Una lettera della minoranza sulle violazioni del Testo Unico Enti Locali della Giunta Aprile Il punto sulla crisi amministrativa del Comune di Veglie
VEGLIE - La crisi della giunta Aprile è diventata, da acuta, a cronica. La proposta del primo cittadino di nominare due assessori dell'Udc (C. Calcagnile e C. Vetrugno), formalizzata al segretario provinciale dell' Udc Ruggeri e condizionata all'accettazione a breve termine da parte dei vertici del partito, non è stata accolta. Risultato: il comune di Veglie continuerà ad avere un organo esecutivo “monco” il che, tradotto in termini tecnici, significa inefficienza o, più correttamente, deficienza. Sicché, preso atto della situazione di paralisi istituzionale, gli esponenti della minoranza consigliare hanno deciso di sollecitare, con apposita missiva, l'intervento del prefetto. Nella lettera i consiglieri facendo riferimento ai poteri di controllo sugli enti citano l'articolo 141 T.U.E.L (Testo Unico Enti Locali) sullo scioglimento e la sospensione dei consigli comunali rimarcando in particolare la lett. a del primo comma dello stesso articolo secondo cui “I consigli comunali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell' Interno quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge”. Nella parte motiva della lettera, di fatti, i consiglieri pongono un vero atto d'accusa alla maggioranza di Alessandro Aprile ritenendola autrice di “reiterate violazioni al T.U.E.L” perpetrate in occasione di due importanti (mancate) decisioni: la perdita del finanziamento per la realizzazione del Centro Polifunzionale Territoriale (già ottenuto dalla precedente amministrazione) che avrebbe garantito ai cittadini alcuni importanti servizi sanitari e il mancato completamento del recapito finale della rete pluviale della zona sud del paese, progetto, anche esso, frutto di un finanziamento esterno.
Data la situazione di estrema incertezza che ha caratterizzato sinora i
rapporti tra il sindaco S. Aprile e gli esponenti del partito di centro
non è escluso che il primo cittadino ricorra ad una soluzione
alternativa: ossia alla possibilità, prevista in un primo momento, di
coprire i posti vacanti con assessori esterni, idea che era stata messa
da parte per favorire l'ingresso in giunta dei moderati dello scudo
crociato». Donato VESE
|