Il sindaco Sandro Aprile replica all’opposizione
“Bilancio povero ma
credibile” VEGLIE - “Un bilancio povero, ma veritiero e credibile”. Il sindaco Sandro Aprile replica all’attacco del consigliere di opposizione Maurilio Nicolaci il quale, nei giorni scorsi, ha accusato l’Amministrazione di aver approvato “un bilancio senza idee”, caratterizzato da un eccessivo incremento dell’Imu e dell’addizionale Irpef. Secondo Aprile, invece, gli aumenti delle tasse sarebbero stati equilibrati perché “tengono conto delle esigenze di tutti, senza applicare in nessun caso i valori massimi consentiti”. “Il bilancio 2012 – dice il sindaco - non è gonfiato e tende al risanamento. Pensare che il Comune oggi possa investire e creare sviluppo economico, come qualcuno dall’opposizione sostiene, è un sogno irrealizzabile che non tiene conto della realtà locale, ma anche nazionale e mondiale. Al cittadino che non vuole menzogne, che sa che è finito il tempo della spesa facile e dei trasferimenti dello Stato, assicuriamo il nostro tenace impegno affinché i soldi dei contribuenti vengano spesi con oculatezza”. Aprile, dunque, illustra la situazione, spiegando perché è stato necessario intervenire sull’Imu e sull’Irpef: “È indispensabile sapere che lo Stato nel 2012 ha tagliato al Comune di Veglie 469mila euro e che ci sono ulteriori spese pari a 215mila euro che non possono essere rimandate. Per pareggiare il bilancio è stato necessario reperire ulteriori entrate pari a 620mila euro. Oltre l’Imu e l’Irpef – precisa - non ci sono altri aumenti. Sono rimasti invariati, infatti, il ticket mensa e trasporto scolastico, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, le tariffe Tosap, pubblicità e affissioni, il costo delle aree Pip, Peep e aree cimiteriali”. Per quanto riguarda il risanamento delle casse comunali, Aprile evidenzia l’azione portata avanti negli ultimi due anni con il ripianamento di “880mila euro di presunte entrate”, con il taglio della spesa pubblica e con la lotta agli sprechi.
Il primo cittadino conclude ricordando il taglio del 40 per cento delle
indennità di carica degli assessori. Rosario Faggiano
|