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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 20  luglio 2008

L’opposizione lancia l'allarme su eventuali pericoli per l'ambiente e le persone
Un grande impianto di olii vegetali tra vigneti ed olivi secolari

VEGLIE - «Tra gli uliveti e vigneti d.o.c. prende corpo un impianto per la produzione e la commercializzazione di olii vegetali e nocciolino di sansa; per l'estrazione di olii vegetali con solventi, con annesso deposito per liquami infiammabili e combustibili: il tutto tenendo all'oscuro la popolazione, senza alcuna pubblicità del progetto e senza alcuna valutazione di impatto ambientale».

A lanciare l'allarme sono i consiglieri di minoranza di centrosinistra e di centrodestra che, con una interpellanza, chiedono all'Amministrazione guidata dal sindaco Fernando Fai, che «siano approfonditi e chiariti alcuni aspetti del progetto della "OIL Salento S.r.L" di Luigi Panarese prima della conclusione del suo iter autorizzativo».

La società – spiega la minoranza - «ha presentato un progetto di ristrutturazione dei fabbricati di un ex pomodorificio in contrada "La Casa", per dar vita a un sansificio con deposito di liquami infiammabili: il tutto mediante un procedimento amministrativo semplificato dello Sportello Unico delle Imprese (SUAP) che il comune gestisce in modo autonomo. In realtà, la nuova attività produttiva», specificano i consiglieri, «è da considerare come realizzazione di un nuovo impianto e non come una semplice ristrutturazione di un pomodorificio, ormai chiuso da 20 anni. Il progetto prevede, infatti, il cambio di destinazione d'uso dei quindici locali preesistenti oltre alla realizzazione di quindici impianti».

Ma non è tutto: «l'impianto prevede una gran quantità di prodotti finiti con 3.200 quintali al giorno di nocciolino di sansa e 520 quintali al giorno di olio grezzo», denunciano i consiglieri di minoranza, «è inserito tra le industrie insalubri con grande quantità di emissioni di agenti nocivi quali polveri, fumi nebbie, gas, vapori. A scaricare nell'atmosfera ci penseranno i due camini alti 40 metri previsti nel progetto, uno dei quali è già stato installato. E a pagarne le spese», continua la minoranza «non saranno solo i terreni agricoli di Veglie, ma anche quelli di Salice Salentino, S. Pancrazio Salentino e Nardò, visto che, con una estensione pari a 70 ettari, l'azienda ricade anche nelle campagne in cui nascono olio e vino DOC, operano masserie e agriturismo».

Inoltre, stando ancora agli esponenti dello centrosinistra e del centrodestra, «per determinare la disciplina da applicare alla gestione delle sanse umide residuate dalla lavorazione delle olive, si rende necessario verificare: se la SANSA UMIDA E' CONSIDERATA COME UN "RIFIUTO" dalla normativa; se la sansa trattata con solventi è da considerare un "sottoprodotto agricolo"; quale sia la destinazione ultima delle sanse del progetto in oggetto (estrazione dell'olio di sansa, nocciolino di sansa con essiccazione di sansa, impiego come combustibile, impiego sui terreni agrari come ammendante). Nel progetto presentato dalla OIL SALENTO», conclude la minoranza, «non è dato ricavare riferimenti normativi a riguardo». Pertanto, proprio su questi quesiti la minoranza chiede che l'amministrazione si rivolga ad organi ufficiali e competenti in materia ( Ministero dell'ambiente, Arpa, ecc.).

All'interpellanza, inserita in coda all'ultimo consiglio comunale, il sindaco Fernando Fai ha fornito una prima risposta dando lettura della relazione tecnica curata dal responsabile dello sportello unico delle Imprese, l'architetto Antonello Anglano, secondo il quale si sta procedendo nel pieno rispetto delle regole.

Quanto ad una valutazione più complessiva, l'appuntamento è alla prossima seduta. E' lì, a quanto pare, che l'amministrazione vorrà far sapere la sua opinione.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 30 luglio 2008

Si costituisce un comitato contro la realizzazione di una grande industria di oli vegetali e nocciolino di sansa da parte della Oil Salento
«Il sansificio minaccia i prodotti doc salentini»

Una lettera a otto sindaci del territorio: le emissioni ricadrebbero nei terreni che producono olio e vino

VEGLIE - Dopo l'allarme lanciato dai consiglieri di minoranza sulla realizzazione nella periferia di una grande industria di oli vegetali da parte della Oil Salento s.r.1. di Luigi Panarese, si è costituito in città un comitato in difesa del territorio e della salute dei suoi abitanti. Lo stabilimento industriale, con un estensione di 70 ettari, è un ex pomodorificio, in contrada "La Casa", chiuso da circa 20 anni. Nel nuovo progetto della Oil Salento l'impianto è  destinato a produzione e commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa con essiccazione di sansa, estrazione di oli vegetali con solventi, deposito di liquidi infiammabili e combustibili e prevede la lavorazione di sansa vergine trifasica dai frantoi oleari della zona per 13 mila quintali al giorno, con 3 mila e 200 quintali al giorno di nocciolino di sansa e 520 quintali al giorno di olio grezzo.

Il comitato ha già inviato ai sindaci di Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio Salentino, Porto Cesareo, Nardo, Avetrana, San Donaci e Leverano una lettera in cui vengono evidenziate le caratteristiche dell'impianto. "La realizzazione di un sansificio - dicono i componenti del Comitato - inserito tra le industrie insalubri con grande quantità di emissioni di agenti nocivi, ricade in terreni agricoli appartenenti non solo a Veglie ma anche ai comuni limitrofi. Sarà facile prevedere, in funzione dei venti dominanti, dove ricadranno i prodotti di combustione: sui terreni coltivati a vigneti che producono vino ed olio Doc (Denominazione di Origine Controllata) e Igt (Identificazione Geografica Tipica). Vogliamo rischiare quanto è successo con le mozzarelle di bufala in Campania? E' bene che i Comuni che possono essere interessati dalla ricaduta dei fumi di "un'industria insalubre" prendano coscienza di quanto sta per accadere e fermino la realizzazione di un progetto che potrà arrecare soltanto danni. Per l'installazione dell'impianto - continuano i rappresentanti del Comitato - è stata adottata una "procedura d'urgenza" tralasciando quanto previsto dalle norme; un progetto anomalo che rischia di distrugger le nostre risorse territoriali. Inoltre, non bisogna dimenticare che l'elevato tasso di tumori nel Salento, determinato in particolare dalla emissione di sostanze cancerogene, contenute nei fumi dei camini delle industrie di Taranto e di Cerano, verrebbe incrementato".

Katia Manca

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di lunedì 4 agosto 20088

I cittadini si mobilitano: «No al sansificio, è pericoloso»

 

VEGLIE - "No ad una industria insalubre nel territorio di Veglie". Questo il grido d'allarme che parte da alcuni cittadini della comunità nord-salentina. Oggetto delle vibrate proteste la realizzazione di un sansificio di grandi dimensioni che potrebbe essere costruito a pochi chilometri dal centro abitato di Veglie. In prima linea a manifestare il dissenso, i lettori del blog locale di informazione Veglieonline.it, che con diversi interventi e note dei suoi lettori ha di fatto iniziato la battaglia ambientale.

«La realizzazione di un sansificio con "procedura d'urgenza" che pone poca attenzione a quella che è la realtà del territorio, è un'idea progetto che non può per niente appartenere alla categoria della normalità. Si tratta di un progetto quantomeno anomalo - è scritto in diversi interventi - almeno nelle sue modalità propositive». Specificatamente si tratta di un insediamento industriale che a regime sarà capace di lavorare circa 130 mila quintali di sansa trifasica al giorno con l'utilizzo di esano, solvente necessario per "lavare" proprio la sansa vergine dalle quantità di olio ancora presente. A preoccupare i vegliesi è proprio l'esano, solvente che oltre ad essere altamente infiammabile è anche cancerogeno.

«È un progetto che va pesato nei suoi minimi particolari - continuano i richiami sul blog - se non si vuoi rischiare di innescare una serie di reazioni a catena che distruggeranno in modo definitivo le nostre povere risorse territoriali. Non dobbiamo dimenticare che l'elevato tasso di tumori nel Nord Salento e determinato in particolare dalla emissione di diossina e altri sostanze contenute nei fumi dei camini delle industrie di Tarante e di Cerano, a cui il sansiffcio di Veglie potrebbe sommarsi delineando una situazione ambientale già al limite».

Diversi i comuni interessati all'insediamento: Veglie, Guagnano, Salice Salentino, San Pancrazio Salentino eTorre Lapillo.

«Con due camini alti circa 40 metri -concludono - sarà facile prevedere, in funzione dei venti dominati, che i i prodotti di combustione potranno ricadere in buona parte sui terreni coltivati a vigneti o sui tanti uliveti».

Francesco de Pascalis

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 5 agosto 2008

Un impianto di grosse proporzioni nelle cui finalità è prevista l'esportazione all'estero delle merci
Un colosso del riciclo. Ma i cittadini sono già in rivolta

Il sansificio lavorerà 13mila quintali al giorno

VEGLIE - I camini della Oil Salento sono ancora spenti, ma la Provincia ha convocato, per il 3 settembre prossimo, una conferenza di servizio per la immissione di fumi in atmosfera. Tuttavia, perché l'iter possa proseguire, occorre che vi sia l'autorizzazione del Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) comunale per gli aspetti urbanistici e autorizzatori dell'attività. Lo stesso ufficio (attualmente gestito in modo autonomo dal Comune non più in convenzione con Nardò o con l'Union3) ha autorizzato, con un procedimento amministrativo semplificato, il progetto della Oil Salento di Luigi Panarese, presentato allo sportello il 21 marzo scorso, riguardante la ristrutturazione di un ex pomodorificio, chiuso da vent'anni, in contrada "La Casa", per dar vita a un sansificio.

Un progetto imponente che si estende su circa 70 ettari. Basti pensare che saranno lavorati 13 mila quintali al giorno di sansa vergine trifasica che darà origine, come prodotto finito, a 3200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo al giorno.

Le finalità dell'azienda dichiarate all'iscrizione nel registro delle imprese saranno quelle della lavorazione di biomasse vegetali al fine di produrre e commercializzare nocciolino di sansa e oli vegetali; produzione e vendita dì energia elettrica; stoccaggio di materiale prime e prodotti finiti; commercializzazione all'estero di prodotti e merci. Un progetto sul quale a Veglie, a partire dai consiglieri di minoranza, ci sono molte riserve. La minoranza, infatti, denuncia irregolarità sull'iter autorizzativo-e soprattutto come l'impianto faccia parte delle industrie insalubri con grande quantità di emissioni di agenti nocivi. E sono proprio questi a rendere preoccupata gran parte della popolazione.

Interpellato sull'argomento dalla Gazzetta, il sindaco Fernando Fai ha rimbalzato la palla ai tecnici «Sono meglio informati sulle caratteristiche» - ha detto, rinviando ad altra occasione ogni sua valutazione di merito.

Intanto nei giorni scorsi si è costituito un comitato contro l'avvio dell'impianto, che ha informato dell'accaduto anche gli otto sindaci dei comuni limitrofi: Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio Salentino, Porto Cesareo, Nardò, Avetrana, San Donaci e Leverano.  L'interrogativo è quello se, «dopo la chiusura del sansificio di Campi Salentina e il grande inquinamento che per anni ha causato quello di Maglie, si stia pensando di dare il via libera all'installazione di una simile industria anche a Veglie. Non è ancora abbastanza l'esperienza acquisita dai comuni vicini» - domandano i componenti del Comitato.

E poi, ci sono i lavoratori delle campagne, chi ha investito in questi anni nel turismo rurale e chi nel settore enogastronomico. I terreni infatti della Oil Salento si affacciano proprio sulle campagne dove operano masserie e agriturismi e dove nascono vino e olio di qualità.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 9 agosto 2008

Il primo cittadino chiama a raccolta i sindaci del circondario per chiedere garanzie e stilare un documento comune sulla vicenda
Sansificio, si pesano costi e benefici

Ma, contro la struttura, si schierano l'associazione imprenditori del turismo rurale e il Gal dell'Arneo

VEGLIE - Il sindaco Fernando Fai riunisce i primi cittadini del circondario per discutere sul progetto riguardante la realizzazione del sansificio della Oil Salento da parte di Luigi Panarese.

L'impianto, con un estensione di 70 ettari, è un ex pomodorificio in contrada "La Casa", destinato nel nuovo progetto della Oil Salento a produzione e commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa, con essiccazione di sansa, estrazione di oli vegetali con solventi, deposito di liquidi infiammabili e combustibili. Prevede la lavorazione di sansa vergine trifasica per 13 mila quintali al giorno, che darà come prodotto finito 3 mila e 200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo al giorno.

L'incontro, che si terrà lunedì alle 10 nella sede comunale, in via Parco delle rimembranze, ha l'obiettivo di "esaminare compiutamente i problemi, anche ambientali, connessi al funzionamento della struttura ed alla sua possibile incidenza sul territorio dei Comuni limitrofi".

All'incontro prenderanno parte i sindaci dei Comuni di Campi, Carmiano, Guagnano, Leverano, Salice, San Pancrazio; l'assessore provinciale all'Ambiente Gianni Scognamillo, il segretario e direttore generale del Comune di Veglie, il responsabile del settore comunale Urbanistica/Suap e il responsabile del settore comunale Affari Generali e Ambiente.

"Il  nostro intento - spiega il sindaco Fai - è di partecipare ai rappresentanti delle amministrazioni interessate i contenuti dettagliati del progetto della Oil Salento con il proposito di approfondire ogni suo aspetto tecnico e ambientale. Al di là delle facili strumentalizzazioni in questi giorni circolate, rispetto all'iniziativa in questione - continua Fai - il nostro primo interesse rimane quello di verificare puntualmente la sussistenza, non solo di correttezza procedurale e di rispetto della normativa di riferimento, ma anche della presenza di ogni possibile garanzia per la salute dei cittadini, la tutela del terreno agricolo e la salvaguardia degli insediamenti turistico-ricettivi dell'area. Per tale ragione - conclude - proporremo a tutti i sindaci di sottoscrivere insieme un documento dal quale emerga una posizione comune rispetto ai temi ambientali sollevati in questi gironi".

Infatti, proprio la questione ambientale, è stata al centro del dibattito tra i cittadini. Questi, allarmati dagli agenti nocivi quali polveri, fumi, e gas che l'impresa, una volta attiva, sprigionerebbe nell'ambiente circostante attraverso due camini alti 40 metri, hanno dato vita ad un comitato che ha informato i sindaci dei comuni limitrofi sulla realizzazione di una industria insalubre i cui fumi minaccerebbero i prodotti doc salentini.

A tal proposito, scendono in campo manifestando grande preoccupazione anche l'associazione degli imprenditori del turismo rurale "Salento Terra d'Arneo" e il Gal Terra d'Arneo (Gruppo di Azione Locale). L'associazione intende sottolineare l'impegno e le attività svolte nell'ambito del turismo e della tutela, valorizzazione e promozione del territorio dell'Arneo che potrebbe essere vanificato da una diversa destinazione d'uso del territorio rurale ormai a prevalente vocazione turistica e di produzione dei prodotti tipici, che "rappresentano - dice Antonio Costantini, presidente dell'associazione - l'unico volano per uno sviluppo sostenibile nel nostro comprensorio".

Allo stesso modo anche il Gal, che si appresta a diventare Agenzia di Sviluppo locale, dopo 10 anni di sviluppo rurale dell'area (finanziati 150 progetti e 250 posti letto in masserie e case coloniche), "nel rispetto dell'autonomia di ogni singolo Comune, è legittimato a chiedere - spiegano i componenti del Consiglio di amministrazione - ai sindaci del Consorzio una coerenza, perché non ci si può porre in alternativa e in contraddizione con un Piano di sviluppo rurale e regionale che fino al 2015 investirà 1.500 milioni di euro di cui, nella nostra zona, 15-18 i milioni di euro per la costruzione di un modello di sviluppo che punta a valorizzare i prodotti dell'area e non a distruggerli".

In particolare, al sindaco di Veglie, il Gal chiede "una attenta valutazione del progetto della Oil Salento. Il Gal nel suo metodo e nella sua scelta di sviluppo economico, vincente e apprezzato in tutt'Europa, ha scelto il piccolo progetto in ogni settore dell'economia. Continua a farlo anche per il settore energetico e per le energie rinnovabili, per le quali è pronto a dare il suo contributo".

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di lunedì 11 agosto 2008

Il direttore della società: «Le sanse verranno trasformate meccanicamente e senza l'utilizzo dell'esano»
La Oil Salento: «Il sansificio? Non è nocivo per l'ambiente»

 

VEGLIE - Interviene la "Oil Salento" a sgomberare dubbi di carattere ambientale, in merito alla costruzione del sansificio in località "la Casa", nel territorio del Comune di Veglie. A prendere carta e penna e scrivere, è il direttore della società Mauro Spagnulo, che ribatte punto punto ai comitati critici con il progetto spiegando errori e cattive interpretazioni.

«Il sansifìcio di località "la casa" non è insediamento nocivo ne dannoso per l'ambiente - spiega il dottor Spagnulo-. Va evidenziato come gli impianti della Oil Salento sono situati ad una distanza di assoluta sicurezza dai diversi centri abitati limitrofi (mediamente 8 Km.). Gli impianti per l'abbattimento dei fumi sono stati progettati secondo le tecniche più innovative, interessando (come per legge) l'Ente Provincia di Lecce, per il rilascio dell'autorizzazione all'emissione dei fumi.

Precisiamo - continua- che l'intero sistema di emissione sarà costantemente monitorato dagli Enti competenti grazie ad un sofisticato sistema di controllo. Grazie a tale dispositivo tutti gli enti potranno, in tempo reale, interfacciarsi con la struttura e agire tempestivamente in caso di superamento dei limiti stabiliti dalla normativa».

Ma il chiarimento dell'azienda continua e Spagnulo ci tiene a precisare alcune inesattezze. «La Oil Salento non ha ricevuto alcun contributo pubblico, anzi ha bonificato a sue spese un ingente quantitativo di amianto dell'ex pomodorificio insistente sulla zona. L'insediamento produrrà biomasse vegetali ecologicamente pure poiché circa il 95% delle sanse lavorate subirà una trasformazione di tipo esclusivamente meccanico, senza utilizzare n-esano. Questo processo garantirà alla popolazione limitrofa e non solo, un combustibile per il riscaldamento invernale, in alternativa al pellet, ad un prezzo vantaggioso. Importante anche la ricaduta occupazionale che prevederà lavoro per circa 50 persone senza considerare le commesse che verranno affidate ad imprese operanti nel territorio con vantaggio socio-economico».

Poi la conclusione che chiarifica la compatibilità ambientale del progetto. «Il sansificio non provocherà nessun danno all'ambiente ed al territori. Specifico altresì che la capacità massima lavorativa degli impianti di essiccazione è pari a 13.000 quintali giornalieri. In merito all'infiammabilità del solvente è n-esano chiariamo -conclude- che esso è infiammabile al pari del combustibile delle auto. Pura falsità anche la storia della procedura d'urgenza. Il Comune di Veglie al quale va il nostro plauso per aver dimostrato senso di responsabilità e  professionalità nel lavoro effettuato, ha valutato il progetto sin dallo scorso 14 dicembre 2007, 8 mesi fa, data nella quale esso è stato presentato, anzi lo stesso responsabile del procedimento ha finanche richiesto il parere della Commissione paesaggistica, pur non essendone tenuto. In conclusione l'invito della Oil Salento è quello che non si creino falsi allarmismi, alla luce anche degli stimoli  che provengono da tutte le Istituzioni Governative che per prime incentivano la produzione di fonti rinnovabili. Siamo, inoltre, sempre disponibili al dialogo costruttivo al fine di chiarire eventuali dubbi o incertezze».

Francesco de Pascalis

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 agosto 2008

Da Salice un deciso no all'insediamento
«Rischia grosso la "zona Doc"»

 

SALICE - La locale sezione del Pdci si schiera contro il progetto per la realizzazione nel territorio di Veglie di una grande struttura industriale per la lavorazione e la commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa. Con un appello rivolto ai sindaci dei Comuni dell’area del nord Salento e ai presidenti delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, il segretario cittadino del Pdci Francesco Mogavero chiede un intervento immediato e congiunto per bloccare il sansificio che, a suo dire, sarà causa di “polveri, fumi, gas, vapori e cattivi odori”. In particolar Mogavero auspica l’approvazione, da parte dei consigli comunali e provinciali interessati, di un ordine del giorno “che faccia voti al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale di Veglie affinché non venga ammesso un altro ecomostro sul territorio del Grande Saleno”.

“Ci rendiamo conto – dice Mogavero – che la competenza per questo progetto è del Comune di Veglie. I fumi e gli odori, tuttavia, non hanno confine. L’allocazione dell’impianto è prevista non lontano dai territori di Salice, Avetrana, Nardò e Porto Cesareo. Vogliamo ricordare che con i santifici già esistenti, l’Illva di Taranto, le centrali elettriche di Brindisi e le centrali a biomasse in programmazione, sul territorio del Grande Salento c’è già un’emergenza ambientale e una recrudescenza tumorale. La vocazione del nostro territorio è quella agricola e turistica e pertanto questa ricchezza va aiutata, tutelata e salvaguardata. Non dobbiamo cadere nel ricatto morale dell’offerta lavorativa: il lavoro è un diritto e deve garantire una vita dignitosa, non la morte della stessa e dei nostri cari. La ricaduta dei fumi, delle poveri e la permanenza perenne della diossina – conclude – declasseranno definitivamente la zona doc del Salice Talentino”.

r.f.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 agosto 2008

Salta anche la conferenza di servizi della Provincia per l’immissione di fumi a settembre
SANSIFICIO, STOP DEI SINDACI

Chiesta la valutazione di impatto ambientale. Ci si vede a fine mese

VEGLIE - I sindaci del circondario chiedono all’amministrazione comunale la V.i.a. (Valutazione di impatto ambientale) sul progetto riguardante la realizzazione del sansificio da parte della OIL SALENTO di Luigi Panarese. L’impresa prevede la ristrutturazione dell’ex pomodorificio “La Casa” per realizzare uno stabilimento per la produzione e la commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa, con essiccazione di sansa, estrazione di oli vegetali con solventi, deposito di liquidi infiammabili e combustibili. La V.i.a. quindi come strumento per individuare, descrivere e valutare gli effetti diretti ed indiretti del progetto sulla lasute umana e su alcune componenti ambientali.

Questo l’esito dell’incontro, tenutosi ieri in municipio tra i sindaci di Campi, Carmiano, Guagnano, Leverano, Salice, San Pancrazio, l’assessore provinciale all’Ambiente Gianni Scogmanillo, il segretario e direttore generale del Comune di Veglie, il responsabile de settore comunale Urbanistica e il responsabile Affari Generali e Ambiente.

L’impellente richiesta causa dunque un brusco rallentamento alla volontà del sindaco Fai di chiamare a raccolta i sindaci per “sottoscrivere un documento comune sulla vicenda”. A questa si aggiunge anche la decisione da parte dei primi cittadini di far rinviare la conferenza di servizi da parte della Provincia, prevista per il 3 settembre prossimo, per le immissioni di fumi in atmosfera da parte dell’impresa. L’incontro pertanto è stato riaggiornato al 25 agosto.

“Un incontro preparato male e in fretta – dicono dall’opposizione – in cui noi consiglieri di minoranza non siamo stati coinvolti e informati. Il Consiglio Comunale a che serve? – domandano. Già a fine maggio abbiamo sollevato il problema e il 27 luglio – continuano i consiglieri – è stata presentata una mozione sull’argomento. Cosa aspetta il presidente a convocare il consiglio comunale per la discussione? E, inoltre, perché non sono stati invitati alla riunione il sindaco di Porto Cesareo e di Nardò i cui territori sono interessati al progetto? Al sindaco Fai, - conclude la minoranza - ora che i riflettori si sono accesi su un progetto passato fino a metà luglio sotto silenzio, chiediamo di sapere da che parte sta, se dalla parte della difesa della sua poltrona, se dalla parte della ditta o se dalla parte della difesa del bene comune, del rispetto delle regole uguali per tutti e della difesa della salute dei cittadini”.
 

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di mercoledì 13 agosto 2008

Il consiglio comunale di Guagnano sollecita il sindaco a chiedere notizie sul progetto al collega di Veglie
«Un sansificio? urgono chiarimenti»»

 

GUAGNANO - Il progetto del sansificio, presentato a Veglie dalla "Oil Salento", è stato al centro della seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Guagnano che si è svolta lunedì. A tal proposito, l'amministrazione si è impegnata a sollecitare il sindaco di Veglie perché fornisca precise informazioni ai cittadini di Guagnano riguardo l'evolversi della faccenda, soprattutto per ciò che concerne i possibili danni ambientali che il suddetto sansificio potrebbe causare anche ai comuni limitrofi.

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Alfredo Monte

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 14 agosto 2008

Denuncia della minoranza che parla di «beffa» ai danni dei cittadini e chiede le dimissioni del sindaco
Via libera al sansificio in sanatoria

«Il provvedimento autorizzatorio giunto un'ora prima dell''assemblea dei sindaci»

VEGLIE -  "L'amministrazione guidata dal sindaco Fai beffa i primi cittadini del circondario: un'ora prima dell'incontro coi sindaci per discutere sul progetto riguardante la realizzazione del sansificio, il Comune conclude il provvedimento autorizzatorio. Un grave insulto per i sindaci riconvocati per il 25 agosto prossimo ma anche per la cittadinanza e per il consiglio comunale".

A denunciare la sortita sono i consiglieri di minoranza di Centrosinistra e di Centrodestra. L'incontro, svoltosi lunedì scorso, è quello voluto dal sindaco coi primi cittadini dei comuni limitrofi per discutere sulla realizzazione del sansificio in contrada «La Casa» da parte della Oil Salento di Luigi Panarese.

"Il dirigente dello Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive), - lamenta la minoranza - dopo aver emesso una determinazione dirigenziale di sospensione immediata dei lavori a causa della violazione urbanistico-edilizia di difformità, (costruzione di un camino alto 40 metri), alla Dia presentata dalla ditta, senza alcuna denuncia dell'illecito alla Procura della Repubblica da parte dello stesso Ufficio Urbanistica ne dalla Polizia Municipale, ha rilasciato all'impresa, in tutta fretta, prima della riunione con i sindaci, la concessione in sanatoria, chiudendo di fatto l'iter autorizzativo. Anche la effettuazione di una V.I.A.(Valutazione di Impatto Ambientale) richiesta dai sindaci proprio durante la riunione - sostiene l'opposizione - appare del tutto incongrua e non attuale in presenza di un provvedimento autorizzatorio già definito. Tranne che il sindaco Fai - continuano i consiglieri - non chieda la revoca dell'autorizzazione per autotutela. Ma non ci si può attendere nulla di simile da un sindaco che ha già svalutato interpellanze, mozioni, proteste e contestazioni ampiamente manifestate nei tempi e nei luoghi dovuti. A gran voce chiediamo le sue dimissioni".

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 18 agosto 2008

Il comandante della polizia municipale, Massimiliano Leo, replica alle accuse rivolte dai consiglieri dell'opposizione
«Sansificio, denunciate le difformità edilizie»

Il centrosinistra punta l'indice contro la struttura e il comitato «Ambiente sano» chiede un confronto con il sindaco

VEGLIE -   «Al di fuori di ogni aspetto politico e tecnico di competenza del settore Urbanistico e Comunale, le difformità edilizie eseguite dalla Oil Salento s.r.l. sono state regolarmente denunciate agli organi competenti».

Giunge repentina la replica del comandante della Polizia municipale della cittadina, Massimiliano Leo, in merito alle accuse rivolte dai consiglieri dell'opposizione. Questi, non solo hanno denunciato l'amministrazione Fai di aver concluso il provvedimento autorizzatorio riguardante la realizzazione del sansificio in contrada «La Casa», da parte della Oil Salento di Luigi Panarese, senza comunicarlo ai sindaci del comprensorio, ma hanno anche accusato la Polizia Municipale e l'Ufficio Urbanistica per non aver denunciato alla Procura della Repubblica la violazione urbanistico-edilizia di difformità (costruzione di un camino alto 40 metri) da parte della stessa impresa. Un fatto che sta scatenando le polemiche della gente e di molti esponenti politici della cittadina. A breve, infatti, i coordinatori del Comitato «Ambiente Sano» chiederanno un incontro con il sindaco Fai per tutelare quegli interessi collettivi di cui è portatore.

Dal Circolo «Peppino Impastato» di Rifondazione Comunista si grida invece un secco «No alla Puzza dell'affarismo nostrano!». «Rifondazione Comunista, - dice Giuseppe Toma - esprime il proprio dissenso in merito alla costruzione di tale eco-mostro».

Dello stesso parere è anche Giovanni Caputo, ex assessore Comunale, facente parte del Partito Democratico della cittadina, di cui fa parte anche il sindaco Fai. «La crescita, basata sul degrado ambientale, - dichiara Caputo - sullo sfruttamento di esigue risorse naturali e sulla minaccia di centinaia di aziende agricole e di alcune attività agro-turistiche non è sostenibile. Il Pd non può rimanere in silenzio su una vicenda così articolata e complessa».

k.m.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di martedì 19 agosto 2008

"Ambiente sano" chiede la Valutazione d'impatto ambientale
Polemiche sul sansificio: «Occorre fare subito chiarezza»

VEGLIE - S'infiamma il clima a Veglie e nei comuni limitrofi per la possibile apertura del sansificio in contrada La Casa per quanto s' intravedano in queste ore alcuni spiragli. Alla richiesta formulata ufficialmente dal comitato "Ambiente Sano" di avere chiarimenti tecnici sulla faccenda il sindaco del centro salentino, Fernando Fai, ha infatti risposto che chiederà la valutazione d' impatto ambientale per quanto nei giorni scorsi abbia comunque a più riprese dichiarato che stando anche a quanto contenuto nella relazione stilata dall'architetto Antonello Anglano, dello sportello unico comunale per le imprese,ogni procedimento in corso è nel pieno rispetto della normativa vigente in materia. Tant'è, ma quelle ciminiere alte tra vigneti e uliveti doc e a ridosso di diversi agriturismo sta preoccupando non poco gli abitanti della zona ed alcuni amministratori le cui istanze sono difese, oltre che dal comitato, dai consiglieri comunali  di opposizione di Veglie che lo scorso mese si sono mossi con un'interpellanza. Da allora la polemica è montata e non poco, con l'arrivo a Palazzo di Città dei carabinieri che hanno visionato la documentazione esistente. L' impianto contestato vede un progetto della Oil Salento srl di Luigi Panarese che contiene la ristrutturazione dei fabbricati di un ex pomodorificio dove far nascere un sansificio con deposito di liquami infiammabili, il tutto con un iter velocizzato e semplificato dallo Sportello Unico delle Imprese del comune. Qui il primo intoppo, la prima mosca sotto il naso di quanti si sono mobilitati reclamando la mancanza della V.i.a. e soprattutto del coinvolgimento di associazioni e società civile. Inquieta la possibilità che coltivazioni incontaminate possano a breve essere inquinate da solventi e liquami infiammabili e combustibili. Nessuna ristrutturazione dunque, ma la nascita di un impianto ex novo, con numeri da capogiro: 3200 quintali giornalieri di nocciolino di sansa e 500 di olio grezzo, due camini di 40 metri ciascuno per un'estensione totale di 70 ettari. Dati che accrescono l'allarme e dal comitato "Ambiente Sano" la richiesta è chiara: "o si procede in maniera diversa da come fatto finora oppure - dicono - saremo costretti giocoforza a ricorrere ad altre vie, rivolgerci alla Procura e non solo". E intanto intorno al tavolo con i capigruppo il primo cittadino Fernando Fai si dice pronto a correre ai ripari richiedendo la V.i.a.

 

Fabiana Pacella

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 23 agosto 2008

«Ambiente sano» pronto alla battaglia per scongiurare la realizzazione della struttura
Sansificio, il Comitato chiede al Comune l'annullamento dei lavori di Oil Salento

 

VEGLIE - Il Comitato "Ambiente Sano" chiede al sindaco Fai e al dirigente Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune di presentare istanza di annullamento in via di autotutela per il provvedimento riguardante la conclusione del procedimento in sanatoria per le opere realizzate dalla Oil Salento, l'impresa che prevede la realizzazione di uno stabilimento per la produzione e la commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa in contrada "La Casa". In particolare, l'impianto prevede la lavorazione di sansa vergine trifasica per 13 mila quintali al giorno, che darà, come prodotto finito, 3mila 200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo al giorno.

«Nella vicenda sansificio - dicono i componenti del Comitato - i presupposti giuridici per la richiesta di annullamento in via di autotutela sussistono pienamente: da un lato, il provvedimento rilasciato, appare inficiato da una serie di illegittimità dal punto di vista urbanistico - edilizio e dall'altro, è evidente l'interesse pubblico rappresentato dalla tutela del diritto alla salute e ad un ambiente salubre». I punti salienti dell'istanza formulata dal Comitato sono: «Insanabilità delle opere abusive realizzate dalla ditta; errata zonizzazione dell'impianto; danno all'ambiente; alla salute dei cittadini e alle attività turistico-ricettive della zona». Proprio su queste problematiche si concentrano anche le forze politiche dei Comuni limitrofi. Da Salice, il sindaco Donato De Mitri si dice preoccupato soprattutto per quelle aziende agrituristiche che «nel nostro territorio rappresentano sviluppo economico. Pertanto, - dichiara De Mitri - la Vi.a. (Valutazione di impatto ambientale) sul progetto appare l'unico strumento in grado di individuare gli effetti diretti ed indiretti sulla salute umana e sulle componenti ambientali».

Proprio a Salice, mercoledì prossimo, il Pd ha previsto un incontro, promosso da Emanuele Fina, in cui si discuterà e si prenderà in esame l'evoluzione delle questioni relative all'impianto insieme ai circoli Pd dei comuni del circondario. A Veglie invece la cittadinanza si prepara a tenere ben aperti occhi e orecchie su due appuntamenti: l'incontro di lunedì prossimo, alle ore 10, con i sindaci della circoscrizione e il consiglio comunale indetto per il 27 agosto, in cui sarà discussa la mozione dell'opposizione su «le gravi lacune e l'inspiegabile silenzio dell'Amministrazione sul'enorme sansificio».

 

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di lunedì 25 agosto 2008

L'associazione ricorda a fai che l'industria è inserita nell'elenco degli impianti insalubri. Ma alla Oil Salento garantiscono: «Nessun pericolo per l'ambiente, tutto sarà norma»
"Ambiente sano" al sindaco: «Fermiamo il sansificio»

VEGLIE - Nuovo atto per il sansificio di Veglie. Se il sindaco Fernando Fai aveva infatti promesso nei giorni scorsi la richiesta della Valutazione di Impatto Ambientale a seguito delle pressioni del comitato "Ambiente sano", qualcosa sembra muoversi al contrario. Per lo più ufficiose al momento le voci che scuotono palazzo di città ma pare che il V.i.a. costerebbe al primo cittadino la testa poiché potrebbe essere messo in minoranza. Ma al di là di questi veleni, per certo stamattina alle 10 è previsto un incontro in Comune con tutti i sindaci dei paesi limitrofi che certo non mancheranno, con cittadini al seguito, nemmeno all'attesa assise di mercoledì prossimo.

Intanto il comitato "Ambiente sano" ha inviato a Fai una lettera datata 21 agosto, nella quale si ricorda che il sansificio in questione è inserito tra le industrie insalubri e «produrrà polveri, fumi, gas, vapori, rumore e cattivi odori con una grandezza quattro volte maggiore di quello del consorzio nord di Milano». Il giorno prima lo stesso comitato, preoccupato soprattutto dalle dimensioni dell'impianto contestato, ha richiesto ufficialmente l'annullamento in via di autotutela al primo cittadino e al responsabile comunale dello sportello delle imprese del provvedimento di conclusione della sanatoria per le opere «abusivamente realizzate dalla Oil Salento nonché di tutti gli atti connessi».

A sostenere l'operato del comitato anche una serie di illegittimità dal punto di vista urbanistico, edilizio e non solo, a rafforzarne l'azione invece e soprattutto la battaglia ambientale, un documento che porta la firma di ben 41 privati, depositato presso gli uffici della sede municipale, anche in questo caso per richiedere l'annullamento dell'iter in autotutela. Questo solo uno dei punti di vista della vicenda che promette di intricarsi ulteriormente.

Il direttore della ditta "incriminata", la "Oil Salente srl", il dottor Spagnulo, ha garantito infatti che non ci saranno pericoli per l'ambiente, l'impianto sarà a norma ed anzi costituirà una risorsa per l'intero territorio. Una centralina ad hoc infatti dovrebbe monitorare ogni due secondi le emissioni dell'area, in più l'impianto porterebbe posti di lavoro, alcuni stagionali altri a tempo indeterminato, tra operai e organi dirigenti.

Ma più di qualcuno prima ancora che le due canne fumarie previste entrino in funzione, sparge ben altri veleni, dando fra le righe una lettura della questione che lascia perplessi: i titolari dell'impianto sarebbero gli stessi della tanto chiacchierata cava sulla quale passa la circonvallazione di Veglie, altra incompiuta del comune salentino al centro di insidiose polemiche e dibattiti mai giunti ad una conclusione: che il sì troppo frettoloso al sansificio di contrada "La Casa" possa costituire una sorta di "risarcimento"?

 

Fabiana Pacella

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 26 agosto 2008

dal Nuovo Quotidiano di Puglia 26/08/08

Dalla conferenza dei sidaci la richiesta di V.i.a. sull'impianto
Sansificio, il sindaco può bloccarlo

Il sindaco: «Io non ho firmato quella autrizzazione»

VEGLIE - Attesa a Veglie per il consiglio comunale fissato per domani che discuterà, tra i vari punti, le sorti del sansifìcio in contrada "La Casa" tenendo conto anche della mozione presentata dall'opposizione nel mese di luglio. Ancor più pesante però la pressione nata a seguito della conferenza  dei sindaci svoltasi  ieri mattina a Palazzo di Città cui hanno preso parte oltre al primo cittadino, padrone di casa, Fernando Fai e alla minoranza, i colleghi di Salice, Guagnano, Leverano, San Pancrazio e l'assessore provinciale all'Ambiente, Gianni Scognamillo.

Nessun no incondizionato all'impianto ma un sì per così dire ragionato con la richiesta di valutazione d'impatto ambientale. E qui sta il punto. Richiederla allo stato attuale della procedura significherebbe realizzare l'analisi dei soli fumi emessi dalle ciminiere del sansifìcio, «occorre invece stoppare l'iter procedurale ed effettuare la V.i.a. a 360° sull'intero ciclo di lavorazione e sull'impianto stesso».

Questa la richiesta unanime dei sindaci come di privati ed associazioni ambientaliste e «se ci sono costi ingenti da sopportare -sono le parole del sindaco di Salice Donato De Mitri- siamo anche pronti ad un cofinanziamento». Ciò significherebbe però, per farla breve, chiedere all'architetto che ha dato il nulla osta all'avvio del progetto, di ritornare sui suoi passi. Il primo cittadino Fernando Fai non nasconde il proprio disappunto sul fatto che il tecnico in questione abbia deciso tutto con eccessiva autonomia, pur avendone di fatto la facoltà, «senza -dice- coinvolgere minimamente le sfere politiche sulle quali però ricadrebbero eventuali danni come richieste di risarcimento da parte della Oil Salente s.r.l. titolare dell'impianto». Ci tiene a precisarlo a chiare lettere, Fai: «non ho firmato io l'autorizzazione alla realizzazione del sansifìcio». Sarà coraggiosa abbastanza allora, la squadra di governo cittadina, da richiedere all'architetto Anglano di rivedere il suo operato? «Il consiglio comunale ha la piena facoltà e potestà conferita dalla legge- va giù duro l'assessore provinciale Gianni Scognamillo - per inoltrare certe richieste al proprio staff tecnico. Vedremo quindi cosa accadrà durante l'assise. La Provincia intanto -aggiunge- non ha alcun problema per quanto attiene la vantazione d'impatto ambientale che comunque verrebbe effettuata sull'intera opera, non certo sulle sole emissioni delle canne fumarie».

E non si fa attendere neanche la presa di posizione della Oil Salento s.r.l. qualora quell'autorizzazione dovesse essere momentaneamente congelata: «Una decisione del genere - sono le parole di Mauro Spagnulo - sarebbe dovuta essere adottata per tempo. Sospendere ora significherebbe compromettere non solo noi ma tutte le ditte tornitrici di materiali e macchinari per l'impianto e creare seri problemi a tutte le famiglie in attesa dei posti di lavoro che il sansificio porterà considerando anche che il ciclo di lavorazione è pronto a partire da novembre, periodo di lavorazione della sansa. Inevitabile quindi la nostra richiesta di risarcimento danni».

Fabiana Pacella


da La Gazzetta dl Mezzogiorno 26/08/08

I primi cittadini del comprensorio decisi a chiedere la Valutazione di impatto ambientale
I sindaci sbarrano la strada al sansificio

Ma prima il consiglio comunale deve autorizzare la revoca della concessione ottenuta dall'impresa

VEGLIE - Il sindaco Fernando Fai e i primi cittadini del comprensorio concordi nel chiedere la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sul progetto riguardante la realizzazione del sansificio da parte della Oil Salento di Luigi Panarese.

Lo stabilimento, in contrada "La Casa", prevede la produzione e la commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa, con essiccazione di sansa, estrazione di oli vegetali con solventi, deposito di liquidi infiammabili e combustibili. La decisione è emersa durante l'incontro, il secondo dopo quello tenutosi l'11 agosto scorso, tra i primi cittadini di Campi, Carmiano, Guagnano, Salice, San Pancrazio assieme all'assessore provinciale all'Ambiente Gianni Scognamillo e al segretario e direttore generale del Comune di Veglie, svoltosi ieri in municipio. Uniti per dare inizio alla Valutazione di impatto ambientale come strumento in grado di descrivere le conseguenze del progetto sulla salute umana e su alcune componenti ambientali quali la fauna, la flora, il suolo, le acque, l'aria, il clima, il paesaggio e il patrimonio culturale. Obiettivo del processo di Valutazione di impatto ambientale, infatti, è quello di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell'ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita.

«Ma per mettere in atto la Vi.a. - dicono i primi cittadini - è necessario che la Giunta e il consiglio comunale di Veglie diano atto di indirizzo al tecnico per revocare il provvedimento autorizzatorio già emesso all'impresa. L'ok al provvedimento, da parte del dirigente comunale dello Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive), è stato dato un'ora prima della precedente riunione coi sindaci. Il sindaco Fai, da parte sua, oltre a dichiarare che «la V.i.a. deve essere eseguita a 360 gradi», ha manifestato ai primi cittadini dei comuni limitrofi la sua estraneità al caso: «Non sono stato informato - dichiara Fai - del provvedimento autorizzatorio rilasciato all'impresa da parte del responsabile dell'Ufficio Urbanistica». Inoltre, il Comune di Salice è pronto a collaborare a livello economico alle spese per la V.i.a. che il Comune di Veglie dovrà affrontare. «Come amministrazione, - dichiara il sindaco Donato De Mitri - pur in un contesto di difficoltà economiche, siamo ben lieti di aiutare il Comune di Veglie. All'iniziativa aderiscono anche i sindaci dei comuni limitrofi. Ora la palla passa al consiglio comunale indetto per mercoledì prossimo alle ore 18, presso la struttura fieristica di via Salice, in cui si avrà modo di sapere sulla vicenda l'esatto parere dei singoli componenti del Consiglio.

Nel frattempo, sulla questione si accendono diversi focolai nei Comuni interessati dall'imponente struttura: il sindaco Foscarini è concorde ad eseguire la V.i.a. sul progetto mentre, Giancarlo De Pascalis, vice sindaco di Nardò, si dice «stupito di non essere stato informato dall'amministrazione di Veglie. Facciamo parte del comprensorio del Nord Salento - dichiara De Pascalis - e su determinate scelte dobbiamo lavorare n maniera collegiale, per far crescere il Salento bisogna infatti collaborare tutti insieme altrimenti non andremo mai da nessuna parte».

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 27 agosto 2008

dal Nuovo Quotidiano di Puglia 27/08/08

In consiglio si discute il futuro del sansificio

 

VEGLIE - E' attesa per il consiglio comunale di Veglie fissato alle 18,30 di oggi. Secondo punto all'ordine del giorno, il più atteso, quello sulla possibilità o meno di bloccare il sansificio in contrada "La casa" per avviare le procedure di valutazione d'impatto ambientale. Proprio per questo è attesa per oggi una massiccia presenza di cittadini - in 41 hanno depositato la richiesta di stop in autotutela, rappresentanti di associazioni ambientaliste e amministratori dei comuni limitrofi - lunedì la conferenza dei sindaci in Comune proprio sulla questione.

Si discuterà la mozione presentata dall'opposizione cittadina nel mese di luglio, si vedrà soprattutto se l'assise chiederà al tecnico firmatario del progetto di avvio dei lavori  dell'impianto, di ritornare sui suoi passi, rivedere l'autorizzazione e quindi sospenderla temporaneamente con motivazioni plausibili.

Una lama a doppio taglio, però, giacché questo comporterebbe lo stop dei lavori già iniziati nel complesso e la paventata richiesta di risarcimento da parte della Oil Salento s.r.l. che ha già prenotato impianti e promesso posti di lavoro.

Qualora la richiesta tanto attesa non dovesse essere inoltrata al tecnico invece, si prepara la levata di scudi di molti, di lutti quelli che più che ad un no incondizionato al sansificio dicono sì ad un'analisi attenta e soprattutto a 360° della struttura e delle sue emissioni. Analisi possibile solo con il blocco dei lavori.

Fabiana Pacella


da La Gazzetta dl Mezzogiorno 27/08/08

Le forze politiche fanno i conti con il mega impianto dell'imprenditore Luigi Panarese
«Sanatoria da cancellare» In aula a veglie il caso-sansificio

 

VEGLIE - Sul sansificio dell'Oil Salento il consiglio comunale mette a nudo le opinioni dell'intera amministrazione.

All'esame dell'aula, infatti, approda la mozione presentata a suo tempo dai consiglieri di minoranza su  «le gravi lacune e l'inspiegabile silenzio dell'Amministrazione su un enorme sansificio per produrre e commercializzare olio grezzo e nocciolino di sansa in contrada La Casa».

Il progetto, che tanto fermento sta creando in città e nei paesi vicini, è quello presentato dall'azienda che fa capo all'imprenditore Luigi Panarese.

In particolare, l'opificio, che insiste su una proprietà di 70 ettari, prevede la lavorazione di 13mila quintali al giorno di sansa vergine, dai quali si punta a ricavare 3200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo.

I consiglieri di minoranza chiederanno all'amministrazione guidata dal sindaco Fernando Fai l'annullamento in via di autotutela del provvedimento riguardante la conclusione del procedimento in sanatoria per le opere realizzate dall'impresa.

E siamo, cioè, alla richiesta che i primi cittadini del comprensorio (Campi, Carmiano, Guagnano, Salice, San Pancrazio), alla presenza dell'assessore provinciale all'Ambiente Giannni Scognamillo, hanno formulato a Fai durante il secondo incontro tenutosi lunedì (la prima riunione si era svolta l'11 agosto, per poter poi dare inizio alla Valutazione di Impatto Ambientale sullo stabilimento). Un passaggio, dicono ora i sindaci dell'area, preoccupati dagli effetti del sansificio sulle aziende agrituristiche della zona e sulle produzioni vitivinicole di qualità, «che perde ogni senso in presenza di un provvedimento autorizzatorio già definitivo».

Una concessione in sanatoria, va sottolineato, consegnata all'impresa dal responsabile Comunale dell'Ufficio Urbanistica, giusto un'ora prima che i sindaci sedessero attorno al tavolo per esaminare il caso «Oil Salento».

Un particolare di cui il sindaco Fernando Fai si è detto all'oscuro, anzi, più precisamente, «completamente estraneo».

Una richiesta di annullamento dell'atto, «perché inficiato da una serie di illegittimità dal punto di vista urbanistico-edilizio» e «per l'interesse pubblico rappresentato dalla tutela del diritto alla salute» viene anche dal comitato «Ambiente Sano».

Il Consiglio è convocato per le 18 nella struttura fieristica di via Salice. Sono in molti a ritenere che non sarà una seduta agevole, anche in considerazione delle «minacce» giunte dall'azienda, o comunque da un suo non meglio precisato rappresentante, nella eventualità di un «ripensamento». Si vorrebbe far incombere, insomma, la spada del risarcimento dei danni.

 

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 27 agosto 2008

La lettera aperta dell'oncologo Giuseppe Serravezza
«No a scelte energetiche che aggravino il disastro»

 

«La Lega italiana per la lotta ai tumori di Lecce, insieme ai tanti comitati, associazioni e singole persone che condividono e sottoscrivono questa lettera, sente urgente richiamare l'attenzione delle istituzioni sull'emergenza ambientale e  sanitaria che ormai da tempo ha raggiunto livelli di preoccupante gravita. Da oltre un decennio, infatti, nel Salento tutto, e nella provincia di Lecce in particolare, registriamo un'allarmante crescita dell'incidenza e della mortalità per tumore, specialmente di quelle forme che più si correlano con fattori di inquinamento ambientale. È peraltro risaputo che oltre il 90 per cento dei tumori riconosce una causa ambientale.

Il Salento è di fatto il primo polo carboenergetico in Italia e, come tale, ne paga già il relativo prezzo in termini ambientali e sanitari. Di fronte ad una situazione ormai tanto compromessa, i nuovi insediamenti energetici programmati per questo territorio prevedono impianti a biomasse (messi sotto accusa da Oni, Fao, Ocse e dall'Agenzia europea per l'ambiente) le cui emissioni finirebbero per rendere ancora più drammatica quella che la stessa Agenzia europea per l'ambiente, prima citata, definisce già una situazione di catastrofe ambientale.

Pertanto, in aderenza ai dettami della Costituzione Italiana (articolo 41), laddove si esplicita "l'iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale", ogni agire politico, economico e sociale deve mirare ad uno sviluppo energetico sostenibile con l'ambiente. Occorre, in altri termini, che su questo fronte vi sia un'assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori sociali, soprattutto dei politici e degli operatori economici.

Nell'invocare urgenti ed efficaci interventi che rendano meno grave l'impatto ambientale dei tanti impianti industriali a rischio di cui è cosparso il Salento, diciamo "no" a scelte energetiche che comportino ulteriori emissioni inquinanti nell'aria salentina già tanto compromessa. Diciamo invece «sì» alle fonti energetiche veramente rinnovabili e pulite e a minore impatto ambientale: l'energia solare soprattutto (risorsa inesauribile) e l'energia eolica secondariamente.

Alle Istituzioni chiediamo quindi un forte e rinnovato impegno sul fronte delle politiche ambientali e di uno sviluppo socio-economico sostenibile. Chiediamo inoltre un fattivo e sollecito impegno per il lancio di una campagna di sensibilizzazione, di informazione e di educazione al buon uso e al risparmio energetico da proporre con continuità per una vera e propria opera educativo/informativa di tutti, specie della popolazione giovanile.

Risparmio, riciclo, energia efficace e rinnovabile debbono ispirare ogni politica amministrativa e ogni comportamento privato per preservare quanto ancora può essere sottratto a distruzione, inquinamento e sfruttamento. E per salvaguardare la vita delle generazioni future».
 

Giuseppe Serravezza

(Presidente Lega Italiana per la lotta ai tumori, Lecce)

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 28 agosto 2008

dal Nuovo Quotidiano di Puglia 28/08/08

Lungo e seguitissimo consiglio comunale sulla sorte dell'opificio della famiglia Panarese. Per ora nulla di fatto, ma  cittadini e partiti sollecitano un maggior coinvolgimento della gente
Sansificio, la protesta arriva alla Provincia

 

VEGLIE - È andato avanti fino a tarda ora il Consiglio comunale che ieri a Veglie avrebbe dovuto decidere le sorti del sansificio. Assise partecipata, fin troppo, tanto da tenersi presso il centro polifunzionale. Maggioranza - tranne il consigliere Cosimo Spagnolo - e opposizione al gran completo, associazione ambientaliste, amministratori dei comuni limitrofi, tanti cittadini e soprattutto la famiglia Panarese titolare dell'impianto, e l'architetto Anglano, firmatario del contestato sì all'avvio dei lavori. Sostanzialmente nulla di fatto, al di là degli scontri verbali più che animati.

Dall'opposizione il consigliere Antonio Greco ha fatto un emendamento alla sua mozione del 28 luglio per chiedere l'annullamento del provvedimento attualmente in piedi per poi passare ad una completa valutazione di impatto ambientale. Richiesta unanime come per altro palesato nella conferenza dei sindaci di lunedì. Ma cosa dire del risarcimento della Oil Salento Srl chiederebbe? Da Legambiente - Porto Cesareo «non diciamo no incondizionatamente - sono le parole di Luigi Aquaro - ma tutte le norme devono essere rispettate. Esistono dei protocolli di sicurezza». Il dubbio, per tutti, rimane sul perché tutto sia stato fatto frettolosamente senza coinvolgere cittadini e comuni viciniori. Qualcuno le risposte ce le ha, qualcun altro paventa le ipotesi che, qualsiasi delle due scelte in campo vengano fatte, qualche testa potrebbe cadere. Se il sindaco Fernando Fai chiederà la sospensione dell'iter, la Oil Salento avvierà pesanti azioni legali. Se non lo farà qualcuno potrebbe "chiederne la testa". La sinistra democratica di Veglie intanto come spiega il segretario Davide Sambati «è pronta insieme al partito democratico cittadino ad organizzare nei prossimi giorni un incontro pubblico sul tema con esperti e tecnici». Da Salice Salentino invece «abbiamo chiesto al sindaco Donato De Mitri - spiega il segretario di Rifondazione Danilo Caracciolo - un consiglio comunale straordinario aperto ma non si può fare». Per il Pd ancora da Salice, il segretario Emanuele Fina «la fissazione di un limite legislativo delle emissioni - dice - è solo un cavillo politico per far passare le cose, ma noi non ci stiamo». La questione passa ora alla Provincia con la conferenza dei servizi del 3 settembre prossimo.

Fabiana Pacella


da La Gazzetta dl Mezzogiorno 28/08/08

Il sindaco Fai e il Partito resistono. Il centrosinistra ancora più diviso
«Il sansificio non si tocca» niente revoca della concessione

Ora la parola passa alla Provincia di Lecce

VEGLIE - La sanatoria non si tocca: il consiglio comunale non ferma l'iter per la realizzazione del sansificio di contrada "La Casa" voluto dalla «Oil Salento» di Luigi Panarese.

L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Fernando Fai si allontana così senza indugio dalla presa di posizione dei primi cittadini dei Comuni di Campi, Carmiano, Guagnano, Leveranno, Salice, San Pancrazio e Porto Cesareo, i quali, durante la recente riunione alla presenza dell'assessore all'Ambiente Gianni Scognamillo, avevano chiesto all'amministrazione comunale di stoppare immediatamente la concessione in sanatoria e dare inizio alla Valutazione di Impatto Ambientale. Gli amministratori del comprensorio, interpreti delle preoccupazioni delle loro popolazioni, temono le emissioni dell'opificio.

Durante il lungo Consiglio, svoltosi ieri alla presenza di centinaia di cittadini, in un'aula consiliare mai così gremita, si è approfondito il solco che divide maggioranza e opposizione. Per il blocco dell'iter si sono espressi i consiglieri di minoranza: Fabrizio Stefanizzi, Sandro Aprile, Valerio Armonico, Claudio Paladini, Gianni Carlà e, a sorpresa, il consigliere di maggioranza Stefania Capoccia. Ha bocciato invece l'emendamento la coalizione composta dal primo cittadino Fernando Fai, dal vice sindaco Maurizio Spagnolo, e dagli assessori Vittorio Albano, Cosimo Mangia, Antonio Cascione, Pompilio Rollo, Marcello Vadacca e dai consiglieri Raffaele Ruberti, Antonio Albano, Antonio De Bartolomeo, Francesco D'Elia e Giovanni Maggiore.

Ora la parola, come ha detto il sindaco Fernando Fai, passa alla Provincia «la quale è la sola ad essere autorizzata ad effettuare la V.i.a. sullo stabilimento e a dare l'ok all'inizio dell'attività da parte dell'impresa».

Ma la vicenda, a quanto sembra di capire, non finisce comunque qui, anche alla luce dalla mobilitazione dei paesi vicini e degli stessi compagni di partito del sindaco Fai.

Katia Manca

Lo scontro sbarca a Lecce
Un Pd a pezzi incontra il segretario provinciale

 

VEGLIE - Il sansificio della discordia crea divisioni e imbarazzi all'interno del Pd a Veglie e a Salice. Mentre il segretario del Pd di Salice, Emanuele Fina, si dice «preoccupato e soddisfatto della scelta dei sindaci del comprensorio di stoppare l'iter procedurale dell'azienda per effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale (Via); la sezione vegliese, di cui fa parte il sindaco Fai, «non ritiene invece di tornare indietro su un provvedimento già emesso a favore dell'impresa».

Una posizione questa, quest'ultima, emersa durante l'incontro dell'altro ieri sera promosso dal Partito di Rifondazione Comunista tra i gruppi del centrosinistra. Nella riunione i responsabili di Rifondazione hanno sollecitato la sottoscrizione di un documento per richiedere l'annullamento dell'autorizzazione concessa alla «Oil Salento» da parte del dirigente comunale del settore Urbanistica. Una richiesta in linea con quella avanzata all'Amministrazione Fai dai sindaci del comprensorio. I sindaci della zona sono infatti preoccupati dalle emissioni dell'impianto e dalle conseguenze sul territorio: le produzioni doc, quali vino e olio, e le tante aziende che sono insediate nelle vicinanze dell'opificio e che hanno scommesso sul turismo rurale.

«Ma il Pd ha fatto un passo indietro davanti alla sottoscrizione del documento», dice Giovanni Muci, segretario del Circolo "Peppino Impastato" del Prc di Veglie, «e la firma è venuta solo da parte del Partito dei Verdi».

E se a Veglie le forze politiche hanno pareri discordanti - peraltro non ancora espressi pubblicamente - a Salice, a soli 7 chilometri di distanza, gli esponenti politici sulla questione sansificio promettono battaglia. «L'impianto», sottolinea Fina del Partito Democratico, «è un macigno sulla via della crescita per un territorio come il nostro a vocazione agricola e turistica. Un insediamento industriale di 70 ettari, ben quattro volte superiore a quello esistente presso il Consorzio Nord di Milano, che lavorerebbe 13 mila quintali al giorno di sansa vergine, sarebbe fonte di ulteriore inquinamento atmosferico per un'area che da diversi anni subisce le emissioni nocive della centrale elettrica "Federico II" di Cerano e dell'Ilva di Taranto.

Pertanto, il Pd di Salice si è fatto promotore di un incontro dei circoli del Nord Salento, (che si terrà oggi presso la federazione provicinale,ndr) alla presenza del segretario Salvatore Capone, per ampliare i confini della riflessione su un problema che, travalicando gli ambiti dei comuni direttamente coinvolti dal progetto, interessa una vasta area della provincia di Lecce e l'idea stessa di sviluppo che questi territori vogliono perseguire».

 

k.m.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 29 agosto 2008

dal Nuovo Quotidiano di Puglia 29/08/08

Rimandata la conferenza dei servizi a Palazzo Celestini
Sansificio, crescono le polemiche e la mobilitazione

 

VEGLIE - Ancora uno stop sulla delicata e controversa vicenda del sansifìcio pronto ad  aprire a Veglie. La conferenza dei servizi a Palazzo dei Celestini, che si sarebbe dovuta svolgere il 3 settembre prossimo, è stata rimandata.

Ma i veleni attorno alla vicenda si moltiplicano. Dopo la gremita assise consiliare di mercoledì sera, la parola passa ai consiglieri di opposizione di centrosinistra e centrodestra a Veglie che accusano il primo cittadino Fernando Fai di essersi «rimangiate le dichiarazioni fatte lunedì non rispettando le conclusioni della conferenza dei sindaci». In quella occasione l'amministratore aveva infatti promesso la possibile richiesta di sospensione alla autorizzazione concessa dall'architetto dell'ufficio tecnico comunale di permesso di costruire in sanatoria, ovvero il sì ufficiale all'avvio dei lavori dell'opificio. Ma al termine dell'assise in realtà sul tavolo solo un nulla di fatto.

«Dopo essere stati abbandonati dall'Amministrazione Fai - lamentano dagli scranni della minoranza - rimane il baluardo dei cittadini di Veglie e dei paesi limitrofi a difesa della salute e del territorio per fermare la realizzazione di un colosso dei rifiuti». Pioggia di mobilitazioni da privati, associazioni ambientaliste e amministratori. Il sindaco di San Pancrazio salentino, Domenico Francone, ha convocato per martedì prossimo un Consiglio comunale in seduta straordinaria per discutere l'argomento, considerata la vicinanza del paese a Veglie. E' scontro anche a Salice Salentino. Se il primo cittadino Donato Di Mitri aveva infatti dichiarato il possibile ricorso al Tar, dall'opposizione il consigliere Rinaldo Innocente, lamenta «un far finta di decidere non decidendo ed anzi schierandosi». Innocente aveva chiesto la convocazione di un Consiglio comunale.

 

F.P.


da La Gazzetta dl Mezzogiorno 29/08/08

Dopo la mancata revoca della concessione alla «Oil Salento», i paesi del comprensorio passano al contrattacco  promettono risultati
Sansificio, parte la rivolta dei sindaci

Il primo cittadino di Salice pronto a ricorrere al Tar. Guagnano «indignata dall'atteggiamento di Fai»

VEGLIE - Se a Veglie «manca la volontà politica» per fermare la realizzazione del sansificio della Oil Salento di Luigi Panarese, ai sindaci del comprensorio non manca di certo il coraggio: Dopo l'esito del consiglio comunale, infatti, in cui la maggioranza Fai, ad esclusione della consigliera Stefania Capoccia, non si è allineata sulle posizioni dei primi cittadini dei Comuni interessati che chiedevano di mettere la parola fine sulla questione sansificio, i sindaci del comprensorio sono passati all'attacco.

«Se a Veglie non si ha il coraggio di intervenire - dice Domenico Francone, sindaco di San Pancrazio Salentino - il nostro Comune non si tira indietro». E infatti, a San Pancrazio, Francone ha già fissato una riunione per il 2 settembre prossimo, alle 18,30. Ha invitato i 7 primi cittadini di Campi, Guagnano, Leverano, Nardò, Porto Cesareo, Salice, San Donaci. Ma non il sindaco di Veglie. «Sono preoccupato - dice - dei problemi ambientali e di salute che l'impianto scaglierà sulle popolazioni e sul nostro territorio».

Allo stesso modo anche il sindaco di Salice, Donato De Mitri reagisce alla decisione adottata dall'amministrazione di Veglie e si fa promotore della scelta di «impugnare il provvedimento facendo ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Un provvedimento - dice De Mitri - che appare inficiato su diversi aspetti. Ma tutto questo non sarebbe accaduto - sottolinea il sindaco - se l'amministrazione di Veglie avesse revocato il titolo concesso consentendo una partecipazione serena di tutte le parti interessate, compresa l'azienda in questione».

Se da una parte il sindaco Fai aveva manifestato preoccupazione per le "minacce" giunte dall'impresa Panarese per la richiesta del risarcimento danni qualora fosse stato revocato il procedimento, ora si dovrà preoccupare della valanga di ricorsi che giungono da più parti. Infatti, a quello dei sindaci della zona si aggiunge anche quello dei componenti del Comitato "Ambiente Sano" e quello degli oltre 100 cittadini, non solo vegliesi, che rivolgendosi all'avvocato Gianluigi Manelli, lamentano le lesioni gravi del provvedimento sia sul profilo urbanistico- edilizio quanto su quello ambientale.

Sull'accaduto si dice seriamente «indignata, perché il sindaco Fai non ha tenuto conto in alcun modo del risultato della conferenza dei sindaci» anche l'amministrazione comunale di Guagnano, capitanata dal sindaco Fernando Leone. Mentre a Porto Cesareo, come negli altri Comuni interessati, sulla questione sansificio si sta preparando un consiglio comunale ad hoc.

«Il nostro Comune fa parte dell'Area marina protetta - dice il sindaco Vito Foscarini - non possiamo permettere che un impianto metta a rischio lo sviluppo della nostra area».

 «Sindaco e maggioranza hanno preferito scaricare tutto sulla Provincia - dicono i consiglieri di minoranza di Veglie Antonio Greco, Valerio Armonico, Giovanni Carlà, Sandro Aprile, Fabrizio Stefanizzi, Salvatore Vetrano - che ha promesso una Valutazione di Impatto Ambientale prima dell'autorizzazione agli scarichi in atmosfera dei fumi, unico profilo di competenza della stessa. Appare del tutto evidente che la «via» promessa dalla Provincia non può intervenire sugli aspetti urbanistici del problema, per i quali ogni decisione spetta esclusiva mente al Comune di Veglie. E perciò, più che rasserenare - continuano i consiglieri - la posizione della maggioranza preoccupa, in quanto Fai e compagni da una parte si dichiarano estranei alla vicenda e dall'altra, con il loro atteggiamento, affermano che la realizzazione del sansificio non si tocca».

Katia Manca

Il Pd in conclave decide la costituzione di un tavolo permanente per seguire la vicenda «e scongiurare qualsiasi aggressione alla salute dei cittadini»
E intanto Fai chiede ai tecnici una revisione delle procedure

 

VEGLIE - Il sindaco Fai chiede ai tecnici comunali di revisionare l'intero procedimento amministrativo sulla Oil Salento di Luigi Panarese affinchè ogni passaggio dell'atto risulti inattaccabile.

Il progetto dell'azienda approvato dal dirigente comunale dello Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) prevede il cambio di destinazione d'uso dei 15 locali preesistenti nello stabilimento "La Casa", adibito in passato alla lavorazione e trasformazione di pomodori, e la realizzazione nello stesso stabilimento di nuovi 15 impianti destinati alla lavorazione di sansa vergine trifasica per una quantità pari a 13 mila quintali al giorno. Il prodotto finito sarà di 3 mila 200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo al giorno.

Ieri intanto, come preannunciato, sulla realizzazione del sansificio nella cittadina di Veglie si è svolta la riunione del Pd presso il coordinamento provinciale. All'incontro hanno preso parte, oltre ai segretari dei circoli Pd del Nord Salento  (Campi, Guagnano, Leverano, Salice e Veglie), anche il segretario provinciale Salvatore Capone, il presidente della commissione Ambiente di Palazzo dei Celestini Nicolino Sticchi, l'assessore provinciale all'Ambiente Gianni Scognamillo.

Dopo un lungo incontro si è giunti alla conclusione di sostenere l'iniziativa della Provincia di Lecce di effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale (Vi.a.) sullo stabilimento in contrada "La Casa" e di costituire un tavolo permanente che veda coinvolti i circoli del Pd del territorio dei comuni limitrofi. Insieme alle sezioni del Partito anche i rappresentanti istituzionali, tecnici e gli esperti, per eseguire «con occhio attento l'evoluzione della vicenda per governare e tutelare il territorio scongiurando qualsiasi aggressione che minacci la salute del cittadino e pregiudichi le prospettive di sviluppo di un'area a vocazione turistica e agricola».

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 30 agosto 2008

Il comitato «Ambiente sano» dà appuntamento al 21 settembre
Si marcia contro il sansificio, in piazza sindaci e cittadini

I sette comuni del comprensorio al fianco delle assciazioni

VEGLIE - Si scende in piazza contro il sansificio della Oli Salento. Una grande manifestazione è già stata fissata per il prossimo 21 settembre.

All'appuntamento, organizzato, dal comitato "Ambiente Sano" insieme ai sindaci dei Comuni del comprensorio, parteciperanno esperti nel campo medico e ambientale per «informare sull'accaduto tutti i cittadini del Nord Salento».

Una marcia «contro la deturpazione dell'Arneo» che assomiglia tanto alle storie narrate nel 1951 da Vittorio Bodini. Le terre che oggi difendono cittadini e imprenditori agricoli della zona sono le stesse a cui ha dato voce lo scrittore: Torre del Cardo e Monteruga di Veglie, in cui è situato il sansificio, Case Arse, Santa Chiara e Fattizze del Comune di Nardò, Boncore e Torre Lapillo del Comune di Porto Cesareo, Salice, Guagnano, Campi, Carmiano, Leverano e le stesse terre di Brindisi e Taranto. Descrivendo le angherie che i contadini dell'Arneo per anni hanno sofferto, storie di battaglie e di conquiste, storie di amore incondizionato per la propria terra.

«Siamo pronti - dice Serena Saponaro, coordinatrice del comitato "Ambiente Sano" - a scendere in campo tutti insieme. Sulla vicenda vogliamo fare chiarezza».

Del Comitato fanno parte professionisti, medici, associazioni, partiti e semplici cittadini. I quali, dopo aver ascoltato in consiglio comunale i pareri contrastanti adottati dalla maggioranza Fai, confidano oramai più nelle vicine amministrazioni comunali che in quella della loro stessa cittadina. A tal proposito, Lorenzo Catamo, ex vice sindaco ed esponente della Destra, dice: «Fino a quando la cittadina continuerà ad essere governata dalla logica degli interessi, non si andrà mai avanti. La sua crescita morale e civile infatti è condizionata da interessi economici con il ricatto dei probabili posti di lavoro che l'impresa dovrebbe offrire al nostro territorio, da sempre martoriato dall'alto tasso della disoccupazione». Ed è proprio "l'aspettativa occupazionale" la nota stonata nell'intera vicenda. Mentre l'impresa prevede 50 posti di lavoro, di cui 15 operai, 5 impiegati e 30 stagionali, le 25 aziende agrituristiche presenti nella zona, impegnate nello sviluppo del turismo rurale, danno già lavoro a molte persone. Che oggi, «a causa dell'inquinamento ambientale che la realizzazione del sansificio potrebbe comportare», temono il licenziamento per mancanza di materia prima: i turisti.

Preoccupazione anche per gli effetti dannosi sui prodotti agricoli della zona, soprattutto vino ed olio, riconosciuti nel mondo come "le eccellenze agroalimentari Salentine".

Sulla vicenda storce il naso anche Elio Spagnolo, ex sindaco della cittadina. «Sindaco e maggioranza non possono scaricare le responsabilità ai tecnici comunali, altrimenti è meglio che vadano a casa - dice Spagnolo. Per un impianto di tali dimensioni già da tempo doveva essere informata l'intera cittadinanza e non solo. Siamo di fronte a un progetto ambiguo per la sua destinazione urbanistica e per la mancata precisazione da parte dell'azienda su cosa effettivamente lo stabilimento brucerà una volta attivo». Intanto, è stata rinviata per il 12 settembre la conferenza dei servizi della Provincia. A tal proposito non mancano i dubbi delle forze politiche del territorio: «Sarà una conferenza per la immissione dei fumi in atmosfera da parte dello stabilimento, per cui la situazione rimane invariata, o invece si determinerà la Valutazione di Impatto Ambientale (Via)?».

Katia Manca

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 30 agosto 2008

Posizioni discordanti all'interno della coalizione. Capoccia: «Non mi avevano informato di nulla»
Nella maggioranza qualcuno prende le distanze.

Spagnolo: «Valuto la possibilità di tirarmi fuori»

I sette comuni del comprensorio al fianco delle assciazioni

VEGLIE - Non tutti i componenti della maggioranza Fai «sono stati informati sul progetto della Oil Salento». E questa volta a "gridare" al mancato coinvolgimento sul progetto non sono i consiglieri di minoranza ma quelli di maggioranza.

Cosimo Spagnolo, sulla realizzazione del sansificio in contrada "La Casa" si dice completamente all'oscuro. «Purtroppo - dichiara - per motivi familiari, non sono stato presente durante l'ultimo Consiglio in cui si è deciso sul destino del progetto della Oil Salento. Mi rammarica, - continua Spagnolo- non essere stato informato di quanto accaduto dalla mia stessa maggioranza e dall'atteggiamento adottato da questa stessa in merito all'intera vicenda. La quale, non ha mai ritenuto necessario informare sul progetto in questione i componenti della sua coalizione. Pertanto - conclude Spagnolo- al mio rientro in sede Comunale, non solo cercherò di informarmi fino in fondo sull'idea progettuale presentata dall'azienda Panarese, ma vaglierò anche la possibilità di tirarmi fuori da una maggioranza che, visto il comportamento, non appare coesa e soprattutto non si è assunta le proprie responsabilità».

Parla di «mancanza di informazione sul progetto» anche il consigliere di maggioranza Stefania Capoccia, presente invece durante il Consiglio di mercoledì scorso, ma che ha ritenuto di votare, a differenza della sua maggioranza, a favore dell'emendamento presentato dall'opposizione, riguardante l'atto di indirizzo da dare al tecnico comunale per revocare il provvedimento autorizzatorio già emesso all'impresa Panarese. «Non ho ritenuto opportuno - dice il consigliere Capoccia - votare a favore di un progetto di cui non sono mai stata messa a conoscenza».

Inoltre, durante l'Assise era assente un'altra componente della maggioranza Fai, l'assessore alla Sanità Maria Calcagnile, la quale, però, al momento preferisce tacere.

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 31 agosto 2008

I Comuni del comprensorio interessati alla realizzazione dell'opificio vogliono essere presenti all'incontro che deciderà i  criteri della Via
Sansificio, i sindaci chiedono parola in Provincia

Nardò fiducioso nel dialogo: «Se si dà vita a un impianto insalubre bisogna tener conto dei territori circostanti»

VEGLIE - Sansificio: i sindaci del comprensorio si autoinvitano alla conferenza dei servizi della Provincia di Lecce.

Nell'incontro, previsto per il 12 settembre prossimo a Palazzo dei Celestini, si decideranno le linee da seguire per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sull'impianto della Oil Salento di Luigi Panarese, collocato in contrada "La Casa".

«Sebbene l'opificio sia situato nel territorio della provincia di Lecce - dice Domenico Francone, sindaco di San Pancrazio - ho già fatto richiesta al presidente Pellegrino e all'assessore all'Ambiente Scognamillo di essere convocato in quanto, il nostro Comune, distante in linea d'aria solo 2 chilometri dallo stabilimento, sarà quello più colpito dai fumi emessi dall'impianto una volta attivato».

Il sindaco di Nardò Antonio Vaglio, invece, auspica un invito formale della Provincia. «Perché se ciò non dovesse accadere - dice il primo cittadino di Nardò - e l'esito della conferenza dovesse venir fuori a sorpresa, immancabilmente la nostra opinione in merito all'intera vicenda assumerà ben altri toni. Ma siamo convinti, essendo il nostro comune coinvolto dall'insediamento dell'impianto, che il Comune di Veglie e la Provincia di Lecce comprenderanno bene la nostra preoccupazione in merito alla questione. Sebbene ciascuno nella propria area di controllo può fare ciò che ritiene più opportuno, nel momento in cui si da vita ad una industria insalubre, bisogna avere rispetto dei comuni circostanti la propria area. Da parte nostra - continua Vaglio - vorremmo comprendere quali sono state le reali motivazioni che hanno spinto l'amministrazione comunale di Veglie a dare il via all'installazione del suddetto impianto e se ci sono o meno le condizioni ambientali per l'installazione dello stesso sul nostro territorio. Il sindaco Fai è un buon confinante, sono sicuro che si potrà dialogare: da vicini di casa quali siamo, abbiamo il pieno diritto di sapere cosa sta accadendo sul nostro territorio».

Il sindaco di Salice Donato De Mitri invece, non solo comunica che la richiesta da parte del suo Comune alla Provincia è già partita, ma ricorda che, sul caso sansificio, ed in particolare sul provvedimento approvato dall'amministrazione Fai, che di fatto ha dato l'ok all'impresa Panarese, «ci si sta muovendo anche in modo autonomo. Mi riferisco - dice De Mitri - ai ricorsi presentati al Comune di Veglie proprio a causa del provvedimento adottato dallo stesso».

Intanto, il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Vinicio De Vito, comunica che il partito, oltre «a dare sostegno all'operato di tutti quanti coloro si oppongono a tale progetto, chiede che sulla questione la Provincia convochi congiuntamente la commissioni Ambiente e la commissione Aspetti del territorio».

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di domenica 31 agosto  2008

Rifondazione preoccupata per il sansificio

VEGLIE - La Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista esprime la propria preoccupazione sulla vicenda del progetto della costruzione del sansificio della Oli Salento a Veglie. «Il partito non ritiene ammissibile - si legge in  un comunicato - che l'amministrazione comunale di Veglie si sia assunta la responsabilità della costruzione di tale impianto e senza avere coinvolto la cittadinanza e le amministrazioni dei comuni limitrofi. L'assenza di questo fa mancare una attenta analisi delle conseguenze che il sansificio in questione causerà sull'intero sistema economico del territorio e soprattutto sulla salute della popolazione».

Rifondazione Comunista esprime «tutto il suo appoggio alle iniziative dei circoli dei comuni mobilitati e al Comitato Ambiente Sano. In tal senso, il partito si impegna politicamente presso tutte le sedi istituzionali. In merito, il Gruppo Consiliare del Prc alla Provincia ha chiesto la convocazione urgente della Commissione Provinciale Ambiente e della Commissione Provinciale Assetti del Territorio in una seduta congiunta per discutere dell'impatto ambientale e dell'intero iter amministrativo che il progetto ha seguito».
 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 2 settembre  2008

Francesco Milanese parla di «totale disinteresse per la salute e la qualità di vita dei cittadini»
Il Pdl all'attacco del sansificio di Veglie

«Siamo di fronte a uno dei più grossi scempi dell apolitica»

VEGLIE - Contro il sansificio in contrada "La Casa" scendono in campo anche il Pdl e il Circolo della Libertà locali. «L'amministrazione comunale, con un provvedimento di indubbia illegittimità, perché in contrasto con tutte le regole urbanistiche ed ambientali, si sta rendendo artefice - dichiara Francesco Milanese, ex assessore ed esponente del Partito del Popolo della Libertà - di uno dei più grandi scempi che la politica vegliese abbia mai prodotto. La classe dirigente di cui si compone la maggioranza Fai, dimostra il più totale disinteresse per la salute e la qualità della vita dei cittadini e si ostina a sostenere un progetto dannoso con un permesso di costruire assolutamente illegittimo. Le dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza, - continua Milanese - tutti sottesi alla acritica difesa degli interessi della ditta Oil Salento, destano sconcerto per l'insensibilità verso le richieste della cittadinanza, per l'ignoranza politica che le sottende, per l'assenza di qualsiasi connotazione etica. Il sindaco - conclude l'ex assessore - nasconde le sue responsabilità dietro improbabili tecnicismi giuridici e non dice se vuole o non vuole il sansificio. Il  nostro plauso alle opposizioni e a tutti coloro che, dimostrando senso civico, si battono contro il progetto».

Il Popolo della Libertà «esprime solidarietà a tutta la cittadinanza che si pone i preoccupanti dubbi sull'esito di una possibile attività del sansificio in loco, impegnandosi a promuovere iniziative a salvaguardia dei diritti della popolazione».

Katia Manca

Nell'agenda di Fai Provincia e piazza

 

Sull'agenda dell'amministrazione Comunale due appuntamenti già previsti in calendario. Il primo è quello relativo alla conferenza dei servizi della Provincia del 12 Settembre, in cui si indicheranno le linee da seguire per la Vantazione dì impatto Ambientale (Via) sull'impianto di contrada "La Casa". All'incontro hanno chiesto di prendere parte anche i sindaci dei Comuni del comprensorio.

Il secondo, invece, e quello riguardante la manifestazione contro la realizzazione dell''impianto, promossa dal comitato "Ambiente Sano" insieme ai primi cittadini dei comuni limitrofi, prevista per il 21 settembre nella cittadina.

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 2 settembre  2008

Il Pd si divide
Diversità di vedute fra Caputo e Parente

VEGLIE - Il sansificio divide il Pd. Se da una parte si vuole esaminare meglio il progetto, delegando alla Provincia l'onere di dare l'ok all'impresa per l'inizio dell'attività, dall'altra non si è per niente favorevoli all'installazione di un impianto "insalubre". A tal proposito, Giovanni Caputo, ex assessore comunale e componente del Pd, di cui fa parte anche il sindaco Fai, dice: «La libertà d'impresa è un pilastro della nostra Costituzione e come ogni libertà va difesa, ma alcune riflessioni sono necessarie, poiché la difesa dei diritti dell'impresa non prescinde ne dall'interesse collettivo ne dal giudizio sull'uso che si fa di questi diritti. Non si è ancora conclusa la vicenda " Circonvallazione" " dice Caputo - che ha visto ostacolare la realizzazione del ponte che ne completa la percorribilità, e l'impresa Panarese apre un altro fronte di scontro installando nella cittadina un impianto insalubre dal forte impatto ambientale.

L'impresa in questione " continua Caputo - sarebbe potuta diventare punto di riferimento dell'intero panorama imprenditoriale di Veglie, se si fosse posta l'obiettivo di fare profitti attraverso il sostegno alla vocazione produttiva del territorio. Sceglie, invece, un nuovo scontro con una comunità. E' difficile prevedere come andrà a finire, - conclude - ma l'immagine di una certa maniera di fare impresa speculare a quella di fare politica, non ne esce trionfante».

Giovanni Parente, invece, si dichiara «favorevole all'apertura di qualsiasi attività imprenditoriale nella cittadina, a patto che non si danneggino le altre attività dell'area in cui viene insediata. E l'area in cui il sansificio è collocato - dice Parente, responsabile della Confederazione Italiana Agricoltori di Veglie - è a prevalenza agricola, con grande sviluppo del turismo rurale. Mi rammarica sapere che sul progetto non sono stati informati per tempo agricoltori, associazioni di categoria e cittadinanza».

k.m.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di martedì 2 settembre 2008

No al sansificio dal Circolo della libertà

VEGLIE - Ancora strali sui sansificio di Veglie. Francesco milanese, presidente del locale circolo delle libertà "esprimo sconcerto -scrive in una nota - per il progetto approvato dal Comune. L'amministrazione con un atto di indubbia illegittimità, in contrasto con tutte le regole urbanistiche ed ambientali, si sta rendendo artefice di uno dei più grandi scempi che la politica vegliese abbia mai prodotto. La classe dirigente di cui si compone la maggioranza di centro sinistra guidata dal sindaco Fai, dimostra il più totale disinteresse nei confronti della salute e della qualità della vita dei cittadini e si ostina a sostenere un progetto dannoso assentito con un permesso di costruire assolutamente illegittimo".

Continua a ncora Milanese: "destano sconcerto, per l'insensibilità verso le richieste della cittadinanza, per l'ignoranza politica che le sottende, per l'assenza di qualsiasi connotazione etica, le dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza tutti sottesi alla acritica difesa degli interessi della ditta Oil Salento. Il nostro plauso alle opposizioni e a tutti coloro che, dimostrando senso civico, si battono contro il progetto. Noi del Circolo della Libertà saremo al loro fianco".
 

F.P

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 2 settembre  2008

«Via libera solo di fronte a garanzie»
Intervento del sindaco Fai:

«Ecco la vera storia dell'Oil Salento»

 

VEGLIE - Ci risiamo. La delicata vicenda dell'impianto di produzione e commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa proposto dalla "Oil Salento" è il nuovo pretesto colto dalle opposizioni per alimentare il loro insano progetto di continuo discredito dell'azione politico-amministrativa dell'attuale maggioranza.

In questa circostanza, peraltro, l'eterogeneo gruppo consiliare animato da Antonio Greco ha realizzato il suo capolavoro demagogico a discapito dell'immagine esterna del Comune di Veglie e della sua operosa comunità.

Con estrema lucidità (forse anche derivante da precise ambizioni elettorali in vista delle prossime provinciali), ha tentato di creare un clima di enorme confusione nell'opinione pubblica diffondendo interpretazioni volutamente distorte dell'operato dell'Amministrazione.

Bisogna puntualizzare, in primo luogo, che in occasione del Consiglio comunale dello scorso 27 agosto nessun consigliere di maggioranza o di opposizione è stato chiamato a dichiararsi favorevole o contrario al sansificio. La versione fatta circolare (anche attraverso cronache giornalistiche evidentemente basate su dichiarazioni della minoranza) non corrisponde alla realtà.

Durante la seduta in questione, infatti, l'Assemblea ha esaminato una mozione sul sansificio presentata dalla minoranza il 28 luglio 2008 e un emendamento alla stessa, sempre della minoranza, tendente a far assumere al sindaco un'iniziativa finalizzata ad ottenere un annullamento in autotutela del provvedimento conclusivo del procedimento unico n, 50/08 e del permesso di costruire in sanatoria n. 172/08, entrambi riguardanti il sansificio, adottati dal responsabile del Settore comunale Urbanistica/Suap.

Ebbene, a chiare lettere e senza possibilità di fraintendimenti, rispetto all'emendamento ho dato comunicazione al Consiglio di aver già provveduto, con nota prot. 10928 del 25 agosto 2008, a richiedere al responsabile del Suap di valutare la possibilità di annullamento in autotutela dei suddetti atti assegnando il termine di cinque giorni. Quest'iniziativa, peraltro, scaturiva da due specifiche istanze presentate dal Comitato "Ambiente sano" e da alcuni cittadini.

Per queste ragioni i consiglieri di maggioranza hanno respinto, perché ormai tardivo, l'emendamento dell'opposizione. Tutto qui. Il voto che è stato espresso dai consiglieri di maggioranza era riferito all'emendamento dell'opposizione e non al sansificio.

Chiarito ciò, bisogna fare velocemente qualche passo indietro per avere un quadro della situazione.

Allo scopo di esaminare le problematiche connesse al funzionamento della grande struttura proposta dalla "Oil Salento", il 6 agosto scorso, con nota prot. 10451, il Comune di Veglie ha promosso un incontro per l'11 agosto con la partecipazione dell'assessore provinciale all'Ambiente, dei sindaci dei Comuni di Campi, Carmiano, Guagnano, Leverano, Salice e San Pancrazio, del segretario comunale di Veglie e dei responsabili dei Settori comunali Urbanistica/Suap e Affari generali e Ambiente.

Questa riunione, è bene sottolinearlo, non è prevista da alcuna procedura istruttoria per il genere di pratica in questione.

Durante l'incontro, al quale risultò assente giustificato l'assessore provinciale Gianni Scognamillo, il responsabile comunale del Suap, architetto Antonio Anglano, precisò che "il progetto è conforme alle prescrizioni di legge e che il relativo procedimento autorizzatorio si è conpiuto con l'accoglimento".

A costo di apparire banale, ritengo sia opportuno ricordare che dopo l'introduzione del principio della separazione tra politica e gestione (Legge 142/1990), da anni ormai gli organi politici del Comune (Sindaco, Giunta e Consiglio) sono distinti da quelli burocratici (i responsabili dei Settori e degli Uffici); i primi possono svolgere soltanto funzioni di indirizzo e direttive, i secondi funzioni decisionali, operative e gestionali.

Ciò significa che in nessun caso l'organo politico può sostituirsi a quello burocratico e viceversa.

Il  rilascio dell'autorizzazione urbanistica, pertanto, era ed è di esclusiva competenza del responsabile del Suap. L'organo politico conserva, però, la prerogativa di vigilare sull'operato del funzionario preposto e di procedere alla sua eventuale revoca in caso di gravi comportamenti non conformi alle direttive e alle leggi.

Si può sollevare l'inopportunità del provvedimento alla vigilia della riunione con i sindaci, ma null'altro può essere eccepito rispetto all'operato del funzionario, soprattutto in assenza di verifiche propedeutiche ad eventuali fondate contestazioni sul suo operato tecnico.

Nel caso specifico, il responsabile del Suap, ha asserito di aver agito nel rispetto delle prescrizioni e delle leggi.

Un'imposizione per ottenere una modifica del suo operato, dunque, nella fattispecie non può esserci senza commettere un grave abuso di potere da parte politica.

L'inaspettata comunicazione del responsabile del Suap durante la riunione dei sindaci, dunque, ha aperto il dibattito successivo finalizzato alla ricerca di una proposta operativa. In sintesi si è convenuto di aggiornare l'incontro al 25 agosto con l'obiettivo di approfondire il progetto e di valutare le modalità per sottoporre l'intervento a procedura di V.I.A. a titolo prudenziale e cautelativo (l'impianto della Oil Salente non la richiederebbe obbligatoriamente). Nella stessa riunione, inoltre, è stato stabilito di richiedere alla Provincia il differimento della Conferenza di servizi per il rilascio dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Quest'ultima, convocata per il 3 settembre 2008, doveva tenersi alla presenza dei rappresentanti della Provincia, del Comune di Veglie, dell'Arpa Dap di Lecce, del Servizio di Igiene dell'AuslLe/1 e della "Oil Salento".

E' qui il caso di ricordare che l'impianto in questione, senza questa specifica autorizzazione (che è cosa diversa dalla VIA.) non può entrare in funzione, anche in presenza di conclusione dell'iter amministrativo dell'Ufficio tecnico comunale.

Al termine della riunione dell'11 agosto, ho quindi provveduto ad informare, con nota prot. 10609, il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino e l'assessore provinciale all'Ambiente Gianni Scognamillo dell'esito dell'incontro.

In questa lettera fra l'altro chiedevo di intervenire nell'interesse dei Comuni confinanti e valutare la possibilità di ricorrere ad una procedura di VIA., onde approfondire l'impatto che tale impianto può produrre su una congrua parte del territorio provinciale.

La disponibilità della Provincia ad attivare la procedura di VI.A. è stata poi anticipata dall'assessore Scognamillo in occasione della seconda riunione tenutasi a Veglie alla presenza dei sindaci interessati, dei funzionari comunali e dei consiglieri di minoranza Valerio Armonico e Antonio Greco.

La discussione, durante la riunione del 25 agosto, è stata molto articolata e incentrata, soprattutto, sull'opportunità di adottare eventuali provvedimenti di autotutela per l'annullamento del permesso di costruire in sanatoria n. 172/08 e del procedimento unico n. 50/08.

Peraltro l'assessore Scognamillo si è impegnato ad allargare a tutti i Comuni la Conferenza dei servizi che la Provincia prossimamente riconvocherà (dopo aver annullato quella programmata per il 3 settembre).

In quella circostanza il segretario generale del Comune di Veglie, Pierluigi Cannazza, ha fra l'altro espresso "forti perplessità in ordine agli effetti dell'annullamento poiché, se questo non risultasse fondato, emergerebbero una serie di responsabilità a carico dell'Ente in termini di rilevante risarcimento del danno".

Nonostante ciò, come ho accennato sopra, lo stesso giorno, ho richiesto al responsabile del Suap di attivarsi per valutare le istanze di annullamento in autotutela.

Due giorni dopo la Provincia di Lecce ha comunicato formalmente "l'intendimento di assoggettare a V.i.A. l'intervento" e la "Oil Salento" si è dichiarata disponibile, a proprie spese, a proporre "all'autorità competente, la verifica dell'eventuale impatto ambientale che il funzionamento del sansificio produrrà nel territorio".

Quest'ultima disponibilità, sottoscritta direttamente dall'amministratore unico dell'azienda Luigi Panarese, è molto importante perché di fatto mette al riparo il Comune rispetto ad eventuali azioni risarcitorie attivabili dall'azienda in caso di esito ad essa non favorevole della V.I.A. (non obbligatoria).

A questo punto non credo ci possano essere più dubbi: l'impianto prima di essere eventualmente attivato, dovrà essere sottoposto a fondamentali verifiche che garantiranno le popolazioni circa gli effetti sulla salute dei cittadini e, se queste verifiche non saranno superate, lo stesso non potrà mai entrare in funzione.

Ritengo, in definitiva, che la situazione sia ormai sotto controllo.

Concludo questo intervento assicurando che, allo stato attuale, nessuna spaccatura è presente all'interno della maggioranza la quale, invece, è coesa e ben determinata a continuare a lavorare per il bene della comunità. Il forfait dei consiglieri Cosimo Spagnolo e Stefania Capoccia non è novità. Il primo non partecipa più alle maggioranze da mesi, la seconda, dopo non aver raggiunto lo scopo di entrare in giunta, fin dall'inizio ha assunto una posizione autonoma.

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 3 settembre 2008

Il dirigente comunale chiede tempo per riflettere
Sansificio, slitta il verdetto sull'annullamento del progetto Oil Salento

I sindaci della zona, riuniti a San Pancrazio, hanno deciso di ricorrere ai giudici

VEGLIE - Tarda ad arrivare il «verdetto» del tecnico comunale sull'«affaire Oil Salento». La risposta alla richiesta di valutare la possibilità di annullamento in autotutela degli atti riguardanti il progetto della Oil Salento, formulata dal Sindaco Fernando Fai al dirigente Comunale del Suap, si fa attendere. «Il tecnico, vista la complessità del provvedimento», spiega Fai, «ha chiesto altri giorni per esaminare la pratica prima di darmi le dovute risposte».

Frattanto prosegue la mobilitazione in tutta la zona e i primi cittadini del territorio promettono battaglia. Questo è quanto emerso durante l'incontro svoltosi ieri a San Pancrazio, nel Brindisino, promosso dal sindaco del luogo, Domenico Francone tra i primi cittadini dei Comuni di Guagnano, Porto Cesareo, Salice, Sandonaci, perché «preoccupati dagli effetti del sansifìcio sulle aziende agrituristiche della zona, sulle produzioni vitivinicole di qualità e sulla salute umana». Al momento sono tre le azioni concordate contro la realizzazione dell'impianto: «ricorso alTar, impugnando il provvedimento che ha dato l'avvio all'attività dell'impresa Panarese; esposto alla Procura della Repubblica; coinvolgimento della Provincia di Brindisi perchè di fatto interessata dall'insediamento industriale».

«Un incontro», spiega Domenico Francone, «nato proprio per dare vita ad azioni comuni per ostacolare qualsiasi realtà produttiva che possa recare danno alla salute dei cittadini e all'ambiente circostante. A pochi chilometri di distanza dal nostro Comune si vorrebbe attivare un impianto i cui fumi colpiranno inevitabilmente anche la nostra zona. Non posso rimanere fermo a guardare».

Preoccupato «dall'inquinamento dell'opificio» anche il sindaco di porto Cesareo, Vito Foscarini, che si dice appunto allarmato «in quanto rimpianto dovrebbe nascere proprio accanto all'Area Marina Protetta di Porto Cesareo». E rammaricato, aggiunge Foscarini, «perché l'amministrazione di Veglie, nonostante l'impianto in questione sia vicino al nostro territorio, non ha ritenuto opportuno informarci sul progetto della Oil Salento».

Va giù duro contro l'amministrazione Fai il sindaco di Guagnano, Fernando Leone: «Per discutere della vicenda siamo stati convocati dal sindaco Fernando Fai l'11 agosto scorso, ma poi, con nostro dispiacere, veniamo a conoscenza che proprio un ora prima della riunione il provvedimento relativo al sansificio era stato approvato. E questo non è ammissibile». Il sindaco di Salice, Donato De Mitri, ribadisce che «se l'amministrazione di Veglie avesse revocato il titolo concesso consentendo una serena partecipazione di tutte le parti, compresa l'azienda Panarese, tutto questo non sarebbe successo».

Katia Manca

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 4 settembre 2008

L'impianto di Veglie oggi al vaglio del consiglio comunale di Salice
La maggioranza di De Mitri pronta a dire di no al sansificio

 

SALICE - Il sansificio all'esame del Consiglio. Nell'ambito della seduta convocata per oggi, alle 19, l'Assemblea cittadina si occuperà della grande struttura progettata dalla Oil Salento. L'argomento relativo al sansificio sarà trattato in coda, dopo l'approvazione di una variazione al bilancio, del Conto consuntivo del 2008 e dell'istituzione del servizio di "Asilo nido comunale".

La maggioranza guidata dal sindaco Donato De Mitri (Pd) proporrà di deliberare «la disapprovazione del Consiglio e di tutta la popolazione locale alla costruzione dell'impianto di  produzione e commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa, previsto in agro di Veglie, per i danni che lo stesso può provocare alla salute dei cittadini di Salice e degli altro Comuni limitrofi».

Con lo stesso atto l'Amministrazione esprimerà l'intenzione «di chiedere al Comune d Veglie di adoperarsi perché sia disposta agli organi competenti la revoca della concessione edilizia in sanatoria, già rilasciata alla Oil Salento».

Antonella Persano, presidente del circolo di An, è critica rispetto all'operato di De Mitri: «Abbiamo assistito solo a passerelle in vista di appuntamenti elettorali. Il sindaco, che non ha convocato una seduta monotematica sul sansificio così come richiesto dall'opposizione, non ha voluto assumere alcuna iniziativa per tutelare il nostro territorio e la salute dei cittadini.

L'impianto della Oil Salento è fra i più dannosi per la salute. Sul sansificio la Provincia è chiamata a rilasciate l'autorizzazione per l'emissione dei fumi. De Mitri, che ricopre anche la carica di consigliere provinciale è chiamato ad intervenire per tutelare l'interesse del territorio. An - conclude - promette battaglia, al fianco della popolazione, contro il sansificio e la classe politica doppiogiochista».

Il consigliere di minoranza Giampiero Manno (Pdl-Popolari liberali), da parte sua, aggiunge: «A Salice e a Veglie gli esponenti del Pd hanno assunto una posizione tra il sì e il no. Rispetto alla vicenda, nemmeno De Mitri si è espresso in modo chiaro. In questi mesi - conclude - il sindaco non si è preoccupato di informare la popolazione e di spiegare come intende tutelare la salute dei cittadini dalla presenza di questo impianto».

Rosario Faggiano

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di giovedì 4 settembre 2008

Affidate ad un collegio di avvocati le verifiche della correttezza delle procedure tecnico-amministrative seguite per l'autorizzazione
Sansificio: i sindaci ricorrono al Tar

 

VEGLIE - Si è tenuta ieri presso la sala giunta del comune di San Pancrazio Salentino la riunione tra i sindaci dei comuni il cui territorio sarà interessato dalle diverse ricadute di carattere ambientale derivanti dal grande sansificio della Oil Salento di Luigi Panarese, che dovrebbe sorgere in contrada "La Casa" (sul sito dell'ex centro di trasformazione dei pomodori) in una zona appartenente al comune di Veglie, ma vicinissima ai territori di San Pancrazio, Salice e Guagnano.

La riunione tecnica è stata convocata, all'indomani del deludente consiglio comunale tenutosi a Veglie il 27 agosto scorso, dal sindaco di San Pancrazio, Domenico Francone, che ha voluto effettuare una verifica in merito alle eventuali convergenze degli interessi dei comuni limitrofi e delle varie iniziative da concordare per la tutela dei rispettivi territori amministrati.

All'incontro a carattere strettamente tecnico-amministrativo, sono intervenuti, i sindaci di Salice Salentino, Donato De Mitri, di Guagnano, Cosimo Marcucci, di Porto Cesareo, Vito Foscarini, di Sandonaci, Domenico Serio ed il consigliere comunale di Novoli, Roberto Mocellin.

Dopo l'introduzione del sindaco Domenico Francone, promotore dell'iniziativa, tutti i primi cittadini presenti hanno espresso in forma diversa la loro preoccupazione ma anche l'unanime volontà di affrontare e risolvere il problema, prescindendo dalla diversa matrice politica che caratterizza le varie amministrazioni, nell'interesse di un territorio vasto che evidenzia numerose peculiarità di rilievo dal punto di vista ambientale, ecologico ed economico.

Durante la riunione sono state esaminate con attenzione le procedure seguite dal comune di Veglie per il rilascio dell'autorizzazione al progetto presentato dalla Oil Salento ed in particolare dall'architetto dello Suap dello stesso comune, Antonio Anglano, che l'11 agosto scorso concluse l'iter autorizzatorio di sua competenza, con l'accoglimento dell'istanza, proprio
nello stesso giorno in cui il sindaco di Veglie, Fernando Fai, aveva convocato i sindaci dei paesi confinanti per discutere della questione con un ritardo che - agli stessi sindaci - è apparso ingiustificato.

In conclusione, i sindaci intervenuti hanno deciso di affidare ad un collegio di avvocati il compito di verificare la correttezza delle procedure tecnico-amministrative seguite e dì predisporre un ricorso al Tar che ognuno dei comuni dovrà effettuare per proprio conto sulla base però, della condivisione degli oneri finanziari.

Intanto, l'assessore all'Ecologia della Provincia di Lecce, Gianni Scognamillo ha comunicato che alla conferenza dei servizi che si terrà a giorni presso la Provincia per discutere il progetto (alla luce delle procedure di Via), saranno invitati anche i sindaci di tutti i comuni interessati, mentre, i responsabili della Oil Salento hanno fatto sapere di essere disponibili a sottoporre a proprie spese il progetto alla Via che dovrà verificare le ricadute ambientali che l'impianto produrrà sul territorio.

Il sindaco di Salice Salentino (uno dei paesi più vicini al sito dove dovrebbe sorgere l'impianto), al termine della riunione ha rilasciato alcune brevi ma significative dichiarazioni: «Abbiamo deciso di ricorrere insieme al Tar - ha detto- poiché riteniamo che il procedimento che ha portato al rilascio dell'autorizzazione sia viziato, quindi, prima ancora delle procedure di Via, che la Provincia di Lecce ha giustamente attivato, è secondo il nostro parere necessaria una verifica di carattere tecnico-amministrativa sull'iter seguito dallo Suap di Veglie per giungere alla predisposizione del provvedimento che autorizza a costruire in zona agricola».

«Il nostro territorio - ha continuato il sindaco - è marcato da una vocazione prettamente agricola che consente la produzione di prodotti di qualità (primi tra tutti i vini Doc) ed è inoltre interessato dalla presenza di aziende agrituristiche d'eccellenza e di strutture ricettive che finirebbero inevitabilmente per essere penalizzate dalla costruzione di un simile impianto; tuttavia, noi non siamo contrari a priori al progetto, ma esigiamo giustamente, il rispetto assoluto ed inflessibile di tutte le norme e di tutte le procedure vigenti».

Sulla stessa linea le dichiarazioni del sindaco di San Pancrazio Salentino, Domenico Francone: «Abbiamo deciso di intraprendere una azione comune perché riteniamo che di fronte alla preoccupazione che genera questo problema le varie iniziative non possono essere ne parcellizzate ne nebulizzate. Dopo la riunione di questa sera, sono ulteriormente convinto che gli interessi del nostro vasto territorio comune (e naturalmente dei cittadini che ci vivono), verranno tutelati al meglio nel segno della garanzia del pieno rispetto delle leggi di riferimento».

Intanto, il presidente del consiglio del comune di San Pancrazio, Luigi Guida, su indicazione dello stesso sindaco, ha convocato un consiglio comunale monotematico sull'argomento che si terrà questa sera nell'aula consiliare a partire dalle 18.30.
 

Piero Tafuro

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