da "Dania" - Giovedì 14 Febbraio 2002 Spigolature di vita religiosa...
Gentile Francesca, Cliccando
nel sito, alla ricerca di tutt’altre cose, mi sono imbattuta nella sua
recensione al libro di Cosimo Fai. Se è vero che lei, ogni volta che completa un’opera, aspetta le critiche per meglio orientarsi per il futuro e migliorare sempre, posso sperare avrà l’amabilità di accettare la mia. Nel suo lavoro, ha dimenticato di analizzare il titolo del libro. “Spigolature”. Sa che significa spigolare, vero? Io l’ho fatto. Si entra in un campo mietuto e si raccolgono, ad una ad una, le spighe sfuggite al contadino o alla mietitrebbia. Impossibile catalogare quelle spighe: alcune sono integre, altre piegate, altre spezzate; qualcuna impregnata di fango, disfatta o sgranata. Di loro si conosce solo il campo di provenienza, ma tutte insieme concorreranno a formare quel piccolo covone che, a casa, potrà essere provvidenziale o, quanto meno, di grande aiuto. A nessun spigolatore verrebbe mai in mente di mettere al confronto la propria raccolta, per quanto abbondante possa riuscire, con il raccolto effettuato dai proprietari del campo. Cosimo Fai non s’è proposto di pubblicare un’elegante volume, di quelli che fanno bella mostra sullo scaffale , ma una raccolta di fotografie, piuttosto che ricercate in archivio, (sempre che esista ) “spigolate” in giro per il paese e riunite per far sì che le persone possano ritrovarsi, rivedersi e, insieme testimoniare ai giovani la vita di Veglie degli anni passati. E lo ha fatto con grande impegno e grande umiltà. Per questo, se proprio di voto si deve parlare, abbia il massimo, con la lode, per aver dimostrato amore verso il proprio Paese e verso la propria gente. Gli assidui delle librerie, tutte quelle persone dalle grandi esigenze, non si sentiranno certamente sminuiti dopo aver consultato anche quest’opera. Tutt’altro! Le date, lei dice. Già le date. Sulla lapide di mia nonna, anziana, tumulata lontano dalla mia città, hanno posto la fotografia di una giovane donna, che non permette neppure a me di riconoscerla. Quella aveva, datata ”quella volta che di là passò il fotografo”. Non sarà la stessa, quella data, delle tante foto pubblicate da Cosimo Fai? Con
simpatia. Dania |