Aprile replica ai consiglieri di opposizione Nicolaci e Spagnolo “Rete pluviale a rischio? Colpa dell’ex amministrazione” “Si è perso un anno perché il progetto era sbagliato”
VEGLIE - “La rete pluviale rischia di non essere completata per colpa degli errori della passata Amministrazione”. Il sindaco Sandro Aprile replica ai consiglieri di opposizione Maurilio Nicolaci e Maurizio Spagnolo i quali, nei giorni scorsi, hanno accusato l’attuale maggioranza di “incompetenza” per aver determinato la perdita del finanziamento di oltre 2milioni e 200mila euro (fondi Por 2000/2006), concesso dalla Regione per la realizzazione dell’importante opera di prevenzione contro gli allagamenti del centro abitato. Il primo cittadino così ricostruisce la vicenda iniziata nel 2008: “Il progetto – ricorda - in parte era sbagliato. Si è perso un anno per la perizia di variante. L’elaborato tecnico, inoltre, prevedeva il recapito finale delle acque piovane a sud di Veglie, su un terreno di proprietà della società Pezzo della Casa. Quest’ultima, ritenendosi danneggiata, propose ricorso al Tar. La stessa società, nel 2008, presentò al Comune una proposta che, in accordo con un privato confinante, prevedeva lo spostamento del recapito finale su un’altra zona da subito disponibile. Su questa soluzione inspiegabilmente la Giunta presieduta da Fernando Fai, con apposito atto, deliberò parere sfavorevole”. Secondo Aprile, dunque, sarebbe stata proprio questa decisione “la madre di tutti i guai per il Comune” perché, da quel momento, la ditta “Pezzo della Casa” avviò il lungo contenzioso giudiziario conclusosi, a favore del Comune, soltanto nel novembre 2011, troppo tardi per completare i lavori entro i termini previsti. “L’attuale Amministrazione – precisa Aprile - ha difeso tenacemente la realizzazione dell’opera in tutte le sedi giudiziarie. Il nostro impegno è ora quello di adoperarci, presso la Regione, il Ministero e l’Unione Europea, per ottenere una proroga che permetta la conclusione dei lavori di un’opera di fondamentale importanza. Si preoccupi – conclude - chi oggi è all’opposizione e ieri era in maggioranza: gli errori della passata giunta non saranno pagati dai cittadini, ma dai responsabili che hanno generato eventuali danni”.
Rosario FAGGIANO
(leggi lettera del circolo PD di Veglie sull'argomento)
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DURO ATTACCO DELL'EX SINDACO FERNANDO FAI SUI FONDI DESTINATI ALLA RETE PLUVIALE
«Tutta colpa di Aprile e
dei suoi la perdita di oltre 2 milioni di euro» VEGLIE - «Sono pronto a confrontarmi pubblicamente con il sindaco Sandro Aprile sulla mancata realizzazione della rete pluviale cittadina e sulla conseguente perdita del finanziamento di oltre 2milioni e 200mila euro. Documenti alla mano, dimostrerò che l’opera non è stata portata a termine per mancanza di volontà dell’attuale Amministrazione». L’ex sindaco Fernando Fai restituisce al mittente l’accusa subita nei giorni scorsi (Aprile ha sostenuto che la colpa del «pasticcio» riguardante l’importante intervento di prevenzione contro il rischio di allagamenti nel territorio comunale, è della passata Giunta) e «sfida» il primo cittadino a dibattere in piazza la complessa vicenda. L’opera in questione, finanziata con fondi Por 2000-2006, in dall’inizio è stata interessata da una serie di ricorsi promossi dalla società «Pezzo della Casa», proprietaria del terreno su cui era previsto il recapito finale. Iniziata nel 2008, la vicenda giudiziaria si è conclusa a favore del Comune quando i tempi contrattuali stabiliti per la realizzazione dei lavori non potevano più rientrare entro il termine ultimo previsto dalla Regione per l’ultimazione dell’opera (31 ottobre 2012). Secondo Fai, sarebbe stato il comportamento di Aprile e della sua coalizione a determinare la perdita del finanziamento e il rischio di pagare anche i danni richiesti dalla ditta aggiudicataria (circa 700mila euro) per la mancata realizzazione dell’intervento. «La maggioranza di centrosinistra - spiega Fai - si è insediata nel marzo 2010, ovvero in tempo utile per prendere in mano la situazione. Invece non ha fatto nulla. In attesa del pronunciamento della giustizia amministrativa poteva far riprendere i lavori interrotti nel 2009 per la redazione di una perizia di variante». E aggiunge, «i ricorsi di Pezzo della Casa, infatti, riguardavano solo il recapito finale. L’Amministrazione, insomma, poteva disporre senza alcun problema la realizzazione dei tronchi previsti per la captazione delle acque pluviali, così come più volte formalmente richiesto dal direttore dei lavori ingegnere Gennaro Rosato e dalla ditta appaltatrice. E non ha fatto nulla nemmeno quando il Consiglio di Stato, con sentenza depositata il 31 maggio 2011, definitivamente si è espresso a favore del Comune». «Aprile — conclude Fai — aveva in mano una sentenza eseguibile da subito, ma non l’ha utilizzata in attesa dell’esito di un ennesimo ricorso, anche questo respinto dal Tar. La mia impressione è che l’ostinata opposizione di Pezzo della Casa abbia agevolato, in pratica, l’intento dell’Amministrazione di non realizzare l’opera. D’altra parte il sindaco Aprile e molti dei suoi assessori e consiglieri, su quest’opera votarono nettamente contro nel 2007, quando sedevano fra i banchi dell’opposizione».
Rosario FAGGIANO
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