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Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 29 dicembre 2000

 An, si dimette il presidente sezionale

Nella tarda serata di mercoledì,nel direttivo del circolo di An, il segretario di partito, Michele Martina, ha consegnato le proprie dimissioni dopo quasi cinque anni di impegno. La decisione, comunicata al rappresentante regionale di An Mario De Cristofaro, all'onorevole Alfredo Mantovano e al responsabile provinciale dello schieramento Saverio Congedo, porterà con ogni probabilità al commissariamento della sezione. Il segretario dimissionario ha motivato la propria scelta come un passaggio obbligato in seguito alle divergenze con un assessore di An.

Dal Quotidiano di Lecce 

 Le dimissioni del presidente di An

Rimarrà una maggioranza di centrodestra nel comune di Veglie? Difficile dirlo dopo le inaspettate dimissioni rassegnate dal presidente della sezione locale di An, Michele Martina, mercoledì scorso. Casus belli le divergenze in seguito alle scelte operate dall'assessore di An Claudio Paladini, uno dei due rappresentanti del partito in giunta. Commissariamento della sezione, dunque? Il presidente provinciale di An, Saverio Congedo, spera in una pacifica risoluzione della controversia: "Ci sono i margini per un chiarimento interno al circolo di Veglie. Confido quindi nel buon senso dei dirigenti e nella possibilità di un ripensamento da parte di Martina, le cui dimissioni sono al momento congelate". Novità nella prossima settimana, dunque. Spiazzante giunge il parere di Mario De Cristofaro: "Non ho ancora avuto modo di informarmi meglio su quanto è avvenuto a Veglie, ma considerando Martina un pilastro per tutti noi, lo appoggio a priori".

Dal Quotidiano di Lecce di Giovedì 4 gennaio 2001

 Incontri a raffica ma la maggioranza adesso traballa

(di Fabiana Pacella)

Acque sempre più mosse nel panorama politico a Veglie. La maggioranza vacilla, ormai è un dato di fatto, ma è ancora difficile definire la situazione. Subito dopo le dimissioni rassegnate il 27 dicembre dal segretario di An, Michele Martina, si susseguono gli incontri caldi nelle sale del Palazzo Comunale. Sarà solo una coincidenza? Il primo, tenutosi sabato scorso, ha riunito i componenti la giunta. Massimo riserbo sui discorsi intavolati. Lunedì sera, invece, vertice inter nos tra consiglieri e segretari dei partiti locali con grande assente, neanche a dirlo, proprio la compagine di Alleanza Nazionale. Dalle prime indiscrezioni trapelate la maggioranza ha definito i punti fondamentali di un futuro pubblico comizio finalizzato all'indicazione, ai cittadini diVeglie, dei passi in avanti compiuti dall'amministrazione durante i circa otto mesi di mandato. In merito all'attuale situazione in cui versa la locale sezione di An, tutto resta fermo in attesa di un incontro col segretario provinciale del partito, Saverio Congedo. Quanto a Claudio Paladini, rappresentante della compagine in giunta, casus belli "bacchettato" dal segretario dimissionario per divergenze programmatiche, promette e poi rimanda spiegazioni.

Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 5 gennaio 2001

 Il sindaco: "La giunta è in buona salute, grazie"

Crisi all'interno della compagine di Alleanza Nazionale e, di conseguenza, nella maggioranza di governo? Per il momento fioccano le smentite. A cominciare da quella del primo cittadino, Roberto Carlà, che ribadisce la compattezza della sua maggioranza, sostenendo che "l'incontro dei componenti della giunta, tenutosi sabato scorso, altro non è stato se non una normale seduta, svoltasi in piena tranquillità e in presenza di tutte le componenti politiche dell'attuale maggioranza". Il sindaco nega pure che ci sia stato un vertice il primo gennaio scorso. Un incontro, invece, c'è statoil 2 gennaio, ma per programmare l'azione amministrativa del nuovo anno, dice il sindaco. Una smentita arriva pure dall'assessore agli Affari Generali del comune Lorenzo Catamo, dirigente provinciale di An, componente della commissione di garanzia e dei probiviri. "La maggioranza di centrodestra - sottolinea - non è assolutamente in discussione e An riafferma la sua completa disponibilità, al di là ed oltre le diatribe interne che tali debbono restare". Le fibrillazioni all'interno di An, intanto, continuano.

Dal Quotidiano di Lecce di Giovedì 11 gennaio 2001

 An liquida la questione Paladini e corre in soccorso del segretario

(di Fabiana Pacella)

Restano in balia dei colpi di scena le sorti del direttivo del circolo di Alleanza nazionale a Veglie. Si iniziò, quale inaspettato "dono natalizio" il 27 dicembre, con le dimissioni del segretario di partito Michele Martina, a causa di "divergenze programmatiche con l'assessore di An Claudio Paladini", come si disse in poche ufficiali battute. Ma il problema c'era e lo ha confermato proprio l'assessore, che dopo essersi scrollato di dosso il polverone della bufera ha deciso di chiarire la propria posizione con una lettera inviata al sindaco Roberto Carlà, nonché alle segreterie cittadina e provinciale del partito. Fulcro della missiva la decisione di Paladini di dichiararsi "indipendente dal gruppo consiliare di An pur restando vicino al partito". Colpo di mano in grande stile, non c'è che dire. E se da una parte è evidente il rammarico per gli attacchi di alcuni esponenti della sua stessa compagine, l'assessore ai lavori pubblici non si lascia intimorire, ribadendo il proprio "impegno nei confronti della comunità vegliese", perseguendo gli "ideali di vera giustizia e vera trasparenza". Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro "caldo" nella sezione di An, cui hanno partecipato i rappresentanti locali e il segretario provinciale Saverio Congedo. Aggirato l'  "ostacolo-Paladini" l'equazione è presto fatta: An fa quadrato intorno al segretario dimissionario.

Dal Quotidiano di Lecce di Domenica 14 gennaio 2001

 An ritrova il suo presidente ma con l'assessore è rottura

(di Fabiana Pacella)

Il Circolo di An a Veglie ha di nuovo il suo segretario. Michele Martina, presidente della sezione già al suo secondo mandato, ha infatti ritirato giovedì scorso le dimissioni rassegnate il 27 dicembre e ricomposto il direttivo. Non si può certo parlare di una decisione inaspettata. "Le premesse affinché Martina ritorni ai suoi passi ci sono tutte", aveva asserito nei giorni scorsi il segretario provinciale di An, Saverio Congedo. La scelta dell'ex dimissionario, ricordiamolo, era stata motivata dallo stesso quale inevitabile epilogo degli scontri con il collega di partito Claudio Paladini, assessore ai Lavori Pubblici, dichiaratosi poi "indipendente dal gruppo consiliare di An così come attualmente rappresentato a Veglie". Quale premessa migliore, dunque. L'  "avversario  fuori", il campo libero. Ma la bagarre, che tra l'altro cade in un momento particolarmente  delicato per il centrodestra (che in piena campagna elettorale mira a riconquistare il seggio perso nelle suppletive), è solo all'inizio. Se da un lato infatti Michele Martina ha motivato il proprio ripensamento quale "atto di responsabilità nei confronti del partito", dall'altro non risparmia bacchettate all'assessore indipendente. "La scelta di Paladini è stata una doccia fredda", ha dichiarato il segretario, "all'inizio pensavo si trattasse di una farsa con burattini e burattinai, invece l'assessore ha realmente dimenticato che An è una compagine con grandi tradizioni e disciplina e non un autobus dal quale scendere e su cui salire a piacimento". E all'impegno confermato da Paladini di portare avanti il proprio incarico con "lealtà e giustizia"? Martina rilancia un consiglio acre: "Invito Paladini a rimettere, per coerenza, il proprio mandato usurpato agli elettori di An".

Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 20 gennaio 2001

 An, divampa la polemica tra gli ex compagni di giunta comunale

Il direttivo è stato ricomposto, il segretario per qualche giorno dimissionario è tornato in carica, ma le acque in cui naviga la sezione di An a Veglie sono ancora piuttosto agitate. Tra una procella e l'altra, scende in campo l'assessore Lorenzo Catamo che, come già aveva fatto il presidente del partito Michele Martina, redarguisce l'assessore al Lavori Pubblici Claudio Paladini.

Casus belli di cotanta bufera l'ex rappresentante di giunta dichiaratosi indipendente perché "attaccato dal mio stesso partito". Parole dure, quelle di Catamo: "Aver pagato di persona per le mie idee e azioni politiche non è bastato per evitarmi la sentenza inappellabile dell'ultimo arrivato". Anomala la scelta di Paladini di "perseguire una politica di trasparenza e giustizia", ma a debita distanza dagli ex colleghi. "Paladini spara nel mucchio, senza specificare fatti e persone, e mi offende profondamente".

Ma l'assessore, pur "sdegnato", non si risparmia di richiamare all'ordine colui che "è andato via sbattendo la porta di un partito che gli aveva dato tutto senza nulla ricevere. Per cui", conclude Catamo, "se io ho il dovere di rispondere alla mia storia, spero che il dottor Paladini senta la stessa necessità e lo stesso dovere prima di trinciare giudizi sul prossimo".

Dal Quotidiano di Lecce e dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 15 Luglio 2001

Quotidiano di Lecce

Sorprese in aula:

l'assessore di An esce dal gruppo

Colpo di scena durante il consiglio comunale svoltosi a Veglie venerdì scorso. L'assessore ai Lavori pubblici Claudio Paladini, infatti, in apertura d'assise si è dichiarato indipendente da Alleanza Nazionale - sua compagine di appartenenza e da ogni altro schieramento, senza però rinunciare agli incarichi che ricopre. Una decisione, quella di Paladini, già palesata in una lettera indirizzata al sindaco azzurro Roberto Carlà lo scorso gennaio, e poi in un certo senso "congelata" visto che l'assessore ha continuato a gravitare nell'area di An.

Allora furono schermaglie e polemiche, con alla base le frizioni tra l'indipendente ed il locale circolo di Alleanza nazionale che portarono alle dimissioni del segretario della sezione vegliese, Michele Martina, poi riconfermato. Ma stavolta l'assessore ai Lavori pubblici fa sul serio, soprattutto considerando gli attacchi che gli sono stati mossi, a caldo, dal gruppo di opposizione di centro-sinistra "Insieme per Veglie", nel quale gravita il sindaco uscente Antonio Greco.

L'opposizione infatti ritiene che la "fedeltà" palesata da Paladini al capo dell'amministrazione sia un basso escamotage politico. «Chi ha fatto la campagna elettorale per le comunali del 2000 - tuona il centrosinistra -, con l'unico obiettivo di rimanere nel centrodestra per contrattare e condizionare l'operato dell'attuale sindaco "che adesso appoggia", e dopo un anno di fallimento in qualità di assessore, dovrebbe dimettersi». In più, concludono gli avversari, «le altre forze  della maggioranza non possono
far finta di nulla».

di Fabiana Pacella


Gazzetta del Mezzogiorno

L'opposizione attacca Paladini

«Si dimetta»

VEGLIE - «L'assessore ai Lavori pubblici Claudio Paladini dovrebbe avere almeno il buon gusto di dimettersi». Ad affermarlo è il gruppo di opposizione Insieme per Veglie, dopo che l'assessore in questione, nel consiglio comunale di venerdì scorso, ha lasciato Alleanza nazionale e si è dichiarato indipendente pur rimanendo nel centrodestra. Secondo l'opposizione, Paladini, così facendo, si sarebbe avvicinato al gruppo del sindaco Roberto Carlà proprio per conservare l'incarico, dopo aver fatto «la campagna elettorale ad aprile del 2000 con l'unico argomento di stare nel centrodestra per controllare e condizionare l'operato di Carlà».

«L'assessore Paladini - spiega il gruppo di minoranza in una nota - è il responsabile politico dell'avvicendarsi in un anno di ben tre professionisti alla dirigenza dell'Ufficio tecnico, della mancanza dell'accurata difesa di un progetto di due miliardi per strade di campagna approvato e poi archiviato dalla Regione Puglia e del blocco quasi totale di numerose opere pubbliche. L'attuale amministrazione di centrodestra - continua la nota di Insieme per Veglie - anche per responsabilità dell'assessore, ha già fallito la possibilità di intercettare i finanziamenti Por messi a bando dalla Regione Puglia in questi mesi. Le altre forze politiche - conclude l'opposizione - toccate da questa scelta, non possono far finta di nulla e tirare a campare».

Articoli precedenti del caso "Paladini"

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 19 Luglio 2001

An chiede le dimissioni di Paladini

VEGLIE -  «Claudio Paladini deve avere il buon gusto di dimettersi da consigliere e da assessore». A chiederlo è il circolo di Alleanza nazionale dopo che Paladini nel Consiglio comunale del 13 luglio scorso ha lasciato An per dichiararsi indipendente. «Il dottore Paladini - è scritto in una nota - ha chiarito la equivoca posizione assunta sei mesi prima quando, con una lettera che offendeva tutta la famiglia di Alleanza nazionale, dichiarò di conservare le stesse idee, ma non l'adesione al circolo di An. Ora - continua la nota - il personaggio si è professato completamente indipendente, ma vicino alle posizioni personali del sindaco. Poichè la politica non tollera questo genere di appartenenze tipiche della corte feudale, Paladini deve avere il buon gusto di togliere il disturbo non potendo considerare esclusivamente di propria pertinenza i voti ricevuti quando ha avuto a disposizione tutto l'apparato ufficiale del partito a cui si richiamava. Alleanza nazionale - conclude il documento del circolo "Becherini" di Veglie - chiede scusa agli iscritti ed agli elettori per l'imperdonabile errore commesso e recupera orgogliosamente il rispetto delle proprie tradizioni».

Articoli precedenti del caso "Paladini"

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 29 Luglio 2001

Alleanza nazionale di nuovo all'attacco

«Paladini si dimetta»

Polemiche a Palazzo


VEGLIE -  «L'assessore Claudio Paladini deve dimettersi o il sindaco deve ritirargli la delega». Alleanza nazionale nel Consiglio comunale di venerdì scorso è tornata a chiedere l'allontanamento del responsabile dei Lavori pubblici che ha preso le distanze dal partito e si è dichiarato indipendente e vicino alle posizioni del capo dell'Amministrazione. E per fare capire che non si tratta di «colpo di sole» estivo, venerdì Lorenzo Catamo, assessore alla Cultura, e il consigliere Francesco Milanese hanno abbandonato l'aula e non hanno votato il conto consuntivo.
A nulla è valsa la sospensione dell'assemblea cittadina voluta dal sindaco Roberto Carlà per cercare di ricucire lo strappo, prendere tempo e fare approvare a tutta la maggioranza di centrodestra il rendiconto finanziario prima della pausa estiva.
«Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare la maggioranza - spiega Catamo - Certo nel Consiglio di venerdì ho dichiarato in modo chiaro che Alleanza nazionale su questo punto non è disposta a cedere, Paladini deve dimettersi o il sindaco deve ritirargli la delega. Prima di prendere qualsiasi decisione - spiega ancora l'esponente di An - sentiremo quali sono le intenzioni e le proposte del primo cittadino».
Il clima nella coalizione, quindi, è rovente, ma non è colpa della temperatura elevata. Alleanza nazionale aveva già chiesto, all'indomani del Consiglio comunale del 13 luglio scorso, le dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici che, come detto, ha abbandonato An per schierarsi con il sindaco Carlà. E proprio per questo, per il primo cittadino è probabilmente molto difficile sfiduciare un «suo» uomo, sia pur per fare piacere ad un alleato.
Sulla vicenda, intanto, è intervenuta con una nota anche la lista di opposizione «Insieme per Veglie». «Per quanto ci riguarda - dice il capogruppo Alessandro Aprile - ribadiamo la richiesta di dimissioni dell'assessore Paladini per la sua incoerenza politica e il fallimento della sua azione amministrativa. Vigileremo su quanto sta accadendo - dice ancora - e riguardo alla posizione di An, unica forza politica presente nella maggioranza, riteniamo che non abbia niente di farsesco, come qualcuno sostiene. Tuttavia - conclude- An da parte sua non ha mai accennato all'attività fallimentare dell'assessore e al blocco dell'attività amministrativa».

Articoli precedenti del caso "Paladini"

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 31 Luglio 2001

Paladini al contrattacco

«Solo accuse infondate. Rimango al mio posto»

VEGLIE - «Ho un mandato che voglio rispettare fino in fondo ed è per questo che non mi dimetterò». E' questa la posizione di Claudio Paladini, l'assessore ai Lavori pubblici che in questi giorni è bersaglio di duri attacchi da parte del circolo di An e dell'opposizione di centrosinistra. La situazione non si presenta di facile soluzione. An, infatti, ritiene che, con il suo atteggiamento, Paladini abbia tradito il consenso ricevuto dagli elettori del partito e insiste nel chiedere le sue dimissioni da assessore.
«Resterò al mio posto - precisa Paladini - finché avrò la fiducia del sindaco e della maggioranza, nella quale mi sento di appartenere pienamente. Ci tengo a precisare che ho preso le distanze solo dal circolo di An di Veglie e non dal mio partito. Io continuo ad identificarmi nelle posizioni del centrodestra e, nell'ambito di An, nella componente che fa capo a Mario De Cristofaro». «Voglio anche chiarire ad alcuni dirigenti locali - aggiunge l'assessore - che io non ho utilizzato gli apparati organizzativi di An per farmi eleggere. Tutt'al più è vero il contrario. Nelle ultime elezioni amministrative risultai il primo degli eletti con un'affermazione del partito senza precedenti. Ciò significa che fu An a fruire del mio apporto elettorale e non viceversa».
«Per tutte le altre accuse che mi sono state fatte, anche attraverso manifesti pubblici, - continua Paladini - rispondo semplicemente che il mio operato è stato trasparente ed onesto. In coscienza sento di poter affermare che ho agito sempre per il bene pubblico e mai per tornaconto personale. Il mio impegno è stato quello di lavorare per realizzare tutte le opere pubbliche programmate.
Per tutto ciò ritengo ingiuste e infondate le accuse che mi vengono rivolte. Mi chiedo - conclude Paladini - come mai ricevo contemporaneamente attacchi da An e dall'opposizione di centrosinistra?».


di Rosario Faggiano

Articoli precedenti del caso "Paladini"

Dal Quotidiano di Lecce di Mercoledì 1 Agosto 2001

E' guerra: tutti contro l'assessore.

Ma lui replica: «Non mi dimetto»

VEGLIE - Che l'aria fosse irrespirabille, negli ambienti politici di Veglie, lo si sapeva da tempo. Da quando in particolare, alcuni mesi fa, l'assessore ai lavori pubblici Claudio Paladini, aveva preso le distanze dal circolo locale di An che resta comunque la sua compagine di appartenenza, dichiarandosene poi indipendente lo scorso 25 luglio. Una scelta ponderata, quella di Paladini, e maturata «nell'esigenza di rimanere fedele alle linee di Mario De Cristofaro perseguendo una politica improntata alla moralità, trasparenza e legalità», come lui stesso afferma dopo mesi di silenzio.

Un trinomio imprescindibile, per l'assessore, irrimediabilmente minato «da interferenze a livello di circoli e partiti da cui sono equidistante, per evitare che qualcuno possa pilotare e strumentalizzare determinate scelte politiche». Seppur pacate, tuonano fragorose le dichiarazioni di Claudio Paladini, messe negli ultimi tempi alla berlina da "ex colleghi" ed avversari del centrosinistra stranamente coesi tra loro nel chiedere le sue dimissioni.


«Come mai il direttivo locale di Alleanza Nazionale ed il centrosinistra vogliono entrambi la mia testa? - si chiede il
professionista - questo è strano e lascia pensare che forse la trasparenza non è di questo paese né di questo consiglio».

 

E  tra beghe di palazzo, personalismi e alleanze sotterranee, spunta una ridda di ipotesi sulle cause del ferrato "uno contro tutti" che ha sconvolto gli equilibri di palazzo di città portando addirittura Lorenzo Catamo (An) assessore agli affari generali del comune di Veglie, ad abbandonare l'aula consiliare venerdì scorso in seguito al rifiuto del sindaco azzurro, Roberto Carlà, di rimettere il mandato di Paladini. Un assessorato per così dire "scomodo", quello ai lavori pubblici, intorno al quale ruotano non pochi interessi. Ma l'assessore indipendente non si lascia intimorire da polemiche e accuse stampate sui manifesti che lo tracciano di incapacità e non solo.


«Le opere pubbliche sono condizionate dal bilancio - spiega - e necessitano di iter tecnico-burocratici molto lunghi. Non ho dormito finora, ho solo cercato di non svolgere i miei compiti in maniera superficiale».

di Fabiana Pacella

Articoli precedenti del caso "Paladini"

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