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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 4 maggio 2007

dal Nuovo Quotidiano di Puglia  4/05/07

Scoperta dai carabinieri la reale attività di in centro estetico: prestazioni sessuali con tanto di fattura

Massaggiatrici "tuttofare" filmate al lavoro con i clienti

 

Massaggi a luci rosse. Sì perché nel centro estetico di Veglie le prestazioni fuori dal tariffario ufficiale avvenivano a lume di candela e aromatizzate con gli incensi. C'era pure qualche microtelecamera ma non si è trattato di un extra che avrebbero fornito i gestori bensì l'escamotage trovato dai carabinieri per dimostrare che non sarebbero stati soltanto i massaggi ed i trattamenti estetici ad assicurare il benessere promesso dal centro. Per chi lo chiedeva, e sarebbero stati in tanti, c'erano tre ragazze alla volta pronte a esercitare un arco di prestazioni sessuali senza limiti alla fantasia ed alla pratica. Bastava essere disposti a pagare da 50 fino a 150 euro. Alla reception, anche con fattura a patto che la prestazione riportata fosse di quelle deducibili dalle tasse.

Filmati, controlli ed appostamenti hanno fatto finire nei guai padre, madre e figlia. Avanti ieri sera i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile (Norm) della Compagnia di Campi Salentina hanno arrestato C.F., 59 anni, del posto, agente immobiliare; in manette è finita anche la moglie A.L., 53 anni. Alla figlia S., 33 anni, sono stati concessi gli arresti domiciliari: titolare dell'attività anche in virtù del diploma di estetista, da tempo avrebbe lasciato il centro per ricevere i pazienti a casa. Con l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari Ercole Aprile su richiesta del pubblico ministero Patrizia Ciccarese, sono stati anche sequestrati i 200 metri quadrati del "centro benessere.

Agli indagati l'ordinanza contesta le ipotesi di reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Avrebbero fornito il 30-40 per cento degli incassi alle ragazze che si sarebbero prestate a prostituirsi: età media circa 30 anni, arrivavano da Supersano, Santa Cesarea Terme, Aradeo, Arnesano e Bari. Avrebbero risposto ad annunci sui giornali della serie "cercasi massaggiatrici" come avrebbero risposto anche delle vere massaggiatrici con tanto di diploma che capita l'antifona avrebbero glissato. La clientela sarebbe giunta dalle province di Brindisi, Taranto e Lecce ad esclusione della stessa Veglie per la semplice ragione che un uomo del posto sarebbe stato facilmente identificato.

Ed in effetti uno degli elementi che hanno insospettito i carabinieri in borghese appostati davanti al "centro benessere"  è stata la numerosa clientela maschile. E vabbè che oggi anche gli uomini ricorrono a massaggi ed a trattamenti estetici, ma questo presupposto non è bastato ugualmente a spiegare quell'andirivieni dalla mattina alle otto fino alla sera. E la voce avrebbe fatto rapidamente il giro fra i maschietti del "Grande Salento" se dell'esistenza a Veglie di un centro estetico dove il piacere lo avrebbero garantito signorine con camici inguinali e sotto null'altro se non come natura le ha fatte (ma a richiesta potevano indossare il corredo messo a loro disposizione: perizoma, reggiseni di pizzo e giarrettiere), ne ha sentito parlare un carabiniere del Norm di Campi mentre alla fine dell'estate scorsa prendeva la tintarella in un noto lido di Porto Cesareo: un uomo raccontò all'altro di un viaggio in Thailandia ed i famosi massaggi erotici, l'altro replicò che non ci sarebbe stato bisogno di sobbarcarsi una trasferta di migliaia di chilometri ma sarebbe bastato andare a Veglie dove tra l'altro c'erano ragazze salentine.

L'operazione denominata "Templum Veneris" è stata illustrata nella conferenza stampa di ieri dal capitano Giuseppe Pasquale (comandante della compagnia di Campi), dal tenente Sante Picchi (comandante del Norm) e dai marescialli Cosimo Giudice ed Antonio Saponaro. Sempre ieri C. F. e A.L. sono stati interrogati in carcere alla presenza dell'avvocato difensore Maurizio Buccarella.

di E.M.


da La Gazzetta del Mezzogiorno  4/05/07

Operazione dei carabinieri della compagnia di Campi in un centro estetico

Massaggi sexy a Veglie, tre arresti

 

VEGLIE  - Avevano trasformato il centro di estetica creato a Veglie, in una casa di appuntamento. Ma al termine dell’operazione «Templum Veneris», i carabinieri li hanno scoperti ed arrestati. Dietro le sbarre, ieri mattina, sono finiti C.F., 59 anni, un ex agente immobiliare, ed A. L., 53, casalinga, marito e moglie di Veglie, mentre ai «domiciliari» è stata assegnata la figlia, S.F., di 33 anni, diplomata estetista (assistiti dall’avvocato Maurizio Buccarella).

Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione le ipotesi di reato contenute nelle ordinanze di custodia cautelare firmate dal giudice delle indagini preliminari, Ercole Aprile, su richiesta del magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Patrizia Ciccarese.

Stando alle indagini svolte dai militari della Compagnia e del Nucleo operativo e radiomobile di Campi Salentina ( comandati rispettivamente dal capitano Giuseppe Pasquale e dal tenente Sante Picchi), nei locali sotto il paravento dei massaggi, si sarebbero prostituite una decina di giovani donne, tutte attorno ai trent’anni, provenienti da Lecce, Arnesano, Bari, Santa Cesarea, Aradeo e Supersano, ma anche dal Venezuela e dal Marocco. Si tratta di disoccupate, studentesse, commesse ed operaie, che evidentemente allettate dai facili guadagni, vendevano i loro corpi fornendo prestazioni sessuali che i clienti pagavano da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro. Tra i frequentatori del centro estetico, che ieri in conferenza stampa i militari hanno definitivo una vera e propria casa di appuntamento, c’erano giovani ed anziani di tutte le fasce sociali.

A dir poco singolare il modo in cui gli investigatori dell’Arma campiota hanno avviato l’indagine. Lo scorso mese di settembre, in un Lido della marina di Porto Cesareo, uno di loro aveva ascoltato per caso un dialogo fra due bagnanti. E mentre uno si vantava dei particolari massaggi a sfondo sessuale ricevuti in alcuni centri estetici della Thailandia, l’altro ribatteva che non c’era bisogno di fare tanta strada, perché a Veglie ce n’era uno dove quel tipo di massaggi si potevano avere da donne giovani e piacenti senza pagare neppure tanto.

Scattata l’inchiesta, i carabinieri hanno ottenuto dal magistrato l’autorizzazione ad installare nelle camere della struttura un paio di microcamere, ed il giro di prostituzione è così venuto alla luce. Al contempo, i militari hanno preso a sorvegliare l’ingresso del Centro, ed hanno scoperto che i clienti erano quasi esclusivamente uomini, ed inoltre, che le false massaggiatrici venivano reclutate anche con gli annunci pubblicati sui giornali. Stando sempre alle indagini, alle prostitute spettava il 40 per cento della tariffa.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 5 maggio 2007

Interrogata la coppia di gestori del centro benessere

Massaggi sexy a Veglie: confermati gli arresti

 

VEGLIE - Ha già reso interrogatorio al cospetto del giudice delle indagini preliminari, Ercol  Aprile, lo stesso che aveva firmato gli ordini di arresto, la coppia di Veglie finita in carcere la sera di giovedì scorso con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Assistiti dal legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Buccarella, a quanto è dato di sapere, C.F., 59 anni, e la moglie A.L., 53 anni, avrebbero chiarito la propria posizione, giusto in merito all’accusa di aver organizzato nel centro di estetica un giro di prostituzione con compiacenti quanto presunte massaggiatrici. Giovani e piacenti donne, che sotto il camice bianco, avevano solo il perizoma, e che una volta appartate nelle stanzette della struttura, offrivano prestazioni sessuali d’ogni tipo, che i clienti pagavano da un mimino di 50 a un massimo di 150 euro.

In che modo marito e moglie abbiano chiarito la propria posizione non è dato di sapere. Ciò che si sa per certo, è che al termine dell’interrogatorio, il giudice ha convalidato gli arresti, mantenendo entrambi nelle celle del carcere leccese di borgo san Nicola.

Le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina anche attraverso l’installazione nel centro massaggi di alcune microcamere, hanno appurato che i clienti, provenienti anche dalle province di Brindisi e di Taranto grazie al passaparola, erano di tutte le età e di tutte le fasce sociali. Ed ancora, che a prostituirsi, almeno nei sette mesi dell’indagine, sono state una decina di donne. Una venezuelana ed una marocchina per quanto riguarda le straniere, e poi una barese, due di Santa Cesarea ed altre due di Lecce, ed una per parte di Arnesano, Aradeo, e Supersano.

Le false massaggiatrici venivano reclutate anche attraverso gli annunci sui giornali, e quando si presentavano al «Centro», quelle meno piacenti venivano scartate, mentre alle papabili veniva in qualche modo spiegato, che se accettate, dovevano essere carine con i clienti. Non tutte, naturalmente accettavano, e facevano dietro front disgustate.

Le ordinanze di custodia cautelare hanno interessato anche la figlia della coppia, S.F., di 33 anni, diplomata estetista, pure lei assistita dall’avvocato Maurizio Buccarella, che è stata però subito assegnata ai «domiciliari», in quanto nella vicenda avrebbe avuto un ruolo di secondo piano. La 33enne verrà interrogata giovedì prossimo.

di E.M.

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di venerdì 18 maggio 2007

Sesso al centro massaggi: in libertà l'estetista

 

E'  tornata in libertà l'estetista 33enne di Veglie ai domiciliari da martedì 2 maggio. Per lei sono venute ufficialmente meno le esigenze di custodia cautelare. La donna era finita al centro dell'indagine "Templum Veneris" condotta dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina per la quale erano stati arrestati anche i suoi genitori.

L'accusa, a vario titolo, era di sfruttamento della prostituzione. Un centro estetico, insomma, trasformato in casa di piacere dove si eseguivano massaggi particolari. Due telecamere piazzate dagli investigatori all' interno degli interruttori della luce dell'ingresso e di una delle cinque stanze dello stabile, l'ascolto di alcuni clienti, l'acquisizione dei filmati chiave e la conclusione dell'operazione. Da subito il gip Ercole Aprile accorda a S.F. i domiciliari per quanto il pm Patrizia Ciccarese avesse chiesto anche per lei la custodia in carcere.

«In un fotogramma - spiega l'avvocato Maurizio Ciccarese, legale di S.F. - si vedeva la mia assistita che riceveva denaro da un cliente. Un cliente per così dire "vero" però, giacché aveva subito degli interventi di riduzione dell'addome. Niente altro; ora l'estetista è tornata in libertà ed è ciò che più conta ma ovviamente nel processo che si terrà nei prossimi mesi la sua posizione sarà ulteriormente chiarita».

Un appunto, da parte dell'avvocato, su una delle note più "colorite" della vicenda, di quelle cioè che più hanno alimentato chiacchiere e curiosità, ovvero le foto presentate in conferenza stampa relative a pratiche sessuali. Foto-fictio, secondo il legale, esplicative cioè della situazione ma non relative alle riprese delle due telecamere.

«Eppure quelle foto sono passate erroneamente come estrapolate dai filmati degli investigatori - spiega Buccarella - ma occorre precisare che non si tratta del centro estetico di Veglie, né delle ragazze che lì effettuavano i massaggi per quanto le didascalie dei giornali e i commenti delle emittenti facessero intendere tutt'altro».
 

di Concetta De Castro

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