Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 6 Aprile 2002
Una
lettera aperta di 27 proprietari di terreni all'amministrazione comunale
«Canalone,
bloccate quel piano»
Secondo i
firmatari del documento si farebbe scempio del paesaggio
VEGLIE
- «Bloccate il progetto del canalone e ripensate il tutto!» E'
questo l'appello contenuto in una «lettera aperta» sottoscritta da
ventisette cittadini che si oppongono alla realizzazione dell'opera.
Il
documento è indirizzato a tutti gli assessori che, nell'aprile 2001,
approvarono il progetto e ai consiglieri comunali di maggioranza che hanno
votato la relativa delibera di adozione in variante al Piano regolatore
generale.
«Siamo proprietari - scrive il gruppo di cittadini - dei fondi rustici
sui quali dovrà essere realizzata l'opera e vi chiediamo che il progetto
sia fermato. Un canale sei metri largo e lungo sei chilometri, che per
essere realizzato necessita di una fascia di esproprio larga trenta metri,
determina uno scempio non solo a danno delle nostre proprietà ma
dell'intero paese, del suo paesaggio rurale e del suo eco-sistema».
«Per
la nostra esperienza di contadini - continuano i firmatari - riteniamo che
lo smaltimento delle acque possa essere assolto in maniera efficace dal
pozzo di assorbimento esistente. La zona interessata alla realizzazione
del progetto, inoltre, non si è mai allagata. Nell'arco del secolo scorso
- spiegano - solo due sono stati gli episodi alluvionali e l'ultimo, del
1996, è da addebitarsi alla soppressione delle scoline, alle costruzioni
di muri di recinzione, alla realizzazione di case abusive e alla scarsa
manutenzione delle vore».
Secondo questo gruppo di proprietari, dunque, la soluzione più semplice,
e «meno costosa», per risolvere il rischio idrogeologico del territorio,
sarebbe quella di «ripristinare le scoline e di tenere pulite le vore».
«Oliveti secolari - affermano - vigneti pregiati, aziende valorizzate da
pozzi e da impianti irrigui, attività di trasformazione e imprese
agro-turistiche che stanno per nascere, sarebbero stroncate per far posto
ad un'opera inutile e sbagliata».
«Portare avanti il progetto del canalone - concludono - significherebbe
aprire centinaia di contenziosi legali costosi e senza precedenti.
I cittadini si troverebbero costretti a chiamare in causa il comune per
essere risarciti dei danni subiti».
di Rosario
Faggiano
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articoli sull'argomento
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Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 18 Maggio 2002
Una
petizione popolare promossa dal Comitato per la difesa del territorio
Raccolte
1755 firme contro il «canalone»
«Questo
progetto è dannoso e non risolverà il problema degli allagamenti»
VEGLIE
- Il
Comitato «per la difesa del territorio» ha raccolto 1755 firme contro
il «canalone». La protesta per impedire la realizzazione dell'opera,
dunque, continua. L'altro giorno una delegazione di cittadini ha
presentato al Comune una petizione «di iniziativa popolare» con la
quale viene ribadita ferma opposizione al progetto. Quest'ultimo, già
parzialmente finanziato dalla Regione Puglia per un importo di 1.720.317
euro, prevede la costruzione di un canale lungo sei chilometri e
profondo fino a sei metri. Secondo l'intenzione dell'Amministrazione
comunale guidata dal sindaco Roberto Carlà, il canalone dovrebbe
servire per proteggere il centro abitato dal rischio di allagamenti.
Francesco Mattia e Maria Grazia De Tommasi, del comitato contro il
canalone, affermano che «dopo numerosi incontri, anche con tecnici, per
lo studio e l'approfondimento del progetto, il Comitato è pervenuto
alla conclusione che esso, così come è stato redatto, non risolve il
problema degli allagamenti. L'opera, inoltre, è dannosa perché
stravolge il territorio comunale».
Secondo i rappresentanti del Comitato, «il numero tanto alto di
partecipanti alla raccolta delle firme, avviata appena un mese fa,
indica la sensibilità e la preoccupazione di quasi tutti i vegliesi».
«E' la prima volta - aggiungono Mattia e De Tommasi - che a Veglie una
libera associazione di cittadini utilizza lo strumento della petizione
popolare previsto dallo Statuto comunale. Le petizioni presentate
direttamente dai cittadini, peraltro, devono recare la firma di almeno
duecento elettori. Il Comitato, invece, ne ha raccolte 1755».
«All'iniziativa - concludono - hanno aderito cittadini di ogni
appartenenza politica. Adesso si auspica che gli amministratori sappiano
valorizzare una partecipazione così ampia e diano ascolto ad una volontà
popolare chiara. Essi devono saper trovare soluzioni più efficaci e
rispettose dell'ambiente per un problema che nessuno nega».
di Rosario
Faggiano
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Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 7 Giugno 2002
La
minoranza torna a criticare il progetto contro gli allagamenti
Scontro sul «canalone»
E lunedì
la petizione approderà in Commissione
VEGLIE
- «Sulla questione del canalone la confusione è totale».
L'accusa, che viene sollevata da «Insieme per Veglie», è contro la
maggioranza guidata dal sindaco Roberto Carlà.
I consiglieri comunali Alessandro Aprile, Antonio Greco, Giovanni
Cipolla, Giuseppe Cutrino e Giovanni Parente, ricordando le 1755
firme raccolte
contro il «canalone-trincea» (l'opera che dovrebbe evitare il rischio
di allagamenti), affermano che «l'Amministrazione deve tenere nella
giusta considerazione la volontà espressa dai cittadini e dare
immediate risposte». Secondo l'opposizione sulla vicenda non ci sarebbe
chiarezza.
«C'è molta ambiguità - dice Alessandro Aprile, capogruppo di Insieme
per Veglie - e l'Amministrazione, mentre ancora non riconosce
formalmente la mostruosità progettuale dell'opera che deturpa
l'ambiente e danneggia i piccoli agricoltori, ha bloccato di fatto
l'iter della sua realizzazione. A quanto risulta è in atto un tentativo
per spostare i finanziamenti regionali disponibili su un inesistente
secondo stralcio del progetto».
«Attualmente - spiega il capogruppo - non si vorrebbe realizzare più
il canalone, ma soltanto un canale di dimensioni più contenute.
Quest'ultimo dovrebbe raccogliere le acque pluviali provenienti dal
centro abitato per poi convogliarle in una cava».
«I problemi del paese s'incancreniscono - continua Aprile - e la
partecipazione della gente viene mortificata perché non si danno
risposte chiare in tempi brevi. Anche il ruolo istituzionale
dell'opposizione, peraltro, viene mortificato. Sono state presentate
interrogazioni su importanti problemi e non c'è la possibilità di
discuterle perché il consiglio comunale da tempo non viene convocato».
Ieri sera, intanto, si è saputo che lunedì prossimo, durante una
riunione della seconda commissione consiliare, si discuterà della
petizione d'iniziativa popolare sottoscritta da 1755 cittadini contro il
canalone.
di Rosario
Faggiano
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Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 30 Luglio 2002
Bloccato
il primo lotto, il Comune chiede i finanziamenti per il secondo. E scoppia
la polemica
Ritorna in
campo l'incubo-canalone
VEGLIE
- Divampa
una nuova polemica contro il «canalone». L'opposizione e i
rappresentanti dei 1755 cittadini promotori di un'apposita petizione
popolare, accusano la maggioranza guidata dal sindaco Roberto Carlà di
voler «imbrogliare» il paese. Secondo «Insieme per Veglie»,
Rifondazione Comunista e il comitato contro il canalone, l'Amministrazione
avrebbe interrotto l'avviamento del discusso primo lotto (previsto
all'esterno del centro abitato, dalla via per Novoli alla via per Salice),
soltanto per realizzarne un'altro (dalla via per Salice alla via per
Monteruga).
«L'Amministrazione di centrodestra - sostengono i consiglieri comunali
Alessandro Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco,
Giovanni Cipolla e i rappresentanti di Rc - pur senza ammettere che il
canalone costituisce una mostruosità progettuale che deturpa il
territorio, ha bloccato il primo lotto. Poi, però, per non essere
accusata di aver perso il finanziamento regionale e di non sapere
difendere una iniziativa approvata senza acume politico, ha chiesto alla
Regione Puglia di poter realizzare la seconda parte del progetto. In
questo nuovo canalone - spiegano - andrebbero a confluire anche le acque
della costruenda fogna bianca cittadina. Ad una attenta riflessione -
continuano - la nuova scelta progettuale rende più confusa la situazione,
sia perché non elimina il rischio idrogeologico e sia perché si pone
contro i cittadini che non vogliono il canalone in qualsiasi parte del
territorio. L'opposizione - concludono - in attesa dell'esame del progetto
esecutivo del secondo lotto del canalone, vigilerà per impedire che si
compiano, approfittando delle ferie, scelte sbagliate a danno e contro la
volontà della comunità vegliese».
Intanto, il comitato contro il canalone guidato da Francesco Mattia e
Maria Grazia De Tommasi, attraverso un manifesto, accusa: «L'Amministrazione
Carlà-Catamo tenta d'imbrogliare il paese approfittando dell'estate».
«Il no al canalone manifestato da migliaia di cittadini - sostiene il
comitato - ha bloccato solo il primo lotto. Gli amministratori, incuranti
della volontà popolare, hanno spostato i soldi al secondo lotto. I
cittadini, pertanto, riprendono la mobilitazione».
di Rosario
Faggiano
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Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 2 Agosto Luglio 2002
Una
vigilia polemica sul contestato progetto
Il
nodo-canalone arriva in Consiglio
VEGLIE
- Il
progetto per la costruzione del «canalone» ritorna in consiglio
comunale. Dopo il rinvio di mercoledì scorso, la discussione
sull'argomento è prevista per questa mattina oppure per domani, alle 11,
in seconda convocazione. Il canalone, che nelle intenzioni dovrebbe essere
costruito all'esterno della circonvallazione per fronteggiare il rischio
di allagamenti, rimane, dunque, il tema centrale del dibattito politico
cittadino. La polemica, anzi, si è nuovamente alimentata in seguito alla
decisione della maggioranza, guidata da Roberto Carlà, di realizzare la
parte dell'opera che va dalla via per Salice alla via per Monteruga.
«I guai per la giunta di centrodestra - afferma Alessandro Aprile a nome
della minoranza - continuano e si aggravano. Per due consigli comunali la
maggioranza ha perso i numeri e, addirittura, in seconda convocazione, ha
rinviato la trattazione dell'argomento riguardante il canalone con il
grave motivo che la bozza di delibera era priva di importanti documenti da
allegare alla stessa. Il centrodestra vegliese - continua Aprile - vuole
realizzare un inutile e dannoso progetto contro la volontà dell'intera
popolazione. La maggioranza ha rinviato la decisione non perché ci vuole
ripensare, ma per stancare la partecipazione dei cittadini che numerosi
sono accorsi alle due sedute consiliari».
L'ordine del giorno di oggi comprende anche la petizione popolare
presentata da 257 cittadini, contro l'attuale gestione del «Palazzetto
dello sport».
«La maggioranza - aggiunge Aprile - pensa di disfarsi in piena estate di
due argomenti molto sentiti dai vegliesi. Il gruppo di minoranza -
conclude - rivolge un appello alle forze politiche della maggioranza, in
particolare ad An che ha dimostrato maggiore sensibilità politica,
affinché ci sia un ripensamento».
di Rosario
Faggiano
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Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 7 Agosto Luglio 2002
Il
Consiglio comunale ha deciso
Il
canalone si farà
E
l'opposizione annuncia subito battaglia
VEGLIE
- Il «canalone» sarà costruito. E' la decisione che il Consiglio
comunale ha preso, nonostante una petizione popolare sottoscritta da 1755
cittadini, finalizzata a bloccare il progetto. Nella seduta del tre agosto
scorso, il consiglio ha adottato a maggioranza il progetto grazie ai voti
di otto consiglieri di centro-destra. L'assenza ingiustificata di un
consigliere provinciale dell'opposizione non ha consentito alla minoranza
di centro-sinistra di rendere inefficace la votazione finale. Dopo un anno
e mezzo di discussioni, le ragioni con cui la maggioranza sostiene il
progetto sembrano confuse e contrarie alla tutela del territorio. Il
Comitato contro il canalone, i consiglieri di minoranza, l'associazione
Insieme per Veglie e Rifondazione comunista, sostenuti dall'intera
popolazione, continueranno ad impegnarsi per bloccare un progetto che
danneggia il territorio e blocca l'iniziativa privata di tante imprese
agricole.
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Dal
Quotidiano di Lecce di di Mercoledì 14 Agosto Luglio 2002
Il
progetto contestato. Botta e risposta. Un
canale aperto per frenare gli allagamenti
VEGLIE
- Un progetto per un canale a cielo aperto è stato predisposto dai
tecnici comunali, su incarico della giunta, per cercare di porre rimedio
al problema degli allagamenti.
«L'intera
popolazione - si legge in un comunicato diffuso dall'amministrazione
comunale - non può dimenticare quanto è accaduto nel 1996: le acque
piovane provenienti dai paesi limitrofi provocarono allagamenti di
scantinati, di abitazioni e di laboratori artigianali, colpendo centinaia
di famiglie per un danno superiore ai due miliardi e mezzo».
L'opera
progettata, invece, oltre a risolvere il problema causato dalle zone
limitrofe, dovrebbe contribuire a accogliere «anche le acque della
fognatura pluviale cittadina».
Ai
consiglieri comunali di minoranza, cui il progetto di un canale aperto non
va a genio, la giunta manda un invito: «Effettuare una valutazione
complessiva più corretta e ponderata della questione».
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Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno e dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 30 Agosto
2002
Gazzetta
del Mezzogiorno
La
«perfetta» spaccatura fra maggioranza e opposizione determina una nuova
Assemblea
Marcia
indietro sul canalone? Stasera
si potrebbe decidere di chiedere una proroga alla Regione.
Plaude la minoranza. Anche An ritiene
«opportuno» il dialogo
.
VEGLIE
- Svolta
sulla vicenda del «canalone». Il dibattuto progetto contro il rischio di
allagamenti del territorio potrebbe essere abbandonato.
Questa sera, alle 18, durante una conferenza dei capigruppo, allargata a
rappresentanti dei cittadini, potrebbe essere concordato di richiedere
alla Regione una proroga dei termini per la presentazione del progetto.
La decisione è scaturita ieri sera, al termine di una giornata politica
«movimentata», durante la quale si è registrata anche una
manifestazione pacifica sul piazzale del municipio da parte
dell'opposizione e di diversi rappresentanti del «Comitato contro il
canalone».
Gli ultimi sviluppi si sono determinati dopo il consiglio comunale
dell'altra sera, convocato per discutere 23 osservazioni sottoscritte da
470 cittadini contro il progetto approvato nelle scorse settimane.
Nella circostanza, completato l'esame delle osservazioni, si è
verificata, dunque, una votazione finale «a sorpresa». Otto consiglieri
di maggioranza hanno votato a favore e otto di minoranza contro. Questa «perfetta
parità» ha reso necessario una nuova convocazione straordinaria del
consiglio comunale.
Da ciò sono derivate le vicende politiche di ieri che si sono concluse
con un incontro fra il sindaco di centrodestra Roberto Carlà e una
rappresentanza dei manifestanti.
«Durante l'incontro - dice il primo cittadino - c'è stata la massima
disponibilità reciproca. Se in qualche modo il progetto del canalone non
può rispondere alle esigenze della cittadinanza, noi accettiamo di
sederci intorno ad un tavolo per rivederlo a condizione, però, che sia
l'intero consiglio comunale ad attivarsi per richiedere alla Regione una
proroga dei termini. C'è il rischio di perdere i finanziamenti e noi
vogliamo che l'opera si realizzi nell'interesse della collettività.
Per questo - conclude Carlà - si terrà una riunione dei capigruppo prima
del consiglio comunale di questa sera».
La proposta è stata accolta positivamente da Alessandro Aprile e da Mario
Aprile (rappresentanti dell'opposizione) e da Francesco Mattia del
comitato contro il canalone.
Alleanza nazionale, intanto, alla luce delle ultime vicende, fa sapere di
ritenere «necessario il mantenimento del finanziamento», ma considera «opportuna,
a questo punto, l'apertura del dialogo con la popolazione al fine di
cercare una soluzione progettuale unitaria, anche alternativa, che possa
eliminare il grave rischio idrogeologico del territorio».
di
Rosario Faggiano
Quotidiano
di Lecce
No
al "Canalone": occupato il Municipio
Partito
in sordina, è divenuto in breve un vero e proprio tam-tam, così il
"no" al canalone di Veglie si fa sentire sempre più forte. Dopo
oltre sette mesi di dure battaglie combattute nell'aula consiliare,
l'ennesima assise - quella di mercoledì - si è conclusa con otto voti favorevoli ed
altrettanti contrari alla realizzazione dell'opera, il cui progetto viene quindi
bloccato.
Il
canalone, un arco a 180° che partirebbe dalla zona est di Veglie in via
Novoli fino ad ovest, verso Monteruga, estendendosi per una lunghezza di sei
chilometri e una larghezza di sei metri, permetterebbe di risolvere il
problema degli allagamenti favorendo il deflusso delle acque piovane. Ma
un nutrito numero di vegliesi riuniti in un comitato e appoggiati dai consiglieri
di opposizione di "Insieme per Veglie" e Rifondazione comunista si è
dichiarato contrario alla realizzazione dell'infrastruttura - del costo di
cinque milioni circa - ritenendola inutile ma soprattutto dannosa per chi subirebbe
l'esproprio dei suoi terreni per il passaggio del canale. Oltre mille le firme
raccolte dai cittadini dissidenti, 23 le osservazioni presentate e 470 firme
d'appoggio contro il primo lotto del secondo stralcio funzionale.
Ma non
è tutto. I1 comitato contro il canalone, i consiglieri di minoranza e migliaia di
cittadini hanno occupato dalle 16 di ieri l'aula consiliare in modo simbolico
per invitare l'amministrazione guidata dal sindaco azzurro Roberto Carlà a
ritirare il progetto e a non perdere i finanziamenti Por.
di
Fabiana Pacella
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Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 1 Settembre 2002
Decisione
unanime del consiglio comunale
In «missione»
a Bari per lo stop al canalone Si
chiederà una proroga alla Regione VEGLIE
- Stop al
progetto del canalone. Nei prossimi giorni una delegazione della
maggioranza e dell'opposizione si recherà a Bari per chiedere alla
Regione una proroga per la presentazione di un nuovo progetto contro il
rischio idrogeologico del territorio. Lo ha deciso l'altra sera
all'unanimità il consiglio comunale, dopo una riunione dei capigruppo
alla quale ha preso parte anche una rappresentanza dei 1755 cittadini
che hanno sottoscritto una petizione popolare contro la realizzazione
dell'opera. Questa «svolta» si è determinata giovedì scorso in
seguito ad una manifestazione pacifica dell'opposizione e del Comitato
contro il canalone, promossa dopo il consiglio comunale del 28 agosto
(nell'occasione, otto consiglieri del centrodestra hanno votato a favore
del canalone e otto dell'opposizione contro). La maggioranza,
sull'argomento, dispone di «numeri» ridotti perché alcuni consiglieri
comunali, per via degli eventuali espropri necessari per realizzare
l'opera, risultano incompatibili.
Da qui la decisione del sindaco Roberto Carlà e della maggioranza di
centrodestra di ricercare una nuova soluzione progettuale condivisa da
tutti senza, però, correre il rischio di perdere i finanziamenti Por già
ottenuti (i termini per la presentazione del progetto alla Regione
scadono il 17 settembre prossimo).
L'ordine del giorno approvato all'unanimità dal consiglio comunale
precisa, dunque, «la volontà di non far decadere in alcun modo il
finanziamento per la sistemazione idraulica del territorio comunale» e
la «volontà di promuovere con ogni urgenza un incontro» con i «competenti
Organi Regionali». L'obiettivo è quello di «ottenere la più ampia
proroga dei termini allo scopo di consentire la predisposizione di una
diversa e migliore ipotesi progettuale che possa essere condivisa dalla
cittadinanza». La delegazione che si recherà a Bari sarà composta dal
sindaco Carlà, da due consiglieri di maggioranza, da due consiglieri di
minoranza e da .
di
Rosario Faggiano
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Dal
Quotidiano di Lecce di Lunedì 2 Settembre 2002
La
polemica
«Pochi
contro il canale» VEGLIE
- «Non c'erano migliaia di cittadini ad occupare il Comune, giovedì
sera, ma solo una quarantina di persone in atteggiamento pacifico e
controllato tra cui politici professionisti e non, singoli e ditte
direttamente interessate». Questo
il commento di Lorenzo Catamo, vicesindaco di Veglie, all'indomani
dell'ennesima iniziativa conclusasi con una simbolica manifestazione nei
pressi della Casa Comunale del centro salentino e appoggiata dai
consiglieri di centrosinistra per dire no alla realizzazione del canalone
di 6 chilometri alla periferia di Veglie che permetterebbe il deflusso
delle acque piovane scongiurando gli allagamenti. «Chi
manifesta contro il progetto - spiega Catamo - ha solo stupidi interessi
personali dal momento che l'opera sarebbe un grande vantaggio per tutti e
riusciremo a portarla avanti. Ad ogni modo siamo aperti ad ogni forma di
dialogo e confronto pacifico e costruttivo e non abbiamo intenzione di
perdere i finanziamenti Por». L'altro
ieri sera, intanto, si è tenuto l'ennesimo Consiglio comunale per
discutere la faccenda.
di
F. P.
Quotidiano
del 4 Settembre 2002
Il
vicesindaco chiarisce il suo pensiero
«Non
ho parlato di stupidi interessi di parte», chiarisce Lorenzo Catamo,
vicesindaco di Veglie, in merito alle
dichiarazioni espresse
in seguito alla manifestazione tenutasi nei giorni scorsi nel comune
salentino per dire no al progetto sul canalone.
«C'erano
solo le persone interessate - continua Catamo - ed anzi si è arrivati
alla costituzione di una commissione composta da me, dal sindaco Roberto
Carlà e dal presidente del consiglio Valerio Armonico, nonché,per
l'opposizione, da Antonio Greco e Oronzo Sabato».
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Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 6 Settembre 2002
La
Regione proroga i termini per un nuovo progetto contro i rischi
idregeologici e non revoca il finanziamento L'odiato
«canalone» finisce in soffitta Maggioranza
e opposizione sulla stessa linea: «Uniti per la difesa dell'abitato»
VEGLIE
- Nulla
osta della Regione per un nuovo progetto contro il rischio idrogeologico
del territorio. L'Amministrazione può disporre di una «congrua» proroga
per la presentazione di una soluzione progettuale «diversa e migliore»
rispetto a quella che prevede la costruzione del «canalone».
E' questo l'esito dell'incontro
che si è svolto l'altro giorno a Bari, presso l'Assessorato regionale ai
lavori pubblici. La delegazione comunale, composta da rappresentanti della
maggioranza, dell'opposizione e da tecnici, hanno incontrato i dirigenti
regionali del settore competente. Il progetto del canalone, dunque, può
essere rivisto, rifatto o, addirittura, definitivamente accantonato, senza
correre il rischio di perdere il finanziamento Por di circa 1 milione e
720mila euro già disponibile. Quest'iniziativa «unitaria» è stata
decisa la scorsa settimana dall'intero Consiglio comunale, dopo la
manifestazione contro il canalone promossa dall'opposizione e dai
rappresentanti dei 1755 cittadini che hanno sottoscritto una petizione
popolare. All'incontro di Bari hanno partecipato, per la maggioranza, il
sindaco Roberto Carlà, il presidente del Consiglio
comunale Valerio Armonico e l'assessore ai lavori
pubblici Lorenzo Catamo. Per la minoranza erano presenti
i consiglieri Antonio Greco e Oronzo Sabato.
«Esprimiamo soddisfazione - affermano i capigruppo dell'opposizione Alessandro
Aprile, Mario Aprile e Giovanni Parente - per il
risultato ottenuto dalla delegazione consiliare, la quale è riuscita ad
ottenere una congrua proroga dei termini per la redazione di un progetto
diverso e migliore rispetto al precedente. L'intera minoranza - concludono
- continua ad essere disponibile, se sarà coinvolta, per la ricerca di
una soluzione eco-compatibile».
Da parte sua, l'assessore Catamo dice: «Il problema del cosiddetto
canalone deve trovare una soluzione il più possibile condivisa. Per
questo motivo si è deciso all'unanimità di costituire una commissione
comunale formata da rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione.
Le richieste fatte all'Assessorato regionale - precisa - hanno l'obiettivo
di ricercare insieme soluzioni per la costruzione di una difesa
dell'abitato di Veglie da possibili alluvioni, conservando i finanziamenti
già ottenuti». di
Rosario Faggiano
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Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 18 Settembre 2002
Consiglieri
di minoranza sul rischio allagamenti «Appoggeremo
il nuovo progetto se la maggioranza starà ai patti» VEGLIE
- «La minoranza appoggerà il nuovo progetto contro il rischio di
allagamenti soltanto se non saranno deluse le aspettative della comunità».
E' questa la precisazione dei consiglieri d'opposizione Antonio Greco,
Oronzo Sabato, Fernando Fai, Mario Aprile, Giovanni Parente, Giovanni
Cipolla, Giuseppe Cutrino e Alessandro Aprile. Essa viene ribadita in
seguito al consiglio comunale dell'11 settembre scorso, convocato per «archiviare»
definitivamente il progetto del «canalone» e per fornire indicazioni
ai tecnici per una nuova «ipotesi progettuale diversa e migliore».
«Esprimiamo piena soddisfazione - affermano i consiglieri comunali di
minoranza - per la revoca del vecchio progetto (decisa dal Consiglio
comunale all'unanimità, ndr.). L'esito della vicenda - continuano -
rappresenta anche la vittoria dei 1755 cittadini che hanno sottoscritto
la petizione popolare contro il canalone. A questo punto, come
opposizione, auspichiamo la massima chiarezza da parte della maggioranza
che, forse, deve superare ancora qualche difficoltà al proprio interno.
Potrebbero far riflettere, infatti, le reiterate assenze dal Consiglio
comunale del sindaco Roberto Carlà e di altri componenti della
maggioranza, quando si è discusso del canalone. Essi sono risultati
assenti - precisano - anche durante l'ultima occasione. Eppure dovevamo
approvare un atto deliberativo concordato in commissione alla loro
presenza».
«La maggioranza - concludono i consiglieri comunali - dovrà avere il
compito di mantenere ogni condizione ottimale per concretizzare
l'accordo unitario raggiunto con l'opposizione. Noi, da parte nostra,
confermiamo sostegno al nuovo progetto. Esso, che sarà redatto
utilizzando al massimo le risorse finanziarie di cui il Comune già
dispone, dovrà tener conto delle indicazione fornite in Consiglio
comunale nell'interesse della cittadinanza». di
Rosario Faggiano
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