Si tiene questa settimana la
discussione dei tre ricorsi presentati contro l'opificio della Oil
Salento I giudici dovranno decidere l'eventuale sospensione dell'autorizzazione rilasciata dal Comune VEGLIE - Il sansificio sotto la lente dei giudici. Si tiene questa mattina l'udienza innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Prevista per le 9.30, i giudici dovranno decidere se sospendere o meno l'autorizzazione rilasciata dal Comune di Veglie all'azienda di Luigi Panarese, sulla scorta dei ricorsi presentati dai cittadini, dagli agricoltori e dai Comuni, tutti concordi nel definire illegittimo il procedimento adottato. Dall'altra parte, a difendere le ragioni di quella scelta, si è costituito in giudizio l'architetto Antonello Anglano, responsabile dello Sportello Unico delle Attività Produttive (Suap) della cittadina, così come cinque aziende frantoiane, collocate in diverse zone del Salento. Anglano, del resto, nelle vesti di dirigente comunale del settore Urbanistica, respinse ad agosto scorso le due istanze di annullamento in autotutela presentate dal Comitato "Ambiente Sano" e dallo studio legale Manelli. I ricorsi da discutere, lo ricordiamo, sono tre e riguardano le istanze di annullamento del provvedimento con il quale si è autorizzato, dal punto di vista urbanistico-edilizio ed ambientale, l'impianto. Li hanno presentati i Comuni di Guagnano, Porto Cesareo, Salice, San Donaci e San Pancrazio, rappresentati dal collegio di avvocati formato da Adriano Tolomeo e Pietro Quinto, che agiscono per tutelare gli interessi della popolazione limitrofa; c'è poi quello dei 26 agriturismo, assistiti dagli avvocati Angelo Vantaggiato e Serena Saponaro, «allarmati per l'attivazione del sansificio che potrebbe comportare danno all'attività agrituristica e agricola». Infine, quello dei 131 cittadini rappresentati dall'avvocato Gianluigi Manelli, che lamentano lesioni gravi dal punto di vista ambientale. Intanto, la temporanea mancata attivazione del sansificio, se da un lato non rassicura i componenti del comitato "Ambiente Sano", dall'altro, «offre - dicono i rappresentanti del Comitato - un dato di fatto non trascurabile, rappresentato dalla presa di coscienza in ordine alle preoccupazioni più volte manifestate sull'impianto. Se l'iter autorizzativo non si fosse svolto così rapidamente e, soprattutto, all'oscuro dei cittadini - aggiungono - probabilmente i ricorsi pendenti oggi innanzi al Tar non avrebbero trovato spazio». Katia Manca |
Oggi si riunisce il consiglio tre
mesi dopo la prima riunione VEGLIE - Il caso sansificio approda oggi in consiglio comunale. Dopo tre mesi dall'autorizzazione comunale e le tante preoccupazioni espresse da più parti, anche nell'Assise della cittadina si discute sull'insediamento in contrada La Casa dell'impianto della Oil Salento di Luigi Panarese. I Comuni del circondario già da tempo hanno provveduto a trattare l'argomento all'interno dei propri Organi istituzionali e la questione è finita pure davanti ai giudici del Tar. Sin dall'inizio della vicenda, infatti, i Comuni di Salice Salentino, San Pancrazio. Porto Cesareo, Guagnano, San Donaci si sono detti preoccupati dei problemi ambientali e di salute che l'impianto potrebbe creare. La questione sansifico ha messo in agitazione cittadini ed esponenti politici di centro sinistra e di centro destra. Ma non solo. L'allarme è stato lanciato anche dagli imprenditori agricoli della zona, che si sentono minacciati dall'impianto. Numerose in zona sono le strutture ricettive che da anni svolgono attività nell'ambito del turismo, per la tutela, la valorizzazione e la promozione del territorio. «Un grave danno economico irreparabile per le nostre aziende», lamentano gli imprenditori. Hanno espresso il loro dissenso verso l'impianto anche le grandi aziende vitivinicole del Parco del Negroamaro, racchiuse nel "Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino". Contro l'avvio dell'impianto si è costituito anche il comitato «Ambiente Sano», composto da cittadini, medici, professionisti che operano a Veglie Inoltre, per contrastare l'insediamento del sansificio nel Parco del Negroamaro la battaglia è sbarcata anche su internet, con pagine di protesta su Facebook, il più famoso dei social network. Sono tanti giovani iscritti, più di 200, dai diversi Comuni salentini, che insieme intendono combattere l'inquinamento e per dire no ad altri impianti insalubri sul territorio salentino. Katia Manca |
Buco nell'acqua dell'opposizione che
aveva chiesto la discussione del progetto sul sansificio
La tesi è che «l'esame non rientra
tra le competenze dell'Assise». VEGLIE - Il sansificio della Oil Salento ancora una volta non riesce a trovare posto in consiglio comunale. L'istanza di revoca dell'autorizzazione, presentata l'altro ieri in Consiglio dall'opposizione e dal consigliere di maggioranza Stefania Capoccia su proposta del comitato "Ambiente Sano" è stata giudicata dal direttore generale del Comune Pierluigi Cannazza «improponibile, perché l'esame in oggetto non rientra tra le competenze del consiglio comunale». Una «bocciatura» ufficializzata all'Assise dal presidente del Consiglio, Antonio D Bartolomeo. Un pugno nello stomaco per tutti quei cittadini - tra loro tanti giovani - che speravano di assistere alla discussione sull'impianto di contrada "La Casa". Chi aveva sottolineato la necessità di affrontare l'argomento in Aula era stato il Comitato "Ambiente Sano" «Perché - si legge nell'atto di indirizzo presentato dalla minoranza - è quantomai opportuno che l'Amministrazione Comunale assuma una posizione chiara in ordine, quantomeno, alla necessarietà di una valutazione di impatto ambientale (Via) sull'intero impianto e, che, per potersi avvalere della suddetta è indispensabile e logico procedere ad un atto di indirizzo per annullare in autotutela il procedimento unico, che ha disposto l'autorizzazione all'impresa». Una teoria non condivisa però da Cannazza. «Il Consiglio Comunale - ha ribadito - non può annullare un atto del tenico, non ha la competenza per farlo». E non è servito alla minoranza far notare che «è stato lo stesso assessore Provinciale all'Ambiente Gianni Scognamillo a dichiarare che anche il sindaco di Veglie può agire in regime di autotutela e che lo stesso Comune, qualora lo ritenesse necessario, potrebbe attivare la procedura di Via». Niente da fare neppure per la richiesta della minoranza, di fronte alla posizione assunta dal Consiglio di esprimersi politicamente sull'argomento così come è avvenuto negli otto Comuni limitrofi. Dalle fila della maggioranza nessuno, neanche il sindaco, ha voluto pronunciarsi. Katia Manca |
Atto d'accusa di rifondazione e
destra per il mancato dibattito in aula «Non ci sto ad essere trascinata in questo fallimento» VEGLIE - Dopo il mancato dibattito sul sansificio, la presa di distanza. Il consigliere di maggioranza Stefania Capoccia abbandona la sua coalizione e si schiera con l'opposizione. «Così potrò svolgere meglio il mio ruolo - dichiara il consigliere - rispondendo al mandato affidatomi dagli elettori con un rinnovato entusiasmo di controllo dell'Amministrazione Fai. I tre anni e mezzo di questa amministrazione - dice il consigliere Capoccia - sono stati caratterizzati da un vuoto di programmazione e di indirizzo politico. Basta pensare a quanto sta accadendo in questo ultimo periodo. Non è stato realizzato nulla del programma elettorale da me sottoscritto, né mai, in questi tre anni, sono stata messa nelle condizioni di dare il mio contributo alla vita amministrativa». Un atto d'accusa che, tiene a sottolineare il consigliere, non è il frutto della sua mancata rappresentanza in Giunta. «Ribadisco - dice infatti - che non ero e non sono interessata a ricoprire cariche assessorili. Personalmente non ci sto ad essere trascinata in questo fallimento». Già nell'agosto scorso, a causa della vicenda sansificio, il consigliere Capoccia prese le distanze dall'amministrazione Fai perché all'oscuro di quanto era stato deciso. Lo stesso motivo che condusse anche l'assessore alla Sanità Maria Calcagnile a consegnare le proprie dimissioni al sindaco Fai. E proprio sulla questione sansificio, gli animi, dopo l'ultimo consiglio comunale, non intendono placarsi. «Ennesima brutta figura della maggioranza che si trincera - dice Lorenzo Catamo della Destra cittadina - dietro il parere tecnico del segretario comunale, dimostrando ancora una volta che l'amministrazione Fai non ha nulla di politico, ma rappresenta solo un coacervo di interessi economici e clientelari lontanissimi da quella che è una corretta visione della buona amministrazione». Anche Rifondazione Comunista interviene sull'accaduto, definendo l'amministrazione Fai «socialmente pericolosa. E' evidente - dice Gianni Muci, segretario del circolo Peppino Impastato - che non esprimendosi con parole chiare in merito, quest'amministrazione voglia a tutti i costi la realizzazione dell'impianto, favorendo gli interessi di pochi "intimi" a scapito di quelli dell'intera comunità». Ma sulla mancata discussione in Consiglio dell'istanza di revoca dell'autorizzazione alla Oil Salento, il Presidente dell'Assise Antonio De Bartolomeo, ribadisce quanto affermato dal segretario in Aula: «Il Consiglio Comunale non ha competenza per ritirare l'atto, solo il tecnico potrebbe farlo». Katia Manca |
La delibera dirigenziale dà il via
all'iter
VEGLIE - Il progetto della Oil Salento sotto la lente dell'Università del Salento. Saranno gli esperti del mondo accademico, infatti, a verificare se il sansificio di contrada "La Casa" dovrà essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale (Via). «Con determina dirigenziale, la Provincia - dice l'assessore provinciale all'Ambiente, Gianni Scognamillo - ha disposto che il progetto della Oil, quello riguardante però la sola produzione di nocciolino, abbia, grazie all'apporto dell'Università, una pre-valutazione di impatto ambientale». Il progetto della produzione di solo nocciolino, riguarda la variante presentata dall'azienda al Comune a settembre scorso, in cui l'impresa, dopo l'intervento della Provincia, «attenta alle preoccupazioni espresse dai cittadini vegliesi e dalle comunità vicine», ha proposto di produrre solo nocciolino e non più olio di sansa che comporterebbe la lavorazione con l'esano, sostanza inquinante. Le preoccupazioni sull'impianto nel Parco del Negroamaro, infatti, sin dal rilascio della prima autorizzazione comunale all'impresa, non si sono mai placate: migliaia di cittadini, imprenditori agricoli, esponenti politici, non smettono di manifestare il loro "no al grande sansificio". Ora spetta all'Università del Salento, in particolar modo al professor Giovanni Zurlini del Dipartimento Scienze e Tecnologie Biologiche Ambientali dell'Università, insieme ai professori Luigi Ranieri, Antonio di Ficarella e Giampiero Colangelo del Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione, esaminare il progetto e fare le dovute valutazioni. k.m. |
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