Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 14 Marzo 2001 Una «sorpresa» durante la realizzazione della circonvallazione che dovrà decongestionare la città dal traffico verso il mare Una cava rischia di bloccare la nuova strada L'opera
ha un costo di quasi 4 miliardi, che ora potrebbero non bastare
VEGLIE - C'è una cava di tufo profonda trenta metri nel tragitto della circonvallazione in costruzione, ed ora i lavori rischiano di non poter essere completati nei tempi e nei modi previsti.
La ditta proprietaria della cava, - conclude Sabato - ci ha invitato, proprio in questi giorni, ad intervenire per ricercare una via d'uscita al problema. Se verremo coinvolti dall'Amministrazione provinciale siamo pronti a collaborare».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 25 Marzo 2001 Greco interviene sulla vicenda della cinconvallazione «La strada prima di tutto» «Inopportuno
parlare di variante al progetto»
«Preoccupa
- dice Greco - la tesi che la circonvallazione si farà solo se si riuscirà a
salvaguardare, insieme, il rispetto della legge, la produttività della cava e
il tracciato, mediante la concertazione con il territorio (Comune e
proprietari), di ogni ipotesi risolutiva. Il metodo è lodevole e
condivisibile in sé, ma, per il caso, appare un bluff e le affermazioni
dell'assessore destano non poche preoccupazioni». A tal proposito, Greco
sostiene che nel passato il Comune ha già fatto tentativi del genere e che
pertanto, «ritornare su un'ipotesi di soluzione concertata sarebbe solo una
perdita di tempo». Greco,
ricordando poi la sentenza favorevole del Consiglio di Stato e «il problema
degli eventuali maggiori costi rispetto al piano economico iniziale dell'opera»,
aggiunge: «Ma se la Provincia ha avuto ragione in tutto nel contenzioso sulla
procedura seguita, non si vede perché il maggior onere finanziario debba
costituire un ostacolo alla realizzazione dell'opera secondo il piano
previsto. L'assessore Mario Mangione, perciò, dovrebbe sapere bene che la
circonvallazione di Veglie si farà solo se verrà rispettata la sentenza del
Consiglio di Stato, senza nessuna variante».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 5 Aprile 2001 Interviene
l'assessore ai Lavori pubblici della Provincia, Mario Mangione Martedì
è stato fatto un sopralluogo per valutare la situazione Martedi scorso l'assessore provinciale ai lavori pubblici Mario Mangione, insieme ai tecnici e a rappresentanti dell'impresa titolare dell'appalto, ha effettuato un sopralluogo per valutare direttamente la situazione. «Nella zona interessata dalla cava - dice l'assessore - abbiamo bisogno di un po di tempo in più. Dobbiamo valutare le possibili soluzioni tecniche tenendo presente ogni aspetto giuridico e, soprattutto, economico delle varie ipotesi». Nei giorni scorsi, per risolvere il problema, si era pensato alla realizzazione di un ponte o di una variante, entrambe soluzioni che comportano costi aggiuntivi, specialmente adottando la prima delle due opzioni. «Oggettivamente - aggiunge Mangione - oggi è mutato lo stato dei luoghi. Secondo l'ufficio legale della provincia questa variazione è avvenuta in modo legittimo ed è perciò impossibile obbligare i proprietari della cava a ripristinare la situazione esistente al momento della progettazione dell'opera. A questo punto - continua l'assessore - bisogna comportarsi in maniera razionale, come un buon padre di famiglia. Se si vuole realizzare la strada si deve individuare un altro percorso tecnico, amministrativo e finanziario rispetto a quello originario. Questa riflessione è necessaria ed è fuori da ogni polemica che, ormai, è del tutto superflua». Il riferimento è alle dichiarazioni di Antonio Greco, ex sindaco di Veglie e attuale esponente dell'opposizione di centrosinistra, il quale ha assunto una posizione critica rispetto alla questione. «Io sto lavorando in perfetta buona fede - conclude l'assessore Mangione - per risolvere il problema. E' logico che il discorso economico influirà molto sulla decisione finale e che, valutate anche attentamente le condizioni tecniche e le posizioni giuridiche, dovremo scegliere la soluzione migliore che possa anche non danneggiare nessuno dal punto di vista economico e sociale». Ciò può
voler significare che l'idea di oltrepassare la cava con un ponte è già
stata scartata e che l'orientamento è quello di progettare una variante. Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 25 Aprile 2001 Ancora guai per la circonvallazione che dovrebbe decongestionare la città dal traffico «Quell'esproprio è illegittimo» Domani
il Tribunale amministrativo discuterà il ricorso
A chiedere l'annullamento dell'atto espropriativo è la signora Concetta Greco assistita dagli avvocati Pietro Nicolardi e Domenica Campanelli, alla quale sono stati espropriati circa 12mila metri di terreno per realizzare la strada. I due legali contestano la procedura adottata, ritenendola illegittima, perché i termini per l'inizio e la fine dei lavori e per le espropriazioni sono stati modificati più volte sia dall'amministrazione provinciale che dal Comune di Veglie. Così facendo, sostengono Nicolardi e Campanelli nel ricorso, «l'interesse dell'esproprianda è stato nella sostanza sacrificato». Peraltro, secondo la ricorrente, a causa dei continui slittamenti dei termini da parte della Provincia e del Comune di Veglie, l'atto espropriativo merita «di essere annullato in quanto illegittimo, considerata la natura caotica dello stesso, visto che non si è tenuto conto del fatto che i termini di fine lavori erano ormai irrimediabilmente scaduti». A questo, sostengono i legali, si aggiunge la violazione del principio di sussidiarietà tenuto conto che «la circonvallazione è una tipica opera comunale rispetto alla quale non si verifica uno spostamento delle competenze in ragione del fatto che l'ente realizzatore è la Provincia». E, anche per questo principio, la Provincia, argomentano Nicolardi e Campanelli, sarebbe incompetente a operare l'esproprio perchè la legge che regola questa materia fa riferimento solo alle opere di competenza della Provincia o degli enti non territoriali «e non per quelle ricomprese nelle competenze proprie dei Comuni, come appare la strada circonvallazione, non includibile, salva una differente prova, tra le strade provinciali». Le eccezioni mosse dai due avvocati, per conto della signora Greco, riguardano anche presunte violazioni dei principi in materia di efficacia degli strumenti urbanistici. Il Comune di Veglie, infatti, per consentire la realizzazione della strada ha dovuto fare una variante al Piano regolatore generale perché le zone interessate al progetto, nello strumento urbanistico in vigore a Veglie, erano indicate come zone agricole. Ora, spiegano ancora i ricorrenti, l'occupazione d'urgenza dei terreni non poteva essere effettuata dal momento che l'iter procedimentale relativo all'approvazione della variante non risulta ancora concluso stando a quanto emerge dagli atti in possesso, cosicché la variante non sarebbe ancora efficace». Infine,
secondo i due legali, il tracciato scelto sarebbe palesemente irrazionale
perché «la strada da realizzarsi in aperta campagna deve attraversare,
così come prevista, una cava esistente profonda circa 24 metri e larga
cento». |
Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 27 Aprile 2001 PROTESTE A VEGLIE «Giudici, tracciate voi la circonvallazione» Pioggia di ricorsi e polemiche contro la circonvallazione che collegherà a Lecce i comuni di Veglie, Salice, Novoli ed altri centri del nord-Salento. Dopo l'istanza presentata al Tar di Lecce dalla ditta vegliese "Panarese", proprietaria di una cava attualmente in funzione, cava che si trova proprio lungo il tracciato dell'arteria stradale, cosa che mette a rischio l'attivita dell'impresa, ora è la volta di altri privati ad annunciare una vera e propria battaglia legale contro l'amministrazione provinciale di Lecce, interessata alla realizzazione dell'opera. È il caso, l'ultimo in ordine di tempo, del signor Antimo Carafa, di Veglie, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato De Mitri, destinatario nel '99 di un decreto del responsabile del settore amministrativo del comune di Veglie, che disponeva l'occupazione di un suolo di sua proprietà esteso per 1.210 metri quadri, terreno comprendente anche una casa abitata dal figlio del signor Carafa. Finalità del provvedimento, l'imminente inizio di lavori per suddetta circonvallazione. Da allora, nonostante i numerosi tentativi dei Considerata la giurisprudenza e la legislazione prodotta per casi analoghi, nonché il mancato rispetto delle distanze previste nelle costruzioni, l'azione dell'amministrazione sarebbe carente di poteri. Così nei giorni scorsi l'uomo ha presentato ricorso ai giudici della sezione leccese del Tribunale Amministrativo Regionale. Reclamando giustizia. di Fabiana Pacella |
Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 28 Aprile 2001 «Poca pubblicità alla variante del Prg» E il TAR blocca la circonvallazione Ancora nell'occhio del ciclone il progetto varato dalla Provincia di Lecce per la realizzazione dell'imponente arteria stradale lunga circa otto chilometri che collegherà al capoluogo alcuni comuni del Nord-Salento, tra cui Veglie. La prima sezione del Tar di Lecce, presieduta da Aldo
Ravalli, riunitasi giovedì scorso in seduta straordinaria, ha infatti accolto il ricorso presentato da
Sofia Concetta Greco contro l'amministrazione provinciale ed il comune di
Veglie, volto a fermare i lavori della circonvallazione che interesserebbero un Nel
ricorso presentato dalla signora Greco, rappresentata e difesa dagli avvocati Pietro Nicolardi e
Maria Domenica Campanelli, è stata altresì contestata la mancata esposizione al
pubblico, da parte del comune, della variante al Prg prevista proprio in
virtù della realizzazione dell'opera. Chiara, in merito, la decisione del Tar: «Il collegio ha
considerato che l'approvazione della variante al Prg, avvenuta con delibera del
consiglio comunale di Veglie datata 98, Spiega l'avv. Lorenzo Catamo, assessore agli Affari Generali del comune in questione: «Credo che la Provincia di Lecce sia la principale responsabile di eventuali errori di procedura nonchè l'ideatrice del progetto». L'udienza del merito è ora fissata al 27 ottobre prossimo. di Fabiana Pacella Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Aprile 2001 La decisione del Tribunale amministrativo sul ricorso contro un esproprio Il
Tar di Lecce ferma la circonvallazione
Il Tar, che discuterà il merito il 17 ottobre prossimo, ha accolto la tesi sostenuta dai legali di Greco secondo i quali la variante al Piano regolatore generale approvata il 12 novembre del 1998 dal Consiglio comunale di Veglie doveva essere pubblicata sulla gazzetta ufficiale sul Bollettino della Regione Puglia e all'Albo Pretorio del Comune. «Considerato che l'approvazione della variante al Prg - argomenta il Tribunale amministrativo regionale di Lecce - non esclude che il Comune non debba provvedere alle forme di pubblicità di cui all'articolo 6 della legge regionale 56, che secondo i principi appare essere condizione di efficacia della variante stessa, oltre che unico mezzo di conoscibilità legale per i cittadini». A questo punto i lavori che erano ricominciati si dovranno fermare, almeno nel tratto di strada che passa sulla proprietà della signora Greco. Si tratta di una vera e propria tegola sull'amministrazione provinciale che si era impegnata a concludere la circonvallazione nel più breve tempo possibile. Tuttavia la vicenda potrebbe finire al Consiglio di Stato a meno che, la Provincia e la stessa proprietaria non riescano a trovare un accordo che consenta in tempi brevi di chiudere la vicenda. Ricordiamo,
per dovere di cronaca, che su questo stesso punto il Consiglio di Stato,
sempre per questioni di esproprio legate alla realizzazione della
circonvallazione, ha ribaltato la sentenza del Tar. Allo stato attuale
delle cose, però, l'amministrazione provinciale dovrà rispettare questa
decisione e bloccare i lavori fino alla soluzione della vertenza. |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 17 Maggio 2001 Interviene l'ex sindaco Antonio Greco a nome del suo gruppo consiliare «Poteri forti contro la circonvallazione» E' polemica attorno alla cava che si trova sul tracciato della nuova strada «Perché
la Provincia non tiene conto del Consiglio di Stato?»
Antonio Greco, ex sindaco di Veglie ed attuale consigliere di opposizione, non ha dubbi su questo, né lui né i suoi colleghi Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Giovanni Parente. Il riferimento, diciamolo, è alla controversia tra la Provincia e la ditta Panarese, proprietaria di una cava che si trova proprio sul tracciato della nuova strada e che rischia di farne allungare i tempi e i costi di realizzazione. Il braccio di ferro giudiziario tra questa ditta, la Provincia e il Comune già da tempo è finito a vantaggio di quest'ultimi, «eppure», lamenta Greco a nome anche degli altri consiglieri, «ancora oggi l'assessore provinciale Mario Mangione dice sulla Gazzetta di Lecce ciò che da tempo si vocifera e cioè che "bisogna comportarsi come un buon padre di famiglia" e che " oggettivamente oggi è mutato lo stato dei luoghi" e che sta valutando "ogni aspetto giuridico e, soprattutto, economico delle varie ipotesi". Queste dichiarazioni - spiega l'ex sindaco - dimostrano quali siano le reali intenzioni dello stesso assessore, dei suoi collaboratori e di alcuni tecnici della Provincia». La posizione di Mangione ha molto allarmato i componenti del gruppo consiliare di centrosinistra perché la circonvallazione sarebbe stata voluta proprio da loro. A tal proposito, bisogna ricordare che nel 1995 la Pro loco di Veglie donò una prima progettazione della circonvallazione all'amministrazione comunale, all'epoca guidata da Greco e sostenuta da molti degli attuali rappresentanti dell'opposizione. «Ad
alcuni esponenti di Palazzo dei Celestini - continua Greco - che, anche in
buona fede, vogliono dimenticare la esistenza di una decisione del Consiglio
di Stato è spontaneo chiedere perché la Provincia ha fatto ricorso in
appello se poi, anche vincendo, non se ne doveva servire?». Una domanda
questa a cui nessuno finora ha voluto dare risposte. A
nulla serve, inoltre, l'autorizzazione avuta dalla ditta Panarese a continuare
lo scavo «almeno nella parte interessata dal tracciato».
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 18 Maggio 2001 La Provincia spiega la sua posizione sulla circonvallazione «Cambierà il tracciato della strada» Al vaglio le diverse soluzioni tecniche da realizzare VEGLIE - La vicenda della circonvallazione continua a provocare polemiche. La questione è sempre la stessa, cioè la cava che potrebbe impedire la «chiusura» dell'anello della strada, attualmente in costruzione. Questa volta interviene la Provincia, guidata da Lorenzo Ria per controbattere la posizione del gruppo consiliare «Insieme per Veglie», apparse ieri sulla «Gazzetta», il quale sostiene l'opportunità e la necessità di non variare il tracciato della circonvallazione. «Al di là di chi cerca di ingenerare sospetti senza senso - scrive in una nota la Provincia - dopo aver elaborato e perseguito tutte le vie di chiarimento e di definizione sul piano giudiziario, l'Amministrazione provinciale sta ora definendo gli atti tecnici e amministrativi per portare a termine l'opera della circonvallazione di Veglie o per dare continuità e funzionalità al tracciato». La Provincia per la particolare situazione che si è creata, non si sentirebbe vincolata a soluzioni tecniche predefinite, anche in considerazione dei fondi disponibili previsti dal «Pop 1994/99». «La sentenza del Consiglio di Stato - continua la nota - ha dichiarato la legittimità del procedimento espropriativo relativo ai terreni di proprietà Panarese (la cava, n.d.r.) interessati ai lavori di costruzione della circonvallazione di Veglie. Per questo motivo la Provincia ha ritenuto di ricorrere in appello. Per quanto riguarda poi le scelte relative all'adeguatezza tecnica del progetto, invece, non vi è stata alcuna pronuncia né del Tar né del Consiglio di Stato, in quanto le stesse attengono al merito dell'azione amministrativa e, quindi, sono di esclusiva competenza della Provincia, che in qualsiasi momento, in considerazione dei fatti avvenuti nel corso della vicenda, può intervenire rivedendole». Il
documento della Provincia, infine, fa notare che molti degli attuali problemi
derivano dal fatto che «l'approvazione urbanistica del tracciato (novembre
98) da parte dell'allora Amministrazione comunale di Veglie, non ha tenuto
conto dell'avvio del procedimento di autorizzazione della cava Panarese,
all'epoca già in corso». La Provincia e tutti gli altri enti interessati
stanno, quindi, valutando ipotesi alternative al tracciato. A tal proposito si
è già svolta nei giorni scorsi una conferenza di servizi. di Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 23 Maggio 2001 Entro il 31 maggio prossimo l'Assemblea cittadina dovrà decidere quale soluzione adottare Circonvallazione, la parola al Consiglio L'assessore Catamo: «Stabiliremo il da farsi tutti insieme, maggioranza e opposizione» La Provincia indica tre ipotesi per superare l'ostacolo della cava
Queste parole, pronunciate anche a nome dell'Amministrazione, dimostrano quanto intricata sia la vicenda della circonvallazione di Veglie che per essere completamente realizzata deve superare lo «scoglio» della cava della ditta Panarese che si trova proprio sul tracciato. Un problema su cui si dovrà pronunciare il Consiglio comunale entro il 31 maggio per dare la possibilità alla stessa Provincia di rispettare i tempi previsti e poter accedere ai fondi comunitari con i quali la strada è stata finanziata. La questione è già stata oggetto di discussione alla conferenza dei capigruppo consiliari che si è tenuta lunedì scorso, senza però che si sia arrivati ad una conclusione tranne che, qualsiasi essa sia la decisione, sarà presa da tutta l'Assemblea, maggioranza e opposizione. E per mettere il Consiglio nella condizione di poter decidere con cognizione di causa ha deciso di acquisire dei pareri legali e tecnici sulla questione. In verità la Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia nella seduta del nove maggio ha dato al Comune la possibilità di scegliere fra tre ipotesi. Quella di mantenere il tracciato originario, con qualche modifica tecnica, ma - dice la Provincia - ci costerebbe troppo e non è di immediata realizzazione. L'altra ipotesi, quella che la Provincia privilegia, è una variante del tracciato che fiancheggi la cava su un lato. Questa soluzione - è scritto nel verbale della Conferenza dei Servizi - sarebbe «rapidamente realizzabile con somme contenute rispetto ad uno scavalco della cava». La terza ipotesi, fornita al Comune, è il passaggio della circonvallazione dentro il perimetro urbano. Il fatto che la Provincia abbia «scaricato» sul Consiglio comunale vegliese la responsabilità della scelta non è piaciuta molto. Sopratutto all'attuale maggioranza che con le parole dell'assessore Catamo fa capire chiaramente che, in questa vicenda, non farà la «spalla» alla Provincia. Di mezzo c'è una sentenza del Consiglio di Stato che consente l'attraversamento della cava e complica notevolmente la possibilità di prendere una decisione serenamente. Il gruppo di opposizione «Insieme per Veglie», da parte sua, è l'unico ad avere sulla vicenda le idee chiare. Vuole, infatti, e lo ha ribadito in più occasioni, che si rispetti la decisione del Consiglio di Stato, a cui, lo ricordiamo aveva fatto ricorso la stessa Provincia per espropriare quel tratto di cava, e quindi si rispetti il tracciato originario. Insomma, la circonvallazione si sta rivelando una «patata bollente» difficile da pelare. La conferenza dei capigruppo consiliare di Veglie, comunque, tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, prima del Consiglio comunale, per cercare, alla luce dei pareri tecnici e legali, di trovare una posizione unanime da proporre alla Provincia. |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 6 Ottobre 2001 E' arrivata al capolinea l'intricata vicenda della circonvallazione Un ponte su quella cava La
Provincia ha stanziato 4 miliardi e mezzo
Rosario Faggiano |
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 13 Novembre 2001 Ritorna
nelle aule del Tar la controversia sull'esproprio della cava operato dalla
Provincia Antonio Greco: «Si sta tentando di non far completare l'opera»
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Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 17 Novembre 2001 I cittadini si oppongono al ricorso e il Tar "apre" il cantiere stradale
Sette chilometri di circonvallazione, un serpentone d'asfalto che collega rapidamente il Comune di Veglie ed altri centri del nord Salento a Lecce. Ora, finalmente, è (quasi) realtà. Però non riesce a decollare. L'opera, infatti, tuttora non può essere utilizzata a causa di un ricorso che a singhiozzo ha provocato numerosi intralci. Un provvedimento, nello specifico, avanzato dalla ditta dei fratelli Panarese, di Veglie, proprietaria di una cava su parte della quale - per un tratto di cento metri circa - dovrebbe passare proprio un pezzo di circonvallazione. La diffida dei Panarese è stata indirizzata a Provincia e Comune di Veglie per impedire l'accesso della ditta appaltatrice dei lavori nella loro proprietà. Giocedì scorso, dopo varie lungaggini, il Tar di Lecce ha negato la sospensiva. In giudizio si è costituito anche un gruppo di cittadini del posto, proprio in difesa della circonvallazione. Ora una sollecitazione ad accettare i lavori arriva dal professor Antonio Greco, consigliere d'opposizione: «Agli enti preposti - dice - non rimane che apportare le soluzioni tecniche per attraversare la cava controllando che intanto nessuno ne modifichi lo stato dei luoghi, come accaduto in passato». di F. Pac. |
Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 29 Marzo 2002 Inaugurata la circonvallazione di Veglie Due corsie e 7 Km. Sarà aperta a giorni
Il Salento ha quattro nuove strade. Sono quelle realizzate dalla Provincia di Lecce e ufficialmente aperte al traffico da ieri. Quattro importanti arterie, per l'inaugurazione delle quali, ieri mattina, lo stesso presidente Lorenzo Ria si è sottoposto ad un vero e proprio tour in giro per la provincia: dalla Lecce-Melendugno alla Taviano-Casarano, dalla Ugento-Torre San Giovanni alla circonvallazione di Veglie.
[...] Il capolinea del tour di Ria è la circonvallazione di Veglie. «L'organizzazione di un tour per l'apertura e l'inaugurazione di quattro nuove strade pubbliche, che hanno ristrutturato quattro significativi tronchi stradali - dice il presidente della Provincia - non è una semplice manifestazione di efficienza e capacità amministrativa. Intende invece proporre e sollecitare una riflessione sulla logica di sistema, che ispira gli interventi della Provincia di Lecce, anche nel settore dei Lavori Pubblici».[...]
La circonvallazione di Veglie a due corsie è lunga 7 chilometri e 200 metri. Già completata nella parte strutturale, sarà riaperta al traffico tra qualche giorno, non appena saranno conclusi i lavori per la realizzazione della segnaletica. I lavori, iniziati nel novembre '99, sono stati eseguiti dall'impresa Copa di Monopoli per un importo totale di poco più di 2 milioni di euro (quasi 4 miliardi di lire), denaro recuperato attraverso un mutuo contratto dalla Provincia e dal Pop Puglia 96-99. Lorenzo Catamo, vicesindaco di Veglie, solleva però qualche perplessità sui tempi di reale ultimazione dell'opera. «Questa è un'opera importante - dice - ma non ci viene consegnata completa. Purtroppo ci sono di mezzo anche note controversie giudiziarie». |
Dal Quotidiano di Lecce di Mercoledì 10 Aprile 2002 Dura protesta dell'assessore ai lavori pubblici Lorenzo Catamo «Che vergogna la nuova circonvallazione: inaugurata, ma resta chiusa»
Tornano a soffiare venti di bufera e di polemica sulla circonvallazione di Vegli. A quindici giorni di distanza dalla apertura al traffico dell'opera con tanto di inaugurazione alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Lorenzo Ria, e dell'assessore ai lavori pubblici, Mario Mangione, il serpentone d'asfalto che collega il comune salentino al capoluogo e a numerosi altri centri del leccese è ancora impercorribile. «E' veramente indecoroso quello che sta avvenendo - dichiara l'assessore ai lavori pubblici di Veglie Lorenzo Catamo - la comunità vegliese infatti ha dovuto prima subire gli effetti tragicomici delle distrazioni dell'amministrazione provinciale e della vecchia amministrazione comunale che hanno fatto terminare il tracciato nelle cave Panarese, poi, è stata presa in giro e lo è ancora per l'inaugurazione ridicola svolta tra mucchi di tufo». Una storia scandita in più tempi, dunque. Nel mese di febbraio, la prima sollecitazione all'ufficio tecnico della Provincia inoltrata da Catamo al fine di aprire almeno «il tronco di congiunzione tra la provinciale per Leverano e quella per Salice, zona nevralgica del traffico pesante». Unica risposta però solo la «lentissima rimozione di quattro pali Enel che se fossero stati spostati prima avrebbero evitato gli squallidi rappezzi che ora si vedono sul tracciato di una strada nuova». Il 26 marzo finalmente la Provincia comunicava che due giorni dopo avrebbe inaugurato ufficialmente la circonvallazione «e il consigliere provinciale Fernando Fai - aggiunge l'assessore - annunciava con un manifesto addirittura l'apertura della strada stessa». Subito dopo il taglio del nastro però «mi è stato assicurato che nel giro di cinque-sei giorni Veglie avrebbe avuto a disposizione l'opera ma a distanza di due settimane, nulla si muove - conclude Catamo - ed è da aggiungere inoltre che l'apertura-non apertura della via con le sue incertezze sta provocando anche numerosi incidenti».
di Fabiana Pacella |