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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 16 maggio 2007

Circonvallazione di Veglie: spese moltiplicate
 

VEGLIE - L’interrogazione del consigliere regionale Pietro Manni, all’assessore regionale all’Ambiente, Michele Losappio , riconduce la circonvallazione di Veglie al centro di nuove polemiche. Nel mirino l'autorizzazione all’ampliamento di una cava e la costruzione di un viadotto. «La Provincia di Lecce - dice Manni - ha dovuto accollarsi le spese di un viadotto lungo 180 metri, costato quanto l’intera circonvallazione, a cui è da aggiungere l’indennizzo che sarà costretta a pagare alla ditta per le pretese di risarcimento dei danni subiti all’attività estrattiva per la costruzione del viadotto. Danni da risarcire anche se l’impresa ha scavato abusivamente? - si chiede Manni - L’impresa Panarese ha avuto un’autorizzazione regionale all’ampliamento dell’attività estrattiva che ha interessato il tracciato della circonvallazione, già approvato nel 1997, senza il parere del Comitato tecnico attività estrattiva. Lo stesso commissario prefettizio del Comune di Veglie - commenta Manni - ha chiesto nel 2000 alla Regione la revoca del decreto regionale di ampliamento della cava. Non risulta che la Regione abbia mai dato risposta. Inoltre, il commissario prefettizio - continua Manni - chiedeva di verificare se la ditta Panarese avesse presentato all’Ufficio Minerario ogni 24 mesi il piano topografico dei lavori effettuati. Anche questa volta, nessuna risposta, al contrario, la Regione rilasciava parere favorevole al progetto di ampliamento ulteriore della cava”.

di Katia Manca

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di venerdì 18 maggio 2007

Lettera di un ex assessore di Copertino al presidente della Provincia Pellegrino sul caso della Circonvallazione di Veglie

«Ritardi e costi lievitati per colpa di quella cava. Adesso la Provincia chieda i danni all'impresa»

 

Illustrissimo presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, chi Le scrive fa parte di quella nutrita schiera di persone che ha attivamente sostenuto la Sua elezione alla carica che attualmente ricopre. La abbiamo sostenuta perchè vedevamo nella Sua persona il migliore garante delle nostre idee e dei nostri valori. Battendoci per la Sua elezione ci siamo pertanto battuti per la vittoria non di una persona piuttosto che un altra, in questo caso il candidato a Lei opposto dal centro-destra, ma per la affermazione di una serie di principi e valori piuttosto che di altri che non condividiamo.

Tutto ciò premesso chiarisco subito il perché della scelta di una lettera aperta. Le scrivo per evidenziare ulteriormente, oltre a quanto già fatto da consiglieri regionali, a quanto vorranno fare altri esponenti del centro-sinistra ed a quanto, con una costanza che merita il rispetto di tutti, ha fatto sinora il Comitato per il completamento della circonvallazione di Veglie, che gli occhi dei cittadini di questa provincia sono puntati sull'eventuale risarcimento che la Sua Giunta corrisponderà alla ditta Fratelli Panarese di Veglie.

Lei è pienamente consapevole di quante irregolarità ed illegalità è costellata la storia della costruzione della circonvallazione di Veglie. Lei sa che la ditta Panarese ha coltivato la cava senza alcuna autorizzazione per periodi di tempo esattamente circoscritti da una attenta ricostruzione dei fatti che è a Sua disposizione. Per l'esattezza la ditta F.lli Panarese ha scavato abusivamente sulla particella 25 del foglio 21 fino al decreto di autorizzazione all'ampliamento della cava ottenuto dalla Regione nel dicembre del 1999. Lei sa anche che quel Decreto Regionale è stato rilasciato, speriamo che qualcuno indaghi quanto prima sulla vicenda, dall'allora Dirigente del Settore Industria Estrattiva della Regione Puglia senza il parere obbligatorio del Ctrae.

Lei sa che per quegli scavi abusivi la Provincia, per poter completare l'opera, ha dovuto realizzare un ponte sulla cava coltivata abusivamente. Lei sa quanto è costato quel ponte. Lei sa pure che l'ingiustificata resistenza della ditta in questione alla realizzazione dell'opera, che attraversa una porzione di terreno di sua proprietà, ha causato un enorme innalzamento dei costi di un'opera di pubblica utilità. Lei sa, ovviamente, che tutti questi soldi di cui parliamo, sono i nostri soldi. Lei sa pure che per quei principi che ci uniscono, che hanno voluto la Sua elezione a tutela degli stessi principi e degli stessi valori per l'etica che vogliamo contraddistingua il centro sinistra rispetto ad altri orientamenti politici, alla Provincia ora tocca il compito di presentare il conto di questi ritardi, di questa enorme maggiorazione dei costi, alla ditta Panarese. Questo ci aspettiamo dal Presidente che abbiamo voluto sedesse lì ove ora siede assieme agli altri nostri rappresentanti. Invero riteniamo che di fronte alla scandalosa situazione, nessuno dei rappresentanti dell'altro schieramento politico sia in disaccordo rispetto a questa linea.

Chi Le scrive è certo che l'indennizzo per l'esproprio alla Ditta F.lli Panarese sarà poco più che simbolico e non la cifra enorme di cui si sente mormorare tra i corridoi della Provincia di Lecce. Sicuramente classici pettegolezzi di corridoio.

Chi Le scrive è altrettanto sicuro di quanto l'etica pubblica Le stia a cuore, come Le sta a cuore una attenta e parsimoniosa utilizzazione del denaro pubblico.

Pertanto siamo sicuri che la delibera di Giunta Provinciale in via di adozione riconoscerà alla Ditta Fratelli Panarese un indennizzo minimo, correlato all'originario valore agricolo dei terreni di proprietà della Ditta Panarese e non al valore di zona estrattiva. La Provincia ha infatti l'obbligo di correlare il valore dell'indennizzo a quanto la Ditta ha versato di Ici negli anni in cui veniva effettuato l'esproprio.

Chi Le scrive è altrettanto sicuro che la Provincia di Lecce adotterà ogni provvedimento utile ad ottenere un adeguato risarcimento danni dalla ditta Panarese, per i danni causati alla collettività, sia in termini economici, sia per l'enorme ritardo con cui è stata realizzata un'opera di pubblica utilità così importante tanto per i cittadini di Veglie che per il Salento.

Chi Le scrive ha anche preso un impegno a ricostruire con un documentario l'intera vicenda della Circonvallazione di Veglie, perché resti traccia di come una comunità che si riconosce nei valori della legalità, della civiltà giuridica e dell'onestà, sappia con serenità, ma con ferma e dignitosa costanza, far valere a qualunque costo tali principi.

Accanto al documentario il Comitato pubblicherà un volume in cui in modo più dettagliato, si ripercorreranno tutte le tappe di questa incredibile vicenda.

Chi Le scrive è sicuro che alla fine di quel volume ed alla conclusione del documentario la Provincia di Lecce, con il suo Presidente, la sua Giunta ed i suoi Consiglieri, avranno agito nel pieno rispetto di questi valori che sentiamo e condividiamo. Quei valori che fanno del centrosinistra qualcosa di diverso agli occhi dei cittadini.

Luigi Del Prete

già assessore di Copertino

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di domenica 20 maggio 2007

l'Impresa "Fratelli Panarese" risponde alla lettera aperta alla Provincia dell'ex assessore di Copertino Luigi del Prete

«La circonvallazione danneggia noi»

Non si è fatta attendere la replica dell'impresa "Fratelli Panarese" alla lettera aperta di Luigi Del Prete, ex assessore del Comune di Copertino, indirizzata al presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, in merito alla circonvallazione di Veglie ed alla lunga vertenza che tiene bloccato da anni il completamento dell'importante opera viaria, proprio a causa della vicinanza con la cava gestita dell'impresa "Panarese".

«Preliminarmente - esordisce l'avvocato Ernesto Sticchi Damiani, difensore dei Panarese - occorre sottolineare che la realizzazione del viadotto sulla cava di proprietà della ditta Panarese ha determinato un grave danno a carico della ditta medesima, atteso che la cava in questione si troverà ad essere letteralmente tagliata in due dall'infrastruttura, con l'effetto che il suo sfruttamento sarà gravemente limitato dalla presenza di questa. Pertanto, è assolutamente sorprendente che si tenti di addebitare alla ditta Panarese la decisione di costruire un ponte sulla sua cava, quando, invece, è stata proprio la stessa ditta che ha tentato sino all'ultimo di convincere le amministrazioni procedenti a seguire soluzioni tecniche alternative, idonee a contemperare l'interesse pubblico e quello privato».

«Ciò detto - continua il legale - occorre precisare che la ditta F.lli Panarese, nelle more del contenzioso legittimamente promosso nei confronti della Provincia di Lecce e del Comune di Veglie avverso gli atti espropriativi, ha continuato ad esercitare l'attività estrattiva in virtù di espliciti provvedimenti giurisdizionali che l'autorizzavano a tanto; all'epoca in cui venne autorizzato l'ampliamento dell'attività estrattiva, con il decreto del 1999, la L.R. n. 37/1985, normativa di riferimento in materia di attività estrattive, non prevedeva, ai fini dell'autorizzazione, il parere del Crtae, il quale è divenuto obbligatorio solo a seguito della modifica dell'art. 8 della L.R. n.37/1985, avvenuto con L.R. n.21/2004».

E ancora: «La ditta Panarese, fin dall'inizio, ha caldeggiato una soluzione alternativa a quella del ponte sulla cava, avendo più volte suggerito, anche con istanze formali, una parziale modifica del tracciato della circonvallazione, ma si è sempre scontrata contro un "muro di gomma", pur nonostante il fatto che nella conferenza di servizi istruttoria del 9 maggio 2001, appositamente convocata per l'esame delle alternative di intervento, ai fini del completamento della circonvallazione, le Amministrazioni procedenti avessero recisamente escluso l'alternativa rappresentata dalla realizzazione di un ponte sulla cava, in ragione dei costi eccessivi, optando comunque per la modifica del tracciato; per giurisprudenza costante della Corte Costituzionale, l'indennità di esproprio deve rappresentare un "serio ristoro" del sacrificio imposto al privato; per giurisprudenza costante, anche della Corte di Cassazione, la determinazione delle indennità di esproprio, con riferimento a suoli oggetto di attività estrattiva, va riferita esclusivamente alle capacità estrattive, trattandosi con tutta evidenza di un'attività produttiva».

Conclude l'avvocato Sticchi Damiani: «Ci si augura di avere, con queste brevi note, contribuito a far chiarezza sulla vicenda, con la speranza che la stessa sia trattata con serenità, senza pregiudizi nei confronti di alcuno, in primis la ditta espropriata, la quale rappresenta una realtà di tutto rispetto del panorama imprenditoriale salentino».

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 23 ottobre 2007

L’ex vicesindaco: «Abbandonati i lavori del viadotto»

Catamo: «Chiediamo alla Provincia quando sarà completata un’opera fondamentale per la viabilità cittadina»

 

VEGLIE - «I lavori per il ponte sulla cava Panarese sono stati abbandonati, d'incanto nessuno se ne lamenta». A parlare è l'ex vicesindaco Lorenzo Catamo, esponente di Alleanza Nazionale, che denuncia «il blocco del cantiere, avvenuto tre mesi addietro, lungo la circonvallazione».

Dopo la sospensione dei lavori avvenuta ad agosto '05, le ditte appaltatrici (Ati Comental e Fincosit) nel febbraio 2006 avevano riattivato il cantiere. Le imprese avevano 447 giorni per condurre a termine l'incarico: realizzare un viadotto in acciaio e cemento nella cava Panarese. Il ponte, unico pezzo mancante per il completamento della circonvallazione, è alto circa 30 metri e lungo 180 metri e la sua realizzazione ha un costo di oltre 2 milioni e 500 mila euro. Il progetto di circonvallazione è stato redatto e finanziato dalla Provincia di Lecce. L'ultimazione della strada consentirà di mettere in collegamento i diversi centri abitati del Nord Salento e svolgerà un ruolo importante di interconnessione tra questi e i paesi che sia affacciano sullo Jonio.

«Perchè - domanda Catamo - tutto questo silenzio per un'opera così importante, il cui mancato completamento rende pericolosissimo lo stretto passaggio di via Bortoncelli che viene percorso anche da mezzi pesanti cui è interdetto? Bastava forse a qualcuno vincere la battaglia per far passare il ponte sulla cava, infischiandosene poi della effettiva transitabilità del manufatto? Chiedo al presidente della Provincia - conclude l'ex vicesinadaco - quando ritiene di poter consegnare alla comunità salentina una circonvallazione finalmente completa».

 

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di giovedì 20 dicembre 2007

Dalla Provincia assicurano sul rispetto dei tempi di realizzazione, ma il comitato si dice perplesso nonostante l'ok a lavori aggiuntivi

Ancora ritardi per il "ponte" della discordia

 

VEGLIE - Continua a far parlare di sé il "ponte della discordia", come in tempi non sospetti è stato dai più ribattezzato, l'opera che concluderebbe l'anello della circonvallazione di Veglie. Il comitato ad hoc costituitosi spiega, in merito all'avanzamento dei lavori, che con determina del 20 novembre scorso la Provincia di Lecce "ha approvato lavori aggiuntivi per 100.104,56 euro. L'importo globale dell'opera passa così da 2.720.057,00 a 2.820.161,56 e per l'esecuzione di questi lavori di perizia è stato previsto un incremento del tempo contrattuale di 30 giorni".

Ritardi notevoli, invece, si registrerebbero secondo il comitato per l'apertura del ponte alla circolazione. "E' stato predisposto il progetto per il bordo ponte e per le barriere di sicurezza. Deve essere, ad oggi, ancora approvato e messo, a gara. I tecnici della Provincia assicurano che non vi sono problemi di natura finanziaria né tecnica. Occorrono però i tempi necessari per dovute procedure amministrative".

Con determina numero 220 del 20 novembre 2007 avente per oggetto: "Lavori di sistemazione di alcuni tratti del piano viabile della S.P. 370 "Circonvallazione di Veglie". Anno 2007. Approvazione del progetto esecutivo e determinazioni ai fini dell'appalto dei lavori", la Provincia di Lecce ha impegnato 300.000 euro per risistemare il manto stradale, quasi totalmente sconnesso, dopo cinque anni dalla apertura al traffico dei sette chilometri di circonvallazione.

"L'intenzione dei responsabili politici e amministrativi è quella di inaugurare l'apertura del ponte in concomitanza con il rifacimento del manto stradale - chiedono dal comitato - Quali tempi si prevedono per l'apertura al traffico del ponte? Nessuno si sbilancia più. Certo non si può parlare di altri pochi giorni".

Fabiana Pacella

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