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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di martedì 10 febbraio 2009

Sansificio, si chiede la valutazione ambientale

 

SALICE SAL. - Il sansificio di Veglie al centro del dibattito di ieri a Salice Salentino presso l'aula consiliare del Comune organizzata dal sindaco e consigliere provinciale Donato De Mitri e dalla locale sezione del Pd. Un incontro per fare il punto della situazione al seguito della relazione degli esperti dell'università del Salento e la determina del dirigente del settore ambiente di Palazzo dei Celestini Darlo Corsini. Si punta alla vantazione d'impatto ambientale, comunque e a prescindere da come la vicenda andrà avanti. "La valutazione degli esperti dell'università - sostiene De Mitri - è complessa, incentrata su problematiche di tipo ambientali. Ci sono undici grosse prescrizioni che la Oil Salento deve comunque rispettare, per non parlare poi del fatto che il punto non sia il sito ovvero, il sansificio sarebbe potuto sorgere a Lecce o in qualsiasi altro angolo del Salento, il caso sarebbe esploso comunque".

Nei giorni scorsi, ricordiamo, lo scambio di missive tra consiglieri provinciali di maggioranza, tra cui lo stesso De Mitri e il numero uno di Palazzo dei Celestini Pellegrino sul tema. "Il presidente sposa le nostre perplessità - fa sapere il primo cittadino - e sostanzialmente dice che la situazione è effettivamente complessa ed il dirigente non dovrà comunque rilasciare autorizzazioni finché il tutto non sarà definito".

A fine mese attesa la pronuncia del Tar sui ricorsi - presentati da 5 comuni del nordsalento, consorzio Salice doc, agriturismi della terra d'Arneo, 131 cittadini e associazioni ambientaliste - e da lì "se il tribunale amministrativo ci darà ragione - anticipa De Mitri - il problema cadrà, in caso contrario chiederemo comunque con forza la Via perché è necessaria, imprescindibile".

Circa l'atteggiamento e le dichiarazioni dei vertici della Oil Salento "siamo ai limiti dell'assurdo - attacca l'esponente Pd - l'azienda non poteva realizzare comunque l'impianto prima di avere l'autorizzazione definitiva".

Fabiana Pacella

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 10 febbraio 2009

Sansificio di Veglie, il partito democratico chiede ancora la Via

 

SALICE SAL. - Sansificio, la battaglia continua. I consiglieri comunali e i dirigenti locali del Pd hanno riaffermato la propria posizione contro l’opificio della Oil Salento di Veglie, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda. Nella sala consiliare del Municipio erano presenti il sindaco e consigliere provinciale Donato De Mitri, il vicesindaco e assessore all’Ambiente Giuseppe Tondo, l’assessore Francesco Fina e il segretario del Pd Emanuele Fina.

«Se il Tar dovesse rigettare i ricorsi contro il sansificio - ha puntualizzato De Mitri - noi siamo del parere che l’impianto debba essere comunque sottoposto a Valutazione di impatto ambientale».

Il primo cittadino, dunque, ha ribadito: «Non ne faccio una questione di bandiera, ma in gioco ci sono tanti interessi: in primo luogo quelli relativi alla salute dei cittadini, ma poi anche quelli riguardanti gli operatori della zona e gli interessi generali di sviluppo agrituristico dell’area. Le prescrizioni stabilite dalla commissione di docenti universitari, oltre ad essere astratte perché non tengono conto del luogo dove la struttura è allocata, fanno emergere la natura fortemente critica dell’impianto».

Il segretario cittadino del Pd Fina, da parte sua ha aggiunto: «Continuiamo a sostenere a gran voce l’ipotesi di assoggettare a Via il progetto della Oil Salento, ancor più in virtù delle undici prescrizioni emerse dalla relazione della Commissione incaricata dalla Provincia. Esprimiamo il nostro apprezzamento nei confronti della decisione del presidente Giovanni Pellegrino che ha invitato il dirigente dell’Ufficio Controlli del Settore territorio e ambiente ad attendere la decisione del Tar. Questa decisione conferma ulteriormente le nostre perplessità sui profili ambientali (inquinamento da polveri e odorifero) e urbanistici del progetto».

Rosario Faggiano

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di venerdì 27 febbraio 2009

Con tre sentenze è stata bocciata la procedura utilizzata dal Comune
Il Tar blocca il progetto del sansificio

 

VEGLIE - Tutto da rifare per l'impianto della "Oil Salento" a Veglie. E' questa la decisione assunta dalla prima sezione del Tar di Lecce, presieduta da Aldo Ravalli, relatore Ettore Manca, che con tre diverse sentenze, depositate ieri mattina in cancelleria, ha bocciato la procedura adottata dal Comune di Veglie per rilasciare l'autorizzazione a costruire alla "Oil Salento".

Tre sentenze, perché altrettanti sono stati i ricorsi, con qualche centinaio di ricorrenti fra Comuni, associazioni di categoria, ambientalisti e cittadini comuni, tutti uniti nel non volere quell'impianto a Veglie. I numerosi ricorrenti avevano lamentato sia il fatto che la procedura non avesse avuto la benché minima forma di pubblicità e quindi il Comune di Veglie aveva proceduto senza interessare quanti potenzialmente potevano subire danni e pregiudizi dalla costruzione dell'impianto, sia il fatto che il Comune di Veglie aveva dato la concessione per un impianto industriale in una zona a spiccata vocazione agricola, nel "Parco del Negroamaro" in cui ci sono numerose aziende agricole ed agrituristiche, in violazione del Prg. I giudici del Tar hanno valutato la prima ragione di lagnanza, la legittimazione di tutti i soggetti a intervenire nel procedimento e ad impugnare gli atti conseguenti, risolvendo che il mancato coinvolgimento di tali soggetti rende illegittima la procedura adottata dal Comune di Veglie, annullando conseguentemente la concessione edilizia. Ma, così facendo, i giudici hanno evitato di entrare nel merito delle altre numerose censure avanzate dagli avvocati ricorrenti. Cosa che non è piaciuta molto, per esempio, all'avvocato Angelo Vantaggiato, che difendeva le ragioni dell'Associazione "Salento Terra d'Arneo" e di numerose aziende agricole, alcune insieme all'avvocato Fabio Valenti, in un ricorso che ha visto costituirsi, ad adiuvandum, anche l'azienda agricola "Tenute Mater Domini" di Pierandrea Semeraro, difeso dall'avvocato Saverio Sticchi Damiani. "Questa sentenza - ha affermato Vantaggiato - non essendo entrata nel merito delle tante altre censure da noi avanzate, forse ci costringerà a trovarci di nuovo tutti quanti qui al Tar fra qualche mese, dopo che il Comune di Veglie avrà rifatto la procedura secondo le indicazioni dei giudici". Soddisfatto invece l'avvocato Pietro Quinto che, insieme all'avvocato Adriano Tolomeo, difendeva le ragioni dei Comuni di Salice Salentino, Porto Cesareo, Sandonaci, Guagnano e San Pancrazio. "Il Tar ha affermato un importante principio: tutti i privati cittadini e i Comuni limitrofi a a quello che vuole localizzare l'impianto di rilevante impatto ambientale, urbanistico e con riflessi igienico sanitari, non solo sono legittimati ad impugnare gli atti del procedimento e l'autorizzazione del dirigente del Comune sul cui territorio deve sorgere l'impianto, ma sono parti necessarie del procedimento sicché il loro mancato coinvolgimento, nella procedura indetta dal Comune per l'autorizzazione unica, costituisce un grave profilo di illegittimità e comporta l'annullamento dell'autorizzazione". Ed è in base a questo principio che i giudici hanno valutato l'operato del Comune vegliese ed annullato gli atti con cui il dirigente del Comune di Veglie nell'agosto scorso aveva autorizzato l'attivazione del sansificio in una zona agricola. Stessa motivazione per tutte e tre le sentenze, anche quelle relative al ricorso proposto da 145 privati cittadini difesi dall'avvocato Gianluigi Manelli, e dall'Associazione dei Consumatori Organizzati, difesa dagli avvocati Luigi Quinto ed  Enrico Pellegrini. Una sentenza che avrà un peso anche nelle procedure per le concessioni di altri impianti in altri Comuni salentini, primo fra tutti Lecce.

A.A

LE REAZIONI
La "Oil Salento": chiederemo un risarcimento di 3 milioni

VEGLIE - Tutto in piena regola, invece, secondo i titolari dell'azienda, la Oli Salento srl, che in tempi non sospetti avevano chiaramente dichiarato: "qualora il Tar dovesse stoppare l'impianto chiederemo un risarcimento danni di 3mifioni di euro".

Ma a chi sarà presentata la fattura? Questo è da vedere, certo si palesa un probabile ricorso al Consiglio di Stato. La battaglia legale continua, tanto come lo stop all'impianto.

Della questione del sansificio di Veglie se n'è parlato anche in Consiglio provinciale ieri mattina, sulla base di un'interrogazione presentata a suo tempo da Donato Margarito. Una discussione però spiazzata dalle sopravvenute sentenze del Tar, rispetto alle quali l'assessore all'Ambiente della Provincia, Gianni Scognamillo, ha dichiarato inutile la conferenza dei servizi che era stata convocata per oggi dal Comune di Veglie.

Soddisfatta Serena Saporito del Comitato "Ambiente sano": "Il Tar ha sancito che la procedura del Comune di Veglie per rilasciare l'autorizzazione al sansificio non era corretta. I giudici hanno sottolineato che l'impianto è di enorme impatto ambientale, con una canna fumaria alta ben 40 metri".

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 27 febbraio 2009

Accolti i ricorsi contro l'autorizzazione del Comune al progetto della Oil Salento
Il Tar di Lecce boccia il sansificio

 

VEGLIE - Il Tar accoglie i ricorsi contro il contestato sansificio della Oil Salento e annulla gli atti con cui il dirigente comunale ne aveva autorizzato l’attivazione.

La prima sezione del Tribunale amministrativo di Lecce, presieduta dal magistrato Aldo Ravalli, ha accolto i ricorsi dei Comuni di Salice, Porto Cesareo, Sandonaci, Guagnano e San Pancrazio, difesi dagli avvocati Pietro Quinto e Adriano Tolomeo, il ricorso proposto da privati cittadini, rappresentati dall’avvocato Gianluigi Manelli, dall’Associazione delle Masserie, assistiti dall’avvocato Angelo Vantaggiato (ricorso rafforzato da un intervento ad adiuvandum della tenuta Materdomini, di Pierandrea Semeraro, difesa dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani) e dall’Associazione dei consumatori organizzati, rappresentata dagli avvocati Luigi Quinto ed Enrico Pellegrini. I ricorsi erano tutti volti a chiedere l’annullamento del permesso di costruire che il Comune aveva rilasciato all’azienda Panarese per la realizzazione di un opificio industriale per la produzione di nocciolino di sansa. Nullaosta concesso senza interessare preventivamente coloro che potenzialmente avrebbero potuto subire un danno dalla localizzazione dell’impianto e dalla sua attività.

«Si tratta di un importante principio di diritto - dice l’avvocato Quinto - che stabilisce per la prima volta l’essenzialità, alla luce della legge 241/90 sul procedimento amministrativo, della più larga partecipazione sia dei privati che degli enti pubblici portatori degli interessi confliggenti perché il procedimento amministrativo di un autorizzazione possa tenere conto delle molteplici esigenze cui ciascuno è portatore. E’ questo il senso dello stato-comunità nel quale i diritti individuali vanno contemperati con gli interessi generali».

I ricorrenti avevano lamentato, oltre alla violazione procedimentale anche una errata localizzazione dell’impianto: il Comune di Veglie avrebbe dato il nullaosta ad un intervento a carattere squisitamente industriale in una zona a spiccata vocazione agricola, in palese violazione delle norme tecniche d’attuazione del Prg. «Dette norme prevedono la possibilità di realizzare degli opifici industriali in zona agricola solo a condizione che si tratti di un’attività connessa con l’agricoltura. L’intervento della Oil Salento - precisano gli avvocati ricorrenti - si pone quindi in aperto contrasto con la disciplina tecnica comunale, prevedendo la lavorazione non già di un prododtto agricolo, bensì di una materia derivante da diverso ciclo produttivo, qual è appunto la sansa. Il contrasto con la disciplina tecnica di zona emerge inoltre anche dalla finalità perseguita dall’impianto: la produzione di un biocombustibile che nulla ha a che vedere con l’attività agricola».

«Per non parlare poi - aggiungono gli avvocati delle parti ricorrenti - del fatto che l’impianto si inserisce nel Parco del Negroamaro, in cui sono in attività numerose aziende agricole ed agrituristiche che soffrirebbero un indubbio pregiudizio dall’attività dell’impianto». Tutto da rifare, quindi, con la più ampia partecipazione possibile di tutti i soggetti interessati.

Katia Manca

 

INTERVIENE LA COORDINATRICE DEL COMITATO «AMBIENTE SANO»
«Abbiamo sempre sostenuto che il procedimento era illegittimo»

VEGLIE - «La sentenza del Tar è una piccola vittoria per quanti si oppongono da sempre alla realizzazione del sansificio nel Parco del Negroamaro». A parlare è Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato «Ambiente Sano», che, insieme agli altri componenti del comitato, esulta per la decisione espressa dal Tar.

Con un breve giro di telefonate la notizia ha fatto il giro di tutti i cittadini impegnati nella battaglia. «Ci riteniamo soddisfatti per quanto è stato deciso - dice Saponaro - Il nostro Comitato, costituito da semplici cittadini, si è sempre battuto a difesa dell’ambiente e della salute. Alla luce della sentenza, la nostra attività non può più essere definita semplice strumentalizzazione politica. Questo trova conferma nella stessa decisione dei giudici, che parlano di mancato coinvolgimento dei cittadini, senza la benché minima forma di pubblicità e senza interessare tra l’altro le aziende agricole che a causa dell’opificio avrebbero subito effetti negativi».

«Abbiamo sempre sostenuto- continua - che il procedimento amministrativo attivato dal Comune era illegittimo perché non aveva dato la possibilità a tutti i soggetti interessati di partecipare. Naturalmente il Comitato continuerà a vigilare su questa vicenda e soprattutto si impegnerà a chiedere alla Provincia di revocare la determina dirigenziale del 18 gennaio scorso con cui il responsabile del servizio rifiuti, Dario Corsini, ha ritenuto non necessaria la procedura di Valutazione di impatto ambientale all’impianto della Oil Salento. Questo provvedimento - conclude la coordinatrice - non ha più senso di esistere perché si basa su un impianto che non ha più i titoli autorizzativi perché sono stati annullati».

k.m.

 

TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA
Sette mesi di pareri e polemiche

VEGLIE - La vicenda sansificio si apre ad agosto 2008 con il provvedimento che ne autorizza l’insediamento da parte del dirigente comunale Antonello Anglano. Un’iniziativa che ha scatenato un vespaio di polemiche. Infatti sin da subito cittadini, imprenditori agricoli, rappresentanti politici della cittadina, sindaci dei comuni limitrofi sbarrano la strada all’opificio.

Contro l’impianto si costituisce anche il comitato “Ambiente Sano”. I sindaci dei comuni limitrofi sono i primi ad impugnare il provvedimento, seguiti dalle aziende agricole e dai cittadini. Il caso scuote anche la maggioranza Fai con le dimissioni dell’assessore alla Sanità Maria Calcagnile, prendono le distanze anche i consiglieri Cosimo Spagnolo e Stefania Capoccia. L’azienda così fa un passo indietro decidendo di produrre solo nocciolino di sansa.

La Provincia delega all’Università del Salento la pre-valutazione dell’impatto ambientale del progetto. La quantità e la qualità delle prescrizioni elencate dall’ateneo in merito al progetto gettano in allarme alcuni consiglieri provinciali di maggioranza. Pertanto, il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino, su richiesta degli stessi consiglieri, blocca la determina provinciale che esclude la Via sull'impianto della Oil Salento, in attesa del pronunciamento del Tar.

 

Da Il Paese Nuovo di  venerdì 27 febbraio 2009

Scognamillo: «Il ricorso era su procedure urbanistiche. Resta la Via della Provincia»
Stop del Tar al sansificio di Veglie

VEGLIE - Gioiscono gli ambientalisti e i Comuni che si erano opposti al megasansificio di Veglie. Poche ore prima che se ne discutesse in Consiglio provinciale (interrogazione di Margarito a Scognamillo), dal Tar è giunta la notizia che il progetto non va bene e che il Comune di Veglie deve rifare le procedure urbanistiche. Durante l'assise a Palazzo Celestini si è discusso pure del depuratore di Gallipoli, della tassa sugli accessi lungo le provinciali (Serfin) e del protocollo Provincia-Università del Salento sul Palazzo Ducale di Poggiardo.

L'interrogazione del consigliere Donato Margarito del Movimento per la Sinistra, in merito alla valutazione di impatto ambientale sul megasansificio di Veglie, ha portato "fortuna" ai comitati ambientalisti contrari all'impianto che dovrebbe produrre il combustibile nocciolino dalla sansa. Poche ore prima che l'esponente dell'Mps rivolgesse in Consiglio provinciale la sua richiesta di delucidazioni all'assessore alle Politiche ambientali Scognamillo è giunta dal Tar la notizia tanto attesa dagli oppositori al sansificio:

"Annullata la procedura con cui il Comune di Veglie aveva autorizzato la costruzione del mega sansificio in località La Casa". Tutto viene dunque rinviato a data da destinarsi e serviranno ulteriori varianti urbanistiche per concedere l'ok all'impianto, a meno che la Oil Salento non decida di farlo altrove (o di rinunciarvi). "Sia chiaro - ha precisato l'assessore Scognamillo - il ricorso al Tar ha riguardato solo il Comune di Veglie e le procedure urbanistiche mentre non ha interessato la Via richiesta dalla Provincia. Rinnviamo dunque la Conferenza di servizi e attendiamo l'evolversi degli eventi prima di decidere il da farsi".

Il consigliere Margarito si è detto solo in parte soddisfatto dalla risposta di Scognamillo: "Auspico che tutto il procedimento riparta da capo. Giusto che la Conferenza venga bloccata ma anche la determina sulla Via andrebbe annullata". Fatto sta che per ora il megasansificio resta un progetto e non più una "quasi realtà" e i Comuni e i comitati che si erano opposti possono certamente gioire.

[***]

Fabio Zollino

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 29 aprile 2009

BOCCIATA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA PRESENTATA DALLA OIL SALENTO

Il Consiglio di Stato ferma il sansificio

Ribadita la sentenza del Tar che aveva accolto le ragioni di chi si oppone all’impianto realizzato in un’area di pregio.

L’intera questione  verrà affrontata  in un’udienza pubblica  il 27 ottobre prossimo

VEGLIE  - Il Consiglio di Stato boccia la richiesta di sospensiva presentata dalla Oil Salento contro la sentenza del Tribunale amministrativo di Lecce.

Quest’ultimo, il 14 gennaio scorso aveva accolto i quattro ricorsi che chiedevano l’annullamento del permesso rilasciato dal Comune all’azienda Panarese per costruire, nell’area agricola del “Parco del Negroamaro”, uno stabilimento industriale per la produzione di nocciolino di sansa.

I ricorsi, presentati dai Comuni, (Salice, Porto Cesareo, Sandonaci, Guagnano, San Pancrazio), difesi dagli avvocati Pietro Quinto e Adriano Tolomeo, da privati cittadini, rappresentati dall’avvocato Gianluigi Manelli- dall’Associazione delle Masserie, assistita dall’avvocato Angelo Vantaggiato, (ricorso rafforzato da un intervento ad adiuvandum dell’azienda agricola “Tenute Mater Domini” di Pier Andrea Semeraro, difesa dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani) e dall’Associazione dei consumatori organizzati, rappresentati dagli avvocati Luigi Quinto ed Enrico Pellegrini, lamentavano la violazione procedimentale ed un errata localizzazione dell’impianto.

La prima sezione del Tribunale Amministrativo di Lecce, presieduta dal magistrato Aldo Ravalli, non solo aveva accolto i ricorsi, annullando gli atti con cui il dirigente comunale, architetto Antonello Anglano, ne aveva autorizzato l’attivazione, ma addirittura ha stabilito che tutti i privati cittadini sono parti importanti e necessarie del procedimento e, pertanto, il loro mancato coinvolgimento, nella procedura indetta dal Comune per l’autorizzazione unica, costituisce un grave profilo di illegittimità.

Contro questa decisione la Oil Salento, rappresentata e difesa dall’Avvocato Gianluigi Pellegrino, aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo la sospensione del provvedimento. Richiesta non accolta dalla quarta sezione del Consiglio di Stato che ha ritenuto, invece, di trattare la causa nel merito il 27 ottobre prossimo. «Vista la delicatezza del caso, il presidente del Consiglio di Stato - commenta l’avvocato Angelo Vantaggiato - ha rigettato la sospensiva ritenendo opportuno che nel merito si affronti la questione con udienza pubblica». Un nuovo stop, dunque, per il progetto del sansificio nell’area del Parco del Negroamaro.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 17 maggio 2009

Un appello alle compagini in corsa per Palazzo Celestini

«I candidati assicurino ora il loro "no" al sansificio»

Il comitato Ambiente Sano: «Prendano subito un  impegno chiaro»

 

VEGLIE  - Contro l’impianto della Oil Salento avanza nuovamente il comitato “Ambiente Sano” e, questa volta, coinvolgendo anche gli aspiranti candidati alla presidenza della Provincia di Lecce, Loredana Capone, Antonio Gabellone e Adriana Poli Bortone.

Il Comitato “Ambiente Sano”, ha consegnato, infatti, ai candidati alla presidenza e ai 23 candidati alle Provinciali nel collegio Veglie-Salice, una lettera aperta, invitando ciascun candidato a sottoscrivere un documento d’impegno pubblico con gli elettori contro il “megasansificio nel Parco del Negroamaro”.

«Vogliamo sapere, prima delle votazioni - dicono i responsabili del Comitato, Serena Saponaro e Dario Ciccarese - quale candidato pensa sia necessario far sottoporre l’impianto della Oil Salento a Valutazione di Impatto Ambientale. Dopo la sentenza del Tar di Lecce - continuano i rappresentanti del Comitato - che ha annullato le autorizzazioni urbanistico-edilizie, concesse dal Comune all’impresa, e, la decisione, da parte del Consiglio di Stato, di respingere la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar, presentata dalla stessa azienda, ritenendo, invece, di dover trattare la causa nel merito il 27 ottobre prossimo, la Provincia, non può concedere all’impresa l’ok all’immissione dei fumi in atmosfera, poiché l’azienda al momento non risulta in possesso di autorizzazioni regolarmente concesse. Ma sappiamo molto bene - aggiungono quelli del Comitato - che il futuro del progetto sarà deciso, oltre che dai risvolti giuridici, anche da scelte politiche. E siccome le enormi potenzialità dell’impianto industriale, collocato al centro del Parco del Negroamaro, condizioneranno il presente e il futuro del nostro territorio e del nostro patrimonio rurale, chiediamo ai candidati delle liste di esprimere con chiarezza la propria posizione in merito all’impianto in questione».

Il Comitato, attraverso una campagna d’informazione, illustrerà agli elettori del collegio e della Provincia le risposte ricevute e denuncerà «eventuali accomodanti e furbeschi silenzi di quei candidati che cercheranno di sfuggire alle proprie responsabilità politiche».

Al momento i primi firmatari sono Margherita Bardicchia, Donato De Mitri e Paolo Quaranta della lista di Loredana Capone, mentre Lorenzo Catamo per la lista di Antonio Gabellone. Una lista che è destinata probabilmente ad allungarsi nei prossimi giorni.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 4 giugno 2009

I nomi di chi ha risposto all'appello del Comitato «Ambiente Sano»

Megasansificio, 11 candidati s'impegnano a garantire la Via

Punto cardine, valutare l'impatto dell'opificio sull'ambiente

 

VEGLIE  - Undici candidati consiglieri alle Provinciali su 23 chiedono di garantire la Valutazione di Impatto Ambientale sull'impianto della Oil Salento. Nello specifico, i candidati per il collegio Veglie - Salice, che hanno risposto all’appello promosso dal Comitato Ambiente Sano, sottoscrivendo l’impegno «a fare tutto quanto in proprio potere, affinché il megasansificio venga sottoposto alle prescritte valutazioni di impatto ambientale e che ci sia finalmente una scelta “politica” sull'insediamento industriale in questione», sono: Margherita Bardicchia, Mariarosaria De Bartolomeo, Donato De Mitri, Arcangelo Fina, Salvatore Frisenda e Paolo Quaranta della lista di Loredana Capone; Dino Capoccia, Lorenzo Catamo e Alcino Oronzo Siculella per la lista di Antonio Gabellone; Antonella Persano, e Vito Zimmari per la lista di Adriana Poli Bortone.

Restano fuori «perché non è pervenuta alcuna risposta, nonostante i ripetuti solleciti in tale senso» Valerio Armonico, Antonio Malerba, Cosimo Palazzo, Pompilio Rollo, Antonio Rosato, Domenico Simone, Maurizio Spagnolo e Cosimo Vetrugno. Inoltre, il Comitato non è riuscito a contattare i candidati Antonio Caliandro, Giampiero Macchia, Cosimo Martina e Giovanni Tritto i quali non hanno potuto esprimere la propria posizione
al riguardo.

Una nuova iniziativa questa del Comitato, costituitosi proprio per difendere e custodire l’ambiente e il territorio, di cui fanno parte semplici cittadini, ma anche aziende agricole, che dona «la possibilità agli elettori di sapere chi tra i candidati consiglieri si impegnerà per la salvaguardia  del territorio circostante e, specialmente, per la tutela del Parco del Negroamaro. Consideriamo rilevante l’impegno preso dai candidati che hanno espresso la loro posizione sull'impianto di contrada “La Casa” -dicono i responsabili del Comitato - in quanto la scelta e l’indirizzo politico costituiscono un punto fermo per uno sviluppo organico del territorio».
 

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 5 luglio 2009

Il Comitato «Ambiente Sano» contro la decisione di convocare la conferenza dei servizi

Sansificio, Provincia diffidata

Messi in mora il neo presidente Gabellone e il dirigente del settore Ambiente

 

VEGLIE  - Comitato dei cittadini e imprenditori agricoli diffidano la Provincia: «La Conferenza dei servizi per rilasciare alla Oil Salento l'autorizzazione all'emissione dei fumi in atmosfera non può essere svolta».

E' di nuovo scontro sul sansificio di Veglie. Il Comitato Ambiente Sano e gli imprenditori agricoli dell'Associazione Salento Terra d'Arneo hanno messo in mora il neo presidente della Provincia Antonio Gabellone e il dirigente del settore Ambiente della Provincia, Darlo Corsini.

Il motivo? L'aver convocato, per il 14 luglio prossimo, una Conferenza di servizi finalizzata a rilasciare alla Oil Salento - pare - l'autorizzazione all'emissione dei fumi in atmosfera. Una convocazione inaspettata, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Per conoscere il destino dell'azienda, infatti, si attendeva l'udienza di merito del Consiglio di Stato.

Lo stabilimento dell'azienda Panarese, infatti, nel febbraio scorso, si è visto annullare dal Tar gli atti con cui il dirigente comunale ne aveva autorizzato l'attivazione, accogliendo i ricorsi dei Comuni di Salice, Porto Cesareo, Sandonaci, Guagnano e San Pancrazio, di un gruppo di cittadini, dell'Associazione delle Masserìe, del Consorzio di Tutela vini Doc Salice Salentino e dell'Associazione dei consumatori, che lamentavano la violazione delle procedure e una errata localizzazione dell'impianto. Ricorsa al Consiglio di Stato, l'azienda si è vista bocciare, nell'aprile scorso, la richiesta di sospensiva, rinviando l'udienza di merito al 27 ottobre prossimo.

Oggi, la convocazione della Conferenza, alla quale sono stati invitati l'azienda Oil Salento, il Comune, il Dirigente Arpa e il Dirigente del Servizio di Igiene, «non tiene conto minimamente - dicono i responsabili del Comitato - di quanto disposto dal Tar, che nella sentenza ha stabilito il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Ma come può un impianto senza i titoli edilizi - si chiedono - essere autorizzato all'emissione dei fumi? Chiediamo l'immediato annullamento del procedimento».

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 14 luglio 2009

OGGI IN PROVINCIA LA CONFERENZA DEI SERVIZI SULL’IMPIANTO OIL SALENTO

Sansificio, un nuovo altolà di Comitato e ambientalisti
«La concessione all’emissione dei fumi non va rilasciata»

 

VEGLIE  - Arriva l’altolà nel giorno della Conferenza dei servizi voluta dalla Provincia per discutere del impianto della Oil Salento.

Il Comitato e le altre associazioni (Coltivatori Diretti, Lega Tumori, Pro Loco, Italia Nostra, ArcheoVeglie, Cgil, Cia, Associazione Grande Salento) avvertono: «Una eventuale autorizzazione dei fumi in atmosfera, che per legge varrà per 15 anni - dicono i rappresentanti del Comitato Serena Saponaro e Dario Ciccarese - non può essere concessa dalla Provincia con l’avallo di un’amministrazione attualmente espressione di un totale vuoto democratico istituzionale. Oltre al fatto che lo stabilimento non possiede più l’autorizzazione all’attivazione perchè annullata dal Tar».

Quest’ultimo, infatti, a febbraio scorso, ha annullato l’autorizzazione Comunale concessa all’azienda l’11 agosto scorso. Mentre è stata rinviata al 27 ottobre prossimo l’udienza di merito dal Consiglio di Stato dopo aver bocciato la richiesta di sospensiva proposta dall’azienda. Proprio per questo la conferenza appare «alquanto strana perché riguarderebbe un impianto esistente privo del titolo autorizzativo edilizio-urbanistico». «Il Comune - si chiedono ancora -sarà presente alla Conferenza per rappresentare gli interessi diffusi dei cittadini di Veglie e dei paesi limitrofi»?

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 7 settembre 2009

Nuove polemiche sul mega sansificio in attesa del verdetto del Consiglio di Stato, a fine ottobre

La Provincia rimette in moto la pratica «Oil Salento»

Gli ambientalisti: «La Conferenza va quanto meno sospesa»

 

VEGLIE  - Oil Salento, la Provincia convoca una nuova conferenza di servizi per concedere al contestato impianto di essiccazione della sansa il via libera all'emissione di fumi in atmosfera. Prevista per oggi alle 10, presso la sede di via Salomi, la conferenza è stata disposta dal dirigente Dario Corsini, responsabile Provinciale del Servizio Rifiuti.

«Ancora una volta», dice Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato «Ambiente Sano», associazione che si oppone all’installazione dello stabilimento nel Parco del Negramaro, «è rimasta priva di riscontro la diffida volta ad ottenere la chiusura o quantomeno la sospensione della Conferenza in ragione dell’annullamento dei titoli edilizi urbanistici dell’impianto da parte del Tribunale Amministrativo di Lecce».

Lo stop all’impianto è stato dato anche dal Consiglio di Stato che, interpellato sulla questione, ha deciso di affrontare l’intero caso in un’udienza pubblica il 27 ottobre prossimo.

«Il Comitato, anche mediante il deposito di osservazioni», continua Saponaro, «ha più volte ribadito la circostanza che in favore di un impianto, allo stato illegittimamente esistente, stante l’esecutività delle sentenze, non solo non potrebbe essere rilasciata l’Autorizzazione all’emissione dei fumi in atmosfera, ma non potrebbe nemmeno essere svolta alcuna attività istruttoria. Oggi chiederemo nuovamente l’interruzione della Conferenza di Servizi almeno sino all’udienza innanzi al Consiglio di Stato».

Alla Conferenza saranno presenti: i rappresentanti della ditta Oil Salento, il sindaco di Veglie, il Sindaco di San Pancrazio Salentino, il sindaco di San Donaci, il dirigente Arpa Lecce, il Servizio Igiene della Asl di Lecce, il Comitato Ambiente Sano e l’associazione Salento Terra d’Arneo.

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 8 settembre 2009

La conferenza dei servizi convocata per il via libera all'autorizzazione all'emissione dei fumi prende altro tempo

Ex sansificio, la Provincia frena

Le associazioni ribadiscono l'illegittimità dell'iter e la necessità di attendere il parere finale dei giudici

 

VEGLIE  - Nessuna autorizzazione all’emissione dei fumi per l'impianto della Oil Salento: la Provincia, prima di esprimersi in tal senso, decide di attendere l'esito dell'udienza in merito alla questione da parte del Consiglio di Stato.

E' quanto emerso nel corso della Conferenza dei Servizi, convocata dal dirigente “Scarichi e rifiuti” della Provincia, Dario Corsini, tenutasi ieri nella sede della Provincia in via Salomi.

Come si ricorderà, il Consiglio di Stato, a febbraio scorso, ha bocciato la richiesta di sospensiva presentata dalla Oil Salento contro la sentenza del Tribunale Amministrativo di Lecce che ha annullato i titoli urbanistico-edilizi rilasciati in favore della ditta. Per tale motivo, durante la riunione di ieri, l’associazione Salento Terra d’Arneo ed il Comitato Ambiente Sano hanno fatto mettere a verbale l’illegittimità della conferenza, in quanto a fronte delle sentenze del Tar, non «è idoneo svolgere alcuna attività istruttoria su un impianto che, allo stato, risulta illegittimamente esistente».

Anche i Comuni di San Donaci e di San Pancrazio Salentino hanno sostenuto l’inutilità della Conferenza in quanto «la continuazione della stessa comporterebbe l’aggravio del procedimento amministrativo, dal momento che per la conclusione di quest’ultimo, comunque, si attenderà la Sentenza del Consiglio di Stato».

«Dalla discussione è emerso che il dirigente Corsini – dichiara Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato Ambiente Sano - ha riconvocato la Conferenza di Servizi, superando il precedente provvedimento di sospensione, a fronte delle paventate minacce di richiesta di risarcimento danni che l'azienda starebbe subendo a causa della lungaggine del procedimento. A questo punto, i cittadini chiedono come mai si presta attenzione esclusivamente agli interessi dell'azienda senza considerare in alcun modo i danni ambientali ed economici che potrebbero derivare dall’attivazione dell’impianto».

Katia Manca

 

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di giovedì 10 settembre 2009

L'Asl rilascia parere favorevole, la Provincia prende tempo

Vertice sul progetto del sansificio "Oil Salento"

 

VEGLIE  - Nuovo incontro nei giorni scorsi in Provincia per discutere le sorti del sansificio di Veglie in contrada "La casa". Presenti Arpa, Asl, Provincia di Lecce, Comune di Veglie, rappresentanti di due comitati, sindaci di San Pancrazio e Sandonaci, vertici della Oil Salento interessata all'avvio dell'impianto realizzato da tempo ma mai partito.

I comitati hanno avanzato la richiesta di una ennesima sospensione e il conseguente rinvio della conferenza del 7 settembre scorso, poiché la relativa fase istruttoria, se continuata «sarebbe viziata da illegittimità amministrativa sulla scorta della tesi secondo cui non può essere rilasciata un'autorizzazione su un progetto il cui permesso urbanistico è momentaneamente annullato fino a pronunciamento definitivo da parte del Consiglio di Stato fissato per il prossimo 27 ottobre 2009».

L'azienda ha fatto invece notare e mettere a verbale che «i due procedimenti sono da ritenersi assolutamente autonomi stante la doppia circostanza secondo la quale la richiesta di autorizzazione ai sensi dell'art 269 del testo unico ambientale obbliga il titolare del progetto a fare istanza per il rilascio dell'autorizzazione ai fumi nella fase già dell'intenzione alla realizzazione del progetto», come anche che «l'impianto non potrebbe funzionare neppure in presenza di regolare autorizzazione provinciale all'emissione dei fumi nel caso in cui ci fossero vizi di tipo urbanistico», rimarcando che «l'unica autorità competente a mettere in funzione l'impianto di essiccazione della Oil Salento è il comune di Veglie».

Intanto l'Asl ha rilasciato parere favorevole, la Provincia si è riservata di consultare tempestivamente i propri legali al fine di chiarire alle parti la propria posizione giuridica in argomento.

 

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