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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 21 febbraio 2008

Area produttiva di Veglie arriva il «sì» dell’Assise
La maggioranza approva il Pip. L’opposizione insorge

Ma è ancora mistero sul «fascicolo fantasma»

 

VEGLIE - Il fascicolo fantasma e la delibera sul Piano per gli Insediamenti Produttivi (approvato dalla maggioranza) sono stati gli argomenti caldi del lungo e travagliato Consiglio Comunale di martedì scorso.

Non è stato ancora ritrovato infatti il fascicolo riguardante l’impianto di “prima classe”, nucleo in cui sono comprese le industrie pericolose per la salute degli abitanti, per la produzione di conglomerati bituminosi, di proprietà della ditta Panarese, collocato ai confini della zona artigianale, in via Troali.

Nei giorni scorsi, i consiglieri di minoranza, a causa proprio della stretta adiacenza tra l’impianto di “prima classe” e l’area artigianale e, prima di trasmettere alla Giunta Regionale la delibera sul Pip, hanno domandato all’amministrazione Fai che fosse chiarita la legittimità dell’autorizzazione.

Una richiesta non ancora accolta: l’intero fascicolo infatti da dieci giorni è ancora latitante, nonostante a cercarlo siano dipendenti comunali e carabinieri. Anche se, dall’Ufficio Protocollo, si apprende che il fascicolo risulta essere entrato e uscito.

Ma le posizioni dei due schieramenti, maggioranza e opposizione, risultano divise anche sull'intero provvedimento riguardante il Piano degli insediamenti produttivi. Infatti, mentre la maggioranza ha approvato il progetto, l’opposizione è risultata contraria.

«Riteniamo - dicono unanimemente i consiglieri di minoranza di centro destra e di centro sinistra - che dopo 23 anni la zona Pip rimane nei sogni di qualcuno, anche perché gli ultimi tre anni sono stati inutili e dannosi per la soluzione di questo problema. E i cittadini lo sanno. Sono innumerevoli - continua la minoranza - i vizi di legittimità presenti nell’iter amministrativo». E gli elencano: «Tutti gli atti della procedura espropriativi non sono stati disposti nei confronti delle persone espropriate; è emerso che una parte del nucleo artigianale ricade nella zona delle opere terminali di scarico delle acque meteoriche, progetto già approvato e in fase di ultimazione; la variante è caotica: da 25 ettari previsti si passa a 45 tra cui molte aree di interesse ambientale. Inoltre - concludono - al progetto non esistono i pareri in materia ambientale da parte degli enti predisposti ossia Arpa, Ausl e Vas.
 

Katia Manca

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 23 febbraio 2008

Intervento del sindaco Fernando Fai sul nuovo Pip

«Dall’opposizione solo una valanga di accuse infondate»
 

VEGLIE - «Spiace dover rilevare, ancora una volta, il comportamento fazioso e demagogico dell’opposizione la quale, animata dal desiderio di far polemica a tutti i costi, agisce col solo obiettivo di screditare l’operato dell’Amministrazione. Credo che in nessun altro contesto politico civile d’Italia si riscontri tanta cattiveria e falsità nel rappresentare argomenti e circostanze riguardanti aspetti amministrativi di primaria importanza per la comunità.

Durante il Consiglio comunale di martedì scorso è stato esaminato ed approvato, insieme ad altri importanti punti all’ordine del giorno, il nuovo Pip (Piano per gli insediamenti produttivi) in variante al Prg. Si tratta di uno strumento importantissimo che consentirà nuovo impulso allo sviluppo economico di Veglie. Invece di dare atto alla maggioranza del lavoro svolto, insensatamente l’opposizione ha cercato di creare intoppi ed ostacoli procedurali con l’infantile obiettivo politico di buttare fango sull’attuale operato degli Uffici, dei tecnici e degli amministratori comunali. L’opposizione, che al completo ha partecipato alla seduta consiliare di martedì 19 febbraio, sa bene che le cose non stanno come scientemente vuole che appaiano.

Sulla “Gazzetta di Lecce” del 21 febbraio scorso, nell’articolo “Area produttiva di Veglie, arriva il sì dell’Assise”, sono state riportate delle dichiarazioni (attribuite genericamente all’opposizione di centrosinistra e di centrodestra) che lasciano perplessi perché, come accennato, sono riferite ad un argomento ampiamente dibattuto durante detto Consiglio comunale. Nell’occasione, infatti, la maggioranza ha puntualmente replicato alle accuse infondate dell’opposizione. Si ribadisce, dunque, quanto segue: il fascicolo relativo all’impianto di produzione di conglomerati bituminosi di proprietà della ditta Panarese riguarda una pratica istruita nel 1998 (anno in cui all’azienda interessata furono rilasciate ben due autorizzazioni per la realizzazione dell’insediamento); detto fascicolo risulta momentaneamente non reperibile perché fuori posto a causa di un probabile errore d’archiviazione verificatosi nel 2004, in occasione del trasferimento dell’Ufficio tecnico dalla vecchia sede alla nuova sede di via Salice. A questo “smarrimento”, come a tanti altri disastri organizzativi provocati dalle passate amministrazioni, ha cercato di porre rimedio l’attuale giunta disponendo la ricostruzione dell’intera pratica. Il segretario comunale, Pierluigi Cannazza, durante la seduta del 12 febbraio, ha correttamente illustrato al Consiglio la situazione, assicurando la piena disponibilità di tutta la documentazione ricostruita. A proposito degli altri aspetti sollevati dalla minoranza (farebbe bene qualcuno ad avere il coraggio di assumersi direttamente la responsabilità delle sciocchezze che semina, anziché nascondersi dietro l’anonimato di gruppo), è necessario fornire le seguenti precisazioni: nessun avvio procedimentale in ambito espropriativo doveva essere espletato, in questa fase, a carico dei proprietari dei terreni ricadenti in zona Pip, né doveva essere data comunicazione diretta di avvio di procedura ai cittadini interessati; quello che la legge prevede in caso di atti di pianificazione generale (anche di tipo attuativo come sono i Pip) è una puntuale e adeguata pubblicità attraverso quotidiani e manifesti pubblici di avviso di deposito degli atti, presso l’Ufficio di segreteria, che consentano agli interessati di presentare eventuali osservazioni. Questa procedura, lo sa bene l’opposizione, è stata pienamente rispettata dal Comune di Veglie; la perimetrazione delle opere terminali di scarico delle acque piovane coincidente in minima parte con quella del nuovo Pip, non vincola e non compromette la realizzazione dell zona artigianale in linea generale; il nuovo Pip, ovvero la nuova zona artigianale, era e rimane di 25 ettari; l’estensione di 45 ettari comunicata dai consiglieri di opposizione nell’articolo di cui sopra, è frutto soltanto della loro non ingenua immaginazione».

Fernando Fai

(Sindaco di Veglie)

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