In 6 a giudizio per falsa testimonianza nel processo della strage della Grottella VEGLIE - Terzo stralcio del processo della strage della Grottella. A giudizio questa volta finiscono sei persone di Ruffano con l'accusa di aver testimoniato il falso per creare un alibi a Pasquale Tanisi, 43 anni, anch'egli di Ruffano, nel processo di primo grado chiusosi con la sentenza del 9 dicembre di tre anni fa che condannò all'ergastolo lui, Marcello Ladu, 33 anni di Villagrande Strisaili (in provincia di Nuoro) ed Antonio Tarantini, 32 anni, di Monteroni. Nell'udienza preliminare di ieri mattina davanti al gup Ines Casciaro, sono stati mandati a processo S.D.B., V.C., A.G., M.A., R.G., V.A. e L.P., tutti di Ruffano. La prima udienza si svolgerà il 27 marzo prossimo davanti al giudice monocratico della prima sezione penale. L'accusa è stata formulata dal pubblico ministero Francesco De Giorgi in base agli atti trasmessi in Procura dalla Corte d'Assise (presidente Giacomo Conte) per l'ipotesi di reato di falsa testimonianza, poiché le circostanze raccontate dal collaboratore di giustizia Vito Di Emidio e da altri testimoni sulla partecipazione di Tanisi alla strage della Grottella avrebbero fatto cadere in contraddizione le persone che avrebbero potuto scagionarlo. Nell'udienza di ieri l'avvocato Mario Coppola che, difende gli imputati insieme ai colleghi Vincenzo Blandolino e Roberta Romano, ha chiesto il proscioglimento di tutti l'imputati: seppur confermate in Appello, le condanne dovranno passare il vaglio della Suprema Corte di Cassazione che, quindi, si dovrà pronunciare anche sulla attendibilità del collaboratore di giustizia Di Emidio. Non ci sarebbero stati, quindi, per la difesa, i presupposti per procedere con l'inchiesta e con il processo prima della sentenza definitiva. Il gup Casciaro non ha accolto l'eccezione ed ha stabilito che le responsabilità contestate agli imputati vengano accertate in dibattimento. Davanti al giudice monocratico si dovrà stabilire se le presunte false testimonianze rese dagli imputati costituiscano reato. Tanisi è stato indicato da Di Emidio come uno dei componenti della banda che, guidata da lui, il 6 dicembre del 2000 assaltò il furgone portavalori della Velialpol in località Grottella, a Copertino, ammazzando le guardie giurate Luigi Pulli, Rodolfo Patera e Raffaele Arnesano per rapinare un miliardo ed 800 milioni di lire. Furono impiegati kalashnikov, camion come "arieti" e bombe per far saltare le casseforti. Nel secondo stralcio del processo vennero giudicati lo stesso Di Emidio, Pierluigi Congiu e Gianluigi De Pau. E da marzo nelle aule giudiziarie del Tribunale di Lecce si tornerà a parlare di quel 6 dicembre del 2000. |