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Dal Quotidiano di Lecce di Martedì 12 Febbraio 2002

Quotidiano di Lecce

Onorificenze firmate da Ciampi

Tre medaglie d'oro per non scordare

 

Tre medaglie al valore civile. Tre. Una per ciascuna delle vittime dell'assalto armato ai furgoni portavalori della Velialpol tristemente noto come la "strage della Grottella", più semplicemente  una ferita al corpo sociale dello stato. Tre. Per Raffaele Arnesano, Rodolfo Patera, e Luigi Pulli, tutti di Veglie, che quel maledetto 6 dicembre '99 sulla Copertino-San Donato furono trucidati da un commando omicida a colpi di kalashnicov ed esplosivo ad altissimo potenziale. È un tributo, un modo per ricordare, dopo più di due anni, ora che l'intera banda che agì quel giorno è dentro, quegli eroi tristi. L'ha voluto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a conferma che il Paese intero fu allora, ed è tutt'oggi, colpito duramente. Ci sarà una cerimonia ufficiale il prossimo 23 febbraio nelle sale della Prefettura di Lecce, durante la quale il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano consegnerà le medaglie alle mogli delle tre guardie giurate, rispettivamente Romina Iacovelli, Maria Conte e Antonietta Casavecchia. Le famiglie delle vittime non erano a conoscenza dell'iniziativa promossa da Ciampi. «Non sapevo, veramente - è sorpresa Maria Conte, vedova di Rodolfo Patera -. Certo fa piacere sapere che lo Stato...». I toni della donna sono pacati, la rabbia dei primi tempi smorzata, il dolore però è sempre uguale. «Ci sarò quel giorno, in Prefettura - dice - ammesso che i miei due bambini si siano ripresi dall'influenza. Ringrazio per quest'iniziativa, lo Stato allora si ricorda... ». Altrettanto sorpreso Luigi Arnesano, padre di Raffaele: «Sì, qualcuno di noi ci sarà, mia nuora lavora, anche noi - dice, con voce  commosso come ogni volta, quando si parla di suo figlio -. Le cose non cambiano con una medaglia quando ti senti bruciare il sangue, però fa piacere che il ricordo sia sempre vivo».   È ferma e decisa invece, Anna Paola Pulli, 26  anni, una delle figlie di Luigi: «Un'altra medaglia- esordisce - ma bene, sarà la seconda. Non so dove la metteremo insieme all'altra magari... non servirà a molto». Comprensibile e meritevole di rispetto il tono della ragazza che però non nasconde la sorpresa: «Dopo due anni, in fondo, è bello sapere che anche il presidente della Repubblica ricorda mio padre». Lo aveva detto lo stesso Mantovano, ad un anno esatto da quella mattanza: «L'uccisione dei vigilantes fu un duro schiaffo al Salento intero, un'offesa a cui si deve rispondere auspicando un'azione di squadra». La macchina della giustizia si è mossa e ancora prosegue il suo cammino. Poi,però, ci si ferma ogni tanto, quasi in un mesto raccoglimento che unisce tutti, allo stesso modo. Per non  dimenticare. Com'è giusto che sia. 

di Fabiana Pacella

 

Dal Quotidiano di Lecce e dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 24 Febbraio 2002

Quotidiano di Lecce

Salone della prefettura gremito per la consegna delle medaglie alle vittime della strage della Grottella

Un "grazie" d'oro, velato di polemica

 

«In servizio di scorta su un furgone portavalori, perdevano tragicamente la vita a bordo del blindato, fatto esplodere da un gruppo di malviventi in un feroce e proditorio agguato. Chiari esempi di altissimo senso del dovere ed elette virtù civiche spinti sino all'estremo sacrificio. Medaglia d'oro al valor civile alla memoria di Raffaele Arnesano, Rodolfo Patera e Luigi Pulli».

Non si può dare voce all'emozione provata quando, ieri mattina nel fastoso salone al primo piano della Prefettura, l'addetto al cerimoniale ha scandito queste parole prima che il sottosegretario al ministero dell'Interno, Alfredo Mantovano, consegnasse il riconoscimento alle famiglie delle tre vittime. La sala gremita di gente ed autorità è esplosa in uno scrosciante, lungo e significativo applauso, stringendosi attorno alle vedove dei vigilantes della Velialpol trucidati barbaramente una mattina di 2 anni fa, nell'assalto armato compiuto da Vito Di Emidio con la sua banda, in quella che viene ricordata come la strage della Grottella.

Una carneficina consumata a colpi di kalashnikov il 6 dicembre 1999, nella quale rimasero ferite altre tre guardie giurate, sopravvissute all'eccidio: Giovanni Palma, Flavio Matino e Giuseppe Quarta, che ieri hanno voluto esserci a ricordo degli amici e dei colleghi di lavoro più sfortunati. Hanno voluto presenziare, nonostante l'invito arrivato in extremis solo alla vigilia. Come se quel maledettissimo freddo giorno di dicembre loro non ci fossero stati su quei 

blindati, quando i corpi degli altri tre furono dilaniati, col sangue che schizzava dappertutto. «Lo Stato non si è dimenticato di loro - ha sottolineato Mantovano - avranno delle provvidenze finanziarie e risarcitorie così come le vedove delle vittime. La gratitudine nei loro confronti rimane immutata».

Alla cerimonia di ieri tante le autorità. L'arcivescovo metropolita monsignor Cosmo Francesco Ruppi, il Rettore dell'Università Oronzo Limone, il presidente della Camera di Commercio Sergio D'Oria, l'assessore regionale Rocca Palese,  il sindaco di Veglie Roberto Carlà, il primo cittadino di Copertino Pierluigi Pando, il presidente della Provincia Lorenzo Ria, il sindaco Adriana Poli Bortone, i rappresentanti delle forze dell'ordine e della Velialpol.

«Il motivo che ci vede qui riuniti - ha esordito il prefetto Giovanni D'Onofrio - muove ed agita un coacervo di sentimenti che si fa fatica a contenere, pur nel rigore formale dell'ufficialità e della solennità del momento. Siamo di fronte ad un evento straordinario, perché credo non esistano troppe tracce di una cerimonia come quella di oggi, in cui sia stato possibile coprire, esaurire tutti i gradi delle onorificenze. Capita in questa città, in questa realtà così viva e palpitante».

...

di M. Claudia Minerva


Gazzetta del Mezzogiorno

 

Mantovano ha consegnato alle famiglie delle vittime della strage della Grottella il più alto dei riconoscimenti


«Tre medaglie al sacrificio della vita»

«Chiaro esempio dell'altissimo senso del dovere, di virtù elette spinte fino all'estremo sacrificio, perdendo tragicamente la vita nel feroce assalto al furgone blindato». Poche parole, quelle giuste, e tanta commozione nella cerimonia con cui, ieri mattina, in Prefettura, sono state consegnate le medaglie d'oro al valor civile alla memoria di Raffaele Arnesano, Rodolfo Patera e Luigi Pulli, le guardie giurate morte il 6 dicembre 1999 nella strage della Grottella, lungo la strada Copertino-San Donato. «Un giorno tristissimo - ha detto il prefetto Giovanni D'Onofrio - una sconvolgente ferita alla società civile ed alle istituzioni, una irreparabile perdita per le famiglie, mutilate negli affetti più cari. Il loro sacrificio rimane un esempio di altissimo senso del dovere spinto sino all'estremo, cui il Capo dello Stato ha voluto tributare il più alto dei riconoscimenti».
Le medaglie sono state consegnate dall'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, nel corso della cerimonia affollata ma soprattutto partecipata. A riceverle sono stati Giovanna Iacovelli, moglie di Raffaele Arnesano; i genitori di Rodolfo Patera; Antonia Casavecchia, moglie di Luigi Pulli. A dare loro un abbraccio c'erano anche i sindaci di Veglie e Copertino Roberto Carlà e Pierluigi Pando, il direttore della Velialpol Giovanni Palma, ed i tre vigilantes rimasti feriti nell'agguato Giuseppe Quarta, Flavio Matino e Giovanni Palma.
«Questo riconoscimento del Presidente della Repubblica serve a dare autorevolezza al fatto che il Governo non dimentica - ha detto Mantovano - Le indagini stanno conoscendo svolte importanti. E con i familiari delle vittime il discorso non finisce qui». Il prefetto D'Onofrio, infatti, ha avanzato richiesta per un risarcimento, nell'ambito delle recenti disposizioni legislative.
Sul valore del sacrificio della vita hanno insistito il sindaco Adriana Poli Bortone, il presidente della Provincia Lorenzo Ria, l'assessore regionale Rocco Palese, l'Arcivescovo Monsignor Cosmo Francesco Ruppi, il rettore dell'Università Oronzo Limone. «Questa cerimonia dall'alto significato morale - ha aggiunto il sindaco - serva anche a ricordare quelle persone che oscuramente ci hanno insegnato qualcosa, indicandoci il percorso di vita».

...
 

di e.t.

 

Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 1 Marzo 2002

Importante delibera ieri mattina nel Dipartimento Affari Civili dell'Interno

I tre vigilantes della Grottella e Renata Fonte riconosciuti come "Vittime della mafia"

 

Vittime della mafia. Le tre guardie giurate della Velialpol di Veglie, Luigi Pulli, Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera, uccise la mattina del 6 dicembre del 1999 nel sanguinoso assalto avvenuto nella zona della Grottella, alla periferia di Copertino, da ieri sono ufficialmente "vittime di criminalità mafiosa".

Il riconoscimento è arrivato con un'apposita deliberazione adottata appunto ieri mattina nella Commissione del Dipartimento Affari Civili del ministero dell'Interno riunita proprio con questo obiettivo, come ha comunicato l'ufficio stampa del sottosegretario di Stato all'Interno, Alfredo Mantovano.

Importante gli effetti pratici che deriveranno da questo riconoscimento. Esso infatti garantirà ai familiari delle tre vittime diversi vantaggi di carattere economico e non solo.

«Si tratta di un ulteriore segno di vicinanza concreta dello Stato - commentano dal sottosegretariato al ministero dell'Interno - che arriva a pochi giorni dalla consegna della medaglia d'oro al valor civile alla memoria delle tre guardie giurate, consegnata alle loro famiglie nel corso di una cerimonia che si è svolta qualche giorno fa in prefettura a Lecce».

Ma il riconoscimento dello stato di "vittima della mafia" ieri mattina ha interessato anche un'altra importante figura salentina: Renata Fonte, l'assessore repubblicano al Comune di Nardò uccisa in un agguato mentre faceva ritorno a casa nella tarda serata del 31 marzo 1984. «In tal modo - conclude il comunicato del sottosegretariato all'Interno - si è colmata una lacuna durata troppo tempo per quel tragico avvenimento».

 

 

Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 2 Marzo 2002

«Grazie dal paese per quel tributo ai tre vigilantes»

 

Una settimana fa la consegna di tre medaglie d'oro al valor civile.

Giocedì, il riconoscimento dello status di vittime della mafia.

E' così che lo Stato italiano ricorda Raffaele Arnesano, Rodolfo Patera e Luigi Pulli, le guardie giurate della Velialpol rimaste uccise più di due anni orsono nella strage della Grottella.

«Un tributo - dichiara Roberto Carlà, sindaco di Veglie, paese natale dei tre vigilantes - della nostra società al sacrificio di onesti cittadini». Non sufficiente, probabilmente «a ripagare i congiunti della perdita dei loro cari né a risarcirli di tutto il dolore e l'amarezza in cui vivono e continueranno a vivere». Ma è necessario guardare al di là delle cortine della rabbia e della tragedia.

«Lo Stato - conclude il primo cittadino - ha fatto comunque un passo a di ciò bisogna dire grazie, a nome mio e dell'intera comunità, a quanti si sino impegnati in prima persona dimostrando sensibilità nei confronti delle vittime e delle loro famiglie. Con l'auspicio che mai più debba verificarsi la necessità di concedere tali "onori".  

di F. P.

 

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