorzio di musica popolare "Salento altra musica": una collaborazione che ha dato vita a questo progetto e ad alla costituzione, due anni fa, del "Fondo per la ricerca e la produzione della musica etnica mediterranea", la cui sede è presso la biblioteca dello stesso conservatorio, dotato di un vasto patrimonio fonografico di musiche popolari e folkloriche d'area mediterranea. Pizzica, ma non solo. Saranno molteplici le componenti di musica popolare, e non soltanto salentina, sulle quali il conservatorio si porrà come come aggregante offrendo strutture, competenze interne e, soprattutto, chiamando al suo interno musicisti, ricercatori ed esperti di questo genere. Al corso possono iscriversi, senza limiti d'età, coloro che già hanno delle conoscenze musicali che saranno verificate all'esame di ammissione. Chi ne fosse totalmente sprovvisto, o non ne avesse in misura sufficiente, può comunque iscriversi ad un corso propedeutico di musica popolare senza esame di ammissione. Sia il corso principale che quello propedeutico sono strutturati secondo moduli universitari di tre mesi ognuno con circa 90 ore di lezione. L'insegnamento deve essere finalizzato ad uno strumento o ad un gruppo di strumenti strumenti inseriti nel programma: tamburello, percussioni afro-cubane, percussioni mediorientali e indiane, fiati popolari, organetto, fisarmonica, chitarra, mandolino, violino e canto. Ma verranno trattate anche, ed è una vera novità, corsi di musica d'insieme, di tecniche vocali, di etnomusicologia e di analisi e pratica armonica. Le domande per i corsi, per i quali sono previste quote annuali di iscrizione e di frequenza, dovranno essere presentate entro il prossimo 10 marzo. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.conservatoriolecce.it . di Eraldo Martucci |