Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 28 Giugno In arrivo i fondi POR Ecco
tre miliardi contro le alluvioni
La causa che determinò questo evento, peraltro di «frequenza e ricorrenza storica», è da tempo conosciuta, ma soltanto ora si sta cercando d'intervenire per cercare di risolverla. «Quando si verificano precipitazioni di particolare intensità e durata - dice il sindaco Roberto Carlà - purtroppo c'è sempre la possibilità che il nostro Comune subisca conseguenze dannose». «Veglie, infatti, - spiega il primo cittadino - si trova a valle di un bacino idrografico che raccoglie acque piovane provenienti dalle zone limitrofe, specialmente da Salice». «In casi eccezionali - continua il sindaco - la "vora Salonara", naturale punto di deflusso di tutte queste acque, risulta non avere capacità di assorbimento sufficiente. Ecco perché l'attuale amministrazione ha deciso, utilizzando la normativa vigente in materia, d'intervenire con priorità per risolvere questo problema». «Il finanziamento ottenuto, però, - conclude Carlà - servirà soltanto a realizzare una prima parte del progetto che, complessivamente, dovrebbe costare circa 10 miliardi. Naturalmente ci stiamo adoperando già per ottenere gli altri fondi necessari». L'intervento globale, per il momento finanziato con tre miliardi e 331 milioni (primo lotto), prevede la costruzione di un «canalone» che, partendo dalla parte est di Veglie, all'altezza della strada provinciale per Novoli, proseguirà, rispetto all'abitato, in direzione nord e poi verso ovest, fino all'altezza della strada per Monteruga. In altre parole il canale, che sarà una specie di «trincea» per raccogliere le acque in arrivo dalle zone a monte, seguirà l'esterno del tracciato della nuova circonvallazione e utilizzerà alcune cave dismesse come «recapito finale per lo smaltimento degli esuberi idrici intercettati dall'opera idraulica di progetto».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 30 Giugno Il consigliere Greco ribatte alle dichiarazioni del sindaco Carlà secondo cui solo adesso il Comune sta intervenendo per cercare di risolvere il rischio di inondazioni del centro urbano e della circonvallazione con la costruzione di una barriera Pioggia di polemiche sul canalone «Con
quali fondi sarà realizzata quest'opera faraonica?»
VEGLIE - E' già polemica sul «canalone» che è stato previsto come «barriera» per salvaguardare il centro abitato di Veglie e la nuova circonvallazione dal pericolo di alluvioni. L'opposizione non ha gradito l'intervento del sindaco Roberto Carlà riportato giovedì scorso dalla Gazzetta di Lecce. Antonio Greco, già sindaco di Veglie e attuale consigliere comunale d'opposizione, innanzi tutto tiene a precisare che «non è vero che soltanto ora si sta cercando d'intervenire per cercare di risolvere il rischio idrogeologico del territorio» e poi fornisce alcune argomentazioni, già riportate in un'interpellanza presentata al sindaco lo stesso giorno del rilievo. «Proprio sulla base di quanto afferma il sindaco - osserva Greco nell'interpellanza - e cioè che "Veglie si trova a valle di un bacino idrografico che raccoglie acque piovane provenienti dalle zone limitrofe, specialmente da Salice", chiedo di sapere perché non è stato tenuto in considerazione il progetto di sistemazione idraulica presentato all'Ufficio difesa del suolo della Regione Puglia il 12 marzo 1998 dai Comuni di Campi, Salice, Veglie e Leverano, per un importo complessivo di nove miliardi e 269 milioni, di cui tre miliardi e 331 milioni per Veglie». Greco lamenta, inoltre, lo stanziamento parziale a beneficio della realizzazione del nuovo progetto presentato dall'attuale amministrazione comunale, e poi, evidenziando che altri Comuni sono riusciti ad ottenere finanziamenti completi, chiede: «Quando e con quali fondi si pensa di realizzare quest'opera faraonica?» Le
«ostilità», per così dire, sono aperte e non è escluso che sulla
vicenda si possa aprire una discussione politica dai toni forti. Nella
stessa interpellanza vengono sollevate pure altre questioni relative ad un
richiesta di due miliardi presentata nel 1998 dal comune di Veglie alla
Regione (Pop 97/99) per la realizzazione di strade rurali. In poche parole
Greco sostiene che questo progetto poteva essere finanziato perché,
secondo atti ufficiali della Regione, aveva priorità assoluta. L'attuale
amministrazione, invece, avrebbe preferito presentare un altro progetto
riguardante lo stesso genere di opere utilizzando i «nuovi Pop». di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 3 Luglio 2001 Il sindaco Roberto Carlà replica al consigliere di opposizione Antonio Greco a proposito del «canalone» «Così eviteremo le inondazioni» «Abbiamo
previsto anche le situazioni eccezionali»
Così
si esprime il sindaco Roberto Carlà a proposito degli «attacchi» del
consigliere Antonio Greco, il quale, in riferimento alla costruzione del
«canalone» che dovrebbe proteggere il centro abitato dal rischio di
inondazioni, nei giorni scorsi ha sollevato alcune questioni. La più
importante è quella secondo la quale l'attuale Amministrazione non
avrebbe tenuto conto del progetto di sistemazione idraulica presentato
alla Regione nel 1998 dai comuni di Campi, Salice, Veglie e Leverano. «Il
progetto a cui si fa riferimento - sostiene il sindaco - dagli atti non
risulta mai essere stato approvato, nella sua formulazione esecutiva,
dalla stessa Amministrazione, all'epoca guidata da Greco». Roberto
Carlà, riguardo ai fondi necessari per realizzare l'opera, ha poi
precisato che la «Regione Puglia ha ritenuto meritevole il nuovo progetto
di un primo stanziamento di 3miliardi e 331milioni. di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 17 febbraio 2002 Via
libera dal consiglio comunale alla variante al Piano regolatore Catamo: «Rispettate le norme». Cutrino: «Soluzione inefficace»
VEGLIE
- Approvata
la variante al Prg per la realizzazione del «canalone». L'altra sera il
consiglio comunale, riunito in seconda convocazione, in meno di un'ora ha
deliberato sull'argomento. Hanno partecipato alla riunione solo otto
consiglieri di maggioranza e il consigliere d'opposizione Giuseppe
Cutrino. Quest'ultimo si è allontanato dall'aula al momento
della votazione e dopo aver letto una dichiarazione a nome di «Insieme
per Veglie». di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 10/3/02 e dal Quotidiano di Lecce di Lunedì 11/03/02 Gazzetta del Mezzogiorno 10/03/02 Monta
la protesta fra gli agricoltori per gli espropri decisi
dall'amministrazione comunale
VEGLIE
- Proteste
contro la costruzione del «canalone», un'opera che, nelle intenzioni
dovrebbe evitare il rischi di allagamenti. Il «comitato a difesa del
territorio», istituito da cittadini per «ostacolare» la realizzazione
dei lavori, si prepara a «dare battaglia», mentre cinque consiglieri
comunali di minoranza l'altro giorno hanno già presentano una formale
opposizione e una serie di «osservazioni». di Rosario Faggiano Quotidiano di Lecce 11/03/02 Un comitato per dire "no" al canalone VEGLIE - È nato tra i banchi dell'opposizione di centrosinistra per poi tramutarsi in un tam tam che ha diviso in due l'opinione pubblica fino a portare all'istituzione di un apposito comitato, il "no" categorico alla realizzazione del "canalone" di Veglie. L'opera, un arco di 180° che partirebbe dalla zona Est del Comune salentino, in via Novoli, fino a quella Ovest che porta a Monteruga, si snoderebbe lungo 6 chilometri con l'ampiezza di 6 metri ed avrebbe il fine di far defluire le acque piovane attenuando il rischio di alluvioni. Poco meno di dieci miliardi di lire l'investimento previsto dal progetto preliminare approvato in giunta. Ma il grande arco ha suscitato dissensi prima ancora di nascere ed infatti un gruppo di cittadini di Veglie, dopo aver istituito un comitato coordinato dal signor Francesco Mattia, ha presentato numerose osservazioni al Comune facendosi tra l'altro portavoce di quanti subirebbero l'esproprio dei propri terreni al fine di permettere il passaggio del canalone. Un'informativa dettagliata è stata inoltre inviata al presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto, all'assessorato regionale ai lavori pubblici, al genio civile, alla prefettura e all'assessorato all'ambiente di Lecce, nonché all'autorità per la vigilanza sui lavori pubblici di Roma. Tra le obiezioni maggiori, innanzitutto, il fatto che il progetto preliminare tenga conto del rischio deogeologico della sola ala est di Veglie nonché la mancanza dell'analisi di sostenibilità ambientale come gli altri pareri e documenti richiesti dalla legge per opere così imponenti. I problemi più rilevanti però, derivano dal fatto che le acque intercettate dal canale confluirebbero in una cava venendo a creare «un ameno parco lacustre suburbano» e, quel che è peggio, circa 500 ettari di terreni, tra espropri fasce inutilizzabili, verrebbero sottratti alla produzione agricola con le ovvie conseguenze che ne deriverebbero. Il comitato "contro", pertanto, vuole vederci chiaro e chiede il coinvolgimento di tutti gli enti e gli organi competenti che non sono stati al momento sentiti ne coinvolti in questo mega progetto. di F. P. |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 14/03/02 Un'opera da oltre tre miliardi che dovrebbe evitare gli allagamenti. Ma contro il progetto ci sono ben 35 ricorrenti. Ed ora è stata convocata un'assemblea pubblica
Tutti contro il «canalone»
VEGLIE - Entra nel vivo la mobilitazione contro il «canalone». L'opera, che dovrebbe fronteggiare il rischio di allagamenti, potrebbe avere l'approvazione definitiva in un prossimo consiglio comunale. Allo stato attuale, infatti, è già stata adottata la variante al Piano regolatore generale per consentire la realizzazione del primo stralcio del progetto (tre miliardi 331milioni), ma contro di essa ci sono già trentacinque ricorrenti, compreso l'ex sindaco di Veglie Elio Spagnolo. Questa sera, dunque, alle 18.30, presso l'ex palazzo del mobile in via Carducci, si terrà un'assemblea pubblica, promossa dal «Comitato contro la costruzione del canalone». Lo scopo della manifestazione è quella di valutare l'opportunità di intraprendere «nuove iniziative per opporsi all'approvazione del progetto». Secondo gli organizzatori, rappresentati da Francesco Mattia, «l'opera, che prevede la realizzazione di un canale, protetto da un argine alto fino a sei metri, lungo sei chilometri e largo sei metri, se fosse realizzata determinerebbe l'impoverimento collettivo del paese, poiché circa cinquecento ettari di terreni, in buona parte di prima classe, verrebbero sottratti alla produzione agricola e centinaia di piccole imprese (sono previsti 127 espropri - ndr.) scomparirebbero dal sistema produttivo agricolo».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 19/03/02 Il consigliere regionale diessino Antonio Maniglio ha presentanto una interrogazione «a risposta scritta» «Il canalone stravolgerebbe il nostro territorio» «Ritirare il finanziamento: scaduti i termini per la presentazione del progetto esecutivo»
VEGLIE
- La
questione del «canalone» è sul tavolo del Presidente del Consiglio
Regionale Mario De Cristofaro. Dopo l'assemblea pubblica
organizzata nei giorni scorsi da un «comitato» di cittadini che lottano
contro la realizzazione dell'opera, il consigliere regionale Antonio
Maniglio (Ds) ha presentato una interrogazione «a risposta
scritta» alla quale dovranno fare seguito il Presidente della Giunta Raffaele
Fitto e l'assessore ai lavori pubblici Felice Amodio.
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 22/03/02 Il vice sindaco Catamo (An) replica alle accuse del consigliere regionale Maniglio (Ds) «Il
progetto del canalone è in ordine»
VEGLIE
- «Il
progetto del canalone non è affatto privo dell'analisi di sostenibilità
ambientale ed anzi la stessa si trova nell'allegato cinque del progetto
esecutivo».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 24/03/02 Antonio Greco replica al vice sindaco Catamo «Il
progetto del canalone? E' soltanto carta straccia»
VEGLIE - La questione del «canalone» diviene un «giallo politico-amministrativo». Mentre il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Catamo (An), replicando alle accuse del consigliere regionale Antonio Maniglio (Ds), nei giorni scorsi ha sostenuto la perfetta regolarità tecnica e procedurale del progetto, l'opposizione di centrosinistra interviene per sostenere esattamente il contrario. «Il vicesindaco - osserva il consigliere comunale Antonio Greco - ha cercato di alzare un polverone tirando dal suo cilindro alcune "magie" per nascondere e coprire le gravissime difficoltà in cui si trova 1'Amministrazione di centrodestra per il cosiddetto "canalone", e non solo». «Catamo - continua il consigliere comunale - ha fatto "apparire" l'analisi di sostenibilità ambientale nell'allegato cinque del progetto esecutivo, ha sostenuto che lo stesso progetto è stato consegnato a Bari nei termini prescritti e ha fatto "scomparire" per legge la possibilità del ripristino e utilizzazione delle vore». «In realtà - controbatte Antonio Greco - la Giunta comunale di Veglie, ad aprile dell'anno scorso, ha approvato il progetto preliminare e definitivo del canalone con una delibera che non contiene l'allegato cinque». «La Regione Puglia - prosegue -poi, con nota del 12 novembre 2001, ha comunicato che il progetto è stato ammesso a finanziamento, ma ha fissato il termine di sessanta giorni per la redazione ed approvazione del progetto esecutivo. Non è colpa dell'opposizione, né di Maniglio, se la maggioranza non sa leggere le carte». «I1 centrodestra - spiega ancora il consigliere comunale Greco - ha provveduto solo a redigere il progetto, ma non ad approvarlo in variante. L'Amministrazione, quindi, il 18 gennaio scorso, ha portato a Bari carta straccia». «Catamo- aggiunge l'esponente dell'opposizione di centrosinistra - sostiene, inoltre, una "colossale" tesi quando afferma che le storiche vore di Veglie non esistono più perché una legge ne impedisce l'utilizzo». Antonio Greco conclude il suo intervento ricordando che il vicesindaco ha pubblicamente dichiarato «che il problema del canalone esiste» e per tale ragione si chiede: «quando 1'Amministrazione inizierà ad affrontarlo con serietà?».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 26/03/02 Ancora polemiche attorno al temuto rischio idrogeologico «Sul canalone procedura regolare» «L'attuale legge impedisce l'uso delle storiche vore»
VEGLIE
- Continua
la polemica sul «canalone», l'opera che dovrebbe risolvere il rischio
idrogeologico del territorio. Dopo le dichiarazioni
del consigliere comunale di minoranza Antonio Greco,
il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Lorenzo Catamo (An) ritorna
nuovamente sull'argomento. Il centrosinistra, è bene ricordarlo, si
oppone fermamente alla realizzazione dell'opera. La polemica degli ultimi
giorni, però, oltre a riguardare i vari aspetti generali della questione,
adesso tocca anche l'iter d'approvazione e di presentazione del progetto
alla Regione Puglia. In particolare, secondo Catamo, l'«analisi di
sostenibiltà ambientale» è contenuta nell'allegato cinque della
delibera, approvata ad aprile 2001, del progetto del canalone; secondo
Greco, invece, quest'allegato nella delibera non c'è.
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 29/03/02 «Canalone, inutile opera pubblica faraonica e costosa»
VEGLIE - Legambiente contro il progetto del «canalone», l'opera del Comune di Veglie per prevenire il rischio idrogeologico. «Un serpente di cemento lungo otto chilometri, largo sei e alto altrettanto che circonda l'abitato, un intero paese in trincea, decine e decine di piccole e medie aziende letteralmente fatte a pezzi per la modica cifra di nove miliardi di vecchie lire. Queste le cifre - dice Maurizio Manna di Legambiente - di un'opera faraonica quanto inutile approvata dalla Giunta di Veglie nell'aprile dello scorso anno. Si tratta - spiega l'associazione ambientalista - di un canale per l'intercettazione delle acque meteoriche ingiustificabile. Razionale sarebbe, semmai, ripristinare le scoline e tenere pulite le vore: una soluzione più semplice, meno costosa e devastante. Siamo invece di fronte ad un autentico esempio di come non si gestiscono i fondi pubblici e di come non si comprendano le problematiche relative al dissesto idrogeologico in rapporto al degrado del territorio e del paesaggio». |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 31/03/02 «Allagamenti? Legambiente si accomodi» VEGLIE
- Ancora
polemiche sul «canalone». Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Lorenzo
Catamo replica alle affermazioni di Maurizio Manna,
presidente di Legambiente. Quest'ultimo, nei giorni scorsi, definendo
l'opera «inutile,
faraonica, costosa e devastante»,
ha proposto il ripristino delle scoline e delle vore per evitare gli
allagamenti che si verificano nel territorio e nel centro abitato in caso
di piogge eccezionali. di r.f. |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 3 Aprile 2002 Ancora
polemica per gli elaborati sulla prevenzione del rischio idrogeologico «Sul canalone è mancato il confronto»
VEGLIE
- Non
si attenua lo «scontro» sul canalone. Il dibattito cittadino su
quest'opera pubblica, progettata con l'intenzione di risolvere il rischio
idrogeologico del territorio, ormai impegna giornalmente maggioranza e
opposizione. Dopo le dichiarazioni del vicesindaco Lorenzo Catamo,
interviene il consigliere comunale di minoranza Alessandro Aprile,
capogruppo di «Insieme per Veglie». A proposito della procedura
amministrativa dell'opera, Aprile attacca l'amministrazione guidata da
Roberto Carlà e replicando a quanto sostenuto dal vice sindaco e
assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Catamo. di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 5 Aprile 2002 Il vice sindaco Lorenzo Catamo precisa la posizione dell'amministrazione «Canalone,
iter regolare»
VEGLIE
- «L'iter
del progetto del canalone è corretto». E' questa la risposta immediata
del vicesindaco Lorenzo Catamo alle rinnovate
accuse, riportate sulla Gazzetta
di ieri, del capogruppo di «Insieme per Veglie» Alessandro
Aprile. Il particolare aspetto «procedurale» della complessa
questione riguardante il canalone, dunque, è di nuovo in primo piano.
Questa volta, però, Catamo cita il contenuto di un documento a sostegno
di ciò che afferma. Si tratta di una nota del 28 marzo 2002
dell'Assessorato regionale ai lavori pubblici indirizzata a tutti i
consiglieri comunali di minoranza «Insieme per Veglie», in riscontro
all'opposizione dagli stessi presentata contro la realizzazione
dell'opera. di Rosario Faggiano |