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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Dicembre 2002 Arriva
il «Canalone» bis?
VEGLIE - Arriva in Consiglio comunale il nuovo progetto contro il rischio idrogeologico del territorio. E riesplode la protesta. Secondo la minoranza di centrosinistra e il Comitato di cittadini che si oppone alla realizzazione dell'opera, la nuova ipotesi presentata dall'Amministrazione per fronteggiare gli allagamenti che si verificano nelle campagne e nel centro abitato in caso di piogge eccezionali, sarebbe sostanzialmente uguale alla precedente che prevedeva la costruzione di un «canalone». L'argomento verrà discusso oggi, alle 15, in seconda convocazione, dopo il rinvio del Consiglio comunale di ieri, «saltato» per «mancanza di numero legale». Sul «canalone», com'è noto, nei mesi scorsi si sviluppò un forte scontro politico fra maggioranza e opposizione e una protesta di cittadini dalla quale scaturì una petizione popolare sottoscritta da 1755 persone contrarie alla realizzazione dell'opera. L'Amministrazione, dunque, d'intesa con la minoranza, per non perdere il finanziamento di 1 milione e 720mila euro già disponibile e per dare al problema «una soluzione il più possibile condivisa», chiese ed ottenne dalla Regione Puglia una proroga per la presentazione di un «diverso e migliore» progetto contro il rischio di alluvioni. Il nuovo elaborato tecnico, però, così come risulterebbe delineato dopo le modifiche progettuali apportate, no soddisfa né l'opposizione, né il Comitato contro il «canalone». Quest'ultimo, anzi, ha già programmato, per oggi, una manifestazione e un comizio di protesta. «Dopo tre mesi - afferma a nome della minoranza Alessandro Aprile - è stato presentato un progetto che non tiene conto di nessuna delle indicazioni date dal COnsiglio comunale. Esso non è diverso dal precedente perché ha le stesse caratteristiche e non è migliore perché è così devastante per il territorio che, a differenza del primo, ha bisogno della procedura di Valutazione di impatto ambientale. A proposito del mancato Consiglio comunale di oggi (ieri, ndr), c'è da dire che la maggioranza ha prima convocato l'Assemblea e poi ha fatto mancare il numero legale. Il sindaco e la sua coalizione - chiede Aprile - giocano con il Consiglio comunale o non hanno i numeri per approvare il Canalone? Perché c'è tanta ostinazione ad andare avanti?» di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 31 Dicembre 2002 Approvato a maggioranza il progetto contro il rischio di allagamenti del territorio «Canalone», si riparte «Il nuovo elaborato è migliore rispetto al precedente»
VEGLIE - Approvato il nuovo progetto contro il rischio di allagamenti del territorio. Sabato scorso, alla conclusione di un «vivace» dibattito durato circa tre ore, il Consiglio comunale si è espresso sull'argomento con nove voti favorevoli e otto contrari. Riprende, dunque, l'iter per la realizzazione dell'opera. La sospensione dell'approvazione del progetto, concordata la scorsa estate per consentire una modifica dell'elaborato originario, non è servita per smussare le diverse posizioni. Secondo l'opposizione e il Comitato che rappresenta 1755 cittadini firmatari di una petizione popolare, infatti, l'Amministrazione avrebbe sostanzialmente riproposto il contrastato «canalone». La maggioranza, invece, sostiene che il vecchio progetto è stato modificato e che la minoranza cerca soltanto di «montare» la vicenda. «Il nuovo progetto - spiega Lorenzo Catamo, assessore ai lavori pubblici - è diverso e migliore rispetto all'altro. Innanzi tutto è stata ristretta l'ampiezza del canale. Esso misura quattro metri e mezzo, contro i cinque e mezzo del precedente. La sua costruzione, inoltre, è stata prevista a ridosso della circonvallazione, in una fascia, cioè, che è già di rispetto e vincolata. Sarà realizzata, infine, una strada di servizio alberata, a fondo naturale». «L'opposizione - continua Catamo - rispetto al problema offre valutazioni semplicistiche. Essa conosce le motivazioni tecniche che hanno spinto i progettisti (gli ingegneri Vincenzo Gigli e Massimo Tessitore, e il geologo Tommaso Elia, ndr.) a non considerare praticabili altre ipotesi progettuali. Ci sono stati incontri con i progettisti, ai quali ha partecipato anche la minoranza. Nonostante ciò - aggiunge - durante l'ultimo Consiglio, essa ha cercato, anche con minacce più o meno velate e con inviti bonari a desistere, di modificare la volontà della maggioranza, la quale ha dimostrato nervi saldi pure davanti all'applauso di scherno, partito provocatoriamente dai consiglieri avversari, al termine della votazione. Adesso, però, si è finalmente venuti a capo di una vicenda fin troppo montata dall'opposizione. Peraltro - conclude - al di là delle 1755 firme sbandierate, la mobilitazione popolare in questi mesi non vi è mai stata. Anche la manifestazione annunciata per sabato scorso non c'è stata. Abbiamo visto solo una decina di persone che, accompagnate mestamente da un gruppo folkloristico che suonava la pizzica, si è diretta in piazza, dove poi ha rinunciato a fare il comizio». di Rosario Faggiano |