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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 11 maggio 2008

La Corte dei conti controlla il bilancio
 

VEGLIE - La Corte dei Conti tiene sotto osservazione le operazioni contabili dell’amministrazione comunale. Il motivo? La crescita abnorme dei debiti fuori bilancio ed il ricorso a forme particolari di finanziamento.

Il debito a cui fa riferimento la sezione regionale di controllo è quello relativo ai circa 8 milioni di euro con la Cassa deposito e prestiti maturato negli anni dalle diverse amministrazioni e che, nell’aprile del 2006, l'amministrazione guidata dal sindaco Fernando Fai intende estinguere stipulando, con lo stesso istituto di credito, un prestito obbligazionario comunale ventennale con un contratto «interest rate swap». Una rinegoziazione del debito pregresso attraverso gli swap (derivati) che consentono di prolungare la scadenza e modificare il tasso passando dal fisso a quello variabile e viceversa.

La Corte dei Conti con una nota istruttoria del gennaio scorso ha invitato l’ente creditizio e l’organo di revisione contabile del Comune a fornire chiarimenti. Ed esaminata la documentazione inerente al contratto di interest rate swap, stipulato con determina del responsabile del settore Bilancio nell’aprile 2006, la sezione regionale di controllo ha notato che la somma corrisposta dalla Cassa Deposito e Prestiti all’amministrazione comunale, pari a 82 mila euro, esclusivamente a forma di garanzia per il pagamento di rate di ammortamento di mutui e prestiti (con annessa richiesta di rilascio della stessa delegazione di pagamento da parte dell’istituto di Credito) era già stata consumata in altro modo dall’amministrazione.

Inoltre, la Corte dei Conti, ha rilevato che il tasso di interesse aumenta negli anni in modo tale da determinare un’accellerazione del rimborso verso gli ultimi dieci anni della durata del contratto. Rinviando, quindi, al futuro parte del pagamento derivante dalla ristrutturazione del debito. Si attende ora il verdetto ora il verdetto della Corte dei conti.

di Katia Manca

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 18 maggio 2008

Il sindaco ribatte alla accuse
Debiti fuori bilancio, lo scontro continua
 

VEGLIE - «Parlare di inesattezze sarebbe un eufemismo laddove si crea una confusione tra debito maturato per mutui contratti dal Comune con la Cassa Deposito e Prestiti e debito fuori Bilancio, conseguenza di sentenza e derivante da espropri mal fatti negli anni 90».

Lo sostiene il sindaco Fernando Fai in merito all’articolo pubblicato sulla Gazzetta domenica scorsa riguardante i chiarimenti domandati, a gennaio scorso, dalla Corte dei Conti all’amministrazione comunale sulle proprie operazioni contabili. Nello specifico, la sezione regionale di controllo ha invitato l’organo di revisione contabile del Comune a fornire spiegazioni in merito al contratto di interest rate swap (rinegoziazione del debito attraverso i derivati), registrato con determina del responsabile del settore Bilancio nell’aprile 2006. Un contratto riguardante il prestito obbligazionario ventennale che l’Amministrazione ha stipulato «non con la Cassa Deposito e Prestiti - precisa il sindaco - ma con l’Opi Banca-San Paolo IMI, per estinguere un debito di 8 milioni di euro maturato negli anni dalle diverse amministrazioni pubbliche con la Cassa Deposito e Prestiti. La Corte dei Conti, esaminata la documentazione inerente al contratto “swap ”, ha rilevato che la somma corrisposta da Opi Banca all’amministrazione comunale, con annessa richiesta di rilascio della stessa delegazione di pagamento, pari a 82 mila euro, era già stata consumata in spese correnti.

«I debiti fuori bilancio, secondo il sindaco, - dice la minoranza - sono conseguenza di sentenza derivante da espropri mal fatti negli anni 90. Si guarda bene però dall’affermare che la definizione bonaria della sentenza esecutiva del Tribunale di Lecce, è stata fatta male da lui, con danno erariale per il Comune, perché invece di utilizzare l’avanzo di amministrazione del 2005 è stato acceso un mutuo che grava sul futuro dell’amministrazione.

Il sindaco inoltre, - continua l’opposizione - tace su due annotazioni importantissime che la Corte dei Conti ha fatto sul contratto stipulato dal Comune con la Banca Opi-San Paolo e che potrebbero generare effetti pregiudizievoli per la sana gestione finanziaria dell’Ente: il rilascio da parte del Comune della delegazione di pagamento alla Banca Opi e, nel rimborso dell’ingente debito. Dalla relazione del magistrato Istruttore della Corte dei Conti, Stefania Petrucci, emerge infatti l'incremento delle quote dal 31 dicembre 2014 che determina un’accelerazione del rimborso verso gli ultimi dieci anni della durata del contratto rinviando al futuro parte del pagamento derivante dalla ristrutturazione del debito».

di Katia Manca

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