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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 10 gennaio 2009

Intervista con il rappresentante della Oil Salento, l'azienda di Veglie che fa capo alla famiglia Panarese
«I fumi? Solo vapore acqueo»

«Estrarremo nocciolino dalla sansa in un impianto a controllo continuo. Nessun inquinamento. Le aziende agricole stiano tranquille. Le vere minacce vengono da Taranto e Brindisi»

VEGLIE - «Il nostro impianto non è dannoso per l’ambiente e la comunità, né tantomeno per le aziende agricole». A sostenerlo è Mauro Spagnulo, dirigente della OilSalento e dunque del sansificio in agro di Veglie, su cui si addensano le preoccupazioni di molti. Un sansificio nel cuore del Parco del Negroamaro, ma lui non ci sta a far passare l'opificio per «una macchina infernale». E spiega:
«Con la modifica del progetto alla sola produzione di nocciolino, il nostro impianto è un “mega essiccatore”, di certo non più un “mega sansificio”. Bisogna analizzare bene la realtà dei fatti senza lasciarsi catturare da facili allarmismi».

Sono trascorsi quattro mesi dall’approvazione comunale dell’impianto di proprietà della famiglia Panarese, mesi di proteste attorno all’opificio e al Comune, che ne ha autorizzato l’attivazione. Sin da subito, infatti, semplici cittadini, sindaci, partiti politici, associazioni, medici, imprenditori agricoli hanno manifestato la loro contrarietà all’impianto. Pertanto, l’impresa, che avrebbe dovuto inaugurare lo stabilimento a settembre scorso, con l’estrazione dell’olio dalla sansa vergine e la produzione di nocciolino, è stata costretta a rimandare l’inizio dell’attività. La Provincia di Lecce, infatti, a causa delle preoccupazioni espresse sull'impianto, ha istituito un tavolo tecnico assieme al Comune di Veglie - successivamente allargato ad altri soggetti - e all’azienda stessa al fine di poter valutare possibili soluzioni migliorative. Da qui, d’intesa con la Oil Salento, la decisione di modificare il progetto iniziale, limitando le attività alle sole fasi di essiccazione e di confezionamento del nocciolino, «riducendo notevolmente l’impatto sull'ambiente», come ha dichiarato Gianni Scognamillo, assessore Provinciale all’Ambiente.

Oggi, l’opificio è sottoposto alla pre-verifica di assogettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) da parte dell’Università degli Studi del Salento, richiesta della Provincia di Lecce. Inoltre, presso il Tribunale Amministrativo Regionale sono pendenti quattro ricorsi, avanzati dai sindaci dei comuni limitrofi, dal Consorzio di Tutela Vino Doc Salice Salentino, dall’associazione degli agriturismi «Salento Terra d’Arneo» e da semplici cittadini, che lamentano le lesioni gravi del provvedimento sia sul profilo urbanistico - edilizio quanto su quello ambientale.

L’udienza, tenutasi il 5 novembre scorso, è stata rinviata al 14 gennaio prossimo in attesa della verifica preventiva disposta dalla Provincia.

Facciamo un passo indietro: da un ex pomodorificio, la Oil Salento, dà vita ad uno stabilimento industriale per destinarlo a produzione e commercializzazione di oli vegetali e nocciolino di sansa. Com'è nata l’idea progettuale?

Tutto il mondo si muove nell’ordine di diminuire l’approvvigionamento di sostanze fossili come il carbone e il petrolio. La nostra impresa crede nel combustibile alternativo perchè crede nello sviluppo delle biomasse combustibili vegetali come fonti rinnovabili e, la sansa, ha un valore di risparmio energetico a basso impatto ambientale. Se tutti noi riuscissimo a contribuire ad utilizzare nel minor tempo possibile quelle che sono le fonti rinnovabili, allora potremmo avere, per le generazioni future, un ambiente salubre e non legato a questioni di inquinamento.

Quali investimenti sono stati realizzati nella struttura?

Abbiamo puntato sull'alta tecnologia, con macchine innovative e di ultima generazione: la sansa, lavorata all’interno della struttura, sarà trasformata in nocciolino e vapore acqueo. La nostra è un’azienda modello e a tutela dell’ambiente abbiamo implementato un sistema per il controllo in continuo con tutti gli enti di controllo interessati. Finora il gruppo Panarese ha investito milioni di euro senza aver richiesto alcun finanziamento pubblico.

L'impianto nel Parco del Negroamaro, ha scatenato forti preoccupazioni tra i sindaci del comprensorio e i cittadini non solo di Veglie. La questione è finita pure dinnanzi al Tar. Cosa si sente di dire a tal proposito?

I cittadini non sono stati ben informati. Si sono alzati dei polveroni che vanno ben oltre la realtà dei fatti. Il nostro impianto non inquina, i soli fumi che si avranno saranno legati a immissioni di vapore acqueo. Insieme alla Provincia e al Comune di Veglie si è deciso di eliminare la lavorazione dell’olio di sansa perché comporterebbe l’uso dell’esano. Oggi, il nostro impianto, deve considerarsi solo un grande essiccatore che trasforma in nocciolino la sansa prodotta nei frantoi oleari, i cui vapori prodotti verranno trattati più volte dalle macchine prima di essere emessi nell’aria dalla canna fumaria. Il nostro scopo è quello di produrre biomassa, combustibile altamente ecologico, e non, come più volte molti hanno insinuato, bruciare combustibile da rifiuto. Con i sindaci, invece, c'è un ricorso al Tribunale Ammninistrativo Regionale che vede eccepire diverse motivazioni, rispetto alle quali molto serenamente ognuno andrà a rappresentare le proprie ragioni. Un collegio di giudici amministrativi si preoccuperà di discutere nel merito le motivazioni addotte nei ricorsi. Noi crediamo nell’operato della giustizia amministrativa e nelle autorità competenti.

Gli imprenditori agricoli hanno lanciato l’allarme: l’impianto minaccia i prodotti doc salentini.

Il vino che viene prodotto qui nasce sotto l’influenza di due grossi macigni industriali che sono a Taranto e a Brindisi. Le zone del doc si trovano in mezzo ai venti che sospingono i fumi di entrambe le industrie. Mi chiedo perchè oggi si svegliano per parlare di impatto ambientale negativo. Noi siamo un impianto di essiccazione con emissioni nocive intorno allo zero, mentre gli altri impianti vanno ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Dire poi che un vino cambia di sapore perchè su un terreno esiste una canna fumaria mi sembra una considerazione di basso profilo.

Sono in molti a sostenere che la sola produzione di nocciolino di sansa per ovviare all’utilizzo dell’esano, non può ritenersi sufficiente ai fini di una prevenzione dei danni alla salute, all’agricoltura e al turismo che scaturirebbero dall’attivazione dell’impianto.

Si parla di danno ambientale ma mai quantificandolo. Noi non vogliamo distruggere le imprese agricole del territorio, semmai vogliamo favorirle. Siccome è stato detto che il nostro impianto distruggerà il turismo, vogliamo assicurare tutti che in estate non produrremo fumi; la lavorazione delle olive avviene nelle fasi invernali, pertanto noi lavoreremo durante l’inverno. Lavoreremo da novembre a febbraio, mentre nel periodo estivo saremo aperti solo come punto vendita».

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 12 gennaio 2009

INIZIATIVA DEL COMITATO IN VISTA DELL’UDIENZA DEL TAR DI MERCOLEDÌ
Un’intera pagina di pubblicità sulla Gazzetta per dire «no» all’impianto della Oil Salento

 

VEGLIE - Settimana decisiva per il futuro del sansificio della OilSalento. E’ prevista infatti per mercoledì prossimo l’udienza innanzi al Tar chiamato a decidere se sospendere o meno l’autorizzazione rilasciata dal Comune di Veglie all’azienda Panarese. E tanto sulla scorta dei ricorsi presentati, dai cittadini, dagli agricoltori e dai Comuni, tutti concordi nel definire illegittimo il procedimento adottato.

Nel frattempo, il Comitato “Ambiente Sano” non si arrende e continua a chiedere alle autorità competenti di «fermare il megasansificio». L’ultima iniziativa, che certamente non è passata inosservata, è di ieri: una pagina intera di pubblicità acquistata su la Gazzetta di Lecce.

Nello spazio (che riproponiamo a lato) i cittadini denunciano come, «in zona agricola, senza alcuna variante urbanistica, si stia realizzando un impianto industriale-commerciale, che risulta essere il terzo per grandezza in Europa, dannoso e, soprattutto, imposto alle popolazioni».

L'azienda da parte sua, in un intervista apparsa sempre sulla Gazzetta nella giornata di sabato, ha dichiarato che «l'impianto non inquina; i soli fumi saranno legati a immissioni di vapore acqueo».

Intanto, alle 11 di oggi è prevista a Palazzo Adorno una conferenza stampa del «fronte del no».

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 13 gennaio 2009

Nella vertenza-sansificio il Comitato «Ambiente Sano» mette in campo le valutazioni di due specialisti
Il Cnr dice «no» a nuove emissioni

 

VEGLIE - Sul caso sansificio entra in campo anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche  (Cnr). I Comitato «Ambiente Sano», ha reso noto, durante l'annunciata conferenza stampa di ieri a Palazzo Adorno, le osservazioni di due ricercatori del Cnr Marco Cervino e Cristina Mangia, sulla relazione di procedura di verifica di assoggetabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sull'impianto di contrada "La Casa . Reazione redatta a dicembre dallo studio di progettazione dell'ingegnere Giuseppe Coluccia, commissionata dalla OilSalento su richiesta della Provincia di Lecce.

Dalle osservazioni degli esperti emerge come la qualità dell'aria nel sito di interesse sia già compromessa. Sul paragrafo relativo alla "produzione di emissione", infatti, gli esperti evidenziano come nella relazione «la lista di composti impattanti emessi dall'impianto appare riduttiva: oltre alle polveri, ossidi di azoto e di zolfo, e monossido di carbonio si devono ragionevolmente considerare», scrivono i ricercatori, «le altre sostanze previste dalla normativa citata, ovvero sostanze organiche volatili come Cot (carbonio organico totale) e acido cloridrico. La presenza del doro nel nocciolino e ancor più nel polverino è rilevante sia per la formazione di Hcl che di diossine».

E gli esperti del Cnr aggiungono che anche le emissioni per la fornitura di sansa vergine e commercializzazione della sansa essiccata dovute ai mezzi di trasporto producono ulteriori inquinanti. «La criticità della qualità dell'aria nella zona rispetto alle concentrazioni di Pm10», concludono i due ricercatori, «impone a nostro avviso un'attenta valutazione dell'impatto di nuove emissioni di polveri come quelle previste dall'impianto in considerazione. Inoltre, dall'analisi delle relazioni Arpa si fa presente che i superamenti dei valori soglia del Pm10 vengono superati prevalentemente nei mesi che vanno da novembre a marzo, che corrispondono anche ai mesi in cui dovrebbe funzionare l'impianto».

Nel dicembre 2006 e nel dicembre 2007 tutte e tre le centraline, posizionate ad Arnesano, Guagnano e San Pancrazio presentano un numero elevato di superamenti della concentrazione giornaliera di Pm10 rispetto ai limiti di legge, limiti che tra l'altro saranno abbassati a partire dal 2010».

Ieri a confermare il loro "no al sansificio nel Parco del Negramaro", c'erano tutti i soggetti interessati dall'insediamento produttivo, tranne il Comune di Veglie. Oltre il Comitato "Ambiente sano" infatti, erano presenti i primi cittadini dei Comuni di Salice Salentino, San Pancrazio, San Donaci, Guagnano, ma anche Pier Nicola Leone de Castris, presidente del "Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino", Antonio Costantini, presidente dell'associazione "Salento Terra d'Arneo" e Maurizio Manna presidente provinciale di Legambiente. (vedi videogironali)

Tutti concordi nel continuare a chiedere una procedura di verifica di assoggettabilità alla Via che non valuti il progetto parzialmente, solo per la emissione dei fumi in atmosfera, ma per intero. «Le poche risorse economiche della nostra penisola - dichiarano i sindaci - relative allo sviluppo rurale vanno salvaguardate». Contrario all'impianto anche Leone de Castris: «Con la realizzazione dell'opificio la qualità del vino, essenza del nostro territorio che unisce tradizione, conoscenza, esperienza e passione, ambasciatore in Italia e nel mondo del proprio territorio d'appartenenza, viene compromessa».

Katia Manca

 

IL RICORSO
Domani i giudici decidono la legittimità dell'autorizzazione

 

VEGLIE - Prevista per domani l'udienza sulla questione Oil Salento. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce deciderà in merito all'autorizzazione rilasciata dal Comune di Veglie all'azienda di Luigi Panarese.

Innanzi al Tar sono pendenti quattro ricorsi, quello dei cittadini, degli agricoltori, dei Comuni e del "Consorzio di Tutela Vino Doc Salice Salentino", che lamentano lesioni gravi del provvedimento sia sul profilo urbanistico-edilizio quanto su quello ambientale

k.m.

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 15 gennaio 2009

DISCUSSI   IERI   I   RICORSI   AL   TAR
Sansificio & polemiche l’autorizzazione all’esame dei giudici

 

VEGLIE - Le sorti del sansificio in dirittura d’arrivo. Innanzi alla prima sezione del Tribunale amministrativo di Lecce, presieduta dal magistrato Aldo Ravalli, si è svolta ieri, alle 9,30, l'udienza sull'impianto della Oil Salento. Il verdetto è atteso tra un mese e mezzo.

In aula, i quattro ricorsi avanzati contro il provvedimento di autorizzazione, rilasciato dal Comune di Veglie ad agosto scorso all’azienda di Luigi Panarese, per la realizzazione del sansificio in contrada “La Casa”.

Nello specifico i ricorsi, che lamentano le lesioni gravi del provvedimento sia sul profilo urbanistico quanto su quello ambientale, sono stati avanzati dai cinque Comuni (Guagnano, Porto Cesareo, Salice Salentino, San Donaci e San Pancrazio), rappresentati dagli avvocati Pietro Quinto e Adriano Tolomeo; dai 26 agriturismi assistiti dagli avvocati Angelo Vantaggiato e Serena Saponaro, da 131 cittadini rappresentati dall’avvocato Gianluigi Manelli e dal “Consorzio di Tutela Vino Doc Salice Salentino” con l’avvocato Rizzo. Dall’altra parte, invece, a difesa del provvedimento, l’impresa di Luigi Panarese rappresentata dall’avvocato Gianluigi Pellegrino. Costituito in giudizio anche l'architetto Antonello Anglano, responsabile dello Sportello Unico delle Attività Produttive (Suap) del Comune di Veglie, che, insieme all’avvocato Francesco Flascassovitti, difende le ragioni di quella scelta.

Nell’udienza di ieri tutte le parti in causa hanno ribadito le loro posizioni. Mentre i ricorrenti hanno sollevato l’incompatibilità dell’impianto con la zona in cui è ubicato, ritenendo l’opificio dannoso anche per le altre attività economiche della zona, i resistenti, hanno definito l’impianto perfettamente compatibile col territorio ed in regola con le previsioni di piano.

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 18 gennaio 2009

(Le foto a cura della Pro Loco di Veglie sono sono state scattate alle ore 17,00 del giorno 15/01/09.

Al momento degli scatti non era dato conoscere il motivo della fuoriuscita di fumi dal sansificio.")

AMBIENTALISTI IN ALLARME. LA OIL SALENTO SPIEGA IL «MISTERO»
Fumo nero dal camino del sansificio ma è solo il collaudo dell’impianto elettrico

 

VEGLIE - Ore di sconcerto nella cittadina per la fuoriuscita di fumi neri dal camino della OilSalento. Ma l’azienda rassicura: «Non abbiamo attivato l’opificio ma ci siamo limitati a collaudare, solo per dieci minuti, l’impianto elettrico».

L’allarme era stato lanciato giovedì scorso da numerosi cittadini che, sin dalle prime emissioni, avevano allertato il comitato «Ambiente sano», costituitosi proprio per vigilare ed informare la cittadinanza su tutte le fasi relative al progetto del sansificio di contrada “la Casa”.

Foto e video amatoriali testimoniano l’accaduto. «Durante le ore pomeridiane», dice Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato, «sono fuorisciti dei fumi che hanno lasciato i cittadini sconcertati, dal momento che a tutt'oggi risulta che la Provincia non abbia rilasciato alcuna autorizzazione e che la procedura di verifica di assogettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) non è stata ancora conclusa. A seguito delle segnalazioni», aggiunge, «abbiamo subito provveduto ad avvisare le autorità competenti. La Polizia Provinciale e il Corpo forestale venerdì mattina hanno effettuato un sopraluogo nello stabilimento, siamo in attesa del verbale. Auspichiamo una maggiore attenzione degli organismi di controllo, i quali devono porsi come tutori dell’ambiente e della salute della persona, non potendo tale compito gravare sui cittadini».

Da parte sua, Mauro Spagnulo, dirigente della OilSalento, dice: «A causa del collaudo, sono state attivate le ventole che, messe in funzione, hanno aspirato il cemento refrattario che si trova all’interno dei forni ed è proprio per questo che i fumi sono risultati di colore nero. Una volta attivo, i fumi che usciranno dal nostro impianto saranno di colore bianco intenso».

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 21 gennaio 2009

IL CONSIGLIERE DI RIFONDAZIONE DONATO MARGARITO SCRIVE A PELLEGRINO»
«Troppe incongruenza della Provincia sul caso del sansificio Oil Salento»

 

VEGLIE - Sulla questione Oil Salento interviene il consigliere provinciale di Rifondazione comunista, Donato Margarito.

In una interpellanza al presidente della Provincia Giovanni Pellegrino e all’Assessore all’Ambiente Gianni Scognamillo, pone degli interrogativi in merito all’incarico di procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) dell’opificio, affidato dalla Provincia all’Università.

Margarito chiede «come mai non è stato rispettato l’affidamento della consulenza e dell’istruttoria della procedura di assoggettabilità a Via del progetto all’Arpa, e di quale documento è in possesso la Giunta provinciale dal quale si possa evincere che l’Arpa sia stata interpellata e che abbia risposto di non poter fare la consulenza del progetto per mancanza di tempo; in tal senso, è stata allegata la nota con la quale l’Arpa Puglia conferma la mancata richiesta di coinvolgimento».

Il consigliere di Rifondazione chiede inoltre «come mai la Provincia, responsabile del procedimento, si è affidata ad un tecnico della Oil Salento che dovrà essere pagato con i soldi dei cittadini per produrre la documentazione tecnica» e «quante sono e da chi sono state prodotte le osservazioni alla documentazione tecnica relativa alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via e se la Provincia ha acquisito il parere in merito al progetto da parte del Comune di Veglie e dai Comuni, da tempo fortemente interessati e preoccupate per il progetto, di Salice, Guagnano, Porto Cesareo, San Pancrazio, San Donaci, Avetrana».

k. man.


INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DONATO MARGARITO

 

P R O V I N C I A   D I  L E C C E

GRUPPO CONSILIARE

RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA

 

 Il Consigliere

Donato Margarito

 

Al Presidente della  Provincia

di Lecce Senatore Giovanni Pellegrino

 

All’Assessore Provinciale all’Ambiente

Gianni Scognamillo

 

Oggetto: interrogazione in merito alla “Deliberazione della Giunta Provinciale n. 345 del 7 novembre 2008, avente per oggetto: “Università degli studi di Lecce – Affidamento incarico di procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. dell’opificio OIL Salento” sito in Veglie(Le).

 

Il  sottoscritto Donato Margarito, consigliere provinciale, rivolge al Presidente e all’Assessore al ramo la seguente interpellanza.

 

Premesso che:

 

1)      in seguito a un Permesso a costruire in sanatoria n. 172/08 e a provvedimento di conclusione del procedimenti unico n.50/08, entrambi datati 11/08/2008, a firma del Dirigente Suap del Comune di Veglie, concessi in tutta fretta, la Ditta Oil Salento veniva autorizzata alla “ristrutturazione  edilizia dei fabbricati  esistenti in uno stabilimento industriale per destinarlo a produzione e commercializzazione di nocciolino di sansa da realizzarsi nel Comune di Veglie in contrada “La Casa”;

2)      una ampia protesta popolare e delle amministrazioni limitrofe nei confronti del Comune di Veglie si concludeva con la richiesta di assoggettare a VIA l’intero progetto;

3)      a tale richiesta sostenuta e stabilita da un riunione dei sindaci dei paesi limitrofi, regolarmente convocata e tenutasi a Veglie il 25 agosto 2008, alla presenza dell’assessore provinciale dr. Gianni Scognamillo (cfr. verbale della riunione a firma del Responsabile del Settore Affari generali del Comune di Veglie) il Comune di Veglie non dava alcun seguito;

4)      dopo il rinvio della conferenza dei servizi del 12 settembre indetta dalla Provincia di Lecce per l’autorizzazione dell’immissione dei fumi in atmosfera e la presentazione di una DIA, il 15 settembre, con la quale la ditta Oil Salento eliminava dal progetto la produzione di olio di sansa per produrre solo nocciolino da commercializzare, la Provincia di Lecce sospendeva la Conferenza dei servizi per procedere alla attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA solo per la parte riguardante le proprie competenze, cioè la immissione dei fumi in atmosfera; 

5)      con nota del 15/10/2008, il Presidente della Provincia e l’assessore provinciale all’Ambiente chiedevano al Dirigente del Servizio rifiuti Scarichi ed emissioni “in considerazione delle dimensioni dell’impianto di cui all’oggetto… di attivare la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell’art. 4 comma 7 della L.R. n. 11/01”, dando per scontato che il soggetto proponente non fosse tenuto ex lege a sottoporre il progetto a V.I.A. per la soglia quantitativa di prodotto trattato e per le conseguenti possibili emissioni. Tuttavia, per quanto è a mia conoscenza, la capacità produttiva massima dell’impianto, relativamente al prodotto finito, è pari a 3.200 quintali al giorno di nocciolino di sansa, quindi di gran lunga superiore ai limiti imposti dalla normativa regionale per escludere un progetto dalla VIA.

6)      nella Deliberazione della Giunta Provinciale n. 345 del 7 novembre 2008, avente per oggetto: “Università degli studi di Lecce – Affidamento incarico di procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. dell’opificio OIL Salento”, si legge: “stante la complessità e gravosità della valutazione in rapporto alle competenze specialistiche richieste ed ai carichi di lavoro della struttura preposta e constata(to) inoltre la concreta impossibilità di attivare in tempi brevi la consulenza di ARPA…”.

7)      “Con nota prot. n. 59652 del 17/10 è stato chiesto al Magnifico Rettore dell’Università del Salento la disponibilità ad individuare la struttura o i soggetti cui affidare l’incarico”.

8)      “Con nota prot. n. 47358 del 28.10.2008, l’Università del Salento ha accettato l’incarico, segnalando 4 nominativi di docenti e determinando in € 10.000,00 il costo per la partecipazione dei predetti docenti al procedimento di che trattasi”.

9)      nella stessa delibera si stabilisce che, “con l’avvio del procedimento verrà chiesto alla Ditta di produrre la documentazione tecnica di cui agli articoli 16 e 17 della medesima L.R. 11/01” e che la Provincia pagherà “al professionista indicato dalla Ditta un importo complessivo di € 5.000.00 IVA compresa” per la documentazione prodotta.

 

Letto l'art. 16, comma 6 della L.R. n. 11/01 ("Per pervenire alla propria decisione l'autorità competente acquisisce il parere delle amministrazioni interessate in merito al progetto"),

 

chiede

di sapere dal Presidente

 

  • come mai non è stato rispettato l’art. 6. co. 6 della L.R. 11/01 (affidamento della consulenza e dell’istruttorie all’ARPA);

  • di quale documento è in possesso la Giunta provinciale dal quale si possa evincere che l’ARPA sia stata interpellata e che abbia risposto di non poter fare la consulenza e l’istruttoria della procedura di assoggettabilità a VIA del progetto per mancanza di tempo; in tal senso si allega la nota con la quale l’ARPA PUGLIA conferma la mancata richiesta di coinvolgimento. (allegato 1);

  • come mai la Provincia, responsabile del procedimento, si è affidata ad un tecnico della ditta Oil Salento che dovrà essere pagato con i soldi dei cittadini per produrre la documentazione tecnica, il tecnico incaricato non è parte interessata?

  • a cosa è dovuta tutta questa fretta? In soli quattro giorni sono stati concessi Permesso a costruire in sanatoria n. 172 e Provvedimento di conclusione del procedimenti unico n. 50/08, entrambi datati 11/08/2008, da parte del Comune di Veglie, con  le conseguenze da tutti  ormai conosciute;

  • la procedura di assoggettabilità a VIA delle emissioni in atmosfera del progetto da parte della Provincia, se fatto con tanta fretta, è solo un contentino formale a tanti Sindaci, associazioni, movimenti e cittadini che protestano vivacemente contro il megasansificio;

  • quante sono e da chi sono state prodotte le osservazioni alla documentazione tecnica relativa alla procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A.;

  • se la Provincia ha acquisito il parere in merito al progetto alle amministrazioni interessate e cioè a Salice, Guagnano, Porto Cesareo, San Pancrazio, San Donaci, Avetrana…che hanno da tempo detto di essere fortemente interessate e preoccupate per il progetto;

  • se la Provincia ha acquisito il parere in merito al progetto dal Comune di Veglie e se da questi è stato fornito oppure se continua a disattendere le responsabilità istituzionali di sua competenza, mettendo a rischio, peraltro, l’ordine pubblico, considerato lo stato di grande esasperazione in cui versano le popolazioni del comprensorio, le cui attività produttive prevalenti, sono, com’è noto, agricole e agro-turistiche.

 

Lecce, 20/01/2009

 

Donato Margarito

 

 

Da Il Paese Nuovo di mercoledì 21 gennaio 2009

Veglie, Sansificio: Mascara è perplesso

 

VEGLIE - Il Segretario Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani, Tommaso Mascara, esprime perplessità su come la Provincia stia affrontando il caso del sansificio di Veglie.

Il segretario Mascara pensa che la verifica di assoggettabilità a V.I.A. del sansificio, terzo in Europa per dimensioni e portata, debba essere valutata dall’ente istituzionale preposto (ARPA), al quale, invece, pare non sia mai giunta richiesta di intervento. Paradossalmente, secondo i comunisti italiani della Federazione di Lecce, la Provincia si affida al “controllato per farsi il controllo”.

“Condivido – afferma Mascara - le perplessità del compagno Consigliere Provinciale Donato Margarito, sottolineo inoltre che in merito alla questione si ha la sensazione di approssimazione nell’affrontarla.

Visti i rischi ambientali che si aggiungeranno a quelli già esistenti sul territorio (Cerano, ILVA), un’ampia zona a cavallo delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, non si può addurre a scusante la mancanza di tempo per il mancato coinvolgimento dell’ARPA”.

Circa i possibili posti di lavoro che dovrebbe offrire il sansificio, fa notare Mascara, una struttura del genere, qualora dovesse aumentare il rischio inquinamento sul territorio, non sostituiranno né per quantità, né per sostenibilità i posti che si perderanno nelle aziende agricole ed agrituristiche di un territorio che è in fase di sviluppo e di riscatto sociale.

“Il Partito dei Comunisti Italiani – conclude - chiede un chiarimento sulle procedure ed invita gli organi preposti ad intraprendere le azioni correttive per essere sicuri che si stia tutelando la salute pubblica ed i reali interessi economici della terra d’Arneo”.

 

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di domenica 25 gennaio 2009

Il Pdci chiede più controlli sul sansificio «per tutelare la salute»

 

VEGLIE - Sul come la Provincia di Lecce sta affrontando il caso del sansificio di Veglie, vengono espresse perplessità dal segretario provinciale del Partito dei comunisti italiani Tommaso Moscara, secondo cui «la verifica di assoggettabilità a Via del sansificio, terzo in Europa per dimensioni e portata, deve essere valutata dall'ente istituzionale preposto (Arpa), al quale, invece, pare non sia mai giunta richiesta di intervento».

Paradossalmente, secondo i comunisti italiani della Federazione di Lecce, «la Provincia si affida al "controllato per farsi il controllo". Visti i rischi ambientali che si aggiungeranno a quelli già esistenti sul territorio (Cerano, Illva), un'ampia zona a cavallo delle Province di Lecce,  Brindisi e Taranto, non si può addurre a scusante la mancanza di tempo per il mancato coinvolgimento dell'Arpa».

Circa 5 possibili posti di lavoro che dovrebbe offrire il sansificio, Moscara fa notare che «una struttura del genere, qualora dovesse aumentare il rischio inquinamento sul territorio, non sostituiranno nè per quantità, ne per sostenibilità i posti che si perderanno nelle aziende agricole ed agrituristiche di un territorio che è in fase di sviluppo e di riscatto sociale».

Per questo il Partito dei comunisti italiani «chiede un chiarimento sulle procedure ed invita gli organi preposti ad intraprendere le azioni correttive per essere sicuri che si stia tutelando la salute pubblica ed i reali interessi economici della terra d'Arneo».

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 28 gennaio 2009

Intervento del segretario provinciale dei comunisti italiani
«La Provincia doveva affidare all'Arpa la verifica di assoggettabilità a Via del sansificio»

 

VEGLIE - L'interpellanza del consigliere provinciale di Rifondazione comunista, Donato Margarito, al presidente della Provincia Giovanni Pellegrino, riguardante l'incarico di verifica di assoggettabilità a Via del sansificio della Oil Salento, affidato dalla Provincia all'Università, solleva nuove polemiche.

A condividere le perplessità è il segretario provinciale dei Comunisti italiani, Tommaso Mascara. «La verifica di assoggettabilità a Via del sansificio, terzo in Europa per dimensioni e portata, - dice Mascara - deve essere valutata dall'ente istituzionale preposto (Arpa), al quale, invece, pare non sia mai giunta richiesta di intervento».

Sulla questione interviene anche il comitato "Ambiente Sano", che auspica " che il Presidente Pellegrino chiarisca quanto primo l'intera vicenda, augurandosi che non debba essere aperto un altro giudizio amministrativo che porterebbe ad impugnare la validità del provvedimento che la Provincia porrà in essere per l'autorizzazione (qualunque essa sia: negata, condizionata o meno), della immissione dei fumi in atmosfera chiesta dalla Oil Salento».

k.m.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di domenica 1 febbraio 2009

Gli esperti dell'Università non hanno dubbi: «Il sansificio non è dannoso»

 

VEGLIE - Si è chiusa la procedura di verifica preliminare di assoggettabilità a Via del progetto presentato dalla Oli Salento per la realizzazione di un sansificio in località "La casa" alla periferia di Veglie. La commissione dell'università degli studi del Salento composta da Giovanni Zurlini, Luigi Ranieri, Antonio Ficarella e Gianpiero Colangelo ha approfonditamente discusso gli aspetti qualificanti e tutte le eventuali criticità dell'intero progetto ritenendo che «l'autorità competente possa escludere l'impianto della Oil Salento dalla Valutazione di Impatto Ambientale».

L'impianto di essiccazione che nasce tra vigneti e uliveti secolari, passato alle cronache come sansificio, che ha scomodato masse, critici, politici e cittadini non sarebbe dannoso per la salute.

Come più volte sostenuto dall'azienda interessata tutta la sansa proveniente dalla filiera corta, che entrerà nell'opificio, sarà trasformata in nocciolino e in vapore acqueo, i vapori prodotti dall'essiccatore verranno trattati e lavorati in percorsi tecnologici di estrema funzionalità e di ultima generazione prima di dispersi nell'aria.

La commissione ha esaminato tutta la documentazione presentata, ritenendola rispondente a quanto previsto dalle normative vigenti in materia di impatto ambientale.

F.P.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 3 febbraio 2009

La Provincia esclude la valutazione di impatto ambientale subordinandolo all'ottemperanza si specifiche prescrizioni
Niente «Via» al sansificio ma la decisione divide

Un gruppo di consiglieri lancia l’allarme; soddisfatta l’azienda. Il Comitato Aria sana: «Non ci arrenderemo»

VEGLIE - La Provincia di Lecce esclude la Via sull'impianto della OilSalento, subordinandola all’ottemperanza di alcune specifiche prescrizioni, ma la scelta fa insorgere alcuni consiglieri provinciali di maggioranza.

La decisione è stata disposta con determina dirigenziale il 18 gennaio scorso, dal responsabile Provinciale del servizio rifiuti, Dario Corsini. Le prescrizioni, invece, sono quelle indicate dall’Università del Salento nella relazione di consulenza tecnico-scientifica, a supporto dell’istruttoria di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale, ordinata dalla stessa Provincia, a cura della commissione composta dai professori Giovanni Zurlino, Antonio Ficarella, Luigi Ranieri, Gianpiero Colangelo.

Proprio «la quantità e la qualità delle prescrizioni» gettano in allarme i consiglieri provinciali di maggioranza Donato De Mitri, Roberto Schiavone, Maria Antonietta Capone, Donato Margarito, Nicolino Sticchi e Venanzio Dell’Anna. I quali, in una lettera inviata al Presidente della Provincia Giovanni Pellegrino e all’assessore all’Ambiente Gianni Scognamillo, fanno sapere che proprio a seguito delle suddette prescrizioni «non si possa fare a meno di sottoporre il progetto a Via. Gli esperti prescrivono che la Oil-Salento - dicono i consiglieri - operi nell’ambito di un bacino di approvvigionamento della sansa vergine che abbia dimensioni in linea di massima non superiore a 100 chilometri, al fine di assicurare un processo produttivo basato sulla filiera corta. E su questo punto più volte abbiamo cercato di far rilevare che le potenzialità dell’impianto erano debordanti rispetto alle esigenze della zona».

Altre prescrizioni riguardano i cattivi odori e le polveri sottili. «Quest’ultime, come scrivono gli stessi professionisti - continuano - non sono eliminabili e i rischi di superare i limiti dalla legge sono alti. Infine, va considerato che la commissione stessa esclude che si tratti di un’attività connessa all’agricoltura». Infatti, la commissione stabilisce che la natura della sansa umida utilizzata dall’impianto «non rientra nella nozione di sottoprodotto». Riaprendo la diatriba, in realtà non ancora chiusa, sull'insediamento dell’opificio in zona agricola senza una variante urbanistica, che ha determinato i quattro ricorsi avanzati contro il provvedimento di autorizzazione, rilasciato dal Comune di Veglie alla Oil ad agosto scorso. A tal proposito, i consiglieri provinciali ricordano che, «ove fossero accolti i ricorsi tutta la procedura verrebbe posta nel nulla, sicché sarebbe anche opportuno procedere con cautela attendendo il pronunciamento del Tar».

Soddisfazione sul risultato ottenuto dal direttore della OilSalento Mauro Spagnolo: «Alla luce dei risultati degli esiti a cui l’Università e l’Autorità competente in materia di emissioni di fumi sono pervenute, il nostro impianto di essiccazione, non può essere più considerato dannoso per la salute».

Non è dello stesso parere il Comitato Ambiente Sano. «La commissione ha subordinato la non assoggettabilità a Via a ben 11 prescrizioni per la tutela della salute dei cittadini. Continueremo a vigilare. Dispiace, inoltre, come l’amministrazione Fai, tramite il responsabile Antonio Anglano, dal quale lo stesso sindaco aveva preso le distanze, ha espresso ancora una volta parere contrario alla Via sul progetto.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 6 febbraio 2009

Il Presidente della Provincia risponde ai consiglieri: «Aspetteremo le decisioni del Tar»
Sansificio, arriva lo stop del presidente Pellegrino

 

VEGLIE - La determina provinciale che esclude la Via sull'impianto della Oil Salento, subordinandola a specifiche prescrizioni, è stata bloccata dal presidente Giovanni Pellegrino, in attesa del pronunciamento del Tar.

A dichiararlo è lo stesso presidente nella lettera di risposta inviata ieri provinciali di maggioranza, Donato De Mitri, Roberto Schiavone, Maria Atonia Capone, Donato Margarito, Nicolino Sticchi e Venanzio Dell’Anna. I quali, già prima della sottoscrizione della determina da parte del dirigente provinciale Dario Corsini, chiedevano alla Provincia, in una lettera indirizzata allo stesso presidente e all’assessore all’Ambiente Gianni Scognamillo, di «procedere con cautela a causa della qualità e quantità delle prescrizioni», elencate nella relazione tecnico-scientifica da parte degli esperti dell’Università del Salento, a supporto dell’istruttoria preventiva di assoggettabilità a Via dell’impianto, e soprattutto «di attendere il pronunciamento del Tar sull'intera vicenda».

Dinnanzi al Tar di Lecce, infatti, sono pendenti quattro ricorsi avanzati contro il provvedimento di autorizzazione, rilasciato ad agosto scorso dal Comune di Veglie all’azienda Panarese, che lamentano le lesioni gravi del provvedimento dal punto di vista ambientale quanto sul profilo urbanistico.

«Da quanto ho appreso - dice il presidente Pellegrino - il Tar ha riservato la decisione, che non è stata ancora resa pubblica e che comunque è probabile intervenga prima che Oil Salento adempia alle prescrizioni, cui l’atto di determinazione condiziona la non assoggettabilità a Via. Va da sé che delle decisioni del Tar ed anche del loro effetto conformativo questa Provincia dovrà tener conto e in tal senso chiedo al Dirigente che l’ufficio Controlli- Settore Territorio e Ambiente di questa Provincia attenda la decisione del Tar prima di procedere alla valutazione dell’adeguamento del progetto Oil Salento alle complesse prescrizioni individuate nell’atto di determinazione».

Katia Manca

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di  sabato 7 febbraio 2009

   Il Sansificio del Negroamaro  

  La scheda 

  8 Milioni   L'investimento della "Oil Salento" per il sansificio è di 8 milioni di euro,senza alcun fìnanziamento pubblico.

  80 mila   Lo stabilimento si estende su una superficie di 80mila metri quadri. Sono stati bonificati 70mila chili di amianto.

  50   Previsto l'impiego di 50 lavoratori di cui il 70% stagionali suddivisi in tre turni quotidiani; -3,5 mesi di lavorazione

  3 milioni   Sono 3milioni i quintali di sansa prodotti in provincia di Lecce. Per l'impianto sono pendenti al Tar di Lecce 5 ricorsi

  L'Impianto    Tecnologia a controllo ambientale: La sansa viene scaricata nel piazzale retrostante l'azienda e portata con delle pale in depositi-vasconi. Da lì viene condotta attraverso nastri trasportatori in essiccatori che la riscaldano passando quindi alla fase di separazione legno-buccetta per separare nella sansa essiccata la parte morbida da quella solida (nocciolino) attraverso l'impianto di separazione. Il 50% del prodotto lavorato è acqua, il vapore viene lavato nelle vasche per trattenere il minimo di residui ed abbattere le polveri pesanti ed infine, si passa al camino alto 42 metri dove si trova peraltro una centralina ad altissima tecnologia che permette agli organi interessati di controllare sempre e in tempo reale le emissioni.

Guerra di carte bollate e preoccupazione dei cittadini sull'impianto che intende realizzare la "Oil Salento"
Sei paesi in trincea

 

VEGLIE - Il sansificio della Oil Salento in contrada "La Casa" nelle campagne del Parco del Negroamaro costituisce un caso che ha fatto discutere e continua a balzare agli onori delle cronache per la vicenda giudiziaria in corso - 4 ricorsi al Tar, con pronuncia attesa a fine mese-, per i botta e risposta, accuse, rimpalli di responsabilità e attori in campo. Molti. La vicenda parte nel dicembre 2007 quando la Oil Salento presenta il suo progetto. Il responsabile del Suap di Veglie, l'architetto Antonello Anglano, rilascia il permesso di costruire in provvedimento unico l'11 agosto 2008. Quello stesso giorno il sindaco di Veglie Fernando Fai convoca la conferenza dei sindaci dei comuni limitrofi per discutere la questione. Il caso esplode, tra fronte del No e Sì- a patto che si verifichi l'impatto ambientale e le reali conseguenze per la salute del territorio e dei cittadini.

Una sequela di incontri, tavoli tecnici alla Provincia di Lecce, Conferenze dei Servizi, manifestazioni popolari, battaglie legali.

Il primo cittadino di Veglie parla di "responsabilità e autonomia del dirigente Suap, l'amministrazione comunale non ha potere di decidere per quanto l'ufficio tecnico faccia parte dell'ente municipale". La Provincia istituisce un tavolo tecnico col Comune e la Oil Salento allargato ad altri soggetti.

L'azienda decide così di rivedere il progetto iniziale limitando l'attività alla sola essiccazion della sansa con produzione di nocciolino. Non più produzione di olio di sansa quindi con l'utilizzo di esano.

Ma non basta, la protesta monta, i cittadini vogliono sapere, capire e partono i ricorsi al Tar. Quattro. Quello dei cinque comuni di Salice, Guagnano, Porto Cesareo, Sandonaci e San Pancrazio; quello dei cittadini-131-; quello degli agriturismi della zona tra cui Castello Monaci, Casa Porcara, La Duchessa, Torre del Cardo, Azienda Agricola San Giovanni; quello del consorzio per la tutela del Salice doc.

Si rilevano irregolarità di tipo urbanistico mentre sull'altro fronte della polemica si continua a discutere del fattore inquinamento, dei fumi, di ciò che si scaricherà nell'aria soprattutto del timore che un giorno quell'impianto, il terzo per grandezza in Europa, aperto alla lavorazione di sansa solo tra settembre e febbraio, possa bruciare altri materiali e diventare un ecomostro.

Il 5 novembre 2008 udienza preliminare di sospensione cautelare presso il Tar che si pronuncia in sostanza non sospendendo gli effetti del provvedimento impugnato anche in attesa della verifica di assoggettabilità dell'impianto alla Via. Il 14 gennaio scorso i professori Zurlini, Ranieri e Colangelo dell' Università del Salento firmano a supporto dell' istruttoria uno studio di consulenza tecnico scientifica che prevede ben 11 prescrizioni per la non assoggettabilità alla Via ma dall'azienda fanno sapere: "Se il problema è questo abbiamo già rispettato quelle previsioni".

Tra il 23 gennaio e 5 febbraio scambio di lettere tra consiglieri provinciali di maggioranza e Presidente della Provincia in attesa degli ulteriori sviluppi. Il 28 gennaio Dario Corsini, dirigente del settore ambiente della Provincia di Lecce firma la determina dirigenziale per l'autorizzazione allo svolgimento dell' attività a patto che si rispettino le prescrizioni evidenziate dagli esperti dell'Università. La sera del 5 febbraio scorso la Provincia comunica all'azienda che dev'essere integrato il progetto in ottemperanza alle prescrizioni contenute nella determina di Corsini. Solo dopo aver verificato il rispetto delle prescrizioni al fine di rendere il progetto non soggetto a Via si convocherà la conferenza dei servizi per discutere dell'emissione dei fumi. La battaglia è aperta dunque.

Di certo per ora la sansa prodotta nel Salento viene conferita a Francavilla Fontana, Monopoli e Cerignola. Da settembre prossimo non si sa.

Fabiana Pacella

 


Centinaia di cittadini puntano l'indice sulle scelte dell'amministrazione
Dai comitati accuse a Veglie

 

VEGLIE - A sollevare la questione sansificio furono l'estate scorsa i consiglieri d'opposizione al comune di Veglie guidati dal prof. Antonio Greco che con un'interpellanza al sindaco Fernando Fai chiesero di approfondire gli aspetti poco chiari della vicenda. Parlarono di "un sansificio con deposito di liquami infiammabili, un nuovo impianto e non una ristrutturazione, come detto con cambio di destinazione d'uso di 15 locali preesistenti".

L'opposizione spiegò che lì si sarebbero lavorati 3200 q al giorno di nocciolino e 500 q di olio di sansa (questa seconda lavorazione nel nuovo progetto non è più prevista) con grave pregiudizio per la salubrità dell' ambiente. Ad oggi il fronte del no si avvale della voce, forte e decisa, del comitato Ambiente Sano, di semplici cittadini, altre associazioni ambientaliste, proprietari terrieri, titolari di agriturismi ed aziende che sorgono nella zona, amministratori dei comuni limitrofi, consorzio tutela del Salice Salentino doc, consiglieri provinciali e non solo.

Per gli ultimi aggiornamenti del caso il comitato Ambiente Sano ritiene "molto grave che il Comune di Veglie abbia espresso parere negativo alla procedura di non assoggettabilità a Via - con insistenza a lungo chiesta dal sindaco Fai a settembre al presidente della provincia Pellegrino- del progetto della Oil Salento solo tramite, ancora una volta, il tecnico Anglano e senza che come dice la norma regionale sia l'amministrazione-consiglio o giunta- ad esprimere le valutazioni del caso. E sembra - aggiungono - senza che Fai fosse informato".

Il comitato ritiene illegittima la determina 9/09 del dirigente del settore ambiente della Provincia poiché il parere dell'amministrazione comunale di Veglie circa l'assoggettabilità o meno alla Via non può essere quello acquisito il 15 gennaio". Inoltre dal comitato ricordano che la commissione di esperti dell'università del Salento che ha redatto la relazione di consulenza sull'assoggettabilità alla valutazione d'impatto ambientale dell'impianto contestato "ha subordinato la non assoggettabilità a ben 11 prescrizioni per la tutela della salute dei cittadini e a due raccomandazioni che riguardano il processo d'informazione e trasparenza nei confronti delle popolazioni interessate".

Intanto è fissata per lunedì una conferenza stampa a Salice Salentino che segue lo scambio epistolare tra i 5 consiglieri provinciali di maggioranza Donato De Mitri (sindaco di Salice), Nicolino Sticchi e Roberto Schiavone (Ds), Donato Margarito (Rifondazione), Venanzio Dell'Anna (Verdi) e Maria Antonietta Capone (Comunisti Italiani) e il Presidente Giovanni Pellegrino. Il 23 la lettera dei consiglieri in cui si palesavano le perplessità in seguito alla relazione degli esperti dell' Università dalla quale "si evinceva che l'impianto della Oil Salento sia industriale".

Fabiana Pacella

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 8 febbraio 2009

Il sansificio nel mirino
«Il sindaco si dimetta»

 

VEGLIE - Ancora agitato il dibattito politico della cittadina a causa della questione sansificio. L'opposizione insieme a due consiglieri della maggioranza, Stefania Capoccia e Cosimo Spagnolo, in una lettera al presidente del Consiglio Comunale, Antonio De Bartolomeo, si dichiarano pronti a dare battaglia in Consiglio con una mozione di sfiducia contro il sindaco, Fernando Fai, chiedendo a tutti i componenti dell'Assise «di restituire alla politica la dignità che le compete dando la parola agli elettori entro la prima tornata elettorale utile. La cattiva amministrazione politica sui progetti di natura ambientale - dicono i consiglieri - per cui da mesi il nostro Comune è sotto l'attenzione dei diversi organi istituzionali, ha recato duri colpi all'immagine della cittadina, in quanto il sindaco non è apparso libero di fronteggiare la situazione».

Il primo cittadino, dal canto suo, fa sapere che nulla potrà «distoglierlo dall'impegno per il benessere della cittadina». In particolare, sulla questione Oil Salento, il sansificio dell'azienda Panarese che dovrebbe nascere nella periferia della cittadina, a cui i consiglieri fanno riferimento in merito «alla cattiva gestione politica del caso da parte della maggioranza», il sindaco non intende accettare le accuse perché «la maggioranza -dice - ha la situazione sotto controllo. Fino a oggi, con la Provincia - dichiara Fai - in particolar modo con l'assessore all'Ambiente, Gianni Scognamillo, e il presidente Giovanni Pellegrino, abbiamo concordato e condiviso passo dopo passo l'iter da seguire in merito all'impianto della Oil Salento. Queste sono solo polemiche che sfociano in facili allarmismi».

f.f.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di domenica 8 febbraio 2009

Il j'accuse del dirigente della "Oil Salento", la società che intende realizzare il sansificio
«Il nostro impianto bloccato da veti di parte»

 

VEGLIE - "Alla fine di questa storia non sapremo a chi mandare la fattura per il pagamento dei danni arrecatici, circa 3milioni di euro al momento. Danni per lesione d' immagine dell'azienda, morali, per mancati profitti, mancato impatto economico diretto e indiretto".

Esordisce così Mauro Spagnulo, dirigente della Oil Salento, società che intende realizzare l'impianto di essiccazione tra Veglie e Salice, ricordando sostanzialmente che l'azienda ha acquistato macchinari, pagato ditte e perso il primo ciclo produttivo che sarebbe dovuto partire a settembre 2008. Al di là di ciò, particolare certo non trascurabile, dall'azienda vanno dritto come un treno: "Squinzano ha un sansificio in funzione da oltre un anno, perché non si sono sollevate le masse anche in questo caso?" si chiede Spagnulo. "Ci sono interessi personali, strumentalizzazioni politiche e falsa propaganda dietro questo polverone, nei ricorsi al Tar si parla di anomalie urbanistiche per una struttura che in realtà non è sorta adesso ma c'era già, trattandosi di un pomodorificio dimesso. Non abbiamo certo costruito ora". Entrando negli aspetti tecnici "dicono che non si può fare in contrada 'La casa' un impianto industriale - fa sapere Spagnulo - quando secondo il piano regolatore siamo invece in zona E, ovvero zona per attività agricole o direttamente collegate all'agricoltura. A voler fare altre distinzioni la legge regionale relativa suddivide le zone E in E1 ed E2, nel primo caso si parla di sole attività agricole e nel secondo di tutto il resto compresi gli opifici e quindi il nostro impianto ne viene compreso". Non più sansificio, precisano dalla società ma impianto di essiccazione visto che il progetto è stato ridimensionato alla sola produzione di combustibile, ovvero nocciolino di sansa. Facendo un passo indietro nel tempo, a quando cioè è esploso il polverone-sansificio "dal 27 novembre al 27 dicembre 2008 - ricorda Spagnulo - all'albo pretorio del comune di Veglie è stato affìsso lo Studio d'Impatto Ambientale effettuato dalla ditta in modo tale che chiunque ne avesse bisogno potesse presentare le proprie osservazioni. Perché nessuno lo ha fatto ed anzi qualcuna ne è pervenuta, sì, ma a termini scaduti ovvero il 29 dicembre? Ecco perché s'intravede molto di personale in questa storia, roba ai limiti. Per non parlare poi che i ricorsi presentati sono fotocopie l'uno dell' altro, con gli stessi capoversi, le stesse parole e addirittura gli stessi errori di battitura e quant'altro".

Intanto a fine febbraio è attesa la pronuncia del Tar. "Che ci "darà comunque ragione - attacca il dirigente - poiché anche qualora il tribunale dovesse asserire che l'atto in nostro possesso rilasciato dal Suap di Veglie dovesse essere viziato, responsabile sarebbe comunque chi lo ha redatto, non certo noi".

Fabiana Pacella

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