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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 13 Ottobre  2013 (di Rosario FAGGIANO)

 

Torna all’attenzione del Tribunale la richiesta del legale dei congiunti di Patera e Arnesano
“Grottella, fu strage di mafia; risarcimento ai familiari

Domani sarà valutata la richiesta di un risarcimento che dovrebbe essere erogato dal Fondo di rotazione per le vittime della mafia

 

VEGLIE - Strage della Grottella: all’attenzione del Tribunale di Lecce, sezione distaccata di Nardò, la richiesta di risarcimento dei danni non patrimoniali ai familiari dei vigilantes barbaramente uccisi nel 1999, durante una violenta rapina ai danni di due furgoni portavalori della Velialpol.

L’udienza decisiva è prevista per domani. Nella strage, compiuta con inaudita crudeltà, persero la vita Luigi Pulli, Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera. Gli eredi di Pulli, essendo questi deceduto in seguito all’impatto con l'automezzo dei banditi, vennero risarciti subito dalla compagnia di assicurazioni interessata.

Per le giovanissime vedove, i figli ed i parenti delle altre due vittime dilaniate dalle bombe, nessuno ha mai provveduto al risarcimento essendo i responsabili della strage, tutti condannati, nulla tenenti e reclusi presso diversi istituti di pena.

Il risarcimento non è stato consentito nemmeno tramite il “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso” del Ministero dell’Interno, per mancanza del presupposto essenziale per il riconoscimento, ovvero l’accertamento che si è trattato, appunto, di crimine mafioso.

Le cose sono cambiate nel 2011, quando è intervenuta una nuova sentenza della Corte di Assise di Lecce con la quale l’efferato episodio è stato ritenuto organizzato da una struttura mafiosa pericolosissima. Da quel momento si è aperta la concreta possibilità di risarcimento, tramite accesso al Fondo di rotazione, anche a favore dei parenti di Arnesano e Patera.

Su iniziativa dell’avvocato Maria Lucia Pagliara, legale dei congiunti delle vittime, dunque, alla fine dello scorso anno è stata inoltrata, e finalmente positivamente accolta, l’istanza per l’accesso al Fondo di rotazione per ottenere le prime somme ai sensi della legge 512 del 1999.

L’attuale e ulteriore procedimento al vaglio del Tribunale di Nardò, riguarda un secondo risarcimento del danno complessivamente subito dai parenti, richiesto sulla scorta di quelli riconosciuti più volte dal Tribunale di Palermo ai parenti delle vittime della strage Borsellino.

L'avvocato Pagliara, dopo aver rimesso nei termini la nuova richiesta di risarcimento, ha depositato cinque ricorsi di undici assistiti, per un importo di diversi milioni di euro.

I ricorsi, nei quali sono state respinte tutte le eccezioni del Fondo di rotazione, sono ora al vaglio di un magistrato togato di Nardò il quale, nell’udienza fissata per domani, dopo aver acquisito la sentenza integrale della Corte di Assise di Lecce, si riserverà la decisione. Quest’ultima è attesa per le prossime settimane.

 

Rosario FAGGIANO

 

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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 18  Ottobre  2013 (di Rosario FAGGIANO)

 

Gli eredi di Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera, i vigilantes uccisi nell’assalto al portavalori della Velialpol, hanno ottenuto dal Tribunale l’ultimo via libera
Strage, autorizzato il risarcimento

Riconosciuto il diritto all’indennizzo del “Fondo di solidarietà” del Ministero dell’Interno

 

VEGLIE - Via libera del Tribunale di Nardò alla richiesta di risarcimento dei danni subiti dai parenti delle vittime della Strage della Grottella. Con ordinanza esecutiva, emessa lunedì scorso in accoglimento di appositi ricorsi dei congiunti dei vigilantes trucidati nel 1999, è stato riconosciuto il “diritto” agli interessati di essere indennizzati e, conseguentemente, accedere al “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso” del Ministero dell’Interno.

 

Il provvedimento riguarda gli eredi di Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera, i due agenti della Velialpol dilaniati dalle bombe utilizzate dai malviventi per compiere la rapina. L’altra vittima, Luigi Pulli, morì a seguito dell’impatto del furgone portavalori con l’auto dei banditi. Per quest’ultimo il risarcimento è stato di competenza della compagnia di assicurazione dell’automezzo.


La decisione riguardante i congiunti di Arnesano e Patera, tutti rappresentati dall’avvocato Maria Lucia Pagliara, è rilevante per due motivi. Il primo, il più importante, riguarda l’aspetto umano dell’agghiacciante vicenda che ha straziato giovani famiglie, private d’un colpo e per sempre di un punto di riferimento irrinunciabile. E poi, come se non bastasse vivere senza la presenza di un marito e di un padre, costrette a subire anche la mortificazione di non vedersi riconosciuto, per quasi quattordici anni, alcun tipo di risarcimento, essenziale ai familiari per affrontare le enormi difficoltà a loro riservate dal destino.


Il momento di svolta della vicenda, colto dall’avvocato Pagliara che ha curato i ricorsi, è stato la sentenza della Corte di Assise di Lecce la quale, nel 2011, ha ritenuto “mafioso” il sanguinoso episodio, riconoscimento indispensabile per l’accesso al Fondo di rotazione. Il secondo aspetto rilevante della vicenda è tecnico. La decisione del Tribunale neretino, infatti, risulta essere la prima del genere in Puglia.


“La decisione – spiega l’avvocato Pagliara - ha finalmente fatto giustizia perché ha riconosciuto ai parenti delle vittime il diritto al risarcimento. I ricorsi, presentati ai sensi della procedura sommaria prevista dall’articolo 702 bis del codice di procedura civile, sono stati depositati nel novembre 2012, quando ho ricevuto dai familiari l’incarico di seguire la vicenda. All'epoca esisteva un unico precedente riguardante un altro evento catastrofico deciso con la stessa procedura dal Tribunale di Palermo. L’Ordinanza del giudice del Tribunale di Nardò, che è immediatamente esecutiva, offre una tutela piena dei diritti vantati dalle parti ricorrenti, dopo aver rigettato tutte le richieste ed eccezioni sollevate dal Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso. Ora provvederò ad inoltrare la richiesta di pagamento al Fondo di rotazione. A tale proposito, tutti i miei assistiti intendono ringraziare l'onorevole Alfredo Mantovano, già coordinatore dei lavori per l’istituzione del Fondo di rotazione, per essere stato in passato vicino alle famiglie delle vittime”.

 

Rosario FAGGIANO

 

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