VIGILI URBANI ALLO SBANDO Prima di iniziare a parlare della questione in oggetto, vorrei fare un piccola premessa con la “P” maiuscola. Ciò che dirò in seguito non è un monito ai vigili urbani in quanto tali, poiché sono pur sempre dei lavoratori, ma a chi li gestisce e quindi amministrazione comunale e dirigente del settore. Si nota ormai da tempo che la situazione è a dir poco ridotta all’osso. In paese non si vede altro che: automobili parcheggiate nei modi più bizzarri, controsensi intrapresi senza neppure pensarci, motorini con conducente senza casco e chi più ne ha più ne metta. E’ vero anche che il tutto scaturisce dalla totale ignoranza degli utenti della strada, poiché io non riesco a capire, se si può parcheggiare a cento metri piuttosto che dietro l’angolo (a 8 metri di distanza!) dal luogo finale di destinazione perché parcheggiare all’interno della meta finale in questione e per di più in orizzontale a scapito degli altri automobilisti di passaggio? Vedi e, si porta come esempio, in Via Madonna dei Greci all’altezza del negozio di frutta oppure davanti il negozio di tabacchi su via Monteruga. E’ totale ignoranza della gente!!!!! Ma è chiaro che un’amministrazione deve fare il suo dovere, garantendo, attraverso il corpo dei vigili urbani, il corretto utilizzo delle strade e il rispetto del codice della strada. Bene questo a Veglie non accade e, se accade lo si sta facendo attraverso un vigile ormai odiato da tutti (gli ignoranti) o quasi. Ed è per questo che vanno, alla vigilessa in questione i miei complimenti e la mia stima. Ma gli altri colleghi dove si trovano? Se provassimo a fare un'indagine o una statistica, da quando la nuova agente ha preso posto, le contravvenzioni a Veglie sono schizzate a rialzo come ai tempi del compianto comandante Alemanno. E questo, non perché prima dell’avvento della vigilessa eravamo tutti dei professori nella guida e nei parcheggi, ma semplicemente le contravvenzioni non si facevano e punto!!!! Orbene, il problema dov’è? Il problema è che L’Amministrazione comunale di Veglie e il Comandante dei Vigili Urbani hanno altro a cui pensare piuttosto che dirigere i propri dipendenti! Questo è il vero nocciòlo della questione! Se un’amministrazione avesse la forza di imporre al proprio dirigente del settore il funzionamento dello stesso e se pretendesse risultati concreti, allora di problemi nelle nostre strade ce ne sarebbero sicuramente meno! Per non parlare poi della cartellonistica stradale ormai per il 70% se più ai primordi della storia oppure dei semafori spenti e in via di “estinzione”. Gradirei un risposta caro Sig. Sindaco o caro Assessore Cascione o caro Comandante Leo. Caro Maresciallo Carbone, a lei i miei complimenti. E' questa la strada giusta, non abbia timore e continui a fare il suo lavoro così come lo sta facendo, in maniera egregia. Chi vi ha scritto, ha pagato una multa nel mese di giugno (ricevuta di pagamento alla mano) per divieto di sosta. Chi sbaglia paga, punto!
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Replica del comandante della polizia municipale al dott. Milanese Lorenzo
Ho letto la pagina titolata “vigili urbani allo sbando”, datata 12 settembre 2008, a firma del dott. Milanese Lorenzo, il quale chiede al sottoscritto una risposta in ordine alle osservazioni mosse nel suo scritto. Ebbene, una famosa canzone di LUCIO DALLA esordiva nelle prime battute nel seguente modo “caro amico ti scrivo…”, in segno di grande stile e classe. Il dott. Milanese, forse distraendosi un po’ (troppo), si rivolge - in modo ineducato - al sottoscritto, con l’espressione “caro Comandante Leo”; e non lo fa all’inizio della sua apocalittica dissertazione, lo fa alla fine; dopo aver dichiarato che il punto nodale della sua critica all’operato della Polizia municipale è incentrato nel fatto che il sottoscritto avrebbe…”altro a cui pensare piuttosto che dirigere i propri dipendenti”. A fronte di questa pubblica accusa infondata, che lede il decoro di pubblico ufficiale Comandante della Polizia municipale, mi sento offeso ingiustamente. Il dott. Milanese dovrà compiutamente spiegare la tipologia delle attività che distoglierebbero il sottoscritto dai compiti istituzionali fondati sul potere-dovere di dirigere i propri dipendenti, e tutti gli ulteriori aspetti relativi a precedenti statistiche sulle attività di verbalizzazione nel corso degli anni, e da chi abbia attinto i relativi dati. Senza poi entrare troppo nello specifico delle ulteriori osservazioni mosse - pacchiane e contraddittorie - dalle quali traspare una sterile vis polemica, intrisa di espressioni offensive a danno non solo dell’immagine del sottoscritto direttore di settore, dell’Ente Comune in generale, ma anche – e soprattutto – nei confronti dei cittadini-utenti della strada di Veglie, visto che il dott. Milanese Lorenzo parla di totale ignoranza degli utenti della strada, e di totale ignoranza della gente, che a suo dire non rispetterebbe il codice della strada. Faccio presente all’egregio dottore che il sottoscritto ha sempre svolto, e continua a svolgere, le proprie funzioni con grande impegno, nell’interesse esclusivo dell’Ente, utilizzando al meglio tutti i dipendenti del Corpo di Polizia municipale in funzione delle svariate esigenze (nei servizi di polizia stradale, edilizia, commerciale, servizi interni, protezione civile, ecc.); per cui tutti i dipendenti lavorano – come hanno sempre fatto - in ragione dei vari compiti che vengono loro assegnati. Egregio dott. Milanese, non c’è solo il M.llo Carbone, che dopo anni di servizio presso il Comune oggi svolge anche un ruolo nella Polizia municipale, fortemente motivato nell’adempiere all’assegnazione dei servizi che il sottoscritto prescrive giornalmente. Ci sono anche gli altri dipendenti del Corpo, che svolgono funzioni e servizi di pari e maggiore importanza, dai sottotenenti, agli altri marescialli. Per contro assistiamo oggi a dipendenti di enti pubblici che hanno altro a cui pensare piuttosto che fare il proprio lavoro: truffano, timbrano e abbandonano il luogo di lavoro, ovvero vi sono altri dipendenti sleali che operano in conflitto di interessi con gli enti di appartenenza, facendo il doppio lavoro (di mattina nei pubblici uffici, ed il pomeriggio in attività private, magari fornendo anche consulenze contro il Comune che li stipendia, ecc. ecc.). Io qui vedo l’ignoranza della gente, in particolare di quella gente che si affida alle cure di queste persone. Sono d’accordo con te: chi sbaglia paga! Tu hai parcheggiato in divieto di sosta, contravvenendo alle norme del codice della strada; e hai pagato, ammettendo il tutto errore; ciononostante non ti annoveri nella massa di quelli che tu chiami ignoranti. Con ogni riserva.
Veglie, lì 16 settembre 2008.
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Risposta al Com. Dott. Massimiliano Leo
Caro Comandante, Volevo avere delle conferme prima e poi intervenire. E le risposte sono giunte con mia grande compiacenza. E perciò vorrei ringraziare il mio caro amico Marco, il quale anche se a diversi Km di distanza, sente e percepisce il problema della circolazione stradale nel nostro paese. Ringrazio anche la ragazza trapiantata nella nostra comunità, la quale, tra le righe, solleva questo e altri problemi. Perciò le conferme stanno arrivando. Come vedi caro Comandante, il problema si sente eccome. In questa sede non voglio più ribattere con te, preferisco parlarne di persona, anche perchè non intendo minare il rapporto di stima reciproco che intercorre tra di noi. Allora lascio la parola ai miei concittadini vicini e lontani. Caro Comandante, il problema c'è, uniamo tutti le forze (noi utenti della strada e voi tutori del codice) e risolviamolo al meglio.
Con stima
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