L'UDC diserta i banchi e il consiglio comunale salta per mancanza del numero legale. Oggi nuova seduta Giunta azzerata la crisi è servita I dissensi sul rimpasto mettono a rischio la maggioranza del Sindaco Sandro Aprile
VEGLIE - Aria di crisi a palazzo. L’Amministrazione guidata dal sindaco Sandro Aprile potrebbe aver perso i numeri per continuare a governare. A sorpresa (ma non tanto), dopo un lungo periodo di rapporti non facili all’interno della coalizione, l’Udc ha deciso di dare una stoccata alla maggioranza disertando il Consiglio convocato per ieri, alle 11,30. La riunione è saltata per mancanza del numero legale conseguente all’inevitabile decisione dell’opposizione di abbandonare l’aula. L’Assemblea tornerà a riunirsi oggi, in seconda convocazione. La situazione, a questo punto, per Aprile potrebbe essersi complicata non poco. Stando ai bene informati, il nocciolo della questione sarebbe sempre lo stesso, ovveroil rimpasto in Giunta richiesto dal primo cittadino all’inizio di ottobre. Tutti sarebbero d’accordo sull’opportunità di rimescolare le cariche nell’esecutivo per dare nuovo slancio aJl’azione amministrativa. L’Udc, però, fin dall’inizio ha richiesto mi rimpasto totale con le dimissioni di tutti gli attuali assessori; il resto della maggioranza, invece, avrebbe voluto la staffetta solo all’interno del partito di Casini. Per cercare di arrivare ad una soluzione, Aprile all’inizio della settimana, acquisite le dimissioni degli assessori Maria Rosaria De Bartolomeo, Valerio Armonico e Antonio Greco (i due assessori dell’Udc Roberto Carlà e Pompilio Rollo si sono dimessi da tempo) ha provveduto ad azzerare la giunta. A quanto pare, però, l’atto non avrebbe dato le garanzie richieste dall’Udc e per questo il Consiglio sarebbe saltato.
Preso atto della situazione, il consigliere di minoranza Elio Spagnolo,
anche a nome dei colleghi Claudio Paladini, Stefania Capoccia, Marco
Buccarella, Maurilio Nicolaci, Maurizio Spagnolo e Giuseppe Landolfo,
dopo aver annunciato la presentazione, a giorni, di una mozione di
sfiducia
contro Aprile, in apertura di seduta ha precisato che l'opposizione
avrebbe lasciato l’Aula «per ribadire la sua neutralità rispetto alle
due fazioni contrapposte della maggioranza». La minoranza, comunque,
parteciperà alla seduta di oggi per consentire l’approvazione di alcuni
importanti punti all’ordine del giorno. Rosario Faggiano
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L’Udc dà segnali di apertura in Consiglio Prove di dialogo dopo l’azzeramento
VEGLIE - Prove di dialogo all’interno della maggioranza. Dopo un lungo periodo di incomprensioni, sfociato con la significativa assenza dell’Udc dalla seduta del Consiglio di mercoledì scorso, in queste ore il sindaco Sandro Aprile sta tentando di ricucire lo strappo con il gruppo consiliare guidato da Roberto Carlà. L’Udc, dopo la decisione di Aprile di rimodulare la Giunta, avrebbe voluto un esecutivo completamente nuovo; l’altra parte della maggioranza, invece, era orientata a sostituire soltanto alcuni assessori (quelli, appunto, del partito di Casini). Stando ad indiscrezioni, si starebbe lavorando su nuove ipotesi di Giunta, nel tentativo di trovare una soluzione, anche innovativa, che permetta di realizzare gli obiettivi programmatici dell’Amministrazione mantenendo intatta l’attuale maggioranza. Le bocche degli interessati al momento sono cucite. E’ ancora presto, in ogni caso, per affermare che la crisi amministrativa possa risolversi positivamente. Qualche tenue segnale in questa direzione, tuttavia, c’è già stato. L’Udc, infatti, al Consiglio di giovedì, riunito in seconda convocazione dopo quello saltato per mancanza del numero legale, si è regolarmente presentato votando a favore di quasi tutti i punti all’ordine del giorno (si è astenuto soltanto – e non è poco - sull’approvazione dell’assestamento di bilancio).
“Il sindaco – dice il consigliere di opposizione Maurilio Nicolaci – si
trova in grosse difficoltà in quanto dovrà nominare una nuova Giunta
cercando di mantenere l’equilibrio che purtroppo sembra non esserci più.
I cittadini dopo l’ultimo Consiglio si pongono un nuovo problema: è una
questione di ricatti, come asserito dal consigliere Antonio Greco
durante il dibattito in Aula, oppure è un problema di sofferenza
amministrativa come ha chiarito Roberto Carlà? Personalmente non ho mai
creduto a questa ammucchiata che aveva come obiettivo solo di vincere le
elezioni”. Rosario Faggiano
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Salvatore Vetrano e Nicola Gennachi entrano nell’esecutivo. A giorni le altre designazioni in Giunta Aprile nomina i nuovi assessori
VEGLIE - Nominati due nuovi assessori per scongiurare il rischio di blocco dell’attività amministrativa. Il sindaco Sandro Aprile, da tempo alle prese con una crisi “strisciante” della maggioranza, culminata con l’azzeramento dell’esecutivo, ha dovuto accelerare i tempi della designazione di una parte della Giunta. Con apposito decreto, il primo cittadino, “al fine di garantire il pieno funzionamento della macchina amministrativa” e in attesa di indicazioni da parte dei partiti, ha nominato assessori Salvatore Vetrano e Nicola Gennachi. Il primo è dell’Udc, il secondo del gruppo che fa capo al sindaco. A giorni, secondo l’intento di Aprile, dovrebbe essere nominata anche l’altra parte della Giunta (due assessori esterni). A quanto è dato sapere, per risolvere la crisi, il primo cittadino avrebbe proposto il varo di un nuovo esecutivo formato da due esterni (di cui una donna), scelti fra una rosa di nomi fornita dai partiti, e da due componenti individuati fra i consiglieri in carica (non assessori uscenti). I due assessori “politici” sarebbero, appunto, Vetrano e Nicolaci, adesso Aprile dovrebbe nominare gli altri due.
Il percorso così avviato, stando ad indiscrezioni, presenterebbe
“anomalie” procedurali non gradite dall’Udc e, probabilmente, anche dal
Pd. Il gruppo guidato dal centrista Roberto Carlà, in particolare,
avrebbe già fatto sapere al sindaco di poter garantire, in futuro, solo
una sorta di appoggio esterno e il voto favorevole “condizionato” in
Consiglio (esclusivamente per delibere che portano vantaggi alla
comunità). Il partito di Bersani, da parte sua, prendendo atto della
nomina dei due nuovi assessori non del Pd e dello scenario che si sta
sviluppando, avrebbe già richiesto “parità di trattamento”, ovvero la
designazione di un assessore “politico” del proprio gruppo consiliare.
La situazione, insomma, sembra ancora non facile. Rosario Faggiano
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