A proposito dell'intervento di Greco
Egregio Signor Greco:
Posso aggiungere che, essendo io usufruttuaria attenta ed assidua dei siti vegliesi, ho potuto assistere, on-line, una miriade di volte alla rimozione di messaggi anonimi, sconci o calunniosi, fossero questi fine a se stessi o politicamente rivolti verso destra o verso sinistra. Lei dice, Signor Greco, che non si deve rispondere a lettere anonime. Concordo, se intende che non bisogna dare retta a delatori, ma mi distacco subito se ritiene anonimi quegli interventi che molti inviano con pseudonimo e che contengono un’implicita necessità di dialogo o di delucidazione. Lei non perde occasione per precisare quanto le sia insopportabile l’ignoranza. Ultimamente lo ha fatto con la poesia di Bertolt Brecht, che definisce bellissima, e che io, invece, ritengo cattiva, perché ignoranti non sempre lo si è per colpa. A volte mancano, o sono mancati, gli strumenti. E allora c’è un infinito bisogno di chi non “guardi dall’alto con molta, molta sufficienza”. (parole sue) Per un buon maestro, quale occasione migliore di un intervento impreciso per poter impartire una esemplare e memorabile lezione? L’intervento di “autodidatta” poteva essere visto come provvidenziale occasione per sfatare la convinzione popolare che ogni scrutatore ha avuto l’incarico per raccomandazione. E, in riferimento ai 20 giovani, per precisare che un buon maestro, per ogni disciplina presenta agli alunni più di una tesi, affinché possano studiare e comparare per, alla fine, poter scegliere in libertà. Come mi pare lei abbia fatto rivolgendosi alla Redazione Veglienews. “Non si costruisce nulla se si litiga”, sono parole sue, ricorda? Risalgono al gennaio 2002. Un intervento che non ho mai scordato, perché in quell’occasione era stato “attaccato” un altro mio amico. Non sono di parte; non sono prevenuta. Di lei gli amici dicono un gran bene; leggo i suoi interventi e navigo sul suo sito; tuttavia sono consapevole di conoscerla poco.
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