dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 22/01/06 Una delibera dell'Unione dei Comuni sollecita l'amministrazione neritina a cedere una parte del proprio territorio tra Boncore e Santa caterina L'Union 3 reclama 6.000 ettari: scoppia la "guerra dei confini"
NARDO' - «Vogliamo seimila ettari del territorio di Nardò»: l'Union 3, l'unione di comuni che riunisce Leverano, Copertino, Carmiano, Veglie e Porto Cesareo, con una delibera chiede una bella fetta di territorio di Nardò, quella della zona di Boncore e Santa Chiara, dove insiste la pista di collaudo. Scoppia, così, la "seconda guerra dei confini" che fa andare su tutte le furie il sindaco di Nardò Antonio Vaglio che parla di «uno scherzo di carnevale» e annuncia una strenua difesa con il ricorso anche alle carte bollate e alla Procura della Repubblica. Questa la scintilla che ha fatto scoppiare la seconda guerra dei confini (la prima fu nell'agosto del 2004) : la giunta di Union 3 si accorge che una fascia di territorio neritino, esteso per circa seimila ettari, divide i comuni dell'unione tra Veglie, Leverano e Porto Cesareo, «arrecando grave pregiudizio - si legge nella delibera della giunta - all'obiettivo di fondere i territori e precludendone lo sviluppo visto che, fino ad ora, lo stesso risulta abbandonato con grave conseguenze per l'economia e lo sviluppo per l'intera area». I seimila ettari oggetto delle attenzioni "coloniali" della Union 3 si estendono nelle contrade Boncore, Santa Chiara, Case Arse comprendendo notevoli risorse agricole e turistiche, masserie fortificate, villaggi rurali e la famosa e ambita pista di collaudo "Nardò Technical Center". «Una scorrettezza istituzionale gravissima - tuona l'assessore all'Urbanistica e Ambiente, Cosimo Natalizio - innanzitutto perché questa notizia, risalente al 20 dicembre, è stata appresa parzialmente attraverso la stampa. Non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale, nè di cortesia, nè preventiva, verso il Comune di Nardò, tanto che mi sono dovuto prodigare per conto mio per procurarmi una copia della delibera». Nardò, secondo Natalizio, doveva essere informata almeno delle intenzioni. «Ovviamente non ci stiamo - conclude Natalizio - e faremo fronte unico chiedendo a tutte le forze presenti in Consiglio comunale, ai cittadini, alle associazioni, alla società civile di compattarsi e manifestare il proprio dissenso contro quest'atto arrogante e, in alcuni passaggi, anche offensivo deliberato dall'Union 3». «Ognuno a casa propria è padrone di fare ciò che meglio crede - è il commento del sindaco Antonio Vaglio - il problema è che non si può fare ciò che si vuole in casa d'altri. È evidente che carnevale è alle porte ma se la questione ha un fondamento ci vedremo costretti a percorrere tutte le strade per difendere il nostro territorio. Non ultima quella della Procura». di Giuseppe Tarantino da La Gazzetta del Mezzogiorno del 22/01/06 L'Unione dei comuni «Union 3» intenzionata a chiedere l'assegnazione di un ampio terreno a ridosso di Boncore e della «pista»
«Vogliono
"scippare" seimila ettari»
NARDO' - L'Union 3, che riunisce i comuni di Leverano, Copertino, Carmiano, Veglie e Porto Cesareo, con una delibera chiede seimila ettari di territorio di Nardò, nella zona di Boncore e della «pista». Ma il sindaco Antonio Vaglio si infuria, parla di «uno scherzo di carnevale» e ipotizza ricorsi a tutti i livelli. Non ultima la Procura della Repubblica. I fatti: la giunta di Union 3 si accorge che una fascia di territorio neritino - 6mila ettari - divide i comuni dell'unione tra Veglie, Leverano e Porto Cesareo. «Arrecando grave pregiudizio - scrive la giunta - all'obiettivo di fondere i territori e precludendone lo sviluppo visto che, fino ad ora, lo stesso risulta abbandonato con grave conseguenze per l'economia e lo sviluppo per l'intera area». Non si tratta di terreni incolti ma di masserie storiche, risorse turistiche, insediamenti rurali come Boncore, Santa Chiara e Case Arse, la prestigiosa pista «Nardò Technical Center». Un boccone goloso, altroché. Di scorrettezza istituzionale parla l'assessore all'Urbanistica e Ambiente, Mino Natalizio: «in primis perché questa notizia, risalente al 20 dicembre, è stata appresa parzialmente attraverso la stampa». Natalizio, a quel punto, si è attivato approfondendo l'argomento. Ed oggi, delibera alla mano, può parlare: «Non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale, né di cortesia, né preventiva, verso il Comune di Nardò». L'atto deliberativo, infatti, non sarebbe mai pervenuto a Palazzo Personè. «La correttezza, visti i buoni rapporti che intercorrono con i Comuni dell'Union3 - continua Natalizio - avrebbe voluto che l'Amministrazione di Nardò fosse stata resa edotta almeno delle intenzioni manifestate, poi, con la delibera. Ovviamente non ci stiamo - chiarisce l'assessore - e faremo fronte unico chiedendo a tutte le forze presenti in Consiglio comunale, ai cittadini, alle associazioni, alla società civile di compattarsi e manifestare il proprio dissenso contro quest'atto arrogante e, in alcuni passaggi, anche offensivo deliberato dall'Union 3». Il primo cittadino, Antonio Vaglio, è severo: «ognuno a casa propria è padrone di fare ciò che meglio crede; il problema è che non si può fare ciò che si vuole in casa d'altri. E' evidente che carnevale è alle porte - conclude - ma se la questione ha un fondamento ci vedremo costretti a percorrere tutte le strade per difendere il nostro territorio». Non ultima quella della Procura. di Biagio Valerio |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 24/01/06 "Area abbandonata": l'Union 3 decide di farla passare ad uno dei cinque centri dell'Unione per continuità territoriale. Immediato il rifiuto di Palazzo Personé Guerra dei confini: Il Comune non ci sta e va dall'avvocato
NARDO' - La guerra dei confini Continua. La "bomba silenziosa" lanciata dall'Union 3, l'Unione dei comuni di Porto Cesareo, Copertino, Leverano, Veglie e Carmiano, che con una delibera prova a "conquistare" circa seimila ettari di territorio di Nardò in corrispondenza di Boncore e dell'Arneo, ha prodotto un "serrate le file" sul fronte neritino: sindaco e giunta si ritrovano oggi il sostegno incondizionato di destra e sinistra nella difesa del territorio comunale. E la battaglia non poteva cominciare in peggior modo per l'Union 3, che forse avrebbe fatto meglio ad allacciare preventivi rapporti diretti con Nardò. Come si ricorderà, la giunta unica dell'Unione dei cinque comuni, nel dicembre scorso con una delibera ha dato mandato ai propri uffici tecnici di predisporre una planimetria del territorio dell'Union 3 con una perimetrazione dei "nuovi" confini che prevedono la sottrazione di quell'area a Nardò. Il "sogno" o la necessità dei cinque comuni, come si legge nella stessa delibera, è quello di arrivare, nel lungo periodo, alla "fusione dei territori appartenenti ai comuni le cui comunità sono attraversate dalle stesse tradizioni culturali e storiche". L'obbiettivo concreto della delibera è creare, a colpi di righe e matite, una concreta continuità territoriale tra i cinque centri dell'Unione che attualmente sembra non esserci e che solo sottraendo quei semila ettari a Nardò (circa il 30% dell'intero territorio comunale neritino) si potrebbe realizzare. Anche perché proprio la mancanza della continuità territoriale potrebbe comportare qualche problema alla stessa Union 3. La delibera intercomunale, tenuta piuttosto riservata, è però arrivata nelle mani degli amministratori neritini che, risentiti anche per il tenore del testo - (nella delibera si parla dei seimila ettari come "territorio che fino ad oggi risulta abbandonato a se stesso con gravi conseguenze per l'economia e lo sviluppo dell'intera area"), stanno predisponendo la difesa. Il sindaco Antonio Vaglio ha relazionato, ieri sera, alla conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari ed ha poi accolto la proposta, proveniente dai gruppi di maggioranza e di opposizione, di chiedere un parere all'ufficio legale del Comune e sottoporre l'argomento all'attenzione del Consiglio comunale che si riunirà il 30 gennaio. Dal canto suo l'assessore all'Urbanistica e Assetto del territorio, Mino Natalizio, si dice "sconcertato per l'iniziativa della giunta dell'Unione dei comuni, sia per il modo in cui è stata proposta che per la sostanza". «Respingo - continua l'assessore - i giudizi immotivati e frettolosi contenuti nella delibera, che peraltro ritengo non possano competere alla giunta dell'Unione; faccio presente che Nardò e la sua popolazione non si ritengono estranee alle comuni radici e tradizioni culturali e storiche dei comuni contermini, e allo stesso modo, impegnata per lo sviluppo ed il progresso sociale ed economico del suo territorio». di Giuseppe Tarantino
E' un coro trasversale: «Una provocazione densa legittimità»
NARDO' - La guerra dei confini, dichiarata tacitamente con una deliberazione tenuta molto riservata dall'Unione dei Comuni che raggruppa Carmiano, Porto Cesareo, Leverano, Veglie e Copertino e denominata Union 3 ha l'effetto - straordinario per la recente storia politica di Nardò - di compattare gli schieramenti politici a destra (opposizione) come a sinistra (maggioranza di governo). Dalle due coalizioni, indistintamente, arrivano reazioni di fuoco a quella che viene ritenuta una vera e propria provocazione. Per Antonio Pinna, capogruppo dei Democratici di sinistra in Consiglio comunale, "Nardò non perderà un metro di territorio": «Condividiamo pienamente il pensiero del sindaco Antonio Vaglio - prosegue Pinna - e ci attiveremo a livello provinciale perché la federazione dei Ds intervenga sugli assessori dei comuni dove i Ds hanno responsabilità di governo, per farli recedere dai loro propositi». Giuseppe Fracella, consigliere comunale e componente dell'Assemblea nazionale di An, ha sottolineato "la stupidità della delibera di Union3". «Quell'atto ha messo le forze politiche di Nardò in condizione di compattarsi e di esprimere una posizione intransigente. Al di là di questo, mi pare che la delibera stessa non abbia alcun fondamento di legittimità». Per concludere interviene con una nota Giuseppe Venneri, segretario politico del circolo neritino di "Azione sociale con Alessandra Mussolini": «L'intero circolo - scrive il dirigente - intende esprimere il più fattivo sostegno al sindaco Vaglio, all'assessore Natalizio e all'Amministrazione comunale nella vicenda dell'ennesimo e infruttuoso nonché ridicolo tentativo da parte dell'Union 3 - Unione dei Comuni di Porto Cesareo, Leverano, Veglie e Copertino, di scippare a Nardò l'area di ben 6000 ettari interessando tutta la zona del Boncore, Arneo, Santa Chiara. Inviteremo tutta la cittadinanza a scendere in piazza e a manifestare il disappunto e se necessario faremo le barricate. Questi tentativi - continua Venneri - ricordano quelli di alcuni capi di stato del passato ma anche del presente, che per nascondere i loro fallimenti nella gestione della cosa pubblica nei loro Paesi, bandivano tentativi di invasione di terre storicamente e culturalmente da sempre appartenute ad altri Paesi cercando di riconquistarsi il favore delle loro popolazioni. Nel nostro piccolo sembra si stia verificando la stessa identica cosa. Non si illudano i Sindaci di quei comuni che tentano di vantare pretese - conclude Venneri - si sforzino, invece, di far comparire quei comuni su tutte le carte geografiche d'Italia! Sindaco, se necessario siamo pronti a mobilitarci per difendere la storia della nostra città». da La Gazzetta del Mezzogiorno del 24/01/06 Nessuno vuole che l'Union3 sottragga seimila ettari ai neritini «Il territorio non si tocca» Le forze politiche fanno fronte unico senza distinzione di colore
NARDO' - Lo «scippo» del territorio a nord tentato da parte di Union3: l'unico risultato ottenuto dai cinque Comuni, quasi tutti confinanti, è di aver compattato le forze politiche neritine. Ricapitoliamo: la giunta unica dell'unione dei comuni di Porto Cesareo, Copertino, Leverano, Veglie e Carmiano delibera di dar mandato ai propri uffici tecnici di predisporre una pianta del territorio con una perimetrazione dei «nuovi» confini che prevedono la sottrazione di seimila ettari a Nardò per unificare il territorio dell'unione. Una boutade su proposta dell'assessore leveranese Giuseppe Cagnazzo? Mica tanto se si pensa al peso specifico, politico e d'immagine, dei centri di cui si parla. Così Nardò si ribella. Sindaco e giunta dicono la propria mentre oggi tocca ai gruppi politici. Per Antonio Pinna, consigliere Ds, Nardò non perderà un metro di territorio: «Interverremo a livello provinciale perché la federazione Ds faccia recedere dai loro propositi gli assessori dei comuni dove il partito ha responsabilità di governo». Giuseppe Fracella sottolinea la «stupidità» della delibera di Union3: «Ha messo le forze politiche di Nardò in condizione di compattarsi e di esprimere una posizione intransigente. Al di là di questo mi pare che la delibera stessa non abbia alcun fondamento di legittimità». Infine Giuseppe Venneri: «Il circolo di Azione Sociale con Alessandra Mussolini - dce - intende esprimere il più fattivo sostegno al sindaco Vaglio, all'assessore Natalizio e all'Amministrazione comunale perché è ridicolo il tentativo di scippare 6mila ettari nella zona del Boncore, Arneo, Santa Chiara. Inviteremo tutta la cittadinanza a scendere in piazza e a manifestare il disappunto e se necessario faremo le barricate». A questo punto appare inspiegabile l'atto dell'Union3 che «rompe» i rapporti con Nardò quando logica avrebbe voluto che l'Amministrazione neritina venisse invitata ad un incontro diplomatico o, addirittura, a far parte dell'unione stessa. di b.v. |
Alle proteste neritine risponde il promotore della delibera sui confini «Quei 6.000 ettari servono all'Union 3 per fare l'unione»
NARDO' - «Guerra per i confini? Ma quando mai!»: dopo le reazioni furiose, a cominciare dal sindaco neritino Antonio Vaglio, sollevate dalla delibera della giunta dell'Unione dei comuni Union 3, che svela le ambizioni "di conquista" su una fetta di circa seimila ettari di territorio neritino, dall'Unione che vede insieme Porto Cesareo, Leverano, Veglie, Carmiano e Copertino, tentano di gettare acqua sul fuoco. «Non c'era alcuna intenzione di scippare quei seimila ettari a Nardò. Ci piacerebbe averli, certo, e siamo determinati in questo senso, ma ne avremmo parlato con il comune neritino»: questo, in sintesi, il commento di due importanti esponenti dell'Union 3, l'assessore alle Attività produttive, Giuseppe Cagnazzo, promotore della delibera, e il sindaco di Porto Cesareo, Luigi Fanizza. «Quella delibera - esordisce Cagnazzo - è solo l'espressione "di una volontà della giunta dell'Unione. E non potevamo intavolare discorsi preventivi con Nardò perché non sappiamo ancora se le singole amministrazioni dei comuni dell'Unione recepiranno la delibera. Certo, la questione è importante, è un problema oggettivo: quella fascia di territorio appartenente a Nardò divide nettamente i territori dell'Unione, arrecando grave pregiudizio alla realizzazione dell'obbiettivo della fusione tra i comuni dell'Union 3 e precludendo un diverso sviluppo di questo territorio che, fino ad oggi, risulta abbandonato a se stesso con gravi conseguenze per l'economia e lo sviluppo dell'intera area. Non credo che l'Union 3 sia stata indelicata nei confronti di Nardò. E poi quel territorio lo sentiamo nostro: è anche una questione affettiva». Cagnazzo dunque rimarca la questione della continuità territoriale tra i comuni dell'Union 3 che, secondo alcuni, sarebbe alla base della delibera che si è tentato invano di mantenere riservata. Attualmente, infatti. Porto Cesareo non confina con nessuno degli altri comuni partner nell'Union 3, essendone nettamente divisa proprio dal feudo di Nardò e per questo rischierebbe di non poter far parte dell'Unione. Luigi Fanizza, sindaco di Porto Cesareo, non è d'accordo: «La necessità della continuità territoriale tra i comuni di un'unione è stata superata da una legge recente - afferma - quindi il problema non si pone. Le motivazioni alla base della delibera, tra l'altro proposta non da me, sono altre. Si tratta di una delibera di intenti, che certamente affronta un problema reale e cioè quello della continuità territoriale tra comuni uniti da stesse tradizioni e stessa cultura. Si dialogherà con Nardò. Se l'idea sarà realizzabile bene, altrimenti non se ne farà nulla. Comunque - conclude Fanizza - da parte nostra non c'era nessuna intenzione di sollevare polemiche e credo che a Nardò qualcuno stia tentando di strumentalizzare la vicenda». di Giuseppe Tarantino |
"Città nuova" contro l'Union 3 «Un gesto veramente arrogante. A Boncore ci pensiamo noi»
NARDO' - «Per curare il mio giardino scippo quello del vicino: l'Union 3 dimostra solo arroganza e usa strumentalmente i problemi dell'area di Boncore»: Giovanni Siciliano, coordinatore della lista civica "Città nuova", non usa mezzi termini per rispondere alle dichiarazioni di ieri di alcuni amministratori dell'unione dei comuni di Porto Cesareo, Leverano, Veglie e Copertino, che ambisce ad annettere al proprio territorio una fetta di circa seimila ettari di feudo neritino, quella in corrispondenza di Boncore, Santa Chiara e Case Arse. «Intanto - sottolinea Siciliano - l'Union 3 è stata profondamente scorretta nei confronti di Nardò e con quella delibera ha offeso i neritini, il Consiglio comunale e l'intera amministrazione. Se non avessimo scoperto noi la faccenda, l'Union 3 non ci avrebbe nemmeno informato. Quell'arrogante delibera dimostra solo ambizioni di conquista forse venute in mente a qualcuno, che oggi siede su poltrone provinciali e che in questi giorni aspira a poltrone romane. Altro che tradizioni e cultura comuni». Secondo il leader di "Città nuova" tutto girerebbe intorno alla questione della continuità territoriale tra i comuni dell'Union 3: «Attualmente non esiste - aggiunge Siciliano - perché Porto Cesareo non confina con nessuno degli altri comuni dell'Union 3 e rischia di non poter far parte dell'unione e, di conseguenza, di non poter accedere ai finanziamenti dei Gal». Che non sono poca cosa. «Certo - conclude il leader della civica - fino ad ora le amministrazioni di Nardò sono state poco attente a Boncore e a tutta quell'area che rappresenta un'enorme potenzialità di sviluppo agricolo e turistico ed è urgente porre rimedio. Il 3 febbraio in maggioranza si discuterà di bilancio e ci batteremo perché siano previsti stanziamenti adeguati. Nei giorni successivi, come Città nuova, ci recheremo a Boncore per incontrare i cittadini che lì vivono e lavorano e ascoltare le loro istanze». di G. T. |
Essenziale, per Fi, la cooperazione coi Comuni limitrofi «Snobbare l'Union 3, che tragico errore» «Sulla vicenda Union 3 l'amministrazione comunale di Nardò ha delle responsabilità che non può nascondere». Con queste parole il coordinatore comunale di Forza Italia, Carlo De Lorenzis interviene in proposito della "guerra per i confini" scoppiata tra l'Union 3 - l'unione dei comuni di Porto Cesareo, Carmiano, Veglie, Leveranno e Copertino - e il Comune di Nardò. «Ferma restando la decisa condanna del coordinamento comunale di Forza Italia allo "scippo" che i comuni dell'Unione cercano di perpetrare nei confronti di una parte cospicua del nostro territorio - scrive De Lorenzis - non si può non chiedersi perché questa giunta abbia snobbato una simile forma associativa finalizzata allo sviluppo sociale ed economico». La risposta, secondo Fi, andrebbe cercata in un atteggiamento «troppo superficiale da parte del centrosinistra, che non aderisce a iniziative come Union 3, quando invece il passato insegna che vale la pena puntare su simili forme di associazione: «Mi riferisco - continua - a quando l'amministrazione Dell'Anna scelse di entrare a far parte del "Gal Terra d'Arneo". Mi pare che i benefici di quella azione lungimirante siano ora sotto gli occhi di tutti. Se Nardò avesse aderito a Union 3 o avesse dimostrato interesse a farlo, ora occuperebbe il posto che le spetta in cabina di regia, accanto agli altri comuni, e non sarebbe isolata e "aggredita". Anche alcune leggi nazionali, poi, come il progetto di legge quadro sul "governo del territorio" in esame al Senato, puntano proprio a fare in modo che territori contigui abbiano una visione più collegiale per la programmazione, l'uso e la gestione del territorio e dei servizi. Invitiamo la giunta Vaglio, per il tempo che ancora le resta al governo della città - conclude il coordinatore di Fi - a mostrarsi più disponibile ad accordarsi con i comuni confinanti per fare rete e creare le condizioni di sviluppo del territorio. In fondo, il progetto interprovinciale del Grande Salento si sta muovendo proprio in questa direzione». |
L'assessore e consigliere Cagnazzo accellera dopo le proteste dei sempre più numerosi residenti «Con Union 3 rivediamo i confini dei territori di Nardò»
LEVERANO - E questa volta scende in campo Leverano nella vicenda della "disputa" su Union 3, cioè l'Unione dei comuni che raggruppa Leverano, Copertino, Veglie, Carmiano e Porto Cesareo e che è tornata alla carica per quella "lunga striscia" del Comune di Nardò che impedirebbe la continuità del territorio della stessa Unione. Chi parla è Giuseppe Cagnazzo, consigliere comunale di Leverano, e assessore alle Attività produttive di Union 3 che si rammarica «per l'iniziativa precisa e trasparente che intende muoversi solamente nell'ambito degli strumenti legittimi e con il metodo del dialogo, sia oggetto di ironia gratuita ed irrispettosa delle idee altrui, con interventi risentiti e certamente non obiettivi» . Il riferimento è all'intervento di alcuni esponenti del Comune di Nardò dei giorni scorsi riproponendo, come dice lo stesso Cagnazzo, «il problema dei confini assurdi e illogici tra il territorio del comune di Nardò e quello degli altri comuni, tutti facenti parte dell'Unione. Esistono strumenti giuridici che possono portare alla rettifica dei confini dei Comuni e degli altri enti locali la cui attivazione non deve offendere nessuno. Non capisco perché Nardò debba considerare tabù l'argomento e scandalizzarsi se qualcuno voglia verificare l'attualità e la rispondenza economico-sociale degli attuali confini. Si dica che logica c'è perché Nardò amministri territori con proprietà in gran parte appartenenti a cittadini dell'Unione. Basta guardare la cartina geografica per rendersi conto che non si tratta di un'iniziativa estemporanea. La divisione territoriale del territorio di Union 3 impedisce un'omogeneità nello sviluppo dei Comuni interessati e bisognerebbe consultare i residenti che molto spesso si avvalgono dei servizi dei Comuni dell'Unione e che, sebbene residenti anagraficamente nel comune di Nardò, sentimentalmente e psicologicamente si considerano appartenenti alle realtà di Leverano, Copertino e Veglie. Non vogliamo aprire scontri istituzionali con Nardò - conclude Cagnazzo - ma solo affrontare il problema basandoci su dati oggettivi nel rispetto della normativa e con l'onesta intenzione di riconoscere al Comune di Nardò il giusto indennizzo». |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 31/01/06 Incontro a Porto Cesareo tra Vaglio e i sindaci dell'Union 3 Confini, venerdì l'incontro di chiarimento
NARDO' - Guerra per i confini tra Union 3 e comune di Nardò: le parti si incontrano. Dopo la polemica esplosa nei giorni scorsi a causa della volontà dei sindaci dei comuni di Union3, l'unione di comuni che riunisce Porto Cesareo, Carmiano, Veglie, Leveranno e Copertino, di ridefinire i confini dell'area di competenza della stessa unione "annettendo" 6mila ettari di feudo neritino, in particolare le aree comprese tra Boncore, Santa Chiara e Case Arse, proprio da Union 3 arriva l'invito a "parlamentare" rivolto al sindaco di Nardò, Antonio Vaglio. L'incontro, però, non si terrà in territorio neutrale o, come ci si sarebbe potuti aspettare, in territorio neritino, bensì presso il Palazzo di Città di Porto Cesareo. Qui, infatti, i sindaci dei comuni di Carmiano, Veglie, Leverano, Copertino e Porto Cesareo, rispettivamente Umberto Ferrieri Caputi, Fernando Fai, Cosimo Durante, Giovanni Marcucci e Luigi Fanizza, incontreranno il primo cittadino di Nardò Antonio Vaglio il prossimo 3 febbraio, alle 12, "per chiarire la situazione". Una convocazione alla quale Vaglio non sembra volersi sottrarre, anche perché, finalmente, i comuni di Union 3, dopo aver tentato inutilmente di tenere riservata la questione, sembrano essersi decisi a spiegare alla parte direttamente interessata, cioè il Comune di Nardò, le proprie intenzioni e i motivi della pretesa" su tanta parte del territorio neritino. Intanto il presidente del consorzio di comuni e sindaco della marina ionica Luigi Fanizza, tenta ancora una volta di gettare acqua sul fuoco: «Le accuse lanciateci dagli amministratori neretini - dichiara Fanizza - mi sembrano francamente esagerate. Credo si tratti, in buona sostanza, di una polemica che può facilmente essere spenta col dialogo, la comprensione e la chiarezza». Dall'incontro di venerdì prossimo, dunque, dovrebbero emergere novità e chiarezza. di G. Tar. da La Gazzetta del Mezzogiorno del 31/01/06 Cresce l'attesa per la riunione dei sindaci fissata per venerdì Confini, prove di dialogo Da Boncore: «Decideremo con chi stare dopo il confronto»
Tardivo ma arriva. Il chiarimento tra i sindaci di Union3 e Antonio Vaglio è alle porte: il tre febbraio a mezzogiorno (di fuoco?) i primi cittadini di Carmiano, Veglie, Leverano, Copertino e Porto Cesareo, rispettivamente Umberto Ferrieri Caputi, Fernando Fai, Cosimo Durante e Giovanni Marcucci e Luigi Fanizza, incontreranno il sindaco Vaglio nel municipio cesarino. Il faccia a faccia era necessario visto che l'intenzione dell'unione è di ridefinire i confini dell'area di competenza rivedendo, in particolare, l'estensione del comprensorio del comune di Nardò. «Le accuse lanciateci dagli amministratori neretini - dichiara Fanizza - mi sembrano francamente esagerate. Credo si tratti in buona sostanza di una polemica che può facilmente essere spenta col dialogo, la comprensione e la chiarezza». Magari potevano pensarci un po' prima anche perché l'avanscoperta dell'unione ha risvegliato i propositi secessionisti di alcune aree di periferia estrema. Dalla Pro Loco di Boncore, ad esempio, dice la sua il presidente Luigi Lillo: «Su questo territorio vertono tanti interessi in virtù della presenza di aziende e di tante risorse agricole e turistiche, masserie fortificate e villaggi rurali. Decideremo da che parte stare solo dopo essere stati convocati dalle parti interessate per avere un confronto e comprendere le ragioni della questione». Per la serie: vediamo chi ci tutela di più. Le richieste sono note: la sistemazione delle strade rurali, molte ancora in terra battuta, e l'illuminazione pubblica nelle contrade. «Per vedere queste opere realizzate - continua Lillo - avevamo chiesto che il Comune presentasse i progetti per accedere ai Por 2000-2006 ma non abbiamo avuto risposta». Curiosamente l'assessore di Città Nuova, Mino Natalizio, non biasima i cittadini anzi ricorda ai suoi colleghi di giunta che i residenti delle periferie hanno ragione da vendere e che l'esecutivo si deve distinguere - sarebbe veramente una novità - per il reale interesse dimostrato nei confronti delle frazioni più distanti dal centro. di b.v. |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 1/02/06 Interreg, Por, Parco marino dietro la lite sui confini per i giovani Udeur «Quei 6.000 ettari necessari per progetti ed i fondi europei»
NARDO' - «Nardò rischia di vedersi sottratti seimila ettari di feudo comunale che permetteranno pianificazioni e grossi finanziamenti ad altri comuni. Tutte le forze politiche e sociali si muovano per difendere il territorio»: sono i giovani neritini, questa volta, a richiamare "l'orgoglio di essere cittadini di Nardò" e ad invitare alla mobilitazione per la "difesa dei confini comunali". In particolare è Antonio Romeo, nella sua veste di coordinatore regionale dei Giovani popolari-Udeur, ad intervenire sulla questione della ridefinizione dei confini del territorio comunale sollevata dai comuni dell'Union 3, Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo e Copertino. Una questione che, periodicamente, si ripropone: «Chi non ricorda - esordisce Antonio Romeo - le dispute con Copertino sull'acquisizione di Sant'Isidoro? Ora però la faccenda diventa più insistente e maggiormente pericolosa perché a chiederlo sono più comuni e il rischio che l'opzione di riperimetrazione dei confini venga esercitata sono altissime». Ecco perché, secondo Romeo, è opportuno che tutte le forze politiche e sociali, al di là delle idee, si muovano per tutelare il territorio. Il coordinatore dei Giovani popolari, però, non si limita a "suonare l'adunata": «Il mio dovere di politico e di cittadino - dice - mi impone di denunciare le reali intenzioni dell'Union 3. La verità che occorre far conoscere agli amici e ai cittadini è che dietro questa richiesta vi sono pianificazioni convenienti di alcuni Comuni come Leverane e Porto Cesareo. Il primo - svela Romeo - ha da tempo puntato gli occhi sul Villaggio Boncore, il quale come Borgo rurale permetterebbe di accedere ai progetti di Interreg Italia-Grecia ed anche a quelli riferiti alle zone dell'Est ed ancora ai fondi Por 2000-2006 e 2007-2013. Il secondo punta invece ad acquisire, attraverso l'Union 3, l'intera titolarità del Parco marino. Copertino, infine, da sempre sogna di acquisire l'area di Sant'Isidoro. Ecco le ragioni che devono vederci uniti in questa battaglia per difendere il nostro territorio. Perdendo la titolarità del territorio si perdono opportunità di progettazione e di crescita. E se ciò avvenisse sarebbe, per Nardò, una catastrofe economica e territoriale». In più, teme Romeo, una volta creato il precedente si scatenerebbe un "effetto domino" e altri comuni potrebbero avanzare pretese sul territorio di Nardò per estendere il proprio. «Intanto - conclude - interessato da alcuni giovani neritini, mi sono mosso a che si avviasse una raccolta di firme e una serie di pareri legali per capire la reale situazione. Nello stesso tempo, però, sento il dovere di richiamare ai propri compiti i parlamentari neritini perché sostengano il sindaco nella difesa del territorio». di Giuseppe Tarantino da La Gazzetta del Mezzogiorno del 1/02/06 Un appello ai parlamentari neritini e agli esponenti politici locali affinché non cedano alle proposte dell'Union3
«Confini, troppi
interessi» NARDO' - C'è un piano concreto dietro la brama di territorio dei comuni aderenti a Union3 ed è nascosto nelle pieghe dei finanziamenti per le aree rurali e protette. Così, l'invito al sindaco e ai parlamentari neritini è di tirare fuori l'orgoglio. Ne sostiene la necessità il coordinatore regionale dei Giovani Popolari Udeur, Antonio Romeo, che spiega le reali ragioni per cui i sindaci dell'unione stanno partendo per la crociata di conquista della terra: «Il mio dovere di politico e di cittadino - esordisce - mi impone di denunciare le reali intenzioni dell'Union tre. Il vero è, e non possiamo nasconderlo, che la pulce all'orecchio era venuta già da tempo. La verità che occorre far conoscere agli amici e ai cittadini - continua - è che dietro questa richiesta vi sono pianificazioni convenienti di alcuni Comuni come Leverano e Porto Cesareo. Il primo ha da tempo puntato gli occhi sul Villaggio Boncore, il quale come borgo rurale permetterebbe di accedere ai progetti di Interreg Italia-Grecia, ed anche quelli riferiti alle zone dell'Est ed ancora ai fondi Por 2000/2006 e 2007/2013. Il secondo punta, invece, da tempo ad acquisire l'intera titolarità dell'Area marina protetta, mentre Copertino sogna di acquisire l'intera area di Sant'Isidoro». Secondo Romeo e alla luce di queste considerazioni il rischio che l'opzione di riperimetrazione dei confini venga esercitata sono altissime. «Ecco perché - dice - è opportuno che tutte le forze politiche e sociali, al di là delle idee, si muovano per tutelare il territorio». «Le ragioni che ho esposto - continua - devono vederci uniti in questa battaglia per difendere il nostro territorio. Perdendo la titolarità del territorio si perdono opportunità di progettazione e di crescita. E se ciò avvenisse sarebbe, per Nardò, una catastrofe economica e territoriale». Con l'aggravante che, creato il precedente, si scatenerebbe un "effetto domino" e altri comuni potrebbero avanzare pretese sul territorio di Nardò. «Intanto sono stato investito da alcuni giovani neritini per avviare una raccolta di firme e una serie di pareri legali - conclude - ciò per capire la reale situazione. Nello stesso tempo, però, sento il dovere di richiamare ai propri compiti i parlamentari neritini perché sostengano sindaco nella difesa del territorio». A Dell'Anna e Manieri, in primis, l'onore di difendere la propria terra. di Biagio Valerio |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 2/02/06 Rinviato l'incontro di domani a Porto cesareo; intanto l'on. Dell'Anna attacca «Perse occasioni di crescita ora entriamo nell'Union 3»
NARDO' - «Se altri Comuni ambiscono ad acquisire Boncore e l'Arneo la colpa è della superficialità dell'amministrazione comunale che ha abbandonato quelle zone, Serve un bell'esame di coscienza»: mentre, secondo indiscrezioni, sarebbe stato rinviato l'incontro tra i sindaci dei Comuni di Union 3 e il sindaco di Nardò, Antonio Vaglio, previsto per domani alle 12 a Porto Cesareo, l'onorevole Gregorio Dell'Anna, raccoglie al volo la sollecitazione lanciata ieri dal coordinatore regionale dei Giovani popolari-Udeur, Antonio Romeo, ed interviene così sulle rivendicazioni territoriali avanzate dall'Unione dei Comuni a danno del territorio di Nardò. «Apprezzo l'invito rivoltomi da Romeo - esordisce Dell'Anna - e colgo l'occasione per dire che condivido pienamente la posizione espressa dal coordinatore comunale di Forza Italia, Carlo De Lorenzis, nei giorni scorsi. Infatti, se per un verso è incomprensibile e fuor di luogo il tentativo di alcuni Comuni limitrofi di annettersi proditoriamente una porzione non certo irrilevante del feudo neretino, dall'altro bisogna anche farsi un esame di coscienza. Perché, se anche l'amministrazione comunale di Nardò avesse avuto la lungimiranza di entrare a far parte di Union 3, staremmo qui a parlare di finanziamenti utili allo sviluppo dell'intero territorio e non del rischio di subire una sorta di scippo». Ancora più sbagliato, secondo il parlamentare azzurro, ricordarsi di frazioni distanti, come Boncore o Sant'Isidoro, solo quando qualche altro Comune si fa avanti per reclamarne un possesso che giuridicamente non gli spetta. «Se è vero come è vero - continua Dell'Anna - che aree rurali, come quella di Boncore, sono appetibili per ottenere finanziamenti comunitari, perché Nardò non ha avviato le pratiche per richiederli insieme agli altri comuni che hanno costituito Union 3? Mi sembra un dubbio legittimo da sollevare, accanto al motivo per cui Nardò non abbia aderito a questa forma associativa. Mi piacerebbe che l'amministrazione desse risposte a tal proposito. Detto ciò - conclude l'onorevole - mi impegnerò il più possibile per scongiurare il rischio di guerre di campanile o di scontri istituzionali fra comuni e per fare in modo che, mantenendo gli attuali confini, il territorio possa essere governato in maniera concertata e collegiale. Lo facevo già quando ero sindaco». di Giuseppe Tarantino da La Gazzetta del Mezzogiorno del 2/02/06 Sulla ridefinizione dei confini, Dell'Anna ritiene inutili le «guerre di campanile» «L'Unione è stata poco lungimirante» «La Giunta farebbe bene a spiegare perché non ha richiesto fondi comunitari per Boncore»
NARDO' - Il territorio neritino bramato dall'Union3? Non è solo una questione di Campanile. L'onorevole Gregorio Dell'Anna risponde ai Giovani Popolari Udeur. «Apprezzo l'invito del coordinatore regionale Antonio Romeo - esordisce - e colgo l'occasione per dire che condivido la posizione espressa dal coordinatore comunale di Forza Italia, Carlo De Lorenzis, che ha sottolineato come questa incresciosa situazione si sia venuta a creare a causa dell'indifferenza dell'Amministrazione comunale, perché se avesse avuto la lungimiranza di entrare a far parte di Union 3, oggi si parlerebbe di finanziamenti utili allo sviluppo e non al rischio di subire una sorta di «scippo». «Né tanto meno - continua - mi sembra giusto ricordarsi, come fa qualcuno della maggioranza, di frazioni distanti come Boncore o Sant'Isidoro, solo quando qualche altro comune si fa avanti per reclamarne un possesso che giuridicamente non gli spetta». «Se è vero come è vero - dice ancora l'onorevole - che aree rurali, come quella di Boncore, sono appetibili per ottenere finanziamenti comunitari, perché Nardò non ha avviato le pratiche per richiederli insieme agli altri comuni che hanno costituito Union 3? Mi sembra un dubbio legittimo da sollevare, accanto al motivo per cui Nardò non abbia aderito a questa forma associativa. Mi piacerebbe che l'amministrazione desse alcune risposte a tal proposito». Così Dell'Anna fa una promessa all'Udeur e ai giovani neritini: di impegnarsi il più possibile per scongiurare il rischio di guerre di campanile o di scontri istituzionali fra comuni e per fare in modo che, mantenendo gli attuali confini, il territorio possa essere governato in maniera concertata e collegiale. di b.v. |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 4/02/06 Gli amministratori snobbano l'incontro a P. cesareo e vanno nella zona contesa No all' "Union 3" il sindaco Vaglio va invece a Boncore
NARDO' - Lite sui confini: salta l'incontro tra le parti e dal versante neritino parte un segnale significativo. Il sindaco Antonio Vaglio ha snobbato la riunione convocata dai colleghi dei comuni di Union 3 per ieri a mezzogiorno a Porto Cesareo, per "chiarire" la questione dei seimila ettari richiesti dall'Unione dei Comuni "Union 3" ed ha preferito percorrere i 25 chilometri che separano Nardò dal villaggio Boncore per incontrare i responsabili di quella Pro loco, che nei giorni scorsi avevano chiesto di incontrare l'amministrazione comunale. Il sindaco di Nardò ha così spiazzato i sindaci di Porto Cesareo, Carmiano, Veglie, Leverano e Copertino e, accompagnato dagli assessori Lillino Papadia (Lavori pubblici), Mino Natalizio (Urbanistica), Cosimo Caputo (Finanze e Agricoltura) e Carlo Falangone (Servizi sociali), ieri mattina si è recato presso la sede della Pro loco e, insieme ai cittadini della frazione neritina, ha affrontato e discusso le questioni relative ad alcune opere pubbliche e la priorità con cui realizzarle. Al centro della discussione, in particolare, la necessità di procedere alla sistemazione della viabilità esistente, ai nuovi impianti di illuminazione pubblica, alla riqualificazione di alcune aree intorno alla chiesa parrocchiale e alla nuova segnaletica stradale, oltre all'intensificazione degli interventi sociali e culturali. Come è risaputo, nell'area di Boncore, Santa Chiara e Case Arse (proprio la fetta dell'Arneo neritino rivendicata da "Union 3") tutte le infrastrutture, comprese la viabilità urbana e le strade poderali, furono realizzate negli anni '50 con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno attraverso la Riforma fondiaria, ma da allora mai sistemate o potenziate. Negli anni, le "dimenticanze" delle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute, unita alla distanza notevole del borgo rurale da Nardò, hanno contribuito non poco al degrado urbano dell'intera area. Più volte i residenti, ritenendosi troppo trascurati, avevano fatto sentire la loro voce di protesta, paventando anche una sorta di secessione. «Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il sindaco Vaglio - sia per l'accoglienza ricevuta da parte del presidente e dei soci della Pro loco di Boncore sia perché l'incontro è stato molto costruttivo ed ha portato a soluzioni concrete; è servito anche a rinsaldare i rapporti tra l'amministrazione comunale e i cittadini della frazione. Iniziamo un'era nuova per il rilancio di Boncore e del suo territorio e impegneremo consistenti risorse perché ciò avvenga». Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Pro Loco, Luigi Lillo, che ha ritenuto utile e produttivo l'incontro. Il sindaco ha ricordato nel suo intervento "il forte legame che esiste da sempre tra la città di Nardò ed i cittadini di Boncore, rapporto che si basa su radici e tradizioni antiche e che nessuno può pensare di intaccare". di Giuseppe Tarantino da La Gazzetta del Mezzogiorno del 4/02/06 Un "ceffone" di Vaglio ai sindaci dell'Union 3 I colleghi lo aspettano, ma lui va con la giunta a Boncore
NARDO' - Uno «strappo» in piena regola, fatto ad arte per «snobbare» i sindaci di Union3. Mentre si svolgeva la riunione a Porto Cesareo, infatti, Antonio Vaglio andava a Boncore per incontrare i cittadini che avevano manifestato il bisogno di maggiore attenzione per la «terra di mezzo», ormai ufficialmente richiesta dall'Unione dei comuni. Ad annunciare la sua défaillance soltanto un fax inviato alle nove del mattino. Intanto, però, il presidente di turno dell'Unione, Luigi Fanizza, non la manda a dire: «In certe occasioni ci vorrebbe meno foga e più intelligenza: avremmo parlato tranquillamente e avremmo anche fatto un passo indietro se da Nardò ci avessero fatto capire di non essere disposti a dialogare su questo argomento. A quel punto, amici come prima. Invece - conclude Fanizza - il sindaco Vaglio non si è presentato ad un incontro la cui data è stata concordata. Va bene così: ascolteremo le richieste dei cittadini delle zone lontane da Nardò e se continueranno a chiedere il nostro intervento, noi andremo avanti». Fanizza annuncia che nessuno dei cinque sindaci dell'Union3 andrà a Nardò ad incontrare Vaglio, come richiesto nel fax dallo stesso primo cittadino neritino. Mentre i sindaci dell'unione attendevano, a Boncore si svolgeva un incontro tra la Giunta comunale di Nardò, con in testa proprio il sindaco, e i responsabili della Pro Loco per discutere della realizzazione delle opere pubbliche da effettuare nella frazione. Poi, sul tavolo: viabilità, riqualificazione delle aree intorno alla parrocchia e apposizione di nuova segnaletica stradale e nuovi pali dell'illuminazione stradale, oltre che intensificazione degli interventi sociali e culturali già in atto. L'incontro è servito a rinsaldare i rapporti tra l'Amministrazione comunale e i cittadini residenti nella frazione. «Sono molto soddisfatto - dice Vaglio -sia per l'accoglienza ricevuta da parte del presidente e dei soci della pro loco di Boncore sia perché l'incontro è stato molto costruttivo e ha portato a soluzioni concrete. Iniziamo un'era nuova per il rilancio di Boncore e del suo territorio e impegneremo consistenti risorse perché ciò avvenga». Soddisfazione analoga è stata espressa dal presidente della Pro Loco, Luigi Lillo, che ha ritenuto molto utile e produttiva l'odierna riunione. Il sindaco ha ricordato nel suo intervento «il forte legame che esiste da sempre tra la città di Nardò ed i cittadini di Boncore, rapporto che si basa su radici e tradizioni antiche e che nessuno può pensare di intaccare». di Biagio Valerio
La replica di Natalizio e Siciliano «Dell'Anna parla tanto ma lui che ha fatto?»
NARDO' - Per il suo territorio così esteso e ricco Nardò può proporre progetti e accedere a finanziamenti europei senza dover far parte di una Unione di comuni. E' la risposta dell'assessore Mino Natalizio e del coordinatore di Città Nuova, Giovanni Siciliano, all'onorevole Gregorio Dell'Anna. Tutto, ovviamente, si rifà alla "guerra dei confini" in atto per il possesso di Boncore, Pittuini e l'Arneo neritino. «La realtà comunale e territoriale di Nardò - dice l'assessore all'Urbanistica - ha un peso specifico particolare che garantisce la partecipazione a proposte progettuali, indipendente da condivisioni con altre realtà geografiche». «Nardò si è mossa per la ricerca di finanziamenti e ciò si è potuto fare grazie proprio alle peculiarità del nostro territorio, dalle testimonianze storico-architettoniche all'ambiente, che non trovano eguali. Tra le iniziative che risultano agli atti e che invito Dell'Anna ad accertare, c'è il progetto di partenariato "Adriatico Meridionale & Jonio Wet Lands Sistem" per la valorizzazione di aree umide di particolare valore ambientale, che è stato finanziato per oltre 488mila euro e che è l'unico progetto pensato e portato a buon fine sull'area del Parco naturale di Portoselvaggio dopo circa vent'anni. Oppure l'altro progetto finanziato per 60mila euro legato alla fruizione della fascia costiera, sempre nell'ambito del programma Interreg Italia-Albania». «Prima di parlare della coscienza degli altri - fa eco Siciliano - Dell'Anna interpelli la sua. Cosa ha fatto lui da amministratore comunale di questa città da più di un ventennio a favore del Boncore? La risposta è: niente! Tanto è vero che è la stessa Pro Loco di Boncore a dire che le tutte le infrastrutture dell'area sono state realizzate nel 1950 con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno e che da allora nulla è stato fatto. Questa maggioranza, invece ha impegnato il sindaco affinché, entro la fine della consigliatura, utilizzi i fondi previsti per gli interventi inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche riguardanti le opere di urbanizzazione nel villaggio Boncore». di b.v. |
Union 3 col presidente Fanizza critica lo "show" di Palazzo Personè Lite sui confini, prima vittima: chiuso lo Sportello unico
NARDO' - «Sui confini comunali si poteva dialogare da persone civili e non era necessario che l'amministrazione neritina facesse uno show a mezzo stampa»: ci è rimasto davvero male il sindaco di Porto Cesareo e presidente di Union 3, Luigi Fanizza, per essere stato snobbato, insieme ai colleghi di Carmiano, Veglie, Leverano e Copertino, dal primo cittadino di Nardò, Antonio Vaglio che venerdì scorso ha disertato l'incontro fissato a Palazzo di città a Porto Cesareo al fine di fare definitivamente chiarezza sulla "guerra dei confini" scatenata da una delibera del consorzio dei comuni mal digerita dall' amministrazione neritina. Vaglio non ha risposto alla convocazione giustificando formalmente l'assenza con un telegramma e rinviando il meeting a data da destinarsi ma stavolta a Palazzo Personè. La risposta del presidente Fanizza non si è fatta attendere: «Ribadiamo che la delibera proposta da Union 3 - sottolinea - mirava ad avviare un dialogo e non a rompere equilibri. Se c'era la possibilità di condividere un'idea si poteva lavorare insieme ma se manca è chiaro che non avvieremo alcuna procedura. Non vogliamo nessun braccio di ferro. Quanto accaduto venerdì ci lascia perplessi perché Vaglio non ha capito il nostro messaggio, volto al dialogo, e se non vuole che il suo territorio "si tocchi", non lo toccheremo. Ai posteri poi le opportune valutaziom del caso». Certo però, continua il presidente dell'unione dei comuni, "che se le scelte di qualcuno dovessero pregiudicare gravemente il territorio di Porto Cesareo, Leverano, Veglie allora saremo noi a muoverci di conseguenza". Insomma, Union 3 non sembra voler rinunciare alla "annessione" dei circa seimila ettari di territorio neritino compresi tra le località rurali Boncore, Santa Chiara e Case Arse. Nè i sindaci dell'unione sembrano intenzionati a "fare un salto" a Nardò per parlare con Vaglio, come il sindaco neritino ha chiesto: «Non andremo a Nardò a discutere la questione, siamo cinque sindaci ed è più opportuno che sia il collega di Nardò a raggiungerci». Intanto Fanizza comunica un altra novità: lo scorso 4 febbraio è scaduta la convenzione per lo Sportello unico delle Attività produttive che, con Nardò capofila, riuniva anche Porto Cesareo e Veglie. «Il 25 gennaio - dice - si sarebbe dovuta tenere la riunione per riconfermare il servizio ma Vaglio l'ha rimandata inviando poi subito dopo una lettera in cui spiegava che quella collaborazione è cessata. È un atteggiamento di ripicca e ritorsione che va a svantaggio solo dei cittadini». Dopo gli attacchi, però, il sindaco di Porto Cesareo tenta di nuovo di abbassare i toni della polemica: «Tutto ciò mi sembra sciocco - conclude Fanizza - ed ho chiamato il collega Vaglio che mi ha spiegato di essere in fondo solo il rappresentante delle istanze di più soggetti. Credo che si possa dialogare da persone civili ed evitare inutili polveroni». di Giuseppe Tarantino |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 8/02/06 Torna il sereno tra Comune di Nardò e altri partner Sportello unico, contatti in corso per salvarlo NARDO' - Trattative in corso per salvare lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) a carattere intercomunale. La notizia del rischio di chiusura per lo Sportello unico per le imprese l'aveva lanciata il sindaco di Porto Cesareo, Luigi Fanizza, che aveva parlato di "atteggiamento di ripicca e ritorsione" da parte del sindaco di Nardò nell'ambito della disputa per i confini comunali in atto da qualche tempo con Union 3. Ieri è stato lo stesso sindaco Fanizza a recuperare la situazione con una telefonata al collega neritino per riaprire il dialogo. Questa, in breve, la situazione: lo scorso 4 febbraio è scaduta la convenzione per lo Sportello unico delle attività produttive che con Nardò capofila, riuniva anche Porto Cesareo e Veglie, dopo che Leverano e Gallipoli si erano staccati in tempi precedenti. Lo sportello permetteva a quanti volessero impiantare un'attività produttiva, un percorso burocratico accelerato delle pratiche necessarie. Il 25 gennaio si sarebbe dovuta tenere la riunione per riconfermare il servizio. Qui il primo contrattempo: il sindaco di Nardò, Antonio Vaglio, rimanda la riunione e, subito dopo, con una lettera inviata ai colleghi di Porto Cesareo e Veglie spiega che la collaborazione è cessata. Il contatto tra Fanizza e Vaglio, però, sembra aver riaperto la questione: «la cessazione del servizio - ha detto Luigi Fanizza - avrebbe solo danneggiato i cittadini. Per questo ho avuto premura di contattare il collega di Nardò. L'attività non sarà interrotta e si darà continuità ad un servizio utilissimo ai cittadini e ad un vasto territorio». Possibilista anche l'assessore neritino all'Urbanistica, Cosimo Natalizio: «Mi risultano contatti tra il sindaco Vaglio e il sindaco di Porto Cesareo per decidere sul futuro del servizio. Nulla di definitivo è stato ancora deciso e comunque non faremo nulla che possa creare danno ai cittadini». di G. T. da La Gazzetta del Mezzogiorno del 8/02/06 Leverano - Giuseppe Durante sulla polemica con Nardò «Una opportunità di sviluppo reale»
LEVERANO - «Nessuno ha mai pensato che si tratti di terra di conquista o di terra da scippare. Chi pensa questo è fuori dalla realtà. Alla base della nostra proposta c'è lo sviluppo di un territorio a vocazione turistica di cui gli amministratori neritini se ne sono sempre dimenticati. Sono convinto che l'accorpamento all'Union3 di queste terre darebbe impulso allo sviluppo e alla crescita economica dell'intera zona. Ecco perché occorre voltare pagina. Facciamolo insieme, senza campanilismo e pregiudizi». Non cessa la polemica a distanza tra Giuseppe Durante, assessore dell'Union3 del Comune di Leverano e l'amministrazione comunale di Nardò intorno ai seimila ettari di terreno che si incuneano tra i feudi di Porto Cesareo e quelli Leverano e Veglie. L'obiettivo dei Comuni dell'Unione, infatti, è quello di ridisegnare i confini comunali che permetterebbero ai cesarini di «guadagnare» terreno nell'entroterra e ai comuni di Leverano e Veglie di inglobare aree e dimore rurali, compreso il villaggio Boncore. Secondo una proposta elaborata dall'Union3, dalla futura mappatura il comune di Veglie avrebbe la sua marina a nord di Porto Cesareo. Ma torniamo all'intervento dell'assessore Durante il quale, rivolto agli amministratori neritini ribadisce che corre l'obbligo e il dovere morale e politico di attenersi alla verità storica. Durante definisce il territorio in questione: terra dimenticata da tutti. «Di essa - aggiunge - se n'erano dimenticati i legittimi proprietari nei periodi precedenti alle storiche lotte dell'Arneo e successivamente anche la politica. In qualità di amministratori dell'Union3 - prosegue Durante - abbiamo sollevato un problema oltremodo sostanziale, ovvero puntare sullo sviluppo mancato di un territorio a vocazione turistica. Si tratta dei territori dell'Arneo, con una forte potenzialità economica mortificata dall'inerzia e dal totale disinteresse di quanti si sono succeduti al governo cittadino di Nardò. Non è una gratuita interferenza, come l'ha definita qualcuno, ma una legittima richiesta in difesa dei nostri concittadini e dei residenti in quelle zone che da anni chiedono di essere tenuti nella giusta considerazione. Si tratta di cittadini che rendono a Nardò il dovuto per ciò che riguarda la finanza locale, ma che non ricevono nulla in cambio circa servizi, infrastrutture e sviluppo. Comprendiamo quanto possa fare male la verità. Ma, purtroppo è questa: gli amministratori neritini sentono distante questa terra sia fisicamente che affettivamente». di g.g. |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 9/02/06 Fracella contro Union 3 e giunta «Marine e litorale, pretese e manovre» NARDO' - «Attenzione, qualcuno tenta di far passare Torre Squillace e Sant'Isidoro come zone di Copertino»: parla di "strane coincidenze" il capogruppo consiliare di An, Giuseppe Fracella, accostando le richieste sul territorio neritino da parte di Union 3 (Unione di comuni) alle rivendicazioni dei giorni scorsi da parte delle associazioni di villeggianti di Sant'Isidoro e Torre Squillace. Contemporaneamente Fracella chiede che non vengano cambiati i vincoli del Prg sulla costa. «Dopo la sortita comica dei Comuni dell'Union 3 - scrive Fracella - oggi è la volta di assodazioni e cittadini copertinesi che tentano di emulare, nei fatti e senza atti, le amministrazioni locali che maldestramente hanno messo in atto una querelle mediatica relative al Boncore e ai territori limitrofi. E mi riferisco all'associazione "3 Torri" e al signor Ciccarese». Secondo Fracella "è l'ora di fare chiarezza, senza se e se ma, per ribadire che i cittadini di Nardò non permetteranno mai uno scippo territoriale nè un'illecita intrusione di chi non ha voce in capitolo". «Se questi signori hanno qualcosa da dire - prosegue - lo facciano nei modi consentiti dalla legge ma prima dovranno essere nelle condizioni prestabilite dalla correttezza amministrativa». Fracella sottolinea, poi, una questione scottante: l'area di Torre Squillace e Sant'Isidoro, come anche le zone adiacenti appartenenti al Comune di Porto Cesareo, da decenni sono preda di un abusivismo selvaggio che ha causato danni irreparabili. «Vale la pena ricordare anche all'amministrazione di centrosinistra neritina - aggiunge - che Torre Squillace è interamente nella perimetrazione dell'Area marina protetta e che, forse, sarebbe il caso, di controllare se attrezzature turistico ricettive o semplici concessioni non richiedano un parere anche di quest'ultimo ente». Alleanza nazionale infine lancia un allarme: «Si rischia l'asta selvaggia e clientelare in un periodo elettorale particolare. Altro che rivendicazioni campanilistiche, il peggio è quello che c'è o ci sarà dietro. Non per niente qualcuno ha già incamiciato una delibera di Consiglio comunale che, utilizzando il sistema della variante al Prg, vuole cancellare su alcune aree, quelle demaniali prossime alla costa, vincoli e destinazioni che non permettono insediamenti produttivi, mentre lasciano intatto questo vincolo sulle medesime zone ma di proprietà privata». di G. T. da La Gazzetta del Mezzogiorno del 9/02/06 Don Giannelli sulla polemica per il territorio Confini dell'Union3 un prete mette pace
NARDO' - Questione confini e frazioni: il «pacificatore» ha il colletto da sacerdote. E' don Mario Giannelli, parroco del Rosario del Villaggio Resta, che comprende le zone marine di Torre Inserraglio, Sant'Isidoro e Torre Squillace, a chiarire i termini della questione e lanciare una proposta agli amministratori neritini tra i quali stima molto l'assessore ai Servizi sociali, Carlo Falangone, con il quale il parroco ha avuto uno scambio proficuo di lettere.
Don Mario, innanzitutto, mette in
chiaro le cose con il consigliere di An, Giuseppe Fracella: «La Pro Loco
di Torre Squillace fa capo a persone che hanno a cuore le sorti di quel
territorio e che nulla hanno a che vedere con Copertino - dice - così
come devo chiarire che l'associazione Tre Torri è una onlus che fa capo
all'oratorio della parrocchia». «Questa precisazione mi serve - continua
- per escludere categoricamente che possano ingenerarsi battaglie
campanilistiche con Copertino per quanto riguarda la zona di Sant'Isidoro:
sono gli abitanti e i villeggianti della marina, indipendentemente dalla
loro residenza, che vorrebbero veder risolti i problemi della marina». E
spiega quel che non t'aspetti: «Lo tsunami turistico che c'è stato a
Sant'Isidoro dopo l'apertura del villaggio sorto in meno di un anno -
continua don Mario - ha creato una moltitudine di problemi. Non
vorremmo, ora, che qualcosa di simile succedesse anche a Torre Squillace
ecco perché chiediamo al Comune di Nardò, come cittadini di Sant'Isidoro
e null'altro, un interlocutore autorevole con il quale dialogare
pacatamente e ragionevolmente sul futuro di quest'area». di b.v. |
L'assessore dell'Union3: «Quei terreni sono abbandonati» «L'accorpamento all'Union 3 dell'Arneo neritino rappresenta un'opportunità di sviluppo reale per quel territorio dimenticato»: continua la polemica sui confini comunali di Nardò che l'Unione dei comuni di Porto Cesareo, Carmiano, Veglie, Leverano e Copertino, vorrebbe modificare per "annettere" circa seimila ettari di territorio compresi tra le contrade Boncore, Santa Chiara e Case Arse. Per Giuseppe Durante, assessore dell'Union 3 del comune di Leverano, alla base della ormai famosa delibera dell'Unione ci sarebbe solo "lo sviluppo di un territorio a vocazione turistica di cui gli amministratori neritini si sono sempre dimenticati". Secondo Durante, la storia sarebbe dalla parte di chi, come Leverano, reclama quel territorio: «Di quella terra se n'erano dimenticati i legittimi proprietari nei periodi precedenti alle storiche lotte dell'Arneo e successivamente anche la politica. La potenzialità economica dei territori dell'Arneo è stata mortificata dall'inerzia e dal totale disinteresse di quanti si sono succeduti al governo cittadino di Nardò. Comprendiamo quanto possa fare male la verità ma purtroppo è questa: gli amministratori neritini sentono distante questa terra». |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 11/02/06 Union 3 ritira la delibera con cui voleva modificare i confini di Nardò Stop alla guerra dei confini: L'Unione dei comuni ci ripensa NARDO' - «Ritirata: l'Union 3 ripiega e dopo nemmeno un mese di attacchi, scaramucce, difese e contrattacchi pone fine alla "guerra per i confini". L'Union 3, l'unione dei comuni di Porto Cesareo, Carmiano, Veglie, Leverano e Copertino, infatti, torna sui propri passi e ripone nei cassetti la delibera delle pretese: quella con cui, alcune settimane addietro, la Giunta dell'unione, su proposta dell'assessore leveranese Giuseppe Cagnazzo, aveva di fatto deciso di modificare i confini con il territorio di Nardò dei comuni di Veglie, Leverano e Porto Cesareo per "annettere" circa 6.000 ettari di feudo neritino compresi tra le contrade Boncore, Santa Chiara e Case Arse. La "fine delle ostilità" è stata annunciata ieri dal presidente di turno di Union 3, il sindaco di Porto Cesareo Luigi Fanizza: «La conferenza dei sindaci dei comuni di Union 3 - si legge in una nota - d'intesa con la Giunta della stessa Union 3, ha concordato all'unanimità di sospendere l'efficacia della deliberazione relativa alla questione dei confini ritenendo prioritario l'equilibrio politico delle varie autonomie locali, al fine di evitare il protrarsi di malintesi scaturiti da singole posizioni personali». Insomma, il pandemonio scatenatosi una volta "svelata" l'esistenza della famosa delibera della Giunta dell'unione, e il conseguente deteriorarsi dei rapporti tra gli amministratori dei comuni dell'unione con quelli neritini ha fatto riflettere i membri di Union 3 che, alla fine, hanno ritenuto più importanti gli equilibri politici tra le autonomie locali rispetto al progetto di annessione dell'Ameo neritino. Anche perché, nel frattempo, l'amministrazione neritina aveva concentrato maggiormente la propria attenzione sul quella parte di territorio che Union 3 definiva "abbandonata a se stessa" incontrando anche i residenti e mettendo in moto alcuni meccanismi per arrivare a soddisfare alcune esigenze prioritarie dell'area, come l'urbanizzazione, le strade e l'illuminazione pubblica. Così il sindaco di Nardò, Antonio Vaglio, ha commentato la notizia: «Prendo atto della buona volontà dimostrata dai snidaci dei comuni di Union 3 e dell'inesistenza delle condizioni di proseguire nella strada intrapresa. Esprimo soddisfazione per l'equilibrio politico dimostrato». Della stessa opinione l'assessore all'Urbanistica e Assetto del Territorio, Mino Natalizio: «Fermo restando - dice - che la delimitazione dei confini del territorio di Nardò non sarà mai all'ordine del giorno di nessuna discussione tra il comune di Nardò e i comuni dell'Union 3, il ritiro della delibera è da considerare un segnale di apertura al dialogo». di Giuseppe Tarantino da La Gazzetta del Mezzogiorno del 11/02/06 L'Union3 annulla la delibera relativa alla ridistribuzione del territorio Confini, stop al contenzioso
Vaglio soddisfatto:
«Apprezzabile l'equilibrio politico dimostrato» NARDO' - Si conclude la querelle sui confini di Nardò. «La conferenza dei sindaci dei comuni di Union3, d'intesa con la Giunta della stessa Union3 - dice il presidente di turno, Luigi Fanizza - ha concordato all'unanimità di sospendere l'efficacia della deliberazione relativa alla questione dei confini ritenendo prioritario l'equilibrio politico delle varie autonomie locali, al fine di evitare il protrarsi di malintesi scaturiti da singole posizioni personali». Si chiude così una vicenda che aveva visto incrinarsi i rapporti tra Nardò e i suoi confinanti, in particolare Leverano, Copertino e Porto Cesareo. Comuni con i quali c'è sempre stato dialogo e legame, venuti un po' meno negli ultimi tempi. Soddisfazione da parte del sindaco di Nardò, Antonio Vaglio: «Prendo atto della buona volontà dimostrata dai sindaci dei comuni di Union3 e dell'inesistenza delle condizioni di proseguire sulla strada intrapresa. Apprezzabile l'equilibrio politico dimostrato». Anche l'assessore all'Urbanistica, Mino Natalizio, elogia i comuni limitrofi: «Fermo restando - dice Natalizio - che la delimitazione dei confini del territorio di Nardò non sarà mai all'ordine del giorno di nessuna discussione tra noi e i comuni dell'Union3, il ritiro della delibera è da considerare un segnale di apertura al dialogo tra Nardò e i comuni diCopertino, Porto Cesareo e Leverano». |
|